Fabrizio De Andrè

Chissà com’era bello, vivere a Genova, negli anni’60. C’era tutto un ambiente artistico, culturale e musicale, vari interpreti e cantautori, la cosiddetta scuola genovese. Di questa, ne faceva parte Fabrizio De Andrè, di cui proprio oggi, 11 gennaio, si ricordano i vent’anni, dalla sua scomparsa

A Genova, negli anni ’60, con il figlio Cristiano

Eccolo, nel corso di quegli anni, in un locale pubblico di Genova. Non sto parlando proprio di questo, ma ad ogni modo, anche lui è stato una persona, “normale”.. Forse non tutti sanno che…..il suo vero nome, scritto x esteso, è Fabrizio Cristiano De Andrè. Conosciuto solo come Fabrizio De Andrè, ha dato il suo secondo nome al figlio, che infatti si chiama Cristiano.

Cristiano De Andrè, il figlio

Artista bravissimo, avrà subito l’influenza, il carisma e la notorietà del famoso padre, ma è diventato, seppure in misura minore, famoso anche lui. Ma non è di lui che voglio parlare, anche perché Cristiano, vivo e vegeto, può ancora farsi sentire ed ascoltare.

Volevo ricordare Fabrizio, che era nato a Genova nel 1940. Era un poeta, uno chansonnier, ho voluto condividere con voi due suoi brani famosi, molto simili, nel titolo. 
Canzone dell’amore cieco e canzone dell’amore perduto. Ma c’è una strofa, che mi ritorna in mente: ma lui che non ti volle creder morta, bussò cent’anni ancora alla tua porta…..  Qual’era quella canzone? Vediamo…..Eccola 

De Andrè, una storia poco conosciuta

il Professor De Andrè con la moglie Luisa ed i figli Fabrizio e Mauro
In questi giorni si parla molto di Fabrizio De Andrè per via della fiction che ripercorre la  sua vita e vedendola mi è tornato in mente un fatto non affrontato  dalla fiction, che è legato ad un altro De Andrè, Giuseppe il padre del  cantautore genovese.
Il professor Giuseppe De Andrè insegnava lettere in alcuni istituti di Genova e dintorni, antifascista convinto, aiutò molti alunni ebrei a nascondersi ed a fuggire dai fascisti per impedirne la deportazione. I fascisti sospettavano che coprisse alunni ebrei che studiavano nei suoi istituti ed anche per timore di ritorsioni, nel ‘42 fece trasferire la sua famiglia nelle campagne dell’astigiano, mentre lui rimase a Genova.
Nel ’44 una mattina due fascisti si presentarono all'’istituto del quale era preside, chiedendogli se ci fossero alunni ebrei, il professore fu molto gentile con loro e promise di informarsi se ce ne fossero. Appena andate via le due camicie nere, De Andrè si precipitò in tutte le classi raccolse gli alunni ebrei e li aiutò a fuggire e a cercare rifugio nelle campagne.
Dopo due giorni i fascisti, probabilmente informati da qualche delatore, tornarono a scuola per arrestarlo, ma lui con uno stratagemma riuscì a scappare dall’uscita posteriore, raggiunse l’astigiano dove si era già trasferito il resto della sua famiglia e si nascose per intere settimane nelle cantine di un cascinale adiacente a quello della famiglia. Dopo la Liberazione la famiglia De Andrè tornò a Genova ed il professore ne divenne Vicesindaco.

Dream Tonite

Le favole di oggi, sembra siano tutte tristi.

William e Kate, forse si separano. Le favole di oggi, sembra siano tutte tristi, oppure durano poco. Come poco purtroppo è durata la breve vita di Amy Winehouse, scomparsa a soli 27 anni. Qui la ascoltiamo nella sua love is a losing game. Una splendida voce. Lasciami sognare, almeno stasera. I dream tonite

Chi è il più grande? Non lo so, ognuno di noi ha la sua individualità, quindi è un’impresa ardua definirlo, anche se Cat Power, ci prova lo stesso, con questo brano, e noi la seguiamo, anche se questo Kids, degli MGMT, secondo me, ci diverte di più. Per forza, è più coinvolgente, anche perché sono bambini

Un tormentone che continua, con suoni e parole che si ripetono, dandoci una sensazione di benessere, tranquillità. Siamo incanalati in qualcosa di conosciuto

Ma anche questo pezzo di Blur, forse lo è. Un po’ datato, forse. Quantomeno per il titolo, Out of Time. Cosa c’è di male ad essere anacronistici, fuori dalla moda e dal tempo?

Cosa c’è di male soprattutto a sognare? Noi lo facciamo stasera, anche questa sera con questo brano, molto bello, di Alvvays. Avete notato com’è scritto il loro nome? Non sanno l’inglese, oppure c’è un errore di ortografia. Non importa, quello che conta è la musica, la buona musica, e questa lo è

La notte in cui ci incontrammo, potevano esserci anche 86 milioni di persone, a vederci, oppure a sentirci. Perché proprio 86 milioni? Perché è il numero di visualizzazioni di questo video, di Lord Huron

Due minuti, ma scorrono intensi, ascoltando questo brano, interamente strumentale, degli the xx. Essendo breve, è naturale si intitoli, the intro. Intensa è stata anche la pioggia, scesa copiosa oggi, nel pomeriggio.

Ho chiuso i battenti delle imposte, i vetri delle finestre, e……mi sono chiuso in casa. Dopo, il clima si è rasserenato. E’ tornato il sole, e siamo tornati alla solita vita di sempre. Tranquilla, come questa Trouble dei Coldplay

So chi sono io, anche se non ho letto Freud. Finisco in bellezza con Samuele Bersani, e questo suo gioiello, questa hits, credo degli anni 90. Infatti, come leggo dai titoli del video, si trattava del 1996

Man of The World

Prendiamola alla leggera, anzi, non prendiamoci troppo sul serio. E’ solo la vita

Non è il colore più adatto, visto che il nero assorbe i raggi solari, molto forti in questa stagione estiva, di metà agosto. Non importa, ci proviamo lo stesso a divertirci, con questa macchina nera, black car, dei Beach House.

I suoni di prima sembravano un po’ elettronici e tutti uguali. Passiamo allora ad un genere più melodico, è la fine del mondo, end of the world, cover interpretata e cantata da Sharon Van Etten

Nella mia ormai ahimè lunga vita, ho imparato che è meglio non pensare, e non sapere troppo. Don’t they Know to the end of the world, loro non sanno della fine del mondo, e neanche noi, che quindi proseguiamo

E se continuiamo a prenderla alla leggera, non possiamo non ascoltare questo Take It Easy, degli Eagles. Lo so, sono dovuto andare un po’ a ritroso nel tempo, sono passati infatti la bellezza di 40 anni, e sinceramente, non so se ne è valsa la pena, forse potevo trovare qualcosa di più originale…. Infatti opto per Into The Mystic, brano senz’altro più ricercato di Van Morrison

Si ma è la vita, un po’ così, che va a zig-zag, un po’ così, senza logica e con tante contraddizioni. E’ la vita, era anche quello che cantava Marco Armani, in un lontano festival di Sanremo

Si ma in realtà, si chiamava, Armenise…. Giusto ricordarlo, e vederlo, era un bel ragazzo molto giovane ai tempi. Era, se non sbaglio, il 1983, l’estate, anzi l’inverno, dei miei 18 anni.

https://youtu.be/GEPMHV46Z-M

Dopo Carey,  brano di Jony Mitchell, del 1971 ecco  un pezzo dei Fleetwood Mac, che mi piace davvero tanto. E’ un uomo del mondo, Man of the World. Quello che mi piacerebbe essere e non so se sono

Quanto mi piace, anche questo, dei 10cc. Si intitola I’m not in love, non sono innamorato…… Ma con una canzone così, come si fa a non essere innamorati!! Troppo romantica, soft, adatta a lenti e primi approcci, con nessi e connessi. Mi dispiace solo di non avere più quell’età

Si ma non prendiamoci troppo sul serio. Facciamoci una risata. Come hai detto? Cosa hai detto? Niente, solo un Ooh La La, dei Faces, I Faces furono un gruppo rock and roll formato nel 1969 dai rimanenti componenti degli The Small Faces

Spero di essere riuscito a divertirvi, alla prossima!!

Black Tornado

Saprò ripararmi dal freddo, Amsterdam, è una città molto dolce

Ecco una canzone che……. Mi fa venire voglia di immaginare, di scrivere, di parlare. Un po’ di buona musica per iniziare bene la serata. Una serata freddissima che precede una antivigilia di Natale, che come tutti gli anni sarà movimentata. Io ho l’influenza ma….. sono costretto a farla in piedi per il troppo daffare che ho sempre, soprattutto in questi giorni. Ma a proposito, qual è il primo titolo? Eccolo Blind Pilot – Umpqua Rushing

Mi sono alzato perché mi sento raffreddato e ho mal di gola. Ho bisogno di qualcosa, non so neanche io di cosa. Ecco la scatola blu delle caramelle balsamiche. Ne prendo una, non è molto buona ma mi fa sentire meglio. Fuori luci spettacolari a intermittenza. Dentro casa ci siamo riempiti di pacchi. Sta andando in onda nel frattempo Black Tornado – Chris Staples Per essere sicuro di stare meglio, sciolgo una bustina di Tachipirina in mezzo bicchiere. Mi sto preparando anche una tisana, e in questo mix ci metto anche la prossima bella canzone, di Rayland Baxter – All in my Head

Fai una tisana è anche quello che mi dicono, che mi dice mia moglie. That’s What She Say, è anche il titolo del prossimo brano, proposto da Wild Child – That’s What She Say

Domani, anche domani, per quanto sia mezzo e mezzo, bisognerà che mi sforzi di fare qualcosa di buono. Andrò presto a dormire, allora. Sono già passate le 10 e intanto scorrono le note di questo w w w, ovvero Whole Wide World, che letteralmente vuol dire, tutto il mondo. A cantarlo Bahamas – Whole Wide World

Tutto il mondo, l’ultima canzone. La prossima invece, è quella che un certo Gregory Alan Isakov ha dedicato alla capitale olandese, Amsterdam. E’ molto dolce e la condivido volentieri              Gregory Alan Isakov – Amsterdam

Rischiando un’atmosfera un po’ troppo sonnolenta, decido di virare verso qualcosa di un po’ più vivace. Mi aiutano in questo i Fruit Bats con la loro Humbug Mountain Song - Fruit Bats

Capsized. Credevo volesse dire catturato, o qualcosa del genere….. E’ una giravolta, invece! A farla Andrew Bird con il prossimo pezzo, ascoltato tante volte, ma penso mai proposto.                         Capsized - Andrew Bird

Ormai è tardi, sarà ora di andare a dormire. Chiuderò gli occhi, pensando di essere finalmente libero. Non ho alcun motivo per essere triste. Tutto procede in maniera normale, anche se i Districts cantano e suonano questa Funeral Beds - Districts

Long Way Round

Se la strada è lunga, possiamo iniziare con la Penguin Cafe Orchestra. Dopo, facciamo tappa a San Francisco.

Dopo Maratonamentana, iniziata ieri sera con gli exit-poll e stamattina con lo spoglio delle schede elettorali, ecco una maratona musicale, ovvero un brano della bellezza di 11 minuti e mezzo. A regalarcelo, la Penguin Cafe Orchestra – The sound of someone you love who’s going away and it doesn’t matter

Non vi siete stufati, vero? Non è il caso, perché sta per arrivare Something Rattling, ovvero qualcosa che squilla. A farlo suonare, e cantare Benjamin Gibbard Benjamin  – Something’s Rattling

Ad una riunione di classe, oggi pomeriggio, parlavamo di un viaggio di istruzione, ovvero di una gita scolastica. Gli studenti, dovrebbero andare a Firenze, con un treno veloce. Ottima scelta, solo che adesso sta per arrivare un altro treno, ma è lento, è uno Slow Train. A guidarlo, Kevin Morby – Slow Train

If you’re going to San Francisco….. il mio inglese mediocre, banale, scontato, insufficiente, almeno a questo arriva a dire, anche perché ai tempi lo cantava Scott Mc Kenzie, e io me lo ricordo molto bene, anche se avevo solo 2 anni  Scott Mc Kenzie – San Francisco

Ricordano un po’ Simon & Garfunkel, questi due. Tipici degli anni del brano precedente, potrebbero essere anche Ronnie Lane & Slim Chance, che non conosco e sento per la prima volta. Mi fanno una buona impressione, comunque, e mi sembra giusto condividerli, dunque Ronnie Lane and Slim Chance – Roll On Babe

Era il 1973, quindi più o meno ho fatto giusto, mi sono sbagliato poco per Roll on babe. Ma dall’America ci spostiamo in Scozia. Sembra con la musica di autore, o meglio di cantautore, anche perché a proporcela è un certo Gerry Rafferty, con la sua Gerry Rafferty – Long Way Round

Non importa se piove, è umido, comincia a fare freddo. Che volete che sia? E’ novembre e sono i primi scampoli di autunno-inverno. E’ iniziata la stagione fredda, ma noi ci riscaldiamo lo stesso, anche perché arriva un’estate indiana, un’Indian Summer. A proporcela, gli ultrablasonatissimi Doors, con questo brano, non dei più famosi   The Doors - Indian Summer

Ma qualcosa di più recente, no? Provvediamo subito. E’ il mio talento che cercando, riesce a trovare questo vocalist dal timbro graffiante, frontman di una band che risponde al nome misterioso ed enigmatico di Eels. Ci fa ascoltare eels i like the way this is going

Non manca mai la voglia di ascoltare la buona musica anche se intanto si invoca la luna, come fa John Maus con questa Hey Moon. A proposito….. oggi ha piovuto tutto il giorno, adesso è sera, ma se guardo fuori, non penso proprio che ci sarà. Un motivo in più per evocarla  john maus hey moon

The Golden Age

Quando tutte le luci si spegneranno, sarà tutta mia la città. Anzi, staccherò la spina. Breakaway.

Nato ad Harlem nel 1925, scomparso da ben 27 anni, ovvero nel 1990. Credo di non aver mai ascoltato Sammy Davis Jr. colgo oggi l’occasione per farlo con questo Mr. Bojangles. Chissà chi era questo signore….facciamo comunque la sua conoscenza, senz’altro interessante. Per me è la prima volta che lo incontro, non per altre 5 milioni di persone. A presentarcelo Sammy Davis Jr – Mr. Bojangles

https://youtu.be/5voM2HExV_Q

Quando la luce va giù, anzi va su…essendo il sole sorto da poche ore. E’ un luminosissimo sabato mattina e il titolo After the lights go out, ci fa ascoltare anche The Walker Brothers – After the lights go out

Non era tutta mia la città? No, perché non c’è nessuno che lo dice, e anche se lo cantavano molti anni fa Vandelli & C. adesso non è più così. Sapete,  il traffico, e l’Equipe ’84 di una volta, che adesso lascia il posto ai   The Move –Blacberry Way

Staccarsi, ovvero staccare la spina, significato molto più comprensibile e reale di un’esigenza sempre più diffusa dei nostri tempi. Lo facciamo appunto con questo brano molto easy di Gallagher e Lyle, intitolato appunto Breakaway – Gallagher e Lyle

Molti anni fa, esattamente nel 1990, quando Sammy Davis passava a miglior vita, iniziai a lavorare in una fabbrica, o meglio in una fonderia. Non posso dire che fu l’inizio della mia carriera…..Diciamo che fu l’inizio di un percorso professionale. Dopo feci e ho fatto diverse altre cose. Ma mi ricordo quello, come un lavoro molto pesante, faticoso e soprattutto sporco come questo brano degli  Steely Dan – Dirty Work

https://youtu.be/RYuxvhqOsWI

E si raccontano tante storie, si viaggia con l’immaginazione e la fantasia, ci si rilassa, provando a chiudere gli occhi. Ci si dicono le prime cose che vengono in mente, ascoltando magari una bella canzone, come questa dei The Wainwright Sisters – El Condor Pasa

Ha pochi anni meno di me, essendo nato nel 1970. Si chiama Beck, come il nome di una birra, che penso di non bere stasera. Penso invece che dell’autore omonimo, sia giusto ascoltare, The Golden Age – Beck

Hate it when You Leaves. Odio quando mi lasci e parti. Ho tradotto forse con un po’ di approssimazione questo titolo. A proporlo il Rolling Stone Keith Richards. Una domanda, ma non dovrebbe essere uno spirito libero, un giramondo come lui delle pietre rotolanti? E poi cosa ci fa da solo, non dovrebbe essere con i suoi compagni? Eh si, ma almeno in quest’occasione no. Un brano che vale la pena di ascoltare.         Keith Richards - Hate it when You Leaves

 

Trip Musicale

C’era appena stata la guerra nella ex-Jugoslavia, e negli anni ’90 si cantava questa Miss Sarajevo

Riuniti sotto l’appellativo di Passengers, ecco a voi: Bono, The Edge, Adam Clayton, Larry Mullen, Brian Eno. Sono tutti riuniti per cantare questa celeberrima Miss Sarajevo, molto adatta a questi tempi di crisi. Ci sono nubi all’orizzonte, e venti di guerra. Speriamo non si concretizzino. Noi andiamo avanti, sperando che la musica ci aiuti ad esorcizzare i guai. Passengers – Miss Sarajevo

Brano lento e rilassante, anche questo (David Bowie I Love You) Since I Was Six – The Brian Jonestown Massacre. Ma spiegatemi, chi sarebbe l’interprete e l’autore? Pensavo a David Bowie, ma mi sbagliavo, perché c’è questo Brian Johnestown Massacre,  gruppo musicale californiano, formatosi nel 1990 a San Francisco. sotto la guida del leader carismatico Anton Newcombe, autentico guru della neopsichedelia, personaggio tanto geniale quanto controverso, costantemente alle prese con problemi dovuti ad un carattere quantomeno difficile e all’abuso di alcool e droghe. Il nome del gruppo da un lato rimanda a Brian Jones dei Rolling Stones e dall’altro allo spaventoso suicidio di massa di Jonestown del 1978                                              (David Bowie I Love You) Since I Was Six – The Brian Jonestown Massacre

Con quasi 10 milioni di visualizzazioni, arriva Kurt Maloo, “il capitano”. Più precisamente, il capitano del suo cuore. Anche questa è una canzone strafamosa, penso degli anni ’80. Sono contento di potervela proporre, e loro sono i Double – The Captain of Her Hearth

Davide, ragazzo omosessuale, è uno scrittore di favole; nella sua casa ospita gli incontri di un folto gruppo di amici. Questa la trama di Saturno Contro, un film diretto da Ferzan Özpetek, uscito nelle sale cinematografiche il 23 febbraio 2007. Passione di Neffa, è un brano scritto come tema principale del film, ha  anche vinto il Nastro d'Argento come miglior canzone originale. “Dammi passione anche se il mondo non ci vuole bene, anche se siamo stretti da catene e carne da crocifissione. Abbracciami e non lasciarmi qui. Lontano da te. Abbracciami e fammi illudere. Che importa se questo è il momento in cui tutto comincia e finisce Giuriamo per sempre però. Siamo in un soffio di vento che già se ne va. Abbracciami e non lasciarmi qui Lontano da te Abbracciami e fammi illudere Che importa se questo è il momento in cui tutto comincia e finisce Giuriamo per sempre però Siamo in un soffio di vento che già se ne va” Neffa – Passione

Se c’è il sole nella mia mattina, c’è spazio anche per un flauto, una chitarra, e una voce di donna, quella di Saint Etienne, eccola qui con la sua Sun in My Morning – Saint Etienne

Una serata che sta passato in completo relax. Non voglio scatenarmi proprio ora, ormai il ritmo è questo, lento, o meglio melodico. Se poi arriva Paradise, giustamente….. il nostro trip musicale continua. La voce è quella, inconfondibile di Phoebe Cates – Paradise

Women

Un messaggio a mio figlio, da parte di un pianista che anziché suonare, spinge faticosamente un pianoforte. Palco desolatamente spoglio, sembra uno scantinato. Lui però non è l’ultimo dei musicisti, bensì il più importante pianista inglese. E’ anche un presentatore e ha perfino un’orchestra blues. Il suo nome è Jools Holland e suona con Solomon Burke ed Eric Clapton, ascoltiamoci allora la prima canzone di stasera Jools Holland, Solomon Burke and Eric Clapton – Message To My Son

Dall’altra parte dell’Atlantico, andiamo in America con una donna, cantante, musicista, autrice. Si chiama Natalie Merchant. Dall’album retrospettiva 1995-2005 ci fa ascoltare il singolo Wonder                   Natalie Merchant – Wonder

22

Dall’America al Canada con Sarah Slean, donna misteriosa per metà fotografata, per metà disegnata. Ci propone queste atmosfere un po’ orientaleggianti nella sua canzone Pilgrim, dall’album Day One Sarah Slean – Pilgrim

 

Un’orchestra vera con fiati, archi, l’atmosfera e la voce magica di Marianne Faithfull. Ci fa ascoltare questa sua The Seven Deadly Sins

Un nome conosciuto, quello di Sinéad O’Connor. Questo suo album Essential, è una raccolta di brani più significativi. Ci propone adesso Three Babies, canzone new age che trovo adatta per continuare questo nostro viaggio al femminile Sinéad O’Connor – Three Babies

Alternanza tra ritmo e lento, ci avvaliamo ancora di una sua interpretazione, tratta dallo stesso album. Capelli corti, occhi ben aperti, sguardo riflessivo, posa rigorosamente in bianco e nero. Questa volta ci canta The Emperor’s New Clothes, I Vestiti Nuovi Dell’Imperatore che era anche una fiaba danese, ed un film omonimo Sinéad O’Connor – The Emperor’s New Clothes

Tanita Tikaram ci riporta indietro, un pop anni ’90, l’album è del 1991 e si intitola Everybody’s Angel. L’estratto che ci ascoltiamo Deliver Me           Tanita Tikaram – Deliver Me

Guardando il bicchiere di una ragazza, mi sembra la traduzione più appropriata di questo Looking Glass Girl dei The Glove. L’atmosfera di questa canzone, un po’ misteriosa, è quella che meglio si addice all’orario, è infatti mezzanotte e questo brano mi sembra adatto a chiudere la scaletta di oggi The Glove – Looking Glass Girl

America

Un pianoforte è ancora il protagonista e tema dominante per questa atmosfera new age di 4 canadesi, 3 ragazzi e 1 ragazza, che nelle loro immagini e copertine ci regalano anche colori psichedelici e suggestivi. Vi propongo allora i: The Besnard Lakes – Four Long Lines

Decisamente più classica questa canzone di Juck, non per nulla si sente una tranquillizzante chitarra, neanche il testo è ermetico, non mi cimento in un’avventurosa traduzione, dico semplicemente che lui dichiara: potrei essere il tuo poliziotto suicida.Ed è proprio questo il titolo, mentre nella copertina dell’album si vede un’immagine ironico surreale
Yuck – Suicide Policeman

Cool Water non è il nome di un profumo, ma il titolo della prossima canzone. A cantarla è Isobel Campbell, cantante e violoncellista scozzese, in coppia con Mark Lanegan. In effetti l’ordine dovrebbe essere inverso perché è la voce di Mark dominante, una voce calda così come la chitarra che l’accompagna. La voce di Isobel si sente di meno, nella fotografia di copertina però è in primo piano, una bella ragazza bionda al volante di un’auto sportiva, lui è dietro,  accigliato, sembra quasi che la controlli. Sicuramente una bella coppia, il bianco e nero completa l’effetto vintage che si ha guardando loro due….                                                                      Isobel Campbell & Mark Lanegan - Cool Water

Originale anche la fotografia in copertina del brano Haller Lake del gruppo americano dei Cave Singers. Non si può dire che sia bello il ragazzo che si vede, a torso nudo, barbuto, non si capisce se sia in piedi su un tavolo o stia saltando. Strana anche la gestualità: sta ballando o battendo le mani al ritmo della musica? Molto belle invece le fotografie che si possono ammirare nel loro sito, alcune di paesaggi e di vacanze.Ecco a voi allora
The Cave Singers – Haller Lake

Si rimane in America con il country di George Thorogood & The Destroyers. L’atmosfera di questo brano è da far west, mentre il titolo dell’album è “One Bourbon, One Scotch, One Beer”, quindi protagonista non è solo la chitarra, anche l’alcol. Questi americani…… vogliono fare gli americani, e magari ci riescono! George Thorogood & The Destroyers – Cocaine Blues

Brava Alison Krauss in coppia con gli Union Station ( 4 ragazzi) canta la bella Restless  (agitato) Alison Krauss & Union Station – Restless

Dei fiori che sembrano le composizioni di un caleidoscopio costituiscono la copertina di un album del 2008 dei Death Vessel. Ho letto in rete delle recensioni buone su questo loro lavoro, bella melodia anche nel brano che ci ascoltiamo, questo Exploded View, letteralmente vista esplosiva, stupefacente: forse quella di questi stranissimi fiori
Death Vessel – Exploded View

A Louisville, nel Kentucky si sono formati i  My Morning Jacket, importante band americana, che ci ascoltiamo con chills; 4 minuti di pop alternativo fantastico!  My Morning Jacket – Chills

Living in the Past

Prima di andare a letto, in compagnia di….
Buffy Sainte-Marie

 Buona notte con lei e le sue dolci note. Spera di essere sognata dall’uomo di cui è innamorata. E’ un sentimento a tenerla sveglia, ma è serena perché prima o poi l’alba arriva; come per noi è arrivato il momento di ascoltarla Buffy Sainte-Marie – Goodnight

Dal Canada ci spostiamo in America con Tom Rush e la sua Lost My Drivin’ Wheel. Ho perso il mio timone di guida.E’ un amore disperato, quindi, che gli fa perdere la testa; ma in maniera creativa, cantandoci questa bella canzone Tom Rush – Lost My Drivin’ Wheel

https://youtu.be/fyyCAU_TZ28

I Can’t Help But Wonder Where I’m Bound, non posso fare a meno di chiedermi dove sia diretto. E’ Tom Paxton a cantare la prossima canzone che chiude la trilogia dei cantautori d’annata. Rimaniamo quindi al bianco e nero, siamo in pieni anni ’60 e iniziamo ad ascoltare queste parole. It’s a long and a dusty road, è una lunga e calda strada polverosa, la gente che incontro non è sempre gentile. Una metafora della vita, una poesia che forse sente il peso degli anni…                                                                     Tom Paxton – I Can’t Help But Wonder Where I’m Bound

21

Eclettici, sperimentatori, anticonformisti. Psichedelici ed elettronici, ecco che arrivano i Gentle Giant per dare un po’ di sprint a questa nostra scaletta. Mentre scorrono le note della musica 3 amici seduti guardano un’anatra, e uno gnomo li osserva;

dall’album Three Friends ci ascoltiamo Prologue Gentle Giant – Prologue

Un arcobaleno d’oro, a proporcelo Seals and Crofts. Rimaniamo quindi negli anni ’70 ma torniamo con questo duo in America, precisamente in Texas, ci ascoltiamo Golden Rainbow Seals and Crofts – Golden Rainbow

Dal pop al rock viaggiamo ancora indietro nel tempo. L’album Power And The Passion è del 1975 e loro sono gli Eloy, gruppo tedesco di rock progressivo. Ci fanno ascoltare Journey Into 1358, un viaggio nel 1358. Se veramente tornassimo così indietro, sarebbe come vivere nel passato, living in the past. Ricordate gli Jethro Tull, famosi negli stessi anni? Io li ascoltavo sempre, ma adesso ascolto con voi gli Eloy – Journey Into 1358