Il Mio Mondo

Com’era importante, quel pullover. Oggetto e soggetto di questa canzone, di Gianni Meccia, che io ascoltavo sempre, anche perché mia nonna aveva il disco. Lui peraltro veniva classificato tra i cantautori, e in quell’epoca, parlo dell’inizio degli anni ’60, aveva inanellato tre successi, sintetizzabili in queste tre parole: barattolo, patatina e pullover Gianni Meccia – Il Pullover

Ho camminato tutto il giorno per scordare un volto e invece in ogni volto vedevo te, vedevo te, vedevo teeeeeee. Mi sei tornata ad ogni passo, qui davanti agli occhi, in fondo a questi occhi, sempre di più ancora tu, sempre di più. Ho camminato, tanto ho camminato fino a sera…..

Di poche parole, ma molto esplicito quando vuole, Michele canta questo pezzo, presentato dalla padrona di casa Raffaella, con la caratteristica minigonna dell’epoca

Michele – Ho camminato

Chi voglio sei tu, chi scelgo sei Tu. Tu, la casa sei tu, l’amore sei tu, la vita sei tu. Se piangi sei tu, se ridi sei tu. Un tu ripetuto fino allo sfinimento, infatti anche il titolo del pezzo era….Tu sei Tu. Il palco adesso è a Discoring e loro sono i  Cugini di Campagna – Tu sei Tu

   

Se avesse messo fine alla sua vita, come aveva intenzione di fare, non avrebbe potuto scrivere e cantare, le belle canzoni che ha fatto. E non avrebbe neanche conosciuto Stefania Sandrelli, a cui forse avrà dedicato “La Donna che Amo”, uno dei suoi più grandi successi.

Gino Paoli – La donna che Amo

Una canzone impossibile da dimenticare, è stata questa Come due bambini, della Bottega dell’Arte. Siamo a metà degli anni ’70 e questo brano scalava le hit parade, negli anni in cui c’era Lelio Luttazzi a presentare la classifica alla radio Bottega dell’Arte – Come due Bambini

Non è bello ciò che è bello, è bello ciò che piace. Questo ha sempre detto un proverbio, anche se io, mi permetto di dissentire. Spesso la bellezza è talmente prorompente che piace a tutti, per questo viene sbattuta in faccia, esibita, osannata, ad uso e consumo di chi non si può permettere di arrivare a tanto. Io sono invece per una bellezza più discreta, come quella per esempio cantata a metà degli anni ’70 da

Paolo Frescura – Bella Dentro

Sembra una canzone datata, ma se pensiamo che è stata stata cantata da Bindi, che l’aveva anche scritta, poi Richard Antony, Gino Paoli, Ornella Vanoni,Miranda Martino, Claudio Villa, Claudio Baglioni, e adesso pure Morgan, si capisce  non è proprio così. E’ un classico, entrato nella nostra cultura, per questo ve la voglio far ascoltare, ma nella versione originale

Umberto Bindi – Il Mio Mondo

Un ragazzo fa di tutto per farsi piacere, e lei gli risponde picche. Ma come capita nella vita, e come dice anche la saggezza popolare, che stasera scomodo per la seconda volta, chi disprezza compra. E va a finire che lei non può più fare a meno di lui, dopo che all’inizio gli aveva detto un sacco di volte “inutilmente tu”…. La storia di questo incontro è raccontata da questo successo di Laura Luca del 1978

Laura Luca – Inutilmente Tu

Te ne vai, ed il ricordo va ad una canzone di Michele Pecora, più o meno degli stessi anni. Canzone felice, spensierata, come a quel tempo era, o meglio, voleva essere, la mia adolescenza. Tra l’altro c’era anche un brano del Giardino dei Semplici, intitolato così

Michele Pecora – Te ne Vai

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