A Change of Identity

E’ da solo su una strada deserta, a piedi, John Ondrasik, cantautore americano che si fa chiamare Five for Fighting. Ci propone questa This Dance, brano pop melodico arrangiato in maniera essenziale con l’accompagnamento di basso e tastiere Five for Fighting – This Dance

https://youtu.be/AqLcreVZDkw

Photo 41Jon McLaughlin, il suo nome, senza la h prima della n. John McLaughlin è un grande chitarrista britannico nato nel 1942, ma non mi sembra l’autore di questa canzone, che penso sia più giovane.Una più attenta ricerca mi porta finalmente a Jon McLaughlin, songwriter americano nato nell’Indiana, classe 1982.Indiana è anche l’album, dal quale ci ascoltiamo Already In Jon McLaughlin – Already In

Devil Town, città del diavolo. La canzone però è molto dolce e rassicurante, come il nome del singer che la canta, un certo Tony Lucca. Nome familiare da emigrato, anche se per sua fortuna con l’Italia non centra niente. E’ nato a Pontiac nel Michigan, ha sempre vissuto in America ed ha una certa notorietà come autore di musiche televisive Tony Lucca – Devil Town

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Emerson Hart, nome ed autore che sento per la prima volta. Volto conosciuto, invece, ricorda quello di John Lennon. E’ nella copertina del disco, ha in bocca una sigaretta, perché il titolo dell’album è Cigarettes And Gasoline, sigarette e benzina, 2 cose che però non vanno tanto d’accordo. La canzone invece è Run To

Emerson Hart – Run To

What Could I Do, cosa potevo fare? Una domanda che tutti si saranno fatti, almeno una volta nella vita. In questo caso a farsela è Will Hoge, intento a suonare una mini chitarra nella copertina del suo album The Wreckage, il relitto Will Hoge – What Could I Do

Un rock più incisivo in questa canzone Old Gin Road. Concetto sicuramente più complicato, alcolico stradale. Tradurlo è quasi un’avventura, ma posso immaginare che la strada, più che una strada asfaltata, sia un percorso di vita. A cantare Ponderosa, nome simile alla protagonista dei famosi cartoni animati Ponderosa – Old Gin Road

Matt Duke e la sua atropia nel cervello. Questo infatti il titolo fantasioso della sua canzone: I’ve Got Atrophy On The Brain. Una canzone che lascia il segno, anche perchè si ascolta bene, come bene si vede lui, capelli scarruffati e occhi bene aperti nella copertina del suo album Kingdom Underground Matt Duke – I’ve Got Atrophy On The Brain

If Love Was Enough, se l’amore era sufficiente. Questa volta un significato semplice. Lui l’ abbiamo incontrato recentemente. Si chiama Graham Colton e l’album da cui è tratta la sua canzone è Here Right Now, del 2007 Graham Colton – If Love Was Enough

Pianoforte, chitarra, violino, violoncello. Sono veramente tanti gli strumenti che suona, tante le cose che fa. E’ musicista, songwriter, produttore. Si chiama Casey Stratton, ed è pure baciato dagli dei. Ci fa ascoltare infatti House of Jupiter, la casa di Giove Casey Stratton – House of Jupiter

Theo Tams, cantante canadese ci fa ascoltare il suo pezzo più famoso, intitolato semplicemente Sing. Un pop melodico, un po’ melenso, a me personalmente non fa impazzire, lo propongo anche per farvi conoscere questo TT, un ragazzo giovane canadese, da pochi anni alla ribalta Theo Tams – Sing

Rimaniamo ancora in Canada, ma per presentare una formazione veramente inedita, composta da tre donne. Si chiamano Shaye e fanno un genere di musica che Wikipedia definisce Contemporary Folk. Gli anni di attività vanno dal 2003 al 2009, questa canzone si colloca a metà del loro regno, 2006. Si intitola I Don’t Wanna Die Today e fa parte dell’album Lake of Fire Shaye – I Don’t Wanna Die Today

Ancora una domanda, molto diretta e spontanea, Where Are You Now, dove sei adesso. L’autrice Jenn Grant, canadese, chiede, o si chiede, questa cosa, al suono di una serenata. Canzone dolce e sentimentale di questa singer, classe 1980, da non confondersi con l’attrice Jennifer Grant, figlia dell’attore Cary Grant Jenn Grant – Where Are You Now

Yellow Sun Marine

E’ il sole

It’s The Sun, più semplice di così.  A dirlo un’orchestra di 25 elementi, 15 musicisti e 10 cantanti. Il tutto fa The Polyphonic Spree e questi 5 minuti e mezzo di musica veramente corale The Polyphonic Spree – It’s The Sun

Cammina come un Beatle ad Abbey Road. Solo che non siamo a Londra, ma a Melbourne, in Australia. Lui è Bob Evans e ha inciso l'album Goodnight, Bull Creek! Nel 2009. Da questo suo lavoro ci ascoltiamo Someone So Much Bob Evans - Someone So Much

Ian Hunter e il suo rock dinamico, in questo album che ha intitolato come lui del 1975. Musica datata, ma coinvolgente, sopratutto per chi non conosce questo musicista e compositore. Sorprendente la sua classe, è nato infatti nel 1939 ed è ancora in attività. Ci ascoltiamo uno dei suoi brani più famosi Once Bitten, Twice Shy Ian Hunter - Once Bitten, Twice Shy

 Un salto in avanti di più di 15 anni, giusto per presentare Des’ree, questa cantante dal nome stranissimo, inglese nata a Londra, che ci fa ascoltare Feel So High, sentirsi così bene, dall’album Mind Adventures del 1991 Des’ree – Feel So High

Gli Walkmen, formatisi nel 2000, sono una band indie rock di New York. La canzone che ci ascoltiamo si intitola Juveniles, minorenni, ed è tratta dall’album Lisbon, che hanno inciso nel 2010 Walkmen – Juveniles

Sono inglesi, di Manchester. Si chiamano Elbow ed hanno avuto un buon successo di critica, non di pubblico. Musica quindi da intenditori, come mi sembra di capire ascoltando questa canzone, che si intitola with love, dall’album build a rocket boys! del 2011. Elbow – With Love

Nata dall’altra parte del mondo, in Nuova Zelanda. Un nome breve, Sophie Koh, 2 album all’attivo, uno in preparazione che uscirà quest’anno, 2012. Noi adesso ci ascoltiamo Charlie Sophie Koh – Charlie

We Don’t Work, We Play Music, non lavoriamo, suoniamo musica. Oltre ad essere una mission, come si dice oggi, è anche il titolo dell’album che hanno inciso nel 2002. Sono gli australiani Cruel Sea che ci fanno ascoltare questo estratto, di 2 minuti, puramente strumentale, Joyce #2 Cruel Sea – Joyce #2

Open Arms, braccia aperte, A cantarle sempre gli Elbow, essendomi piaciuti, li ripropongo in questo brano tratto dallo stesso album. Da notare che lo stesso titolo ce l'hanno diverse canzoni, dei Journey, di Mariah Carey, Tina Turner, Gary Go. Braccia aperte, quindi, amate da tanti artisti       Elbow - Open Arms

I Thrills e l'album Teenager. Musica di buona qualità, secondo me, non solo per ragazzini. Provate a giudicare, con questa canzone. Sono irlandesi, e hanno scalato le classifiche, in Irlanda e nel Regno Unito, noi li ascoltiamo con The Midnight Choir The Thrills - The Midnight Choir

A Wasteland Companion, un album del 2012 per il musicista, autore ed interprete Matthew Stephen Ward, meglio conosciuto come M.Ward, che adesso propongo con la sua Clean Slate, ardesia pulita M.Ward – Clean Slate

244223Un grande successo, programmato dalle radio, canzone molto orecchiabile, di facile ascolto. Are We Lovers Or Are We Friends? Siamo amanti o amici? Una domanda pertinente, che si saranno fatti in molti. In questo caso a chiederselo sono gli Acid House Kings Acid House Kings - Are We Lovers Or Are We Friends?

Meno conosciuta, ma ugualmente bella, questa Someday, dei Club 8, gruppo musicale svedese formatosi a metà degli anni ’90. Questa canzone fa parte dell’album l’amico che una volta era, The Friend I Once Had del 1998 Club 8 – Someday

Acid House Kings, che abbiamo apprezzato prima con un successo, adesso li ascoltiamo con Under Water. Un brano che da il titolo anche a questo album, che hanno realizzato nel 2011.   Acid House Kings – Under Water

Ancora al di là dell'Atlantico con i Postmarks, che nel 2009 hanno realizzato un album dal titolo suggestivo Memories at The Enf Of The World, memorie alla fine del mondo. Un più semplice il mio portafortuna, My Lucky Charm, è il brano che ci ascoltiamo Postmarks - My Lucky Charm

Futures & Folly dei Blitzen Trapper. Canzone spensierata, tratta dall'album Wild Mountain Nation, luogo delle montagne selvagge. Questo album del 2007 ha infatti una copertina paesaggistica con un lago, un uccello che ci vola sopra, montagne e foreste sullo sfondo Blitzen Trapper - Futures & Folly

Due passeggeri, a bordo di una nave, guardano un panorama, in questo caso marino. L’immagine è in copertina dell’album European, da cui ci ascoltiamo Days. E’ cantata dai Sambassadeur, gruppo musicale svedese Sambassadeur – Days

Con The Mary Onettes, rimaniamo in Svezia. Come protagonista il mare con il titolo del loro album Islands, del 2009. Century è un estratto di questo lavoro The Mary Onettes – Century

Ancora un abbreviativo per l'autore di questa canzone, che si chiama Dr. Dog. Non è una musica da cani, è una canzone molto bella, si intitola Stranger ed è tratta dall'album Anti 2010 Spring Compilation Dr. Dog - Stranger

Feeling

37, la temperatura del corpo umano

In questo caso, invece il nome di una strada, California 37, ultimo album dei Train. Questo disco è una novità, io per farvelo conoscere ho scelto Feels Good At First, sentirsi bene innanzitutto Train – Feels Good At First

Hanno tre occhi, due normali, il terzo della mente. Non per nulla si chiamano Third Eye Blind e sono un gruppo di alternative rock di San Francisco. Il disco che vi faccio ascoltare fa parte di una raccolta del 2006 e si intitola God Of Wine Third Eye Blind – God Of Wine

I Nine Days Vengono da Long Island dove si sono formati nel 1994. Si esibiscono insieme occasionalmente perché i 2 cantanti John Hampson e Brian Desveaux hanno intrapreso carriere soliste. Sometimes è la canzone che ci ascoltiamo dall’album la pazza folla, titolo originale The Madding Crowd realizzato nel 2000 Nine Days – Sometimes

Sempre rock con Rocksteady, canzone dei Big Head Todd and The Monsters. Dalle notizie che ho trovato su questo gruppo, ho visto che sono in attività dal lontano 1986. Big Head, quindi potrebbe fare riferimento alla loro vena creativa, mentre The Monsters, i mostri, penso sia un appellativo più che altro coreografico Big Head Todd and The Monsters – Rocksteady

Nasce biologicamente come Mato Nanji’s, prosegue la sua esistenza artisticamente con lo pseudonimo di Indigenous. Si diletta con la chitarra acustica, protagonista anche del prossimo brano intitolato Little Time Indigenous – Little Time

La nostra parentesi acustica prosegue con Laurence Juber, chitarrista inglese classe 1952 che ci propone questo brano acustico, intitolato Nighthawk, nottambulo Laurence Juber – Nighthawk

Photo 43Entella Hotel, un brano del chitarrista,  Peter Case. Americano,  nato nel 1954, negli anni ’70-’80 ha fatto parte di vari gruppi, tra cui i Nerves e i Plimsouls. Proseguendo la sua attività da solista  nel 1989 incide questo disco Peter Case – Entella Hotel

Ancora un titolo positivo, Something So Good, brano dei The Railway Children, gruppo inglese formatosi artisticamente negli anni ’80. Questa canzone è stata anche suonata in un live alla BBC il 15 giugno 1991 The Railway Children – Something So Good

Una ragazza chiamata Eddy, A Girl Called Eddy, questo il nome curioso che si è data Erin Moran, cantante pop americana. Da notare che Erin Moran si chiamava anche un’attrice del famoso telefilm “Happy Day”. Interpretava Joanie Cunningham, sorella di Ritchie. Tornando invece alla nostra donna, ci canta Heartache, che tradotto vuol dire angoscia A Girl Called Eddy – Heartache

 

The Sea Bottom

For a Dancer

Jackson Browne e una canzone dedicata ad una ballerina. E’ lenta e risale al suo periodo migliore. Un disco che Jackson ha inciso nel 1974 e che ci ascoltiamo Jackson Browne – For a Dancer

Dal lento al romantico con Dan Fogelberg e la sua canzone, che parla d’amore. Si intitola Longer, più a lungo. Quando si ama, il tempo non esiste, e Dan canta I’m in love with You, sono innamorato di te Dan Fogelberg – Longer

Sarà il sentimentale, il lento, l’introspettivo. Un’altra canzone slow, questa volta a cantare Missy Higgins, una cantautrice australiana di meno di 30 anni, morettina. Una specie di Dolcenera dall’altra parte del mondo. Il suo brano si intitola All For Believing Missy Higgins – All For Believing

Un nome storico del rock, Peter Gabriel. Dopo essere stato cantante dei Genesis, ha continuato da solista. Questo disco che ci propone è recentissimo, del 2011. Si intitola The Rhythm of the Heat, il ritmo del calore Peter Gabriel – The Rhythm of the Heat

Sara Beth Bareilles, più brevemente chiamata Sara Bareilles, è una cantante, pianista e compositrice americana. Nata nel 1979, è arrivata al successo in questi ultimi anni. Il brano che ci ascoltiamo si intitola Breathe Again, respirare ancora Sara Bareilles – Breathe Again

They Might Be Giants non è il titolo, bensì l’autore. Nome complicato, perciò generalmente abbreviato con le iniziali TMBG. Semplice invece la composizione di questo gruppo, essendo un duo, sono in due. Mammal è la loro canzone, parola che ci suona familiare, quantomeno perché senza la L è la prima che impariamo They Might Be Giants – Mammal

 

paesaggi 2408

Seduto su una scrivania in fondo al mare. Impossibile, ma Eddie Vedder riesce ad immaginarselo, e lo mette sulla copertina del suo disco Ukulele Songs del 2011. Il nostro uomo ha davanti una macchina da scrivere, lo guardiamo e intanto scorrono le note di You’re True Eddie Vedder – You’re True

Bayleaf, alloro. A cantare uno Stone Gossard solista. Il titolo è eloquente, in linea con le olimpiadi che ci saranno a Londra , nel 2012. Solo che lui è americano, di Seattle, e la canzone è del 2001 Stone Gossard – Bayleaf

Tutta la discesa, All The Way Down. A cantare i Soulsavers, che ci portano dal podio, da su in giu. Il disco è tratto dall’album Broken del 2009. In copertina una bussola da naviganti, la discesa quindi può darsi sia un fondo, un fondale marino Soulsavers – All The Way Down

 

Americane del Rock

Canzoni dal Distretto 12 e dintorni

E’ l’album della colonna sonora di Hunger Games, un film di fantascienza uscito quest’anno. La traccia che vi propongo è di Birdy con la sua Just A Game Birdy – Just A Game

Mary Chapin Carpenter e The Calling, un album del 2007 dal quale ci ascoltiamo On With The Song, brano country di poco meno di 4 minuti, esortazione ad andare avanti con la canzone, o le canzoni; cosa che puntualmente cerchiamo di fare Mary Chapin Carpenter – On With The Song

Martha Wainwright e un’altra cosa bella, gli amici. Lei si stupisce di quanti ce ne ha, ed intitola la canzone So Many Friends. E’ un bel disco del 2008 per questa cantautrice un po’ americana e un po’ canadese. Sorella d’arte, suo fratello è Rufus, incontrato diverse volte sul nostro blog Martha Wainwright – So Many Friends

 http://mrg.bz/nEFhl8La copertina del disco ritrae non un personaggio, ma un fiore, precisamente una magnolia. La canzone si intitola Wise Up, verbo non molto usato ma che tradotto significa aprire occhi su. L’autrice si chiama Aimee Mann ed è un’altra americana del rock                      Aimee Mann – Wise Up

Shawn Colvin in una registrazione live. Da sola, con la chitarra, e la sua voce, ci fa ascoltare Polaroids. Essenziale anche il titolo quindi, essendo un oggetto di uso comune, occhiali, lenti o macchina fotografica Shawn Colvin – Polaroids

Reel Me In, espressione traducibile in mi giri intorno, ma è un girare annaspando e barcollando. L’atmosfera sommessa della canzone potrebbe confermare questo significato. A cantare Kim Richey – Reel Me In

I Know You, di Lori McKenna. Un titolo che viene detto ripetutamente nel corso della canzone. Lori dovrebbe conoscerlo bene, questo personaggio. Noi invece, non conoscendo lei, abbiamo una buona ragione per ascoltarla Lori McKenna – I Know You

Mi manchi quanto o come sono pazza. Un concetto difficile, ma cerchiamo di capirlo. A cantare Cheryl Wheeler in questa canzone che ormai ha più di vent’anni, essendo del 1990. Titolo originale dell’opera: Miss You More Than I’m Mad Cheryl Wheeler – Miss You More Than I’m Mad

The Last Of The True Believers L’ultimo dei veri credenti. Una canzone, del 1986, per la voce di Nanci Griffith. Da allora, tanta acqua è passata sotto i ponti, in relazione ai tanti cambiamenti che ci sono stati. Lei per fortuna c’è ancora, non è più giovanissima ma è sempre in attività Nanci Griffith – The Last Of The True Believers

 

Train

Una coppia che balla sul palmo di una mano,


La mano di un braccio gigantesco, proteso verso l’alto, sopra i tetti delle case. In queste condizioni l’uomo non può muoversi, come dice anche il titolo di questa canzone cantata dagli Script The Man Who Can’t Be Moved

Script – The Man Who Can’t Be Moved

Through Yourself & Back Again , titolo dell’album dei Thriving Ivory da cui è tratto anche il singolo Angels On The Moon, canzone che nel 2008 ha avuto dei buoni piazzamenti nelle classifiche nord americane Thriving Ivory – Angels On The Moon

Telescope di Graham Colton. In copertina si vede lui disteso, forse sul ponte di una nave perchè sullo sfondo ci sono dei natanti ed il mare in tempesta. Avrà allora bisogno di un cannocchiale o telescopio, proprio in questo momento, come recita il titolo dell’album Here Right Now

Graham Colton – Telescope

Il pop alternativo dei Valencia che hanno intitolato la loro canzone Holiday, le vacanze che tutti sperano di fare. Il titolo dell’album rivela un’altra verità: We All Need A Reason To Believe, noi tutti abbiamo bisogno di un motivo per credere Valencia – Holiday

The Absolute Worst, il peggiore in assoluto. Non c’è male come critica, è titolo sia della canzone che dell’album. Ad emettere questa sentenza i Man Overboard, che hanno pensato bene di mettere in copertina una coppia impacciata con un look anacronistico ed un abbigliamento ridicolo

Man Overboard – The Absolute Worst

 http://mrg.bz/uAmMWN

I Keane ed il loro album Night Train. A confermare il titolo un treno disegnato in copertina, spara due fasci di luce potentissimi all’uscita di una galleria, mentre lo sfondo è notturno, nero. La canzone è Clear Skies, cielo sereno  Keane – Clear Skies

Back In Time, stesso autore, stesso album. Decido di riproporre i Keane perchè mi sono piaciuti, allora facciamo un bis con una presentazione. Sono una band inglese, nati nel 1997, hanno all’attivo 10 milioni di dischi venduti. Questo disco Night Train è del 2010 Keane – Back In Time

 

 

Voices

Xilofono, vocalizzi, melodie orientaleggianti per questa canzone dei Cults, Go Outside, andare fuori. La band, formatasi nel 2010 a Manhattan, ha prodotto questo disco nel 2011. Musica attualissima, 3 minuti e mezzo di pop alternativo un po’ fuori dagli schemi Cults – Go Outside

Ugualmente di New York Lana del Rey, molto giovane essendo nata nel 1986. Adesso vive a Londra, è quindi anglo americana, ed è uscita quest’anno con una canzone ed un album, tutti e due hanno questo titolo: Born To Die, nati per morire. E’ una realtà disarmante, quanto mai vera, che preferiamo dimenticarci Lana del Rey – Born To Die

 Ancora pop, ancora Lana del Rey, questa volta ci canta Blue Jeans, soggetto decisamente più adatto, per noi, per lei, per tutti. Voce e musica un po’ cantilenante, brano non trascendentale ma che si può ascoltare, anche per conoscere meglio questa artista dal look un po’ datato, anni ’50 Lana del Rey – Blue Jeans

 Un grande vecchio del rock, ha appena compiuto settant’anni, essendo nato a Brooklin il 2 marzo 1942. Sto parlando di Lou Reed, e della sua città, New York, a cui nel 1989 dedica un album, dal quale è tratto anche il pezzo che ci ascoltiamo Halloween Parade Lou Reed – Halloween Parade

 Nico, abbreviazione o pseudonimo di Christa Päffgen, se fosse viva sarebbe ancora più in età di Lou. Purtroppo è scomparsa ad Ibiza nel 1988, ma era nata a Colonia nel 1938 ed aveva collaborato anche lei con i Velvet Underground, come Lou Reed. Io vi propongo Frozen Warnings, canzone compresa nell’album The Marble Index, uscito nel 1968 Nico – Frozen Warnings

 3253003366_c3e5f82b02.jpgMarianne Faithfull canta Come And Stay With Me. Siamo negli anni ’60 e si parla d’amore, come rivela anche il titolo inequivocabile della sua canzone. Una vita da grande artista, è nota anche per essere stata la compagna di Jagger, ha discendenze nobiliari ed ha recitato in alcuni film Marianne Faithfull – Come And Stay With Me

https://youtu.be/ujiEs3pLKnE

 Dance Me To The End Of Love, fammi ballare fino alla fine dell’amore. A cantare un grande Leonard Cohen, qui in un brano che sembra quasi un canto popolare russo. Leonard Cohen – Dance Me To The End Of Love

 Ancora l’aristocrazia del pop, un grande Tom Waits, una grande voce, sofferta, vissuta, da gustare anche in questa canzone intitolata Back In The Crowd, ritorno nella folla. L’album è Bad as Me, del 2011 Tom Waits – Back In The Crowd

Un uomo nel suo lungo cappotto nero. Man In The Long Black Coat titolo originale. Ancora una voce magica, che rapisce. Questa volta è di Mark Lanegan nella colonna sonora di I’m not There. A seguito di questo film è stato fatto anche un doppio cd omonimo con canzoni di Bob Dylan interpretate da vari artisti Mark Lanegan – Man In The Long Black Coat

 

The Dream of Freedom

Le leggende del rock cantano le canzoni dei Pink Floyd. Ci occupiamo allora di un figlio d’arte, Dweezil Zappa, che insieme a Keith Emerson reinterpreta questa Run like hell, correre come il vento….. Dweezil Zappa Keith Emerson – Run like hell

From The Beginning, brano che mi è sempre piaciuta molto. Emerson, Lake & Palmer è l’autore di questa canzone; dall’inizio, dice il titolo, e penso sia giusto. E’ da qui e da canzoni come queste che bisogna cominciare Emerson, Lake & Palmer – From The Beginning

 The Deadly Dream Of Freedom, il sogno della libertà letale, oppure il sogno mortale della libertà. La canzone è di Triumvirat, nome che sento per la prima volta, come del resto questo brano Triumvirat – The Deadly Dream Of Freedom

 Just Like…Pink Floyd, sempre l’album del 2008, quello delle cover del mitico gruppo inglese. Questa volta è un treno di artisti, John Wetton, Scotty Page, Tony Kaye, Bob Kulick, Jimmy Haslip, Michael Sherwood, Dweezil Zappa, Pat Masterlotto, tutti giustamente impegnati a reinterpretare Us and them Dweezil Zappa – Us and them

 Every Rose Has Its Thorn ogni rosa ha le sue spine, suonano e cantano i Poison, gruppo metal americano sulla cresta dell’onda da quasi 30 anni. Poison tradotto significa veleno, nome indicativo del genere di musica a cui si dedicano questi 4 eccentrici ragazzi Poison – Every Rose Has Its Tho

 Non mi farai girare intorno alla stanza, come una marionetta? Le parole e il rock melodico di Lisa Mitchell nel brano Pirouette, tratto dall’album Wonder, fenomeno, del 2009 Lisa Mitchell – Pirouette

 2614Ancora un gruppo storico del panorama musicale pop, sto parlando degli Who, con questa canzone intitolata The Real Me, un disco del 1971 dall’album Quadrophenia. Termine difficile, sconosciuto alla maggioranza, la Quadrophenia è una personalità divisa in quattro diverse sfaccettature, un disturbo mentale che sconfina nella schizofrenia Who – The Real Me

 Machine Gun Fellatio, una rock band australiana, da 15 anni sulla scena. Il disco che vi propongo per conoscerli è del 2004. Loro giustamente si firmano MGF ed il titolo della loro canzone è You’Ve Ruined All My Favourite Songs, avete rovinato tutte le mie canzoni preferite Machine Gun Fellatio – You’Ve Ruined All My Favourite Songs

 Steal Away, rubare, portare via. La canta Robbie Dupree nel 1980, una canzone che ha più di 30anni, ma si ascolta volentieri, anche perché è uno dei dischi più noti di Robbie, che comunque ha proseguito la carriera solista fino ai giorni nostri, ed ha anche un sito internet Robbie Dupree – Steal Away

 Il nome antico della Thailandia, Siam, nel titolo di questa canzone. Siamo in epoca 45 giri, infatti è un disco di vinile digitalizzato. Loro sono gli Orleans nel 1976 e il titolo completo è Siam Siam Orleans – Siam Sam

 The Same Old Tears On A New Background, le stesse vecchie lacrime su un nuovo sfondo. Un brano di Stephen Bishop con un sentimentalismo forse un po’ datato. La canzone del resto ha più di 35 anni, ma penso sia ancora bella Stephen Bishop – The Same Old Tears On A New Background

 

Planet

Sul sedile posteriore della mia auto…….con Paul McCartney e la sua prima moglie Linda. The Back Seat Of My Car è il titolo di questa canzone, disco del 1971, ristampato in questi giorni. Già lo conoscevo, ma lo riascolto volentieri Paul McCartney; Linda McCartney – The Back Seat Of My Car

12 Fingers, titolo di questo brano. A riuscire in questa impresa, di avere dodici dita, sono gli Young The Giant, nel loro ultimo disco. Ipotesi non verosimile, ma interessante, rende questa canzone allegra, tipica del loro stile Young The Giant – 12 Fingers

Planet Health, la salute del pianeta, tema molto attuale, sentito anche dagli Chairlift, che nel 2008 vi hanno dedicato anche il brano che ci andiamo ad ascoltare. Una voce femminile, canta in maniera accorata, verso la fine questa canzone diventa ritmata e un po’ dance Chairlift – Planet Health

Helplessness Blues, la debolezza del Blues. Sarebbe interessante chiedere ai Fleet Foxes, cosa intendono. Detto così sembra un concetto astruso. Lasciamo allora che parli la loro musica, veramente genuina ed artigianale, fatta con le chitarre e poco più Fleet Foxes – Helplessness Blues

How It Ends, come va a finire? Proprio una bella domanda, a tutti piacerebbe saperlo. Loro lo dicono al ritmo di questa canzone, si chiamano Devotchka, e giusto per complicare il loro nome, già difficile, nella copertina del disco girano la k al contrario Devotchka – How It Ends

Cartoline dall’Italia, a mandarle un gruppo che si chiama come la capitale libanese, Beirut. Il titolo originale è Postcards From Italy, canzone che ha fatto anche da colonna sonora del film Palermo Shooting, per la regia di Wim Wenders Beirut – Postcards From Italy

Guns Out, traducibile in fuori le pistole! Ma non si diceva, mani in alto!? A prendersi certe libertà originali, sono sempre loro, gli Young The Giant, con questa canzone, che a me è piaciuta davvero, ecco perché li ripropongo nuovamente Young The Giant – Guns Out

Non smettere, Don’t Stop. E’ proprio quello che cerchiamo di fare anche noi, seguiti immediatamente dagli Foster The People, con questa canzone, caratterizzata da voci e coretti un po’ demenziali, ma tutto sommato piacevoli Foster The People – Don’t Stop

Erin McCarley canta la prossima canzone adatta ad un Sanremo americano, se ci fosse. Si intitola Love, Save The Empty, Amore, salva il vuoto. Come vedete la tematica è nazional-popolare, da festival dei fiori Erin McCarley – Love, Save The Empty

Missy Higgins , in Greed For Your Love, l’avidità per il tuo amore. Un’avidità a fin di bene, non deprecabile. La musica è accompagnata dagli arpeggi di chitarra, e dalla voce calda di Missy, canzone quindi dolce, da gustare, o da centellinare, magari con un superalcolico Missy Higgins – Greed For Your Love

Home

Everything’s Not Lost, tutto quello che non ho perso, traduzione liberamente ispirata dal titolo di questa canzone dei Coldplay, complesso musicale del momento. Hanno appena fatto un concerto a Torino, quindi mi sembra giusto proporli all’inizio di questa scaletta   Coldplay – Everything’s Not Lost

Credente part time. Giustamente, mica si può essere idealisti 24 ore su 24. Ci si deve anche rilassare, magari ascoltando una bella canzone, come questa dei Boy & Bear. Il titolo è Part Time Believer, fa parte di un album recente Moonfire, album composto da 11 brani, pubblicato nel 2011 Boy & Bear – Part Time Believer

Sangue, canzone dei The Middle East, a cui si può perdonare questo titolo o inusuale, anche perché in realtà questo brano è molto dolce ed orecchiabile. Un uomo ed una donna disegnati si abbracciano in copertina, quindi più che globuli rossi o bianchi, sarà amore….The Middle East – Blood

Faker è un gruppo australiano di Sidney e ci fanno ascoltare The Familiar, un brano movimentato del 2005. Traduzione intuitiva per il titolo della canzone, mentre il loro nome, nella nostra lingua significa impostore. Accidenti a questo Faker – The Familiar

E’ meglio che sia a casa presto. E’ Busby Marou a cantare questa canzone dal titolo condivisibile. Le cose da fare non mancano, e se torniamo, non è certo per riposare o metterci sul divano. Se poi riusciamo a farci entrare una canzone, come questa Better Be Home Soon……. Busby Marou – Better Be Home Soon

Bob Evans, presenza ormai fissa in questo blog, ci fa ascoltare stavolta My Big Mouth, la mia grande bocca. C’è una coincidenza con questo titolo. Bob Evans è infatti anche il nome di un’azienda alimentare di piatti liofilizzati già pronti Bob Evans – My Big Mouth

Da un capo all’altro, non del mondo, del corpo umano. Dalla bocca, ai piedi con Fall At Your Feet titolo di questo brano molto bello e melodico, cantato da Clare Bowditch And The Feeding Set, nome lungo di questo complesso musicale australiano Clare Bowditch And The Feeding Set – Fall At Your Feet

Jebediah, nome un po’ mediorientale di questo gruppo. Australiani anche loro, ci fanno ascoltare Leaving Home, un disco del 1997. In copertina degli omini con un disco volante sopra le loro teste, e viene il dubbio che Home, non sia la casa, ma il pianeta terra Jebediah – Leaving Home

Little Red, ovvero cinque ragazzi con questo brano intitolato semplicemente Coca Cola. Tutti sanno cos’è, loro invece li vedo e li ascolto per la prima volta  Little Red – Coca Cola

Sono stato macchiato, I’m Stained, e a cantare questa macchia, The Superjesus, iperbolici ed eccessivi in questo nome che si sono voluti dare. Anche la musica non è da meno, ma non disturba neanche e si ascolta volentieri The Superjesus – I’m Stained