Pranzo di Natale

Ho alle orecchie queste cuffie nuovissime di colore bianco che mi sono state regalate il giorno di Natale. Non hanno neanche bisogno del filo perché sono bluetooth. Comodissime, quindi. Proprio adesso sto sentendo Singularity – Darlingside

E’ un pezzo che mi piace proprio, e ho fatto bene a condividerlo perché non l’ho mai proposto, almeno ultimamente. Allora, andiamo con ordine. E’ finalmente finito il Natale, con tutti i pacchi, le consegne e i regali che ha comportato. Una buona cosa, sicuramente. Un paio di libri e un cartone di generi alimentari sono arrivati stasera. Devo dire che ce ne abbiamo abbastanza, un po’ di tutto. Abbiamo la casa piena, non sappiamo più dove mettere gli oggetti.

I due emisferi del mondo

Quasi dobbiamo uscire noi. So che per tanti è così, per la maggior parte di quelli che vivono nell’emisfero giusto del mondo, quello più fortunato. Non dobbiamo mai dimenticarti degli altri. Esistono anche loro, purtroppo. Dico purtroppo perché non è giusto che esistano delle diseguaglianze così assurde.  Nice and Quiet – Bedouine

La canzone appena proposta è arrivata così all’improvviso, ed è stato bene. Mi ero imbattuto in discorsi forse troppo impegnativi, ed è stato giusto interrompersi. Ad ogni modo, come vi dicevo, il Natale, quindi la parte più impegnativa di queste feste, è passato. Adesso mi godo prima di tutto della bella musica, e so che questa mi darà l’ispirazione anche per fare il resto. Ho un paio di bollette arretrate da pagare, un assegno da passare all’incasso, i soliti documenti da sbrigare. Tutto comunque rimandato a domani mattina, visto che ormai sono quasi le 23. Dovrò anche comprare delle fette biscottate, il mio dolcificante preferito, e forse qualche cos’altro che adesso non mi viene in mente. Everything is Free – Father John Misty

Ogni cosa è libera, messaggio che mi sento di condividere, anche se non so bene che cosa voglia dire. Tra l’altro Father John Misty aveva fatto una cover, ma ho preferito condividere l’originale, di Gillian Welch. E’ molto bello, e quindi ve lo ho proposto. Stavo facendo prima una disamina delle varie cose che mi aspettano e che ho da fare. Sono diverse, tante, ma penso che sarò contento di farle. La staticità del Natale, con dei riti consumati che si ripetono da anni, è stancante. Sono contento di poter tornare alla vita normale di tutti i giorni. Life Crisis – River Whyless

Ieri sono stato male, da quanto avevo mangiato e bevuto. D’accordo che era Natale, ma non era obbligatorio sentirsi così. Ho preso una pastiglia di Alprazolam per stare tranquillo ed ho dormito fino alle 18. Che strano pomeriggio che ho passato! Devo dire che in fin dei conti, ieri, mi è andata abbastanza bene, però penso quel riposo di essermelo meritato, con tutto quello che avevo fatto i giorni precedenti, per portare e ricevere i vari regali. Anche quest’anno, è andata. Da domani, ci sarà da pensare ad altro. Faremo una rincorsa di faccende e lavoro fino alla fine dell’anno, poi subito dopo, ci sarà un altro stop, ma di questo parleremo prossimamente.

Deluxe Hotel Room

Lionel e Pamela all’acquario di Genova oggi pomeriggio. Ce l’avranno fatta stasera a prendere uno straccio di treno? Se non hanno fatto in tempo dovranno andare in hotel? Non vorrei magari essere costretto ad andarli a prendere chissà dove. E’ stata una giornata faticosa anche per me. Ho fatto qualcosa come 5 consegne, tutte relative a cestini di frutta. Vorrei rilassarmi. Written or Spoken – Steve Smyth

Che poi è bello anche poter regalare qualcosa ai nostri parenti e amici, anche se spesso o a volte è più importante un gesto o una parola gentile, che magari manca. Forse diamo troppa importanza ai beni materiali, che ci sembra siano gli unici che contano. Ma non voglio dire cose che magari risultano un po’ retoriche, banali o scontate. Cerco di prendere il buono di queste feste, che indubbiamente c’è. Vediamo o rivediamo tante persone, le andiamo a trovare e magari con alcune di loro passiamo i giorni di festa più solenne. Northern Lights – The Cave Singers

Andare in ospedale stamattina per la prima consegna, è stato davvero massacrante. Il medico che mi ha ricevuto era una persona molto garbata e gentile. Gli ho recapitato il cesto e lui ha ringraziato. Ha detto che è stato contento di conoscermi. Anch’io. Non lo conoscevo personalmente, solo di nome. A volte ci facciamo l’idea che certi medici siano dei luminari, degli specialisti che vivono quasi su un altro pianeta. In realtà non ci dobbiamo dimenticare che anche loro sono persone normali. Hanno i nostri vizi, i nostri pregi e difetti, proprio come noi. Isobel Anderson – Waiting for You

Sono qui, quindi, è l’antivigilia di Natale e sto consumando le ultime ore di questa giornata, qui davanti al computer. Dovrei fare un po’ di lavoro, ma ho preferito divagare, scrivendo un po’ sul blog. Le belle canzoni neanche adesso mancano, ma non le conosco, mi sembra di sentirle per la prima volta, allora cerco di sceglierle con cura. Manu si è già impanchinata, davanti alla tv.

L’ Albero

Almeno lei si sta rilassando, ma mi sto rilassando anch’io, alla mia maniera. Lei è stata contenta di vedere che oggi pomeriggio avevo preparato un albero di natale. Albero un po’ sui generis, senza palle e luci. Mi è mancato il tempo e ho fatto quello che ho potuto. Poi sono uscito di nuovo e ho preso un piccolo regalo anche per lei. Sono andato in un negozio della nostra città, che purtroppo oggi era aperto per l’ultimo giorno. Brutto destino quello della chiusura di tante attività. Deluxe Hotel Room – Lucette

https://www.youtube.com/watch?v=e5xSyT4OXHI

Penso di andare alla stazione a prendere Lionel e Pamela intorno a mezzanotte. Menomale che non sono stati costretti ad andare in hotel. Adesso vedrò l’orario dei treni per vedere quale sarà il momento migliore per uscire. Credo comunque che abbiano passato una bella giornata, quantomeno diversa. Lionel sarà abituato ad una flora e fauna molto diverse, ma credo che avrà apprezzato il paesaggio montano, collinare e marino italiano. In Nebraska credo che la natura sia più monotona e, oltre al Missisipi, ci siano più che altro solo grandi praterie.

La musica di Ben Howard

Avrei voluto fare qualcosa di più stamattina, invece mi sono soffermato su una nuova canzone, e ho scritto la prima stesura di un testo. Non è molto, ma è già un risultato, un risultato a cui pensavo almeno da un paio di mesi. La musica e l’idea erano lì, ma non mi veniva in mente niente. Non che sia Mogol, giusto per citare il primo paroliere famoso che mi viente in mente…….Mi basta essere me stesso e mettere giù qualcosa di bello o di carino, o almeno che si abbini bene e faccia un qualcosa di omogeneo con la musica e gli accordi, che mi sembra di avere già trovato. E’ un po’ questo il motivo per cui oggi non ho ancora ascoltato niente. Alcune notifiche del telefonino arrivate adesso mi fanno capire che devo staccare e rientrare sulla terra. In dreams – Ben Howard

D’altra parte è anche ora di mangiare e qualcosa di reale e concreto lo dovrò pur fare. In realtà non è vero che stamattina non ho fatto proprio niente. Ho fatto qui da casa una telefonata per avere delle informazioni su un pacchetto vacanza acquistato da più di un anno, e poi ho fatto anche una piccola operazione bancaria. Tra i miei programmi a breve termine dovrei anche mettere a posto dei documenti, ma non so se oggi riesco ad iniziare. Ad ogni modo adesso sono abbastanza tranquillo, dopo risponderò ad eventuali richieste di casa, famiglia e lavoro. Per il momento tutto procede normalmente, ed è venerdì, già questo positivo. Sta per finire la scuola, e anche questa è un’altra cosa positiva, o direi, eccezionale. The woods – Hollow Coves

Lionel convinto che Pamela uscisse da scuola alle 1, è andato a prenderla. Lei invece finiva le lezioni alle 2, quindi lui è tornato a casa da solo e io gli ho dato qualcosa da mangiare. Almeno ho fatto qualche cosa di utile. Tutto il mondo lavora, anche con una giornata di pioggia battente come questa, e io sto a casa. Mi sento un po’ in colpa per questo, anche perché Manu me l’ha fatto notare pochi minuti fa al telefono. Dice che non è giusto che io sia al calduccio, mentre lei lavora. Vorrebbe trovare giustamente qualcosa per cena.

English Tea

Per tagliare la testa al toro allora io tra poco esco a fare qualcosa, poi preparerò un minestrone, sperando che lei non abbia più la gastroenterite. Le comprerò anche l’english tea perché l’earl grey, quello che abbiamo in casa, a lei non piace. Si è lamentata che deve ancora fare 4 visite, chissà a che ora tornerà a casa. E i ragazzi? Chissà dove sono……Pamela forse starà riposando, ma è con Lionel, quindi sono tranquillo. Facciamo allora ripartire la musica New Slang – the Shins

Al ritorno dalla spesa, ho messo su un po’ di minestrone. Al supermercato non c’era quasi nessuno. Credo di avere scelto un orario intelligente, almeno non di punta. Ho comprato giusto quattro cose, più che altro per essere a posto con la coscienza e placare quella sete di acquisti che forse abbiamo. Ci sembra di non avere mai abbastanza.

Vivrò

Una giornata senza musica, è sempre un po’ sprecata. Io trovo solo adesso il modo e il tempo di ascoltarla. Sono quasi le 7 e mezza di una serata piovosa e umida. E’ cominciato già da qualche giorno l’arrivo di strenne e pacchi natalizi. Uno è arrivato anche pochi minuti fa.  In questi giorni preferisco i silenzi. Un po’ penso alle tante cose da fare, un po’ cerco di trovare le parole della mia prossima canzone. E poi parlo, discuto, e litigo a volte. Cerco magari di non prendermela troppo e di considerare tutto quello che succede, normale.  Lowlands – Alina Hardin

Per esempio, due ore di trucco per fare ripetizione ad un bambino di 9 anni. Ma ditemi voi se è possibile? Oltre a prepararsi, tutto questo tempo è stata a ridere e scherzare con Lionel che le è sempre andato dietro, come un cagnolino fedele. Quanto casino che hanno fatto! Avrei voluto riposare un po’, tra le 3 e le 4 del pomeriggio, ma, non è stato possibile. Pamela continuava ad andare, venire, aprire, chiudere, prendere di qui e sbattere di là. Fa niente, è lei e la perdono. Eppoi, forse anche il bambino di 9 anni meritava questa lunga e laboriosa preparazione. Giustamente, bisogna essere sempre al top, anche in casa. We danced last night – Dancing Years

Alain Barriere

Comunque, adesso io sono qui, dopo aver bevuto un caffè e mangiato un cioccolatino. Pur essendo o volendo essere un virtuoso, non vivo su Marte e vedo quello che gira in questo periodo, anche se faccio finta di ignorarlo. A casa cioccolatini, dolci e dolciumi. Per fortuna che ci sono i pacchi da trasportare, quelli mi danno modo di smaltire qualche caloria. Alain Barriere – Vivrò

Il pomeriggio, a parte queste quisquilie, come si dice in napoletano, è stato abbastanza produttivo. Abbiamo fatto dei documenti vari, sempre con l’intento di essere al passo con le esigenze dei clienti. Il lavoro c’è, e già questo è molto importante. Purtroppo non mancano neanche le varie magagne della burocrazia, ma quelle ce le hanno tutti. Ma tornando alla musica, che voce aveva Alain Barriere, mancato purtroppo proprio oggi. Lo voglio ricordare con due canzoni che ho sempre amato, una appena condivisa, Vivrò, l’altra, questa E più ti amo – Alain Barriere

Eyes without a face

Mi ricordo faceva caldo ed ero al mare. Mi piaceva moltissimo questo brano, quando è uscito avrò avuto più o meno 20 anni, forse neanche. Oggi l’ho ascoltato in macchina, in pieno inverno, con una pioggia battente.  Billy Idol – Eyes Without a Face

Grigio, poi buio, visibilità scarsissima, non si vedeva niente. Tutti come al solito andavano come matti, su queste stradine di campagna della miseria che si usano qui da noi. Che paese povero che è l’Italia, lo vedi, si vede anche da queste cose. Anche quello che potrebbe essere bello, viene reso brutto dall’inciviltà e dalla maleducazione. Però, però, aspettiamo un attimo. Diciamo che questo paese è il nostro paese e dobbiamo lottare, fare di tutto per migliorarlo. Detto così va meglio? Forse sì…. Rayland Baxter – Let it All go man

Forse sì, comunque, vi dirò che complessivamente è stata una giornata un po’ balorda e impegnativa. Sono stato una specie di palla, rimbalzata da una parte all’altra. Prima l’ufficio, poi la banca, poi la farmacia, poi la suocera, poi di corsa a casa e infine nel pomeriggio a fare un giro qui intorno, nelle campagne. Lionel e Pamela avrebbero voluto andare in una città qui vicina, ma purtroppo era già tardi e il tempo, meteorologico, era quello che era, quindi hanno preferito, giustamente, venire con me in macchina. Io in teoria non potrei neanche lamentarmi, ho anche fatto verso le 3 un piccolo sonnellino.

Il Jolly

La questione, il piccolo particolare, è che oggi ho dovuto fare un po’ il Jolly. Manu con la gastroenterite, quindi da bravo marito ho dovuto un po’ sopperire alla sua assenza. Penso di averlo fatto abbastanza bene, tra l’altro adesso non è ancora finita perché purtroppo devo uscire di nuovo.  Lei stasera non sta ancora bene, in più si è inversata per questioni pseudo-scolastiche, serie sì, ma che secondo me non hanno un’eccessiva importanza. Ecco per esempio un titolo che mi arriva in soccorso, e mi ricorda il mondo opprimente e detestabile della scuola. I professori hanno un eccessivo potere? Forse sì, ma ascoltiamo questa Bullet Proof – This is the Kit

Spererei di non parlare più di questo argomento, ma forse riprenderò a scrivere dei professori e della scuola. Temo che ci sarà un seguito. Solo il tempo ci darà l’opportunità di voltare pagina. Dovremo penso subire e sopportare ancora per diversi mesi gli alti e bassi che inevitabilmente ci saranno. La scuola esiste per questo, rovinare spesso e volentieri la vita dei ragazzi e delle loro famiglie. Cerchiamo almeno noi di essere up, facendo magari finta che la scuola non ci sia, o sia un luogo bello dove si va a imparare. Vorrei chiudere con un po’ di serenità, aiutato in questo da Devendra Banhart – Memorial

Call the Days

Avevo imboscato i telefoni per riposare un po’, ma mentre mi stavo per rilassare, ho sentito Pamela e Lionel ridere e scherzare. Peccato che il loro linguaggio sia per me semisconosciuto. Si tratta della lingua più parlata del mondo, l’inglese. Mica per altro. A parte questo, sono contento siano di buon umore. Questo, non può non essere contagioso, quindi ha un effetto positivo anche su di me. Oggi è stata una giornata così grigia, umida e piovosa, è bello che almeno a casa si sia un po’ solari. Rose Petals – S. Carey

Io ho fatto davvero le solite cose, salvo il fatto che sono passato dall’ufficio di igiene a ritirare una quindicina di vaccinazioni, sempre per l’influenza, il virus del momento. Devo dire che io ne sono uscito abbastanza bene, anche se non posso sapere se quello che ho avuto è stata davvero influenza. Ho avuto per qualche giorno mal di gola, e poi la tosse, sempre consequenziale, in queste occasioni. Per fortuna è tutto passato, e non ho avuto neanche bisogno dell’antibiotico. Arrivederci alla prossima puntata, allora, che speriamo non ci sia, o arrivi il più tardi possibile. Call the Days – Nadia Reid

Ho messo il termostato qui a casa a 24 gradi, e forse ho esagerato. Mi viene da dire che bisogna stare attenti ai caloriferi. Tra l’altro fuori non fa neanche così freddo, però dicono che tornerà, ed entro la fine dell’anno potrebbe cadere la neve, anche in pianura. Non mi preoccupo tanto del tempo. Vorrei più che altro che tutto andasse bene.

La Scuola

Non vedo l’ora che finisca la maledettissima scuola, che almeno alla fine di questa settimana ci darà qualche settimana di tregua. Paranoica, alienante, ossessiva, vessatoria, quasi dittatoriale. E’ con queste caratteristiche che io la vivo, forse perché ci sono dei professori che se dovessero e potessero essere giudicati, sarebbero al di sotto della sufficienza. Danno magari un’importanza spropositata alla loro materia, e la considerano quasi unica, come se le altre non ci fossero. Hanno dei metodi di valutazione soggettivi e a volte molto discutibili. La scuola opprime, priva della libertà, impedisce di essere felici e non insegna quasi niente di utile e/o importante. Dovesse leggermi qualche professore, magari mi fucilerebbe. Non importa. Penso di interpretare il pensiero di tantissimi ragazzi. The Box – Damien Rice

E’ intanto arrivata l’ora di cena. E’ stata messa una pentola per il riso, che io personalmente non mangerò. Sono già stato in pizzeria a pranzo, volevo quindi stasera evitare i carboidrati. Prenderò magari un thè con delle fette biscottate ed un arancio. Devo mettermi con un po’ di impegno a seguire la mia personalissima dieta. Se non insisto, non arriverò mai a dei risultati. Manu intanto è al lavoro.

Il Disordine Creativo

Chissà a che ora arriverà. Non so perché si aspetta di trovare il riso, visto che anche lei stamattina ha mangiato la pizza. Poi, sono quasi sicuro che arriverà così tardi e dirà che non vorrà niente…..Bene, mi viene da dire, non è detto che quando si cucina, lo si faccia sempre per mangiare. A volte si cucina anche per fare qualcosa e mettere un po’ di disordine in cucina. E’ importante, dai. Se non c’è un po’ di casino, non ci si diverte. Wagon Wheel – Old Crow Medicine Show

Lionel e Paloma hanno mangiato un cheescake che avevano preparato nel corso del pomeriggio, sento che adesso sono in cucina. Io mi sto attardando un po’ qui, ma tra poco scenderò a raggiungerli. Speriamo sia una serata soft. Già la giornata è stata incalzante, voglio evitare discorsi o faccende troppo impegnative

Costanoan Bones

Addebito delle tasse e delle spese eseguite sulla carta di credito. Guardavo con un po’ di preoccupazione a quello che sarebbe potuto accadere all’alba di questo giorno, il primo oltre la metà del mese. Un giro di boa, quindi come si dice in gergo. Mi sono collegato al sito della banca e forse con lacrime e sangue, in qualche modo sono ancora in piedi. Ho controllato anche il registro elettronico della scuola e il voto che mi hanno chiesto di guardare non è così brutto, comunque ben oltre la sufficienza. Basta per il momento non dico per essere felici, ma almeno per imbastire un qualche programma creativo e costruttivo per la giornata di oggi. It first Occured to me – Robert Francis

Vi dirò che il tempo grigio, umido e piovoso toglie un po’ la fantasia, ma penso di uscire. Ho infatti qualche cosa in mente da fare fuori, oltretutto mi sembra di essere stato già troppo in casa ieri, domenica. Forza, quindi. Aspettare che suonino il citofono per ricevere i pacchi natalizi non è il massimo. Andiamo e avventuriamoci fuori dalla porta. On the other side – Blanco White

Ho la necessità di smaltire qualche caloria anche se ho visto che i bagordi del fine settimana, dolci pizza, gelato, per fortuna non hanno fatto grossi danni. Il mio peso, per fortuna, si mantiene entro livelli accettabili anche se, il mio sogno è quello che il primo numero della decina, che adesso è un 8, si trasformi in 7. Non credo che sia chiedere troppo. Ormai sono solo pochi chili che mi separano dai 70. Oggi però non sono stato particolarmente virtuoso. Un paio di cioccolatini verso le 4 me li sono mangiati. Forse mi hanno dato energia perché il pomeriggio in ufficio è stato davvero impegnativo. Costanoan Bones – Bryan John Appleby

Spese

C’era diverso arretrato da svolgere. Ho finito tutto comunque, e poi ho trovato il modo di comprare anche il caffè, giusto per affrontare con la scorta le prossime feste e l’inizio dell’anno. Non credo di stare dicendo delle cose particolarmente interessanti. Forse la cosa migliore è che è sera, ed è finito questo lunedì. Tutto si è svolto in maniera abbastanza normale. Pamela dopo la mattinata abbastanza deludente a scuola, ha anche trovato il modo di andare a fare degli acquisti con Lionel. La giacca che lui aveva fino a qualche giorno fa, gliel’avevamo data noi ma purtroppo si era scucita e lui non la poteva più usare. Destitute – Christopher Paul Stelling

Non basta abitare quasi al Polo Nord per andare in giro solo con il maglione. E’ inverno, e soprattutto in certi giorni, fa freddo anche qui. Pensavamo quasi di andare qualche giorno al mare, ma non sappiamo ancora bene, sicuramente andremo alle terme i primi giorni dell’anno

Work Song

Vorrei stendermi sul letto, oppure sedermi sul divano con le gambe sopra il tavolino, ma devo uscire a cena. Sono sicuro che non troverò molte persone disposte a compatirmi, ma vi assicuro che in questo momento è quello che penso. Sono molto stanco. Oggi sono stato in centro città a comprare un telefono, anzi telefonino, perché ormai i veri telefoni sono questi. Non vi dirò che cos’era questo negozio, sembrava un formicaio. Ad ogni modo, abbiamo avuto l’assistenza che volevamo e ci aspettavamo, e alla fine siamo usciti contenti dell’acquisto. Non esattamente un modello corrispondente ad un’utilitaria per gli autoveicoli, diciamo qualcosa di più, ma non sottilizziamo. L’importante è che serva a parlare, scrivere, mandare i messaggi, informarsi e fare qualche altra cosa. La confusione mi stanca, e oggi c’era, complice senz’altro il periodo natalizio. Alla fine, ho ripreso il treno e sono tornato a casa, non prima di essere passato dal solito supermercato a prendere 4 cose. Bruised Orange – Justin Vernon

Stamattina, vi dirò che mi sono alzato dopo una bella dormita, e c’era un bel sole. Ho attaccato il mio tablet ed ho sentito davvero una bella musica. Quella che adesso purtroppo non sto ascoltando. Sto abbastanza in allerta perché mi aspetto delle telefonate che mi dicano dove mi debba far trovare. Aspetto istruzioni, quindi. Nel cuore e nella mente mia, vorrei fare altro, come vi ho già detto, ma non si può, allora bisogna che stacchi per andare a prepararmi. Mia vecchia tastiera, ti saluto, ci rivediamo presto…….I don’t know What I can save you from – Kings of Convenience

Adesso che è iniziata una nuova giornata, tutto procede a rilento. Mi sto quasi addormentando su una noiosissima relazione, e quasi non so se ce la farò ad andare avanti. Ho preso una caramella sperando mi dia un po’ di forza, ma è solo un’illusione. Adesso che sono calate le tenebre, che vi devo dire? E’ domenica sera, tra una manciata di ore comincia la settimana lavorativa. Mi sembra giusto postare quindi questa Work Song – Hozier

In realtà come avete potuto capire leggendo quello che ho scritto prima, io non mi sono fermato neanche oggi e ho fatto qualcosa di costruttivo piuttosto che di lavorativo. Ci sono infatti anche adesso delle buste sulla scrivania e nel corso del pomeriggio ho avuto diversi colloqui, telefonici e non. Diciamo che la vita, vivere, è un po’ un lavoro. Spetta a noi farlo diventare un lavoro bello, interessante e creativo

Sirens

Avrei voluto occuparmi delle caramelle per la gola e lo sciroppo della tosse, invece sono stato trascinato mio malgrado in una storia di scadenze e di tasse. Complice anche un brutto voto a scuola ed un’imprevista nevicata, complessivamente non è stata una bella mattina. Pazienza. Ci sono persone a cui manca la salute, e quando ci sono questi problemi sì che la vita è dura. I nostri in confronto sono delle giacchettate. Ad ogni buon conto, lo sciroppo e le caramelle ci sono, la neve ha smesso di cadere, il voto si rimedierà, le tasse appartengono quasi alla vita di tutti i giorni. Niente di straordinario. Siamo noi a non doverci agitare, quindi. Non c’è niente di grave. Adesso è quasi ora del pranzo e non credo di avere molto tempo. Mia moglie Manu sta come al solito parlando al telefono con uno dei suoi tanti clienti, che chiamano a tutte le ore, forse perché è simpatica. Andiamo avanti, dunque. Oggi la radio non l’ho ancora accesa.

Lucio e Gianni

L’ho sentita ieri sera fino a tardi mentre facevo ginnastica. Mi sono concentrato su un paio di monografie di due grandi autori, Lucio Battisti e Gianni Morandi. Mi sono divertito tantissimo e poi sono andato a letto contento. Perché Lucio e Gianni? E’ semplice. Il primo lo considero più grande, il secondo non è da meno, anche se forse è stato più un interprete che un autore. Non credo che abbia scritto. Però…grande pure lui, e qualche giorno fa compiva 75 anni. Un altro grande, che peraltro era un suo amico Lucio Dalla, che purtroppo non c’è più, in una sua canzone, aveva detto che lo chiamavano Gesù Bambino. Io allora, vorrei presentare un Gesù vero, quello di Wilco – Jesus, Etc.

Divagazioni, solo divagazioni letterario-musicali. Se sono qui è anche e solo per non mangiare. Sono stretto dai morsi della fame ma non c’è ancora niente sul tavolo, e non mi fanno neanche preparare. Ci sono le donne e vogliono essere loro ad organizzare. Aspetterò. Ascolto frattanto questo brano che mi sta piacendo. Lo trovo molto particolare. Patrick Watson – Big Bird in a Small Cage

Non lo conoscevo, questo invece si. Should Have Known Better. Ve lo propongo, quindi, perché è un brano davvero bello, un classico, sempre giusto da ascoltare. Sufjan Stevens – Should Have Known Better

Com’è andata la giornata? Niente di che, sono andato a tagliarmi I capelli, e la parrucchiera non mi ha neanche salutato. Poi sono andato dai miei genitori a cercare dei documenti, infine sono tornato a casa. Ho cenato, sempre bevendo molto dopo il pasto. La bottiglia di acqua che sono solito bere, l’ho trovato in mezzo ai detersivi e la spazzatura, ed ero molto deluso per questo. Le suocere, forse non hanno quelle accortezze che si usano in famiglia. Forse sono generose e preparano bene il risotto, ma poi hanno anche dei difetti. E vabbè, vivrò lo stesso, e intanto sto ascoltando questo bel brano, di Lola Marsh – Sirens

The Soul Serene

E’ ora, stagione,  di brani natalizi. Esattamente quelli che mi vorrei, e vi vorrei risparmiare. Menomale che ci sono Deezer, Spotify e altri siti di streaming. Loro ci possono dare la giusta scelta di musica, evitando le cose banali che la radio ci propina in questo periodo dell’anno. Tempo di regali, dunque, anche se qui per il momento non si è visto nessuno, ma c’è ancora tempo, mancano quasi 2 settimane. A dire la verità sbaglio a dire così. E’ arrivato Lionel, e questo è il regalo più importante, per noi e soprattutto per Pamela. Io gli ho fatto sentire il disco che ho inciso all’inizio di novembre. La mia casa discografica l’ha pubblicato anche su youtube. Questo mi fa senz’altro piacere. Poi Lionel ha detto che lo dirà anche ai suoi amici, quindi probabilmente la mia musica arriverà fino all’Ontario, allo Yucatan, nel Missisipi o in Alaska. Bene, benissimo. Posso così avere l’illusione di essere una star internazionale. Voglio intanto proporvi un gruppo che lo è già, i Villagers – The Soul Serene

Bello questo titolo però. Esprime come mi sento anch’io in questo momento. Abbiamo avuto dei giorni tumultuosi. Maddy aveva portato delle tensione nella nostra famiglia. Mi dispiace per lei che tutto sia finito, ma adesso che è andata via noi stiamo meglio. Abbiamo sofferto perché ci eravamo affezzionati, e dopo 3 mesi la sentivamo come una di noi, ma purtroppo le cose non stavano andando bene. Adesso sarà meglio per tutti. Lei potrà ricominciare in un’altra famiglia, e noi potremo voltare pagina, ricordando e prendendo il buono che c’è stato di quest’esperienza.  Noi comunque se lo desidereremo, avremo anche la possibilità di vederla, perché lei continuerà a frequentare la stessa scuola. Damien Jurado – Museum of Flight

Vorrei volare, come il titolo del brano precedente mi ricorda, ma sono legato. Legato non ad un granello di sabbia, come diceva Nico Fidenco una cinquantina di anni fa e anche di più. Legato a tutta una serie di faccende domestiche e familiari, legate più o meno alla quotidianità della casa e del lavoro.

La Telefonata

Adesso per esempio una telefonata di Manu mi ricorda che c’è il pane da comperare ed una pentola sul fuoco che va accesa, per cuocere le cose che ci sono dentro. Strano, non sapevo che le pentole dovessero essere usate così! Permettetemi di essere un po’ ironico e scanzonato, come questo brano che sto ascoltando, di Johnnyswin – Don’t let it get you down

Non faccio in tempo ad iniziare un lavoro che già l’arrosto si brucia. Mi raggiunge quell’odoraccio mentre sono alla scrivania. Penso che la colpa non sia mia. Sono le donne che dicono sempre di usare il fuoco alto, al massimo, poi succedono queste cose. Avevo messo su la pentola mentre Lionel si mangiava un arancio, sembrava andasse tutto bene, invece, sono bastati pochi minuti. Spero non si sia rovinata la pietanza che dovremmo mangiare a pranzo. Gabriel Kahane – Black Garden (2673 Dundee Pl.)