La Punta dell’Iceberg

Sparano suoni elettrici, un po’ come se fosse una guerra. Poi, cantano a raffica, a suon di musica, percussioni, ritmo, chitarre, ultra mega amplificate, elettrificate. Dopo, una voce sommessa, cerca di resistere a questo diluvio sonoro. Protagonista di questa tempesta, Moth con la sua I see Sound

Moth – I see Sound

E’ sempre la vigilia. Di un giorno di festa, di un giorno importante, del riposo, del lavoro, di una vacanza. Si tratta, quindi, in sostanza, di una Eve, come il titolo di questo brano dei NeuLore

NeuLore – Eve

Questa città, this city. I Canvas Waiting, si propongono adesso all’ascolto. Anche loro dominati dall’energia, come giustamente dovrebbe essere, essendoci sempre dinamismo in una città, come anche in questa che loro cantano adesso

Canvas Waiting, – This City

 

Nel mondo acustico, un mondo a me più congeniale, quello delle chitarre che suonano pulite, come questa di John Nolan, musicista americano di 35 anni, oggi per la prima volta con noi, con la sua I don’t believe you

John Nolan – I don’t believe you

Faxe

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/c/c3/Polish-alphabet.pngAlzare gli occhi al cielo, oppure, guardare al cielo. Oppure ancora, cantarlo, come in questo caso i 71’s, nome veramente curioso, ed il titolo del loro brano, così, semplicemente, Heaven. Heaven oggi finalmente soleggiato

71’s – Heaven

Più tranquilli, meditativi, riflessivi. D’altra parte si chiamano Language Room, quindi se non altro per il loro nome, è giusto siano così. Neanche la loro canzone manca di pathos, si intitola Breachers, violazioni, rotture, e noi adesso la ascoltiamo

Language Room – Breachers

Ancora chitarre acustiche, ma anche violini, archi, veri. E’ la musica, tradizionale, che ritorna, con il prossimo brano dei Farewell Drifters, 5 ragazzi con giubbotti e cravattini, che ci propongono adesso la loro Common Ties, legami comuni, quelli che ci dovrebbero unire

Farewell Drifters – Common Ties

Qua c’è anche il banjo, la chitarra, e le voci, sempre di loro, i sopramenzionati Farewell Drifters. Un’orchestrina, si direbbe un po’ stile country, anche se in effetti, non cantano del far west, ma di un iceberg, un Tip of the Iceberg, che poi altro non è che la punta dell’iceberg

Farewell Drifters – Tip of the Iceberg

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/b/bf/VincentLopezMic.jpg

 

Si chiamano Sunday Radio, come se fossero un programma radiofonico. E’ invece una band di Buffalo, New York, non molto conosciuta. Hanno anche uno spazio su facebook dove sotto al loro nome hanno scritto We enjoy music. Ci cantano adesso Your Escape

Sunday Radio – Your Escape

La fortuna di perdere. Interessante, come idea, è sicuramente in controtendenza, rispetto ai valori del giorno d’oggi. Eppure, loro la pensano così, e cantano, Lucky to lose. Sono ancora i 71’s e li ascoltiamo nuovamente

71’s – Lucky to lose                                                               
                                                                                                                                   FredrikT

                                                                                 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *