Attore senza l’ambizione di esserlo, recitando a tempo perso con una compagnia dialettale, presentando in vari momenti dell’anno spettacoli con commedie e sketch. Ho anche le valigie, ma quelle sono normali, da turista. Dovrei averne anche una per i vestiti di scena, una valigia, La valigia dell’attore con tutto quello che mi serve per salire sul palcoscenico. I miei colleghi-compagni ce l’hanno già, dovrei provvedere anche io giusto per mettere solo le cose necessarie.
Non come quando si va in vacanza, e si riempie di cose inutili. Lottiamo sempre per quei dannati 20 chili, limite di peso che spesso e volentieri superiamo. In queste cose, tutti siamo maestri dell’essenziale ma poi, quando si tratta di decidere in prima persona, siamo noi stessi i primi a sovraccaricarci di roba. Ma tutte quelle cose, non saranno mica così indispensabili. Non andiamo in un Another World, dovessimo dimenticarci o non avere qualcosa, lo troviamo lì
Ma quando arriva il momento di partire, ci sono sempre un sacco di cose da fare e da pensare. Devo sistemare le ultime pendenze di lavoro, ordinare i documenti di viaggio, preparare i bagagli, smaltire i rifiuti, sistemare e riordinare la casa lasciando tutto pulito……. Lasciare il lavoro vuol dire all’ultimo momento sovraccaricarsi di lavoro, con tutte queste incombenze da fare. Inevitabilmente allora, siamo tutti un po’ nervosi, si combatte con tutto e anche tra di noi. When They Fight, They Fight
Ma io dico, fossimo un esercito, tipo Forty Thousand Headman, potrei capire, ma siamo noi, una sparuta pattuglia, cosa ci mettiamo a calmarci ed andare d’accordo?!
Ma su una cosa non si discute, l’orario, Time Table. La partenza è scritta, stampata ed almeno sul fatto che si debba essere in aereoporto almeno 2 ore prima, almeno su questo non si discute. Quando finisce il check-in e salutiamo i nostri bagagli a cui hanno appena affibbiato delle etichettine, allora, It’s Alright, It’s OK
Quando ci sediamo a bordo, dobbiamo stare solo lì, buoni, sopra al nostro sedile da passeggeri e con le cinture allacciate. E’ vero, stiamo volando, Up In The Air, ma abbiamo delegato ad altri la nostra sicurezza e l’andamento del viaggio. Dobbiamo solo pensare che andrà tutto bene.
Non doveva essere così per il primo uomo che sopra l’atmosfera terrestre si è lanciato in caduta libera, Freefall, penso che lui si dovesse occupare e preoccupare di un sacco di cose, in primo luogo della sua vita. Aveva un sacco di sponsor che lo accompagnavano in questa avventura, ma fondamentalmente era solo
Sarebbe stato più semplice lanciarsi nel Deep Blue Sea, per lo meno non avrebbe dovuto fare i conti con tutta questa atmosfera e forza di gravità. Ma, a proposito, ma come si chiamava quell’uomo? Mi ricordo solo che aveva un nome difficile ed impronunciabile, adesso vado a vedere…… Ecco sì, si chiama Felix Baumgartner e la sua impresa risale a 3 anni fa
Leggo su Wikipedia che dopo questo salto in caduta libera, si è ritirato dagli sport estremi. Penso abbia fatto bene, sfidare la sorte è sempre rischioso ed è meglio accontentarsi delle cose normali, che fanno tutti. Per esempio una passeggiata nel bosco e Out Of The Woods