David Byrne

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/d/d0/David_Byrne_2009.04.24_001.jpg/398px-David_Byrne_2009.04.24_001.jpgDavid Byrne autore e titolo. Un disco uscito nel 1994. Sono di certo passati tanti anni, tanto tempo fa è anche il titolo del brano, il primo dei 12 che compongono l’album. Tanto tempo fa, sentivo gli applausi, andavo in discoteca 3 volte alla settimana, ero una parte di te ed inondavo il giardino delle delizie  A Long Time Ago

Angels è la seconda canzone, sono in tutto tre le canzoni sul sito

Back in the Box è molto ritmata, il titolo viene ripetuto ossessivamente una decina di volte, ma è una canzone tutto sommato piacevole  Back in the Box

Lilies of the valley, vuol dire mughetti. E’ qualcosa che cresce sugli alberi. Un dizionario qui a portata di mano, peraltro già usato stasera, mi conferma questo significato. Si tratta di una pianta erbacea con foglie ovali e fiori bianchi Lilies Of The Valley; Back in The Box 

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Una canzone triste, si intitola proprio così, Sad Song. You may think I look sad, si potrebbe pensare che ho l’espressione triste, but I am just sleeping, ma sto solo dormendo. It’s my facial expression, è la mia espressione, I’m probably dreaming, probabilmente sto sognando.

Would you like to be sad? Ti piacerebbe essere triste? Would you like me to teach you? Vuoi che ti insegni?

Well, you can learn to be sad, puoi imparare ad essere triste, But you must practice like I do, ma si deve mettere in pratica come ho fatto io……….

You must follow directions, devi seguire le mie indicazioni

Sad Song

 

   

Continuano le note del disco, arriva la prossima proposta, si intitola Nothing At All, assolutamente niente. Dico subito che orientarsi nel testo è un’impresa veramente ardua. Un brano che apparentemente sembra avere dei versi un po’ sconclusionati, quindi forse Nothing At All vuole essere una fuga dal reale

Nothing At All

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/8/88/David_Byrne_2009.04.24_012.jpg/800px-David_Byrne_2009.04.24_012.jpgTutte canzoni belle, sono contento di aver sottoposto alla vostra attenzione questo disco. Io adesso sto ascoltando questa You & Eye, 5 minuti di musica calda, un po’ esotica, caraibica, veramente piacevole da ascoltare

You & Eye

 

   

Strange Ritual è il penultimo pezzo. Dura quasi 7 minuti. E’ molto particolare. Ha un sound mistico misterioso. E’ molto lungo anche il testo, una specie di poema. C’è una collezione di varia umanità in questo brano. Un agricoltore, una ragazza posseduta dagli spiriti, dei remoti villaggi, palazzi sontuosi, moderni grattacieli. Qual’è la logica conclusione di tutto questo? Che sono persi in amore, come dicono ripetutamente gli ultimi versi, He’s lost in love, We’re lost in love 

Strange Ritual

 

   

 

My Love is You, ed arriva una chitarra acustica, accompagnata da un pizzico di tromba e un filo di pianoforte. Non c’è bisogno di tante parole, la musica parla da sola con questa ballata, un cioccolatino di 2 minuti

My Love is You

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/d/d9/David_Byrne_2009.04.24_016.jpg/800px-David_Byrne_2009.04.24_016.jpglink 

Crash e A Self Made Man, sono le canzoni n.3 e 4, le ascolto e le riascolto, e penso questo sia un album veramente bello. Crash è un titolo insolito, affronta tematiche esistenziali legate al nostro essere. Siamo esseri viventi ma anche esseri umani, come si intuisce dal pezzo successivo, A Self Made Man, originale, non come l’espressione che gli dà il titolo, banale ed abusata                     Crash; A Self Made Man 

Cosa resta da dire? Che siamo nudi come quando siamo nati.We’re buck naked now Like when we were born. Questo è quello che dice nella sua ultima canzone Buck Naked, forse una specie di manifesto del suo pensiero e della sua arte. D’altra parte si presenta così, anche in copertina, spettinato, vestito in maniera disadorna Buck Naked

 

 

   

 

 


Un Volo di Fantasia

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La fine del mondo, se ne è parlato tanto. Per favore, non adesso! Va tutto male, ma esorcizziamo almeno la paura con il titolo di questa canzone, proprio End Of The World. Un brano energico, d’altra parte questa idea non può che dare emozioni forti. Ascoltiamoci allora questo brano, degli Armor For Sleep

Armor For Sleep – End Of The World

Dashboard Confessional, che nome strano! Mettiamo al lavoro il traduttore per capirci qualcosa. Il significato è proprio quello intuibile, un confessionale. Ci sarà sempre qualcosa da confessare, l’importante è farlo con la persona giusta. Loro lo fanno con questa Hell On The Throat   Dashboard Confessional – Hell On The Throat

Death Cab For Cutie, e almeno loro sono conosciuti, avendoli già proposti in questo spazio. Adesso tornano con questo brano, sembra strumentale, invece dopo un po’ arriva il vocalist, con le parole. Le parole, che nel titolo sono queste: Doors Unlocked And Open, porte sbloccate ed aperte

Death Cab For Cutie – Doors Unlocked And Open

Pete Yorn, un tizio del quale non ci siamo mai occupati, ma con una bella produzione all’attivo. Digitando il suo nome, si trova un repertorio molto ricco. Dovendo scegliere, a caso il cursore è capitato su questa Just Another, scelta fortuita, ma anche fortunata, essendo una bella canzone

Pete Yorn – Just Another

 

E’ al 1998 che dobbiamo andare, per ripescare questo brano. Se qualcuno di voi lo conosceva, parli o taccia per sempre. L’autore ha un nome impronunciabile, pure lui non si è mai sentito, si chiama Dovetail Joint e presenta questa Level On The Inside

Dovetail Joint – Level On The Inside

 

Che dire di questo Daniel Merriweather, anche lui, un illustre sconosciuto, ma almeno di questi anni. E’ un ragazzo giovane, da come appare nella copertina di questo disco del 2008. Avrà ancora tanto da fare, da cantare e da suonare, e noi cominciamo ad ascoltarlo con questo brano, intitolato, come l’album che lo contiene, Red

Daniel Merriweather – Red

http://mrg.bz/dpZoCS

In vena di stranezze, adesso arrivano i greco-romani Athenaeum. Tutto tranne che una band. Il motore di ricerca mi segnala un istituto scolastico, un Hotel, un’Università, una rivista letteraria. Andando a cercare meglio troviamo finalmente dei ragazzi americani, in questo mondo pop dal 1990 al 2004. Questo disco, del 1998 si intitola What I Didn’t Know

Athenaeum – What I Didn’t Know

 

Parlano tutti di Halloween, lo vorrei fare anch’io presentando questo pezzo, intitolato Halloween Americana. Capisco che forse come idea non è tanto originale, ma la musica di questo brano degli Everclear mi sembra bella

Everclear – Halloween Americana

Se parlano tutti, allora lo sanno tutti, e li vivono tutti, questi tempi duri. Anche una canzone dei Matchbox Twenty  si intitola così, These Hard Times. Ascoltatela, insieme a me Matchbox Twenty – These Hard Times

 


 

I Creed, cantano One, capito tutto? Direi di no…..Loro mai proposti né ascoltati, li sento per la prima volta, abbastanza per poter dire che è un rock che merita, d’altra parte questo brano fa parte di una raccolta di successi, quindi ci sarà un motivo  Creed – One

La musica ha preso il volo e adesso, in coincidenza con il primo freddo, arriva questo pezzo dei Three Days Grace. Si intitola, eloquentemente World So Cold. Con il freddo già alle porte, non serve un volo di fantasia, ma io lo propongo ugualmente  Three Days Grace – World So Cold

 

Fool

 

http://mrg.bz/gcVxj1

Un titolo lungo How Come You Never Go There, come fai a venire, se tu non vai mai là. Potrebbe essere così, anche se non sono sicuro. Ad ogni modo a farsi interprete di questo dubbio è Feist, ospite fissa ed anche autrice di questa canzone

Feist – How Come You Never Go There

 

Tanti anni fa c’era un certo Phil Spector, produttore discografico, anche dei Beatles, se non sbaglio. Adesso c’è un’autrice, con un cognome simile. Si chiama Regina Spektor e ci fa ascoltare questa sua The Call, la chiamata

Regina Spektor – The Call


Da Set Yourself on Fire, terzo album in studio degli Stars, ci ascoltiamo Ageless Beauty, indubbiamente una cosa bella, in senso letterale. Si tratta infatti di una bellezza senza età, una bellezza prorompente, dilaga in un turbinio di suoni in questa canzone

Stars – Ageless Beauty

 

 

 

   

Dei momenti di dolcezza, arrivano con questo brano, intitolato My Love. Non c’è dubbio si tratti di una canzone d’amore, fa anche da colonna sonora e da sfondo a The Twilight Saga: Eclipse . E’ cantata in maniera angelica da quest’artista, di nome Sia  Sia – My Love

 

Tre minuti, secondo più, secondo meno. Anzi, sono tre minuti spaccati, tre minuti di pop alternativo con Tegan And Sara, e questo loro disco del 2007. Relief Next To Me è il titolo di questo pezzo. Indubbiamente bello, questo soccorso in arrivo Tegan And Sara – Relief Next To Me

 

Il quartiere dorme solo. The District Sleeps Alone dei Postal Service, l’ultima volta proposti diverso tempo fa, adesso tornano con questo pezzo, contenuto in un disco del 2003 il cui titolo era Give Up, rinunciare.

Postal Service – The District Sleeps Alone

 

   

Vampire Weekend con Ottoman. Non sono i soliti titoli, neanche la solita musica. Eppure, anche questa è una colonna sonora, come altri brani proposti. Il film in questione, questa volta è Nick & Norah’s Infinite Playlist, tradotto in Italia con tutto accadde in una notte Vampire Weekend – Ottoman


http://mrg.bz/0n13VOLowgold, una band che propongo per la prima volta. Sono contento di fare conoscere. Hanno talento e fanno buona musica. Non sapendo da che parte cominciare, ho scelto questa Just A Ride, inclusa in un disco del 2003, dal titolo Welcome To Winners

Lowgold – Just A Ride

Solo un pazzo potrebbe dire questo. Cosa sarà mai, c’è da chiedersi.Solo una canzone di Ivy, autrice mai sentita, ospite per la prima volta su questi schermi. Mi piacerebbe poter dire, e con la partecipazione straordinaria di……. solo che aspetto di conoscerla meglio, mi sembra presto, e forse sarei un pazzo a dire questo, proprio come il titolo di questa sua Only A Fool Would Say That

Ivy – Only A Fool Would Say That

 

 

   

 

Tutti i Santi Giorni

http://cdn.morguefile.com/imageData/public/files/a/awoj/preview/fldr_2008_11_07/file0001179700443.jpgSonorità delicate e timbriche da chitarra acustica. Sono il duo norvegese Kings Of Convenience.  Nei nomi di questi 2 musicisti, le tipiche lettere, o meglio vocali, nordiche.   Espressioni di educazione nel titolo di questo brano

Kings Of Convenience – Sorry Or Please

Un gruppo bello da ascoltare, i Fleet Foxes con l’album omonimo, inciso nel 2008. L’estratto che ci ascoltiamo si intitola Quiet Houses  Fleet Foxes – Quiet Houses

 

 

   

Echo And The Bunnymen, ovvero un gruppo che penso di non aver mai ascoltato. Collocato in un genere pop alternativo, mi fa subito una buona impressione. E’ musica molto particolare, a cominciare da questo pezzo, intitolato All My Colours

Echo And The Bunnymen – All My Colours


Mentre fuori tutto, tutto va, va a rovescio ma, vedrai, che in qualche modo si farà. Frasi ed espressioni poetiche, destinate a diventare sempre più abituali. Parole di questa bellissima canzone dei Virginiana Miller, “Tutti i Santi Giorni”, anche titolo del film di Paolo Virzì. Film che non resta che andare a vedere, per adesso ci guardiamo questo splendido video dei VM     Virginiana Miller – Tutti i Santi Giorni

 

 

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Band Of Horses, anche loro molto bravi, con musica di qualità, sembrano quasi cugini dei precedenti F.F.. La loro musica, stasera la propongo con questo brano, dal titolo Our Swords, le nostre spade, come in effetti è naturale, visto che swords è anche il nome di alcune lame o rasoi da barba  Band Of Horses – Our Swords

 

   

 

Ancora 4 ragazzi da Liverpool, ovvero gli Echo And The Bunnymen, un gruppo nato in un’epoca in cui forse non esistevano neanche i cd, alle radici degli anni ’80. Di quell’epoca anche questo pezzo, peraltro molto attuale come musica. Si intitola Crystal Days    Echo And The Bunnymen – Crystal Days

 

Una bella voce, un talento artistico, ed il successo che giustamente merita. Sto parlando di Thony, la protagonista di Tutti i Santi Giorni, che presto andrò a vedere. Per il momento vi propongo la colonna sonora, Flowers Blossom, e altre scene del film, tratte dal video di questa bravissima autrice  Thony – Flowers Blossom

 

http://mrg.bz/2hyCD7Lightbulbs, qualcosa di inerente alla luce, alle lampadine. C’è anche un’immagine, attinente all’illuminazione proprio in copertina. La musica, dei Fujiya & Miyagi, non sembra invece molto solare, rimanda ad un’atmosfera cupa, comunque ascoltiamola

Fujiya & Miyagi – Lightbulbs

Più animati e vivaci i Tamaryn con il loro pezzo, nuovissimo, si intitola I’m Gone, titolo di questo singolo incluso nell’album Tender New Signs, disco di quest’anno, composto da 9 brani

Tamaryn – I’m Gone


Tourist

Alla ricerca della canzone giusta per iniziare, ho trovato questa dei Death Cab For Cutie. Si intitola You Are A Tourist, è bella e la trovo anche attinente, visto che sono appena tornato da un viaggio a Roma, dove il turista l’ho fatto veramente!   Death Cab For Cutie – You Are A Tourist

E’ un nuovo autore, per questo spazio. Ho il piacere di presentare Greg Laswell, con questo brano, intitolato Lie to Me. Al lavoro il traduttore, per vedere cosa significa. Scorrono le note intense del pezzo e intanto traduco lie, sorprendentemente, mentire. Strano ma vero, mentire a me stesso, cosa da non farsi, vietatissima    Greg Laswell – Lie to Me

The Thermals, il nome di questa band. Si vede nella copertina del disco una casa che brucia, quindi torna tutto, a parte il titolo Back to Gray, essendo Gray grigio, mentre il fuoco è rosso. Presumibilmente Gray è allora un luogo, mentre loro sono di Portland, Oregon  The Thermals – Back to Gray

Il ladro e il rubacuori, potranno mai andare d’accordo? Se si mettono in società, sì come secondo questo brano di  Alberta Cross The Thief & The Heartbreaker   

Assoli di chitarra, ascoltabili ad occhi chiusi. A suonare così, un tizio dall’appellativo abbreviato. Si fa chiamare infatti M. Ward ed il brano che ci presenta si intitola Clean Slate, una lavagna pulita M. Ward – Clean Slate 

                                                      

Amiamo certe atmosfere un po’ così, ad una certa ora sopratutto della notte, fanno da contorno all’oscurità e ci predispongono al riposo. Per questo vi propongo gli Ohbijou, e questo brano, intitolato We Lovers Ohbijou

Swan Lake, Il Lago dei Cigni, come il celebre balletto di Tchaikovsky. Così che si chiama questo gruppo, e arriva con questo brano, intitolato Paper Lace, un po’ ritmato, ma non di musica classica Swan Lake – Paper Lace

 

I giorni sono numeri, Days Are Numbers. Lo sappiamo bene, noi, che…… se ci va bene siamo a metà del cammin di nostra vita. Ma non ci troviamo in una selva oscura, bensì alle prese con questa canzone di The Alan Parsons Project The Alan Parsons Project – Days Are Numbers

E se andiamo ancora più indietro, agli anni ’70? Questo gruppo ha il nome di una città americana. Tutti penseranno ai Chicago, invece no, si tratta dei Boston, e scusate se è poco! Naturalmente scherzo, non avendo mai saputo della loro esistenza. Siccome non è mai troppo tardi, ecco a voi A Man I’ll Never Be Boston

                                                     


Perfect Day

My Bloody Valentine sono i protagonosti del primo pezzo della serata. E’ la prima volta che li ascolto, mi sembrano bravi. Si nota una certa prevalenza della chitarra, il coro della band rimane un po’ di sottofondo, ma questo non crea problemi, l’effetto complessivo di questa Come In Alone è buono

My Bloody Valentine – Come In Alone

 

Cocteau Twins, un gruppo che già negli anni ’80 era famoso, rinomato. Questo disco si colloca in quegli anni, precisamente è del 1993. La voce angelica della vocalist, Elizabeth Fraser, ci fa ascoltare, Evangeline

Cocteau Twins – Evangeline

 

   

About You, The Jesus And Mary Chain gli autori. Si torna indietro negli anni, è il 1987, avevo la bellezza, di 25 anni in meno. Penso di essere l’unico, invecchiato di così tanti anni. Eppure vorrei rendere giustizia a quel tipo di musica di allora, riproponendola oggi

The Jesus And Mary Chain – About You

http://cdn.morguefile.com/imageData/public/files/a/amjorsfeldt/preview/fldr_2008_11_08/file0002090951869.jpgUna musica ancora più genuina, questa. Si colloca infatti, ancora più indietro, di 15 anni. Era dunque l’anno di grazia 1972, avevo la ventura di esserci ancora, anzi di esserci già. Lou Reed cantava Perfect Day, evidentemente un successo, anche se non l’avevo mai ascoltato

Lou Reed – Perfect Day

 

 

   

 

http://cdn.morguefile.com/imageData/public/files/i/iamagoo/preview/fldr_2004_10_16/file000822850957.jpgIn un pianeta di atmosfere, sensazioni, siamo nel pianeta della musica. Cosa c’è da fare? Just To Play, come il titolo di questo brano dei Midnight Movies. Solo da suonare, loro, solo da ascoltare, noi

Midnight Movies – Just To Play

 

Avete presente un duro con i baffi, andava di moda trent’anni fa, si chiamava Charles Bronson. I The Mountain Goats, forse sentendo la nostalgia di questo personaggio, giusto l’anno scorso hanno pensato di dedicargli una canzone

Mountain Goats – For Charles Bronson

 

 

Danse Carribe, ovvero una festa di suoni, ritmata, vissuta, evidentemente al suono di una danza caraibica, come il titolo lascia supporre. L’autore, Andrew Bird con questo disco novità, abbiamo avuto già modo di presentarlo

Andrew Bird – Danse Carribe

 

 

sly 2Non è un mondo di rumori, anche se il brano è Ocean of Noise. Siamo  nel pianeta della buona musica, trasportati, o meglio guidati, dal gruppo canadese  Arcade Fire

On the Sly, sulla furbizia. Un discorso non sarebbe interessante. Cosa ci sarebbe da dire, se non che le abbiamo viste di tutti i colori? Diverso se si tratta di una bella canzone, come questa dei canadesi Metric

 

Wanted

Wanted dead or alive, ricercato vivo o morto. Sono giorni in cui molti sono impegnati a cercare, noi cerchiamo non persone, ma solamente buona musica. Se poi c’è anche un video, ufficiale, a fare da supporto, va anche meglio. Comunque sto parlando di John Bon Jovi

John Bon Jovi – Wanted dead or alive

 

http://mrg.bz/jCE9xPFermiamoci un attimo a pensare, se ci sono giorni come questi, cosa debbono sentire, o provare gli uomini. Trattenere il fiato, tirare un sospiro di sollievo, stare zitti a guardare, mentre scorrono delle note chill out, sono quelle di Martin Fietz con la sua Days Like This Surprise Valley, riedizione dell’articolo con un video ed i brani degli autori

Andare oltre, voltare pagina su certi aspetti, un po’ così, problematici della vita. Per fortuna che c’è la musica che ci aiuta, tante volte, anche questa. E’ l’interpretazione di un cantautore, un certo Sondre Lerche. Belle queste note, sono contento di ascoltarle Sondre Lerche – It’s Over

This Ain’t A Love Song, questo non è un canto d’amore. Il verbo, ain’t, per me è nuovo. Ad ogni modo, non ci sono dubbi sul significato, e neanche gli Scouting For Girls sembrano averne, da come cantano Scouting For Girls – This Ain’t A Love Song

 

Starò facendo qualcosa di buono, di utile? Speriamo di sì, fatto sta che adesso, la selezione musicale continua, in maniera molto minimale, a guardare il titolo e l’autore, rispettivamente Bones e Editors. Il risultato comunque mi sembra buono, e con reciproca soddisfazione, mia e del cantante, scorrono le note

Bones – Editors

 

   

 

Se l’Interpol, anziché cercare dei furfanti in giro per il mondo, cantasse solo delle belle canzoni, esisterebbe unicamente questa band. Ed è quella che a me interessa, e che adesso propongo con Evil

Interpol – Evil


http://mrg.bz/wVvxKtStation, di Dr. Dog, un autore che avevo proposto, diverso tempo fa. Il brano è di quest’anno, nuovo. Musica apprezzabile, lui con questo nome, altro non è che una rock band della Pennsylvania. Dr. Dog – Station

 

Mi ricordo bene di lui. Ho il piacere di presentare, Andrew Bird, in compagnia dei suoi archi, nella canzone Desperation Breeds…dove breeds non è pane, ma razze Andrew Bird Desperation Breeds…

Non posso lasciarla dietro. E’ questa, penso, la traduzione di Can’t Leave Her Behind, un brano molto dolce di Stephen Malkmus, per l’occasione insieme a Lee Ranaldo. Quella che ci ascoltiamo è stata anche la colonna sonora del film I’m Not There, un film sulla vita di Bob Dylan

Stephen Malkmus and Lee Ranaldo – Can’t Leave Her Behind

 

   


Surprise Valley

All I need, un titolo semplice. Tutto ciò di cui ho bisogno. Può bastare? Penso proprio di sì, soprattutto se pensiamo a tante persone, in condizioni diverse. Noi riusciamo ad avere tutto il necessario,  e siamo soddisfatti, ascoltando magari anche questo pezzo degli Air

Air – All I Need

 

   

Atmosfera intrigante, un po’ ambient, un po’ chill out. Vede in scena il collettivo musicale dei Massive Attack. L’ho chiamato così perché è un gruppo aperto, si avvale di collaborazioni esterne. L’esercizio linguistico questa volta è inesistente, il brano è interamente strumentale. Non mi sforzo, quindi, a tradurre il titolo, che comunque è Weather Storm

Massive Attack – Weather Storm

 

Torna il rock, prepotentemente. Lo fa con un gruppo storico, forse sconosciuto al grande pubblico. Si tratta degli ZZ Top, dei signori ormai attempati, ma ancora pieni di entusiasmo. Sventolano la bandiera della musica, ormai dal lontano 1969. Sono contento di proporli con questo Gimme All Your Lovin’

ZZ Top – Gimme All Your Lovin’

 

I Cream,ovvero la buona musica, nobilitata da un tempio degli show. Quella che ci ascoltiamo è infatti un’esibizione dal vivo. Le chitarre suonano, incessantemente, le note di questa I’m So Glad, mentre siamo al Royal Albert Hall di Londra

Cream – I’m So Glad


http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/7/7c/Gabala_Azerbaijan_2012_01.png/800px-Gabala_Azerbaijan_2012_01.png

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Widespread Panic, ovvero un altro gruppo storico, attivo da tanti anni. Hanno iniziato infatti nel 1986, sono quindi anche loro di lungo corso.La musica, quella che ascoltiamo, sembra un po’ così improvvisata. Come si dice? Jam session, per caso? Credo di sì, comunque il pezzo Surprise Valley, si ascolta bene

Widespread Panic – Surprise Valley

 

   

 

Il genere è rock, con una connotazione un po’ country. Loro corrono, veramente, sembra che debbano affrettarsi, per andare ad un appuntamento o prendere un treno. La velocità stratosferica è di questo gruppo, si chiama Railroad Earth e canta Drag Him Down

Railroad Earth – Drag Him Down

 

 

I Guess You’re Right, mi sa che hai ragione. Non è una frase che sono disposti a dire tutti. Se venisse pronunciata di più, forse il mondo girerebbe meglio. Loro nel 2005 hanno intitolato così una loro canzone. Sono i Posies, che ascoltiamo per la prima volta

Posies – I Guess You’re Right


http://mrg.bz/k9ywkQ

Una musica pop, senza connotazioni particolari, una canzonetta, un po’ così da ascoltare semplicemente, proprio perché cosi è. Un cuore rosso in copertina, non ci da delle informazioni particolari. Il titolo, molto anonimo, Loving You Tonight, il gruppo gli Squeeze

Squeeze – Loving You Tonight

Sad song, canzone triste, anche se non sembra. Loro sono i Cars, un gruppo nato a Boston negli anni ’70. Dopo un’interruzione di dodici anni, dal 1988 al 2010, hanno pensato bene di ricominciare a suonare. Questo disco, inciso nel 2011, è il risultato

Cars – Sad song

 

 

   


Sorriso Luminoso

Bambini, vittime di conflitti, guerre, contese politico territoriali religiose più grandi della loro piccola vita. E’ a loro che viene dedicata, penso, questa Belfast Child dei Simple Minds

Simple Minds – Belfast Child

 

 

 

Patterns, modelli. Sono i modelli che seguiamo, quelli che ci danno la forza, lo smalto l’energia. Loro, si chiamano Tiles, e intitolano così questo loro brano, decisamente più movimentato, rispetto al precedente

Tiles – Patterns

 http://mrg.bz/d6jtpO

Hard To Love A Man, dire una cosa così, nel giorno in cui si ricordano le vittime femminili della violenza, maschile. Allora, è proprio vero, è difficile amare un uomo, a dirlo, anche i Magnolia Electric Co. Con il titolo di questa canzone

Magnolia Electric Co. – Hard To Love A Man

 

http://mrg.bz/80w3RC

Sempre all’insegna della dolcezza, si va avanti. Questa volta è Damien Jurado il premiato autore del prossimo brano. Mettiamoci allora all’ascolto, comodamente ed un pochino rassegnati, visto il titolo, filosofico, di questo pezzo, Lottery

Damien Jurado – Lottery

 

Sempre all’insegna della dolcezza, si va avanti. Questa volta è Damien Jurado il premiato autore del prossimo brano. Mettiamoci allora all’ascolto, comodamente ed un pochino rassegnati, visto il titolo, filosofico, di questo pezzo, Lottery

Damien Jurado – Lottery

 

Sempre all’insegna della dolcezza, si va avanti. Questa volta è Damien Jurado il premiato autore del prossimo brano. Mettiamoci allora all’ascolto, comodamente ed un pochino rassegnati, visto il titolo, filosofico, di questo pezzo, Lottery

Damien Jurado – Lottery


http://cdn.morguefile.com/imageData/public/files/a/agathabrown/preview/fldr_2009_06_28/file2171246213610.jpg

Sisters of Mercy, un gruppo musicale inglese, attivo dal 1980. Con parecchi cambiamenti e diverse vicissitudini, questo complesso è arrivato fino ai giorni nostri. La produzione però, è limitata al decennio 80-90, come in effetti di quell’epoca è anche questo pezzo, More

Sisters of Mercy – More

Finalmente, un pop alternativo, anno 2012. Il genere, e l’anno che preferisco. Ad Interpretare, questa musica, questa corrente di pensiero contemporanea, dei musicisti, chiamati Peasant. Il risultato è brillante, di qualità, ecco allora il loro brano The Flask

Peasant – The Flask


Bright Smile, sorriso luminoso. Dicono possa contribuire a farci sentire meglio. Ci proviamo, anche aiutati dalla musica di Josh Ritter, un cantautore americano, classe 1976

Josh Ritter – Bright Smile

 

 

   


Slow It Down

 

Adesso che sei a casa, Now That You’re Home, il titolo di questo brano dei Manchester Orchestra. Piove, è una giornata grigia, non c’è nulla di strano in tutto questo. Solo l’orchestra; se sochestra deve essere, c’è un’assoluta predominanza di chitarre elettriche

Manchester Orchestra – Now That You’re Home

 

   

 

La festa continua, al ritmo dei suoni metallici di questi As Cities Burn. Mi prometto, per principio, di non censurare niente, quindi neanche questa The Hoard, che letteralmente vorrebbe dire il tesoro, il gruzzolo. Prometto di non dilapidarlo, di farne buon uso e di spenderlo, quindi di ascoltarlo, bene

As Cities Burn – The Hoard

 

 

 

Una volta, quando cercavo un posto per mangiare, le puppine del Mc Donald, mi rassicuravano molto. Stasera, oggi, dedito ad altre occupazioni, provo a ripetere quell’esperienza del mio passato. Ecco allora chi arriva, una certa Amy Macdonald, con un genere di musica forse a me più congeniale. Ci fa ascoltare allora, Slow It Down

Amy Macdonald – Slow It Down

 

Lei la conosco, si chiama Sarah McLachlan. Più che il nome o la faccia, è lo spicchio di luna sul quale è sdraiata, che non mi è nuovo. E’ infatti nella copertina del suo disco Laws Of Illusion del 2010. Il brano, estratto da quest’album, Bring On The Wonder

Sarah McLachlan – Bring On The Wonder

 

   

Un occhio guarda da un buco della serratura. Se c’è qualcosa da guardare, potrebbe essere divertente. Senz’altro sarà un piccolo segreto, anzi, il tuo piccolo segreto, come dice Melissa Etheridge nel titolo di questa canzone

Melissa Etheridge – Your Little Secret

 

 

E’ sempre una donna, a cantare. Questa volta per affermare una verità, God Was In The Water. Se pensiamo che la vita, nasce necessariamente dall’acqua, non possiamo che condividere quest’affermazione. Già che ci siamo, proviamo a condividere anche il brano, dal titolo omonimo. Lei è Bonnie Raitt

Bonnie Raitt – God Was In The Water

 

http://cdn.morguefile.com/imageData/public/files/c/czbrat/preview/fldr_2008_11_08/file0001264590328.jpg 
Si torna ai gruppi, o complessi. Lo facciamo con una firma di qualità, Stereophonics. Un disco che ormai ha una decina d’anni, già di successo ai tempi. Il brano, che si ascoltava alla radio, era questo Maybe Tomorrow

Stereophonics – Maybe Tomorrow

 

   

Una scossa, di nuovo una scossa di ritmo. Questa volta a darla i Kaiser Chiefs con questo brano, dal titolo molto a tema, Little Shocks

Kaiser Chiefs – Little Shocks

 

Texas, una pop band scozzese, malgrado il nome, molto americano. Sono in pista da più di 25 anni, anche se noi è la prima volta che li ascoltiamo. Sono arrivati fin qui, cediamo allora il microfono e il palco. Summer Son è il loro brano

Texas – Summer Son