Onde Medie

Iniziano con la buona musica alternative di sempre, anche se loro in effetti sono nuovi, è la prima volta che li ascolto. Fanno subito una buona impressione. Un’ottima maniera per cominciare la giornata e la playlist. Si chiamano Minisnap e il loro brano è Rehash

Minisnap – Rehash

 

 

 

Is This The End. E’ questa la fine. No, assolutamente. Continuiamo con la musica anche perchè adesso c’è Miss Li, un nome orientale anche se con l’Asia non centra niente. E’ europea, precisamente svedese, cantante e songwriter classe 1982

Miss Li – Is This The End

Ritorniamo ad un gruppo. Si chiamano the big pink, il grande rosa. Un colore difficile, da pensare così. Femminile, anche se la musica che esprimono mi sembra abbastanza energica. Propongo anche a voi questa Stay Gold, forse una bibbia del pensiero positivo

The big pink – Stay Gold

http://cdn.morguefile.com/imageData/public/files/m/mzsu/preview/fldr_2005_07_27/file000462250709.jpgA quest’ora è spenta, come per buona parte della giornata. L’accendo solo per vedere qualche notizia, e qualche dibattito. Sto parlando della tv, tv che accendono loro, adesso, con il prossimo brano. Ecco a voi gli Husky – Tv


Rimango un attimo fermo su questi Husky, perché vedo questo titolo che mi incuriosisce molto. E’ impronunciabile, mi limito a copiarlo. Iskrzy, La parola è orrenda, ma la musica è bella, melodiosa, ci sono anche i violini elettronici

Husky – Iskrzy, Iskrzy


mzsuPiù semplice, facile. Se poi di mezzo c’è una ragazza, il risultato è un’ Easy Girl. Meglio di così! Ci mettiamo anche una bella musica, insistendo sempre con loro, i cagnoleschi, Husky

Husky – Easy Girl

 

 

 

Sempre dalla Svezia, con amore. La loro musica infatti viene definita indie dream pop. E’ proprio brava questa band, si chiamano The Mary Onettes.Sto ascoltando il loro brano, si intitola Unblessed, che vuol dire non benedetto, o non ancora benedetto

The Mary Onettes – Unblessed

Io e la mia freccia, Me and My Arrow. Un bel pezzo, anche originale, orecchiabile. La musica, come dovrebbe essere, come quando si ascoltava in onde medie, come mi ricorda il nome di questo gruppo, che per l’appunto si chiama AM

AM – Me and My Arrow

Stampante laser, a getto d’inchiostro, ad aghi. Le stampanti possono essere fatte in vario modo, questa è una stampante di vetro, glass printer. Io non l’ho mai vista così, però l’ho ascoltata, e la sto ascoltando adesso, con la musica dei Besnard Lakes

Besnard Lakes – Glass Printer

Copia, incolla, poi leggi quello che c’è scritto, ed è tutta un’altra storia. Come per esempio questa dei Chvrches – Zvvl. Ascolto ed intanto, come per magia, le lettere si trasformano in maiuscole. Potenza della musica e dei suoni

ZVVL – CHVRCHES

Avatar Blues

http://cdn.morguefile.com/imageData/public/files/h/hotblack/preview/fldr_2010_10_31/file5861288554715.jpgC’è poco da stare allegri. C’è un Funeral Music. E’ uno scherzo, vero? Forse che sì, forse che no, direbbe la Settimana Enigmistica. Fatto è, che c’è un certo Tim Seely, non so se ci è o ci fa, ma comunque ci prova, a fare un brano con questo titolo  Tim Seely – Funeral Music

Una grazia per i santi e gli escursionisti. In sostanza, un favore che si chiede a questi avventurosi dell’anima e del paesaggio. Intento commendevole, a cui mi associo, ascoltando questo brano degli Iron & Wine dal titolo Grace For Saints And Ramblers Iron & Wine – Grace For Saints And Ramblers

E se ci ascoltassimo il lato B dello stesso disco? Ugualmente bello, forse anche di più. Ecco ancora gli stessi Iron & Wine con My Side of the road, un brano sempre del singolo che poi è uscito meno di un mese fa, il 25 marzo 2013 Iron & Wine – My Side of the road

hotblack

 

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/5/57/Vishnu_Avatars.jpgCentrano ancora i santi, ma questa volta per dire, Fire! Santa Rosa, Fire! Ebbene, non è il titolo, ma il nome di questo gruppo. Che nomi complicati che si scelgono! Il titolo, poi…… E’ un ghostress, scritto così, tutto in maiuscolo. Sarà lo stress dei fantasmi?

Fire! Santa Rosa, Fire! – GHOSTRESS

Un rock and roll piano, inteso, con il pianoforte. Per ripercorrere un’età d’oro della musica, e forse anche dell’umanità. L’occasione per dire tutto questo me la dà questo brano dei Panics, interamente strumentale, dal titolo, misterioso, Maypo

Panics – Maypo

Questa volta non c’è il pianoforte, solo lo sferragliamento elettrico delle chitarre. Si ritorna nell’alveo di un alternative più consueto e tradizionale con questa bella Avatar Blues, cantata dai The Vasco Era

The Vasco Era – Avatar Blues

Dumb Things. Sono le cose stupide, quelle che vorremmo evitare, ma quelle che a volte, paradossalmente, vorremmo trovare, giusto per farci quattro risate. Sono le cose ci ci fa conoscere, ed ascoltare Paul Dempsey

Paul Dempsey – Dumb Things

 

Ad alto tasso emozionale, di energia, ritmo, entusiasmo. Sono le caratteristiche, quelle con cui vengono suonate, e anche cantate, queste ultime canzoni. Una corsa che mi piace, non la fermo, anche perché adesso ci sono i Dolly Rocker Movement con la loro My Heavenly Way

Dolly Rocker Movement – My Heavenly Way

Cielo impacciato, quello che vediamo sugli schermi di oggi. Al di là dei vetri, delle finestre, sopra le nostre teste, un clumsy sky. E’ anche il titolo del prossimo brano, cantato da una ragazza, in coma. Strano, vero? Eppure, si chiama proprio così Girl in a Coma

Girl in a Coma – Clumsy Sky


Windsurfing Nation

Una tigre, animale graffiante, notoriamente dal pelo striato, in questo caso però bianca. Una tigre bianca, White Tiger, brano con cui si presenta su questi schermi un certo Pètur Ben. Prima di iniziare la corsa, da notare l’accento sulla e

Pètur Ben – White Tiger

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/5d/KonnoHachiman-Sculpture-2.jpg/800px-KonnoHachiman-Sculpture-2.jpgMomotarou2012

Mi è piaciuto lo stile di questo autore, quindi decido di continuare un attimo con lui. Il prossimo brano all’ascolto, Alone, da solo, come penso sia anche come artista, essendo il suo, un progetto musicale da solista. Con 99 fans, comunque, non sarà mai da solo

Petur Ben – Alone

 

                                                       

 

Tanti avrebbero voglia di tirarla, scagliarla verso i palazzi del potere. C’è anche chi, giustamente, pur contestando, frena. Ma la piazza, se le cose continueranno così, non sarà gestibile facilmente. Ecco allora, una bella palla di cannone, per adesso soltanto sonora. Una Cannonball sparata dai The Breeders

The Breeders – Cannonball

Ancora energia, dinamismo, passione, entusiasmo. Per reagire ad una brutta giornata, metereologica, politica, e quindi pessima, anche dal punto di vista umorale. La bella musica, per fortuna, non manca neanche oggi, arriva con gli Hush Now e la loro Vancouver

Hush Now – Vancouver

Se non mancano dubbi, sbagli, sensi di colpa, quindi anche errori, non può neanche mancare un gruppo che si chiama così. Loro, però, non mi sembra sbaglino con questo brano, anzi molto bello ed originale. Il titolo è Tusk, interamente strumentale, e lo ascoltiamo

Errors – Tusk

Nelle attività virtuali, di internet, c’è sempre chi segue, chi è seguito. Follow, la parola magica, da origine ai following ed ai followers. Io mi concentro sulla prima opzione, per presentare il prossimo brano, dei

The Phenomenal Handclap Band – Following

Broken Social Scene, gruppo non nuovo, ci propone adesso questa festa di voci, suoni, strumenti. E’ tutto insieme, non per niente è una nazione, Nation. Spinta dal vento e dall’entusiasmo, una nazione che va per conto suo, una Windsurfing Nation – Broken Social Scene

Una vocalist che canta alternativamente in inglese ed in giapponese. Può succedere? Si, se il nome è quello di Asobi Seksu. Viene istintivo e naturale pensare a qualcosa di strano, invece il risultato che ne scaturisce, almeno a sentire questo brano, è ottimo. Trance Out, il titolo

Asobi Seksu – Trance Out

Sono amanti, lovers, anzi Lovers, essendo proprio il loro nome. Il titolo, ugualmente semplice, Boxer. Potrebbe fare riferimento all’omonimo sport, quindi sarebbe un pugile, il protagonista del pezzo. Le avra prese, ma le avrà anche suonate, come in questo caso

Lovers – Boxer

E’ un Sea Wolf, un lupo di mare, ma invece di essere in acqua, è sulla terraferma. Osserva un giardino, come un qualsiasi uomo della strada. Giusto per dire, anzi per cantare, il giardino che hai piantato, The Garden That You Planted

Sea Wolf – The Garden That You Planted

Little Motel

I rocker australiani Eskimo Joe, oggi per la prima volta. In omaggio al loro nome, è un po’ come mettessimo un giaccone, non per proteggerci dal freddo, ma per scaldarci con la musica, e questa loroBeating Like a Drum

Eskimo Joe Beating Like a Drum

Stai andando a Washington, ma cosa vai a fare, laggiù? Era una canzone di Lucio Dalla. Adesso arrivano proprio un gruppo, che si chiama come la capitale americana, gli Washington. Ci insegnano come domare i leoni, how to tame lions

Washington – how to tame lions

Helping The Retarded To Know God, aiutando il ritardato a conoscere l’Eterno. E’ musica mistica, a sfondo religioso filosofico, ma con delle note e dei suoni molto vellutati. Sullo sfondo, anche degli uccellini, dei violini, delle arpe. Sembra di essere in paradiso. Ad accompagnarci in questo viaggio fantastico, i Flaming Lips

Flaming Lips – Helping The Retarded To Know God

Si sconfina quasi nella musica etnica. Mi viene proprio da pensare così, ascoltando i Deerhoof, e questo loro brano molto originale. I suoni e le note, sembrano impazzire, e noi, insieme a loro e ai cattivi ragazzi al fronte, Bad Kids to the front

Deerhoof – Bad Kids to the front

Forse, più che musica etnica, è un viaggio nella psichedelia, negli straordinari effetti sonori che adesso possiamo trovare in questo pezzo, dal titolo Brain Damage [feat. Henry Rollins] (Album Version) degli Stardeath And White Dwarfs. Verso la fine del pezzo, si sentono anche delle risate

Stardeath And White Dwarfs – Brain Damage [feat. Henry Rollins] (Album Version)

Loro, sono i Death Cab for Cutie, uno dei miei gruppi preferiti. Dimostrano talento, bravura, e ci accompagnano anche oggi nella scoperta di sempre nuovi orizzonti sonori. Il brano che oggi ci propongono, Codes and Keys, codici e chiavi

Death Cab for Cutie – Codes and Keys

Jump Into My Mouth and Breathe the Stardust. Una frase lunga, corrispondente al titolo del prossimo pezzo. Tradotto: saltate nella mia bocca a respirare la polvere di stelle. Una frase da interpretare, la musica, quella dei Black Moth Super Rainbow, invece no. Va bene così!

Black Moth Super Rainbow – Jump Into My Mouth and Breathe the Stardust

Yoshimi combatte contro il robot rosa. Yoshimi Battles The Pink Robots Part 1. E’ il titolo di questo disco del 2002, sempre dei Flaming Lips. In copertina l’immagine di questo Robot Rosa, gigantesco. A cercare di contrastarlo, una bambina molto piccola

Flaming Lips – Yoshimi Battles The Pink Robots Part 1

http://cdn.morguefile.com/imageData/public/files/c/clarita/preview/fldr_2008_11_30/file000814189262.jpgNelle mie pellegrinazioni, nell’alternarsi delle mie vicende storico professionali, mi ricordo di essere stato per alcuni giorni in un piccolo motel. Che dire di più? Che adesso c’è anche un brano, intitolato così

Modest Mouse – Little Motel

Voci sgangherate, sono quelle dei Times New Viking. Sembrano ubriachi, eppure, sanno dove andare. Hanno anche intitolato questo pezzo Ways to go, quindi, non si sono persi di certo. Neanche noi ci siamo smarriti e andiamo avanti, fermandoci con questo brano, ma solo per oggi

Times New Viking – Ways to go

clarita

Revolution

Sembra tutto uguale, ma in realtà, stiamo attraversando dei cambiamenti. In particolare, quest’ultima frase, è la traduzione del titolo, in originale Going Through Changes. Andiamo ordunque, attraverso questi mari perigliosi, ad ascoltarci anche il primo brano di oggi, degli Army of Me

Army of Me – Going Through Changes

Torniamo quindi al punto di partenza, ma non per rimanere fermi ma per iniziare un cammino e malgrado le avversità e gli imprevisti, andiamo dritto su e giù , Straight Up and Down come il titolo di questo bel pezzo dei Brian Jonestown Massacre – Straight Up and Down

Parlando di mare, c’è adesso un gruppo, chiamato Lost Ocean. Coincidenze, combinazioni non casuali. Eppure, anche perduti nell’oceano, si può trovare la forza di credere, come sembra voler dire questo titolo, Believe

Lost Ocean – Believe

Too Late era stato un grande successo di 40 anni fa di Carole King. Ecco adesso questo titolo che ritorna. Mi ha incuriosito, ma non si tratta della stessa canzone o di una cover. A cantare, questa volta, un certo Ashes Divide, lui, veramente, mai sentito

Ashes Divide – Too Late

Tutta scatenata, amplificata, elettrificata. E ad un primo ascolto, tutta uguale. Almeno così mi sembra. E’ evidente però che non è così, non può essere così, la musica di oggi. Forse è proprio questo il bello, riprovarci, ascoltarla ancora, e scoprire le idee e le architetture musicali di questi brani. Il prossimo è questo, ancora degli

Ashes Divide – Stone

E se facessimo come in certi supermercati, dove si riempie il carrello con le promozioni 3 x 2? L’intenzione, non è questa, ma non è neanche quella di fermare una musica che sembra dirompente, inarrestabile. Questa premessa, giusto per dire, o meglio presentare, il terzo brano degli

Ashes Divide – Defamed

http://cdn.morguefile.com/imageData/public/files/j/jcronk/preview/fldr_2008_11_17/file0001238595985.jpgSe mi chiedessero di cosa ho bisogno, risponderei, di un po’ di tranquillità e dolcezza. Vediamo se me la potrà dare questo Tyler Kyte con la sua What You Need. All’ascolto, direi che la risposta potrebbe essere di sì. Beninteso, però, neanche questo è un lento

Tyler Kyte – What You Need

In mezzo alle tante novità di oggi, ecco un nome che mi ricordo Gin Blossoms. Non è nuovo, anche se in effetti, è un po’ come se lo sia, avendo fatto una sola apparizione un bel po’ di tempo fa. Torna oggi salutando le onde con il suo pezzo Wave Bye Bye

Gin Blossoms – Wave Bye Bye

jcronk

 

Revolution dei Terrible Things, il titolo è tutto un programma, il nome anche. Tutti e due, ci daranno l’energia per fare cose impensabili? Una domanda senza risposta, anche se a sentire questo brano, potrebbe essere sì. Poi, dopo, potremmo pure fermarci a ragionare, ma prima, ascoltiamo questo pezzo

Terrible Things – Revolution

L’avevo promesso che questa corsa si sarebbe fermata, o almeno avrebbe rallentato. A questo scopo, troviamo sulla nostra strada i Safetysuit,che ci offrono questa occasione, con la loro Anywhere But Here, sembra, una contraddizione in termini

Safetysuit – Anywhere But Here

La Punta dell’Iceberg

Sparano suoni elettrici, un po’ come se fosse una guerra. Poi, cantano a raffica, a suon di musica, percussioni, ritmo, chitarre, ultra mega amplificate, elettrificate. Dopo, una voce sommessa, cerca di resistere a questo diluvio sonoro. Protagonista di questa tempesta, Moth con la sua I see Sound

Moth – I see Sound

E’ sempre la vigilia. Di un giorno di festa, di un giorno importante, del riposo, del lavoro, di una vacanza. Si tratta, quindi, in sostanza, di una Eve, come il titolo di questo brano dei NeuLore

NeuLore – Eve

Questa città, this city. I Canvas Waiting, si propongono adesso all’ascolto. Anche loro dominati dall’energia, come giustamente dovrebbe essere, essendoci sempre dinamismo in una città, come anche in questa che loro cantano adesso

Canvas Waiting, – This City

 

Nel mondo acustico, un mondo a me più congeniale, quello delle chitarre che suonano pulite, come questa di John Nolan, musicista americano di 35 anni, oggi per la prima volta con noi, con la sua I don’t believe you

John Nolan – I don’t believe you

Faxe

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/c/c3/Polish-alphabet.pngAlzare gli occhi al cielo, oppure, guardare al cielo. Oppure ancora, cantarlo, come in questo caso i 71’s, nome veramente curioso, ed il titolo del loro brano, così, semplicemente, Heaven. Heaven oggi finalmente soleggiato

71’s – Heaven

Più tranquilli, meditativi, riflessivi. D’altra parte si chiamano Language Room, quindi se non altro per il loro nome, è giusto siano così. Neanche la loro canzone manca di pathos, si intitola Breachers, violazioni, rotture, e noi adesso la ascoltiamo

Language Room – Breachers

Ancora chitarre acustiche, ma anche violini, archi, veri. E’ la musica, tradizionale, che ritorna, con il prossimo brano dei Farewell Drifters, 5 ragazzi con giubbotti e cravattini, che ci propongono adesso la loro Common Ties, legami comuni, quelli che ci dovrebbero unire

Farewell Drifters – Common Ties

Qua c’è anche il banjo, la chitarra, e le voci, sempre di loro, i sopramenzionati Farewell Drifters. Un’orchestrina, si direbbe un po’ stile country, anche se in effetti, non cantano del far west, ma di un iceberg, un Tip of the Iceberg, che poi altro non è che la punta dell’iceberg

Farewell Drifters – Tip of the Iceberg

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/b/bf/VincentLopezMic.jpg

 

Si chiamano Sunday Radio, come se fossero un programma radiofonico. E’ invece una band di Buffalo, New York, non molto conosciuta. Hanno anche uno spazio su facebook dove sotto al loro nome hanno scritto We enjoy music. Ci cantano adesso Your Escape

Sunday Radio – Your Escape

La fortuna di perdere. Interessante, come idea, è sicuramente in controtendenza, rispetto ai valori del giorno d’oggi. Eppure, loro la pensano così, e cantano, Lucky to lose. Sono ancora i 71’s e li ascoltiamo nuovamente

71’s – Lucky to lose                                                               
                                                                                                                                   FredrikT

                                                                                 

Norway

Dopo diversi giorni di interruzione, riprendiamo il filo del discorso musicale, con un brano che per l’appunto si intitola, The First Single. E’ dei The Format, gruppo che ascolto oggi per la prima volta. Non li conosco, anche se tra parentesi c’è scritto You Know Me

The Format – The First Single (You Know Me)

http://cdn.morguefile.com/imageData/public/files/t/taliesin/preview/fldr_2008_11_02/file000237881614.jpgSi chiama, o si chiamano Ramona Falls. Il dubbio è più che legittimo, sento infatti una voce maschile, senza, ovviamente, nulla togliere a questo pezzo, che, sembra interessante. Ascoltiamocelo, allora, Going Once, Going Twice, andando una volta, andando due

Ramona Falls – Going Once, Going Twice

Sempre senza soluzione di continuità, in un alternarsi di diversi generi. Adesso c’è per davvero una voce femminile, un po’ distorta, ma comunque interessante. E’ quella di Summer Camp. Ci canta Probably Right, all’insegna dell’ottimismo, dunque

Summer Camp – Probably Right

Il sogno del futuro, quello che mi sembra sia questo Future Dream, prossimo brano all’ascolto degli Electric Sunset. Un bel pezzo, molto orecchiabile con anche degli arpeggi, ma con la chitarra che, in ossequio al loro nome, non può che essere elettrica

Electric Sunset – Future Dream

 

La musica è accesa, e ci rimarrà per un bel po’ di tempo. Non andremo a letto e per diverse ore i suoni, le luci, gli apparecchi, gli elettrodomestici…… tutto sarà acceso, come accesi sono i Jetstream con il loro prossimo pezzo, On and On

Jetstream – On and On

Nel mondo pop alternative, dove tutto funziona e gira, all’incontrario. Qui addirittura, anzichè premiare dei bravi ragazzi, li strangolano! Può succedere, in questo pezzo dei Trailer Trash Tracys, che si intitola, emblematicamente, strangling good guys – Trailer Trash Tracys

Due stampe, blu e d’oro, Blue and Gold Print. Loro sono i Mates of State, in due anche loro. Neanche a farlo apposta, due sono i binari in cui si muovono, nella vita e nella musica. Dal loro matrimonio, oltre ad una famiglia, nasce anche il loro progetto artistico. Eccoli quindi con il prossimo brano

Mates of State – Blue and Gold Print

Potrebbe essere giusto dare una medaglia a questi Trailer Trash Tracys. Sempre brani di grande effetto, questo, come il precedente. Adesso è la volta di un soggetto più normale, una Candy Girl, termine difficilmente traducibiule alla lettera, ma penso voglia dire ragazza dolce, come una caramella

Trailer Trash Tracys – Candy Girl

 

Bisogna stare attenti a certi indumenti, devono stare necessariamente nascosti, non certo sbandierarli ai quattro venti, come fanno loro con la biancheria intima, Underwear. Eppure, nonostante tutto, riescono a prodigarsi in un bel pezzo, che propongo anche a voi. Loro sono i Bewitched Hands

Bewitched Hands – Underwear

Un giro in Norvegia, quello che potrebbe esserci per finire in modo originale questa nostra playlist di oggi. Perchè no, ci si potrebbe chiedere con una domanda retorica. Ebbene, eccoci, musicalmente, a questa Norway dei Beach House

Beach House – Norway

Transistor

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/4/43/Transistor_pnp.svg/581px-Transistor_pnp.svg.pngAll’interno della follia, in the mouth of madness. Cosa si prova a stare così? Si potrebbe pensare che è normale, giusto per fare finta che tutto vada bene. Fare finta di niente e ascoltare un pezzo, anch’esso abbastanza normale, come questo dei Convoy, con questo titolo

Convoy – In the Mouth of Madness

Transistor, sempre inteso come radio, una radio a transistor. Ma potrebbe anche essere un dispositivo che trasmette, come noi trasmettiamo musica, per chi ha la voglia e la passione di seguirci, anche adesso, con i The Foreign Cinema – Transistor

Mik81 Mates of State, sempre loro, e questa volta dormono con l’orologio intorno, o forse, con un orologio che gira. Ma è naturale che sia così, midca si dorme sempre. Dopo il sonno, c’è sempre qualche altra cosa, e gli orologi esistono per questo, per dare il tempo, anche quando si dorme. Ecco quindi Sleep the clock around

Mates of State – Sleep the clock around

 

Dimentica e non rallentare. Anche questo, estremamente condivisibile, come questo titolo, forget and not slow down. Andiamo avanti, quindi, seguendo le orme, o meglio le note ed i suoni dei Relient K

Relient K – Forget and Not Slow Down

Ruin, termine simile a run, ma nonostante ci sia solo una lettera in più, il significato è molto diverso. Con questa parola, si va in rovina, come qualcuno ha detto oggi, durante la festa del lavoro, se manca il lavoro. Ma, ovviamente, non è di questo che voglio parlare, sto solo presentando questo pezzo di Cat Power

Cat Power – Ruin

Si è dato un nome storico, niente di meno che Churchill. Chissà se pensava al Primo Ministro inglese della Seconda Guerra Mondiale. Sicuramente, più che al sigaro, pensava alla buona musica, e ha fatto questa Change, brano che oggi ci presenta

Churchill – Change

Sempre con il contachilometri che segna una velocità al limite del limite. Non hanno ancora oltrepassato il massimo, ma ci sono vicini. Ma, ma si nascondono dietro questo nome misterioso, Relient K, chissà mai cosa vorrà dire. I Don’t need a Soul, dicono, con questo titolo

Relient K – I Don’t need a Soul

Si parla ancora di cambiamento, questa volta in modo esplicito con un Change Your Life, titolo di questo brano di Jennifer O’Connor. Le atmosfere si sono fatte ovattate, rarefatte, fermiamoci quindi anche noi ad ascoltare

Jennifer O’Connor – Change Your Life

 

Si riparte, sempre con la stessa autrice e con le sue migliori intenzioni, anzi, le sue Good Intentions, quelle che, almeno in teoria, dovrebbero avere tutti. In pratica, però……..

Jennifer O’Connor – Good Intentions

Serenissima

Una hit dei Mates of State, brano che infatti dà il titolo all’omonimo disco della coppia, datato 2008. Lo propongo all’ascolto, questo The Re-arranger, per iniziare bene la serata

Mates of State – The Re-arranger

Prima di ieri, mai sentita. Oggi, la metto, anzi la rimetto, per la terza volta. Ecco quindi Jennifer O’Connor, e, già che ci siamo, proviamo a dir qualcosa di lei. E’ una cantautrice americana, nata nel 1973, quindi anche lei, traghetta verso gli “anta”. Ci fa ascoltare Cover Me

Jennifer O’Connor – Cover Me

Ieri, Norvegia. Oggi, Russia! Sempre a nord, siamo, ma non con il gelo, con la passione. Quiesta volta, ad alimentarla, ci pensa Ramona Falls, con il brano così intitolato

Ramona Falls – Russia

                                                                                                             F l a n k e r

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/b/b1/Flag_of_Most_Serene_Republic_of_Venice.svg/600px-Flag_of_Most_Serene_Republic_of_Venice.svg.pngUn nome altisonante, ma finalmente nuovo. Sono i The Most Serene Republic, complesso indie rock canadese che prende il nome dall’antica Repubblica serenissima di Venezia. Bello. Anche se ce lo dimentichiamo, abbiamo qualcosa per essere ricordati, e nominati. Benvenuta, allora, serenissima, con questo brano, intitolato Compliance

The Most Serene Republic – Compliance

Ecco che ritornano anche loro, i Foreign Cinema, questa volta portandoci la cartina di un posto che non esiste. Molto male, anzi, molto bene, dovevano affidarsi ad un navigatore satellitare, anzichè girare con questa Maps of Places that don’t Exist

Foreign Cinema – Maps of Places that don’t Exist

Leggevo proprio oggi della “strana coppia”, Walter Matthau e Jack Lemmon. Avevano fatto anche un film, intitolato così. Hanno imperversato per anni sul grande schermo. Adesso ci sono loro, i Mates of State, e sulla scena, musicale arriva un altro loro pezzo. Get Better

Mates of State – Get Better

                                                         Howcheng

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/2/2e/UnalaskaAlaska.jpg/800px-UnalaskaAlaska.jpgSempre dal mondo del freddo, anzi del gelo, ecco i Built Like Alaska. Non me li ricordavo, ma diverso tempo fa li avevo già messi. Una piacevole scoperta, quindi, o riscoperta. Questo loro brano, si intitola Dirtymouth

Built Like Alaska – Dirtymouth

C’è sempre da raccontare o da cantare, di qualche piccola storia. Some Small History è infatti anche il soggetto, ed il titolo, di questo brano dei Portastatic, a cui cedo volentieri la parola, anzi la voce Portastatic – Some Small History

 

South Jordan è un comune degli Stati Uniti d’America, nella contea di Salt Lake nello stato dello Utah. E’ anche però il nome che si sono dati questi tre ragazzi americani, con un disco all’attivo, inciso nel 2008. Uno dei brani che lo componevano era questa Skin and Bones, pelle ed ossa

South Jordan – Skin and Bones

Melectric, un titolo molto curioso, che hanno dato i Ramona Falls a questo loro pezzo. Non è inutili dire che come termine è intraducibile. Non volendo fare una traduzione, o una versione, neanche di una sola parola, mi limito a prendereil brano così com’è. Anche perché la musica non ha bisogno di tante spiegazioni, si ascolta e basta

Ramona Falls – Melectric

Another Day

Finisce là, anzi inizia qua, sempre con i soliti RF, ormai, sillababili, con le iniziali. E’ troppo dire che sono ancora loro, allora ho escogitato questo escamotage. Però, con questo I Say Fever, devo dire che un po’ sorprendono.Brano trascinante, coinvolgente

Ramona Falls – I Say Fever

Ha scelto di chiamarsi con un nome molto poetico Sunrise Avenue, che letteralmente, vuol dire, o potrebbe voler dire, la strada all’alba. Una musica intimista, confidenziale, raccontata e suonata al suo pubblico, di aficionados. Si tratta infatti di un brano live, questo Forever Yours, pezzo che adesso ci ascoltiamo

Sunrise Avenue – Forever Yours

Perché andare al di là dei nostri limiti? Non oso, come in effetti anche i Longwave dicono con il titolo del prossimo brano, I Don’t Dare

Longwave – I Don’t Dare

School of Seven Bells, il nome prosaico che hanno. Nonostante non abbia molta voglia di fare analisi o esegesi, non posso fare a meno di ricordarlo, per averlo già incontrato, in un paio di altre occasioni. Stasera, protagonisti con Lafaye

School of Seven Bells – Lafaye

Un po’ di energia, in questa serata stanca, iniziata tardi, e che però rischia di finire presto. Un’iniezione di forza, dinamismo, arriva adesso con gli Spinto Band. Sembra emblematico, questo loro nome. Arrivano in nostro soccorso, giusto per presentarci questa Keep Them Alive

Spinto Band – Keep Them Alive

Il freak è out, quindi, oltre ad essere quello che è, è un freak out, ovvero un fuori di testa. Eppure, riesce bene ad entrare nel ritmo, e nell’ottica di questo brano, così intitolato. Personaggi ed interpreti di questo pezzo, i Tapes ‘n Tapes

Tapes ‘n Tapes – Freak Out

Eravamo soliti essere amici. We Used To Be Friends. E adesso, non più? Se è così, c’è una storia da raccontare, oppure una domanda da chiedere. Domanda a cui loro, i Dandy Warhols, rispondono con questo brano

Dandy Warhols – We Used To Be Friends

Una canzone nostalgica, da perdenti. Forse, è solo poetica, sicuramente è scritta da un cantautore, come penso sia questo Brendan James, adesso all’ascolto con Take the Fall

Brendan James – Take the Fall

 

Another Day, un altro giorno. C’è anche scritto My Friend, tra parentesi, e forse qui sta la differenza. Con l’amicizia, non sarà un giorno come un altro, perché è tutto un po’ speciale, come questo brano di  

Jennifer O’Connor – Another Day (My Friend)