Tutto l’Amore

All’incrocio tra musica classica, lounge, ambient; Endless Sleep, catalogato come brano Rock, è in realtà qualcosa di diverso. Un esperienza sonora ideale per iniziare il nostro viaggio musicale di oggi. A fare da apripista i The Beauty of Gemina The Beauty of Gemina – Endless Sleep

Island Letter, una traduzione intuitiva, il significato però è difficile da comprendere, forse metaforico. La musica è un R & B di annata. A cantare, nel lontano 1974, Shuggie Otis Shuggie Otis – Island Letter

 Falling, disco del 2005 di Deine Lakaien, piacevole da ascoltare ed attinente alla realtà che stiamo vivendo. I’m falling, io sto cadendo, viene detto ripetutamente ed in maniera ossessiva nel corso della canzone. Malgrado stia cadendo, il risultato che ne esce con questo brano non è male Deine Lakaien – Falling

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A spezzare delle sonorità e delle timbriche forse troppo convenzionali, ci pensa questa canzone divertente di Wilco, che si intitola I Might, potrei. Il disco è del 2011, fa parte dell’album The Whole Love, tutto l’amore Wilco – I Might

 Quando la guerra venne, When The War Came. A cantare i Decemberists gruppo eclettico di Portland, Oregon. Praticano infatti tantissimi generi: pop, rock folk. Gli strumenti musicali che utilizzano sono svariati, anche fisarmonica, organo e contrabbasso Decemberists – When The War Came

 Glenn Richards, sempre accompagnato dal marchio di fabbrica GR. Adesso ci propone Barfly Prometheus, Prometeo chiaccherone. Che dire di un titolo così? Che non si capisce, del resto lui non è nuovo ad espressioni amletiche Glenn Richards – Barfly Prometheus

 Dopo tante parole ecco un brano strumentale. A proporcelo Alex Lloyd, artista australiano di Sydney, classe 1974. Ci propone la sua difesa personale, non un saggio di karate, ma 4 minuti di musica pop, intitolati appunto Self Defence Alex Lloyd – Self Defence

 Ancora lui, Alex Lloyd. Un po’ perché mi è piaciuto, un po’ perché non mi sembrava giusto lasciarlo così, senza parole. Sa infatti anche cantare, e questa volta si presenta con Hello The End. E’ giusto salutare la fine, che poi può essere l’inizio di qualche altra cosa Alex Lloyd – Hello The End

 Vieni a casa con me, non c’è male come invito. A rivolgerlo You Am I che nel 1998 ha pensato bene di intitolare così la sua canzone, che per l’appunto in originale è Come Home Wit’ Me. Tutto molto essenziale, quindi: nome, autore, ed anche album, il cui titolo è You Am I’s #4 Record You Am I – Come Home Wit’ Me

 

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