Un viaggio musicale

E scorrono le note di una canzone, anzi no, scorrono i suoni delle onde, di un oceano per l’esattezza, perché è proprio questo brano di Richard Hawley quello che sto ascoltando, e si intitola proprio The Ocean Richard Hawley – The Ocean

Questi figli, dove andranno mai…….troppa libertà, sempre tristi allegri chi li capirà” parole e musica di un brano di Gianni Morandi – Questi Figli

Interrogativi e introspettivi continuiamo il nostro viaggio senza perdere di vista il buon umore, buon umore che può darci il prossimo brano che ascoltiamo anche per iniziare bene la giornata Gordon Lightfoot – If You Could Read my mind

Tra un sole implacabile e abbondante, una nuova commessa di lavoro dopo un succo di arancia consumato in tutta fretta, riparte la giornata. L’unica a fermarsi è purtroppo la musica che ho dovuto arrestare per fare posto ad altre attività. Il caldo non concede tregua, a produrre dei suoni, anzi dei rumori è solo il ventilatore che ho qui accanto. Noi che possiamo lavorare con il remoto, da casa, di questi tempi siamo fortunati. Nel frattempo mi sono rimesso la cuffia, stanno passando vari brani di musica italiana, aspetto quello giusto da poter condividere. Proviamo per esempio con questo dei Decibel – Vivo da re

Devo nel frattempo uscire avendo un giardino da innaffiare, sono infatti arrivate le 19, il sole si avvia a calare, siamo sul viale del tramonto ed è giusto a quest’ora della giornata fare un favore alle piante che avranno sofferto le tante ore della canicola estiva. C’è un impianto di irrigazione automatica che si attiva per 10 minuti tutti i giorni alle 22, ma non copre tutto il giardino, devo quindi provvedere io allo spazio residuo.  C’è un brano molto lungo che ho ascoltato prima, parla anch’esso di giardini, è di Joe Dassin – Le Jardin du Luxemburg

Music

Perché non posso mandare una richiesta di amicizia ad un mio vecchio amico della mia vita reale? Domanda legittima, ma in questo momento credo di avere delle cose più importanti da fare. C’è da iniziare e impostare una nuova giornata lavorativa. Dei ragazzi sono appena andati via dopo aver montato qui a casa uno split dell’aria condizionata. Almeno loro hanno fatto qualcosa, adesso è il mio turno. Perché non mi do da fare anch’io, come tutto il resto del mondo e dell’umanità? Coraggio, dai partiamo. Come ho iniziato a scrivere queste poche righe, posso anche dedicarmi al resto, in questo momento più importante. Arriva nel frattempo un brano classico che ho una gran voglia di condividere Daniel Johnston  – True Love You will find in the end

Titolo lungo che ho anche sbagliato. Non importa, passiamo oltre. Ho iniziato a rispondere a qualche richiesta e messaggio, e quando mi sembra di essere a buon punto, mi accorgo di non trovare degli appunti che pensavo di avere. Era un promemoria delle cose da fare. Dove sarà finito? Un bel pasticcio. Se lo sarà portato via mia moglie? Adesso provo a chiamarla oppure passo ad altro. Prima però faccio uno sforzo di concentrazione e memoria per cercare di ricordarmi cosa mi aveva detto e scritto, sempre mia moglie, si intende.  Richard Hawley – The Ocean

Si sono fatte adesso le 6, anzi sono passate già da una ventina di minuti. La giornata è passata tutto sommato senza infamia e senza lode. Rimango alla ricerca di un lampo di ispirazione, e penso me la dia Rodriguez, con questo I think of You – Rodriguez

Vorrei condividere il video del brano precedente, ma internet fa ancora i capricci. Riuscirò a raggiungere Youtube? Adesso come adesso sembra un’impresa. Strano, perché la musica continua ad andare, ed è pure lei in streaming, ovvero, viaggia, come molte altre cose, con internet. Provo frattanto a resettare almeno la connessione, se non la frequenza, ma purtroppo, sembra che non succeda ancora niente. Pazienza, accontentiamoci, anche perché la musica invece, continua, imperterrita, ed in suo onore, adesso voglio condividere questa bella cover di John Miles – Music

Occhi dimenticati

Mi sembra strano che non abbia ancora inserito tra i miei brani preferiti questo Miss Sarajevo. Lo faccio subito! So di non essere molto originale a proporvelo, ma visto che lo ha fatto Spotify con me, farò io la stessa cosa con voi. D’altra parte, che altro dire? Merita, merita proprio, quindi non c’è altro da aggiungere a quello che stanno suonando e cantando i mitici Passengers – Miss Sarajevo

Sono a corto di idee, o forse non arriva la musica giusta. Sono tutti un po’ degli avanzi, avanzi di magazzino piuttosto che cover riuscite male. Adesso c’è Eloise, un brano classico di Barry Ryan che mi fa tornare la voglia di scrivere. Barry Ryan – Eloise

Del 1968, quanto tempo è passato! Più di mezzo secolo, e c’era anche la versione italiana di questo brano, non so bene cantata da chi. Ma passiamo ad un brano sicuramente più attuale, dei Said The Whale – Resolutions

Parlavo del 1968, tante idee, artisti, gruppi, buona musica. C’erano anche i Beatles, che ricordo perché questa Bathroom riprende, mi sembra, il tema della canzone di George Harrison Here comes the sun. Giudicate, voi, comunque. Bathroom – Grrrl Gang

Occhi dimenticati. Chissà di chi saranno stati…Raccontati, suonati e cantati molto bene da Big Thief – Forgotten Eyes

Eccomi di nuovo qui, ho appena finito di cenare e sto cominciando la serata. La musica ricomincia con degli uccelli…..Dico così perché questo autore si chiama Blackbird Blackbird;  il brano che ci propone Keep it Up. Blackbird Blackbird – Keep it Up

Sarei dovuto uscire, ma dovendo fare del lavoro, giocoforza mi sono fermato qui alla scrivania, complice anche la musica che sta passando su questi schermi. Sono anche un po’ stanco e tutto sommato stare qui seduto non mi dispiace. Non che abbia fatto grandi cose durante la giornata, ma insomma, vi dirò che fa anche molto caldo. Non mi resta adesso che augurarvi la buonanotte con questa ninna nanna  dei Kings of Convenience – Love is a Lonely thing

Qualcosa che mi ispiri

Per parlare di musica, bisogna che ci sia qualcosa che mi ispiri, potrebbe essere per esempio questo Love is Blue, di Gabor Szabo, cover della colonna sonora famosa e del relativo brano omonimo, che faceva parte a dire la verità di non so quale film. Iniziamo allora da qui

Ci sono degli assoli di chitarra molto belli, è davvero un brano sorprendente, l’ho infatti aggiunto adesso tra i miei preferiti. E quando il sole sorge su dal mar e splende su di noi? Beh, qui si apre un altro capitolo, sempre molto bello, solo che si parla di mare, mentre io dopodomani parto per andare in montagna. Così ti amo – Nina Simone

Bahia – Veronica Sanson, e……scusate se è poco! Ogni commento è superfluo, qui a parlare è davvero solo la musica!

Che bella questa musica…….

The Air that I Breathe, che mi sembra voglia dire, l’aria che io respirai. Mi fido delle mie scarsissime conoscenze linguistiche e per una volta non scomodo il traduttore. Va bene così, anche perché questa è una cover di un brano bello e famoso, quindi ve la faccio volentieri ascoltare. The Air that I Breathe – Albert Hammond

Preparatevi ad un altro arrivo spettacolare. Un poeta, non può non trovare molto bello e originale questo sound, proposto da Etienne Daho  con la sua, promesse, o meglio Promesses – Etienne Daho

Ho ritrovato il mio vecchio file che utilizzavo per scrivere sul blog. Aggiungerò quindi questa pagina, e sono quasi pronto a fare il classico copia-incolla. Aspetto però a chiuderla perché adesso arriva Gigi Proietti con questo brano caratteristico e un po’ diverso. E’ infatti cantato in romanesco. Il titolo è Nun Je da retta Roma – Gigi Proietti

E se per finire in bellezza, mettessimo un po’ di leggerezza? Sembra un’ottima idea, e ho trovato il brano giusto, si intitola La la la ed è dei Deepthroat – La la la

Torneranno gli angeli

Quasi 6 mesi che non venivo su questi schermi. Un tempo davvero esagerato. Non mi sono imposto un periodo di riflessione, forse non ero abbastanza ispirato oppure, semplicemente, è passato il tempo così velocemente, senza che quasi me ne accorgessi. Eppure ne ho fatte di cose! Babies – Pulp

Due viaggi all’estero, tre volte sono stato al mare, devo dire che non me la sono passata poi così male. Poi, sono arrivate le vacanze, sono finite, si è attenuato il coronavirus, adesso è tornato….Cosa ci volete fare, è una ruota che gira The Changingman – Paul Weller

Ho già condiviso nel frattempo i primi due brani e devo dire che con le parole, la musica si ascolta meglio. Sta intanto finendo quest’ultimo, di Paul Weller, molto rock, e quindi mi sta dando la giusta scossa, che non è male, perché ormai sono passate le 23. My Trouble – Elbow

Si parla intanto di problemi, infatti Elbow ha un ritmo un po’ più lento. Non può non essere così, quelli purtroppo non mancano mai, ce li hanno tutti. Se però si fa un bel pezzo, come questo che sto ascoltando, il discorso cambia……A proposito di problemi, non dobbiamo pensare che i nostri siano più gravi o più importanti di quelli che hanno gli altri. Se andiamo a vedere gli altri, vediamo che purtroppo per loro, spesso e volentieri stanno peggio di noi. Accontentiamoci allora di quello che siamo e di come stiamo che in fin dei conti, non ci possiamo lamentare. Se poi torneranno gli angeli, come ci sembra dire Fiorella Mannoia con il prossimo brano, siamo a posto! Torneranno gli Angeli – Fiorella Mannoia

In attesa che arrivino gli angeli, c’è invece un operatore, che arriva. Come vedete voliamo basso, ma va bene così, anche perché il pezzo è bello, merita di essere ascoltato e quindi ve lo propongo. E’ questo di Jim Croce – Operator

The Time in the World

Ancora più caldo, che si soffoca. Già adesso, non si riesce a parlare. Godiamoci allora, magari al fresco di una bibita e dell’aria condizionata, questo brano interamente strumentale Dudle Moore Trio – The Millionaire

Non si parla più. Come un tempo, quando si litigava. Mettevamo dei lunghi musi e anziché brontolare o mandarsi a quel paese, si chiudeva la bocca. Non si parlava più…Adesso a farlo, è tra gli altri, il suono di un clarinetto. Il brano che vi presento è infatti anche questo strumentale, di Paul Desmond – A Taste of Honey

Finalmente una voce, a rompere il silenzio dei due brani precedenti. Una voce soul, quella di un certo Chuck Jackson, che ci propone la sua Any Day Now – Chuck Jackson

Si parlava del caldo, ebbene, non manca proprio. Stiamo bollendo ai 40 gradi del sole di questi giorni. Il sole, ecco, giusto, appunto. Ci dà la luce, la vita, mettiamolo sul banco degli imputati, oppure dedichiamogli una canzone, come questa, degli Antena – Camino del Sol

Non è un aria fresca, quella di oggi, di questi giorni, ma è comunque l’aria che ho respirato. L’aria che io respiro. Canzone semplice, poetica, forse la cover di una versione originale, più famosa, di cui non ricordo gli autori. Ecco comunque, per la voce di Albert Hammond – The Air that I Breathe

Un altro che va via. Ma dai…..se continuiamo così, è inevitabile che non rimanga nessuno. Ci estingueremo e qualche d’un altro verrà al nostro posto. Qui non si vive più, non si sta più bene. Vado un po’ di fantasia, ma è solo per presentare questo titolo Another Goes By – The Walkmen

Auntie, vuol dire zia? Vediamo, sì, proprio zia!! Ho avuto allora una zia aviatrice, almeno questo è quello che mi suggerisce prossimo titolo, Auntie Aviator. Che bello, chissà quante storie ci saranno, da raccontare. Intanto, le abbiamo dedicato un brano, per la voce di John Matyn, Beverly Martin – Auntie Aviator

Abbiamo tutto il tempo del mondo, o tutto il tempo nel mondo. Ragazzi, come mi piace questa canzone!! Erano tanti anni che non la ascoltavo. Mitica, eccezionale, per la voce di Louis Armstrong – We have all the time in the world

Poi vi dirò che cosa vuol dire, Anamour. Per il momento non lo so neanche io. So solo che è il prossimo pezzo di Serge Gainsbourg, interessante, quindi ve lo propongo. di Serge Gainsbourg – Anamour

Ma mi dite un pochino, chi sono questi Stereolab? E cosa sarà mai questo Boob Oscillator? Un nuovo apparecchio elettromagnetico, stereofonico, che hanno inventato? Mah, chissà….Per intanto ascoltiamoci questa loro proposta Lo Boob Oscillator – Stereolab

Airport Song

Non saprei davvero da dove iniziare, per parlare o per proporre qualcosa. Vogliamo iniziare da questa cover? Si tratta di un brano dei Beatles, reinterpretato da Gary Mc Farland. Il risultato non è niente male, anche se io in linea di principio, sono un po’ contrario alle cover. Ecco comunque a voi Because – Gary Mc Farland

Facciamo festa con una canzone estiva, che non per nulla si intitola A Summer Song. Giustamente, è il solstizio d’estate, l’inizio della più bella e calda stagione dell’anno. Chad and Jeremy – A summer Song

Si fa la storia, almeno quella della musica. Loro hanno avuto tanto da cantare, suonare, proporre. Sono arcifamosi, erano in 3 e sichiamavano Crosby, Still and Nash. Questo brano sicuramente lo conoscerete, anche se magari, sarà passato un po’ di tempo dall’ultima volta che lo avete ascoltato. Si intitola Only love can break your hearth – Crosby, Still and Nash

Adesso che inizia la stagione estiva, non vi dimenticate però dei nostri migliori amici. I migliori amici dell’uomo. Ecco allora un pezzo dedicato a loro, dog, per la voce di Nat Johnson – Dog

Lunedì prossimo, appuntamento su Atlantis, per la terza puntata di Chernobyl, nell’attesa, ecco un brano di Donovan, che si intitola proprio così. Donovan – Atlantis

Il nucleare. Non credo che Donovan si sia riferito a questo, sono mie libere dissertazioni, associazioni di idee. Mi fanno arrivare anche al prossimo pezzo, direi interessante, bello, poetico, ispiratore…..E’ degli Electric Light Orchestra, e si intitola Shangri-la – Electric Light Orchestra

Sembrava di ascoltare i fab 4, i Beatles. Il loro stile era un po’ così e forse gli ELO lo avevano un po’ ripreso. Continuiamo la magia con un’altra canzone prettamente estiva, o meglio vacanziera. Viene voglia di prendere l’aereo e partire, anche perché la prossima proposta si intitola Airport Song – Magna Carta

Abbiamo viaggiato nel tempo e nello spazio. Un po’ con la fantasia, un po’ superando la linea, o il confine del giorno. E’ iniziata da una ventina di minuti la domenica, e passo allora a farvi ascoltare anche In a Lonely Place – The Smithereens

Le ultime parole di sua mamma a suo figlio. Si ma…..che c’entra? C’entra, c’entra, se ad arrivare in scena è un certo Washington Philips con i suoi campanellini e la sua struggente Mother’s Last Word to her Son – Washington Philips

E’ il momento l’ora di qualcosa di più spensierato, anche per chiudere brillantemente, in bellezza. Facciamo allora un volo fantastico con i The Free Design e la loro Bubbles –The Free Design

Tell Me With Your Eyes

E’ giorno di paga, vero? No perché dico, essendo il 27…Non scherziamo, dai! E’ solo the day after. Il giorno dopo. Ci sono state le elezioni europee. Sono state anche un po’ politiche. Ci è contento, chi dispiaciuto, chi entusiasta e chi deluso. Per tutti, almeno qui dove scrivo, una giornata grigia, di pioggia. Anche i Teleman lo dicono, con questo titolo, Between the Rain – Teleman

Chissà se ci sarà un senso a questo nostro vivere. Me lo chiedo, mentre sto per prepararmi, per andare al funerale di una persona cara, una persona che mi ha cresciuto, quando ero un bambino. Penso a queste cose, mentre scorrono le note di Your Sweet Love – Lee Hazlewood

La tristezza, quella che viene e mi sovviene, in certi momenti, è anche sottolineata dal violino e dal flauto di questa Bonjour Tristesse. Come vedete, siamo molto in tema. La voce è quella di Juliette Greco – Bonjour Tristesse

Ragionando, parlando, pensando, discorrendo, viaggiando. Mi viene da dire così, ascoltando questa canzone. E’ di Rob Galbraith, e fa ripartire il divertimento, il circo della musica. Si intitola Tell Me with your eyes – Rob Galbraith

Hey Cowboy, dove stai andando? Fermati, sono passate le ore del giorno, fermati un po’, così potrà riposare anche il cavallo. Naturalmente, sto parlando per me, mi sto dicendo che essendo mezzanotte, è ora di andare a letto. Penso di farlo, ma non prima di aver ascoltato questo brano, di Lee Hazlewood – Hey Cowboy

Chissà cosa avranno in comune il miele e il fumo. Di sicuro, quest’ultimo fa male. Sono comunque stati messi insieme in questo brano che si intitola Honey and Smoke – Neko Case k.d. lang Laura Veirs

Vento, e tira vento. Non si sa che tempo voglia fare. Si aspettava un po’ di pioggia, invece niente. Continua a fare caldo, in più c’è questa instabilità fastidiosa. Recuperiamo e ascoltiamo allora qualcosa di semplice, essenziale, che ci riporti ad un po’ di tranquillità. Per esempio questa I still belong to you degli Imaginary Future. Io ti appartengo ancora….Eh già, non dubitavo! Imaginary Future – I Belong to You

Non la conosce nessuno, questa canzone. E’ scritta anche in modo stranissimo, in dialetto meridionale. No nun è overo. Com’è vecchia!! Sarà dei primi anni ’60, ascoltiamoci allora lo spirito vero di quei tempi, con Peppino Di Capri – No, nun è overo

Che cosa hai messo nel caffè? Brano questo invece conosciuto da tutti, almeno nella versione di Antoine. Questa che vi propongo è invece la cover realizzata da Lisa Ono – Che cosa hai messo nel caffè

C’è qualcuno che conosce cosa sia l’amore? Altra domanda, e altra voce femminile, ma forse più calda, accogliente, intrigante. Giusta per finire in bellezza. E’ quella di Irma Thomas, con la sua Anyone Who Knows what love is – Irma Thomas

Make it with you

Piove che è un piacere….forse non tanto per chi si trova lì fuori. Lampi e tuoni, vento e un violento acquazzone. Sta bene solo chi è in casa. Qui è tutto acceso, sono quasi le 23 ma siamo ancora, ahimè in piena attività. Dovrei mettermi a fare qualcosa, nell’attesa, scorrono le note di questa bella canzone di The Clientele – Reflections After Jane

E secondo voi, dei documenti, una scansione, sono la cosa giusta da fare, a quest’ora? Ho molti dubbi al riguardo. Sono cose utili, o piuttosto, necessarie, ma non fanno bene all’umore. Per fortuna che c’è la colonna sonora giusta, ad accompagnarci in questi momenti Wilco – Jesus

Una giornata frenetica, che anche oggi si avvia alla conclusione. Prima di spegnerci, Todd Rundgreen con questo titolo lungo, una faticaccia scriverlo per esteso  Sometimes I don’t know what to feel – Todd Rundgreen

Avete ancora voglia di fare festa, a quest’ora della sera? Si, se ci sono gli Hollies, e mi fanno un grande piacere, anche se loro si scusano con Sorry Suzanne – The Hollies

C’è un leggero risveglio del mio mal di testa….Come si chiama. Emicrania o cefalea? Sarà forse la luna, che mi dà noia? Può essere, ci sta…..C’è anche Neil Young che me lo ricorda, con la sua Harvest Moon – Neil Young

Ehi, ehi ehi, l’ho fatto per te. Non ci credi? Ma se ci sono anche i Bread che lo dicono! Veramente loro dicono un’altra cosa, l’ho fatto con te, infatti il titolo è proprio Make it with you – Bread

Un sogno dentro un sogno….Chi lo dicevo, o meglio chi lo scriveva? Edgar Allan Poe. “A Dream Within a Dream” è un poema scritto dal poeta americano Edgar Allan Poe, pubblicato per la prima volta nel 1849. Grazie Wikipedia, ma ho da dire, o da farvi ascoltare qualcosa anch’io, visto che Tristen è l’autrice e interprete di un brano con lo stesso titolo Tristen – Dream Within a Dream

I Dreamt We Spoke Again. Ho sognato di parlare ancora. Che cosa? Forse parlo, oppure straparlo…Strani scherzi della vita, del dormiveglia, o forse della musica, visto che ci sono i Death Cab for Cutie, ma il titolo, meglio tradotto è “ho sognato che noi parlassimo ancora”.  Death Cab for Cutie – I Dreamt We Spoke Again

Sta arrivando il brutto tempo. Non so se continueremo a vedere, ammirare, la superluna che abbiamo avuto in queste ultime due serate. Per il momento, allora, non ci resta che salutarla, in attesa e sperando che torni presto. Lo facciamo con questo brano di Babe Rainbow – Supermoon

Alchemy

20 km al giorno. Dai, pensavo di più….

No aspetta un attimo, sono 10 km all’andata, 10 al ritorno. Ah ok allora il conto, quello che ha fatto Nicola Arigliano è giusto. Dilettiamoci, allora, ad ascoltare la sua splendida canzone Nicola Arigliano – 20 km al giorno

C’è sempre qualcuno che si lamenta e recrimina. Mi sembra giusto, non c’è mai niente che vada bene. Adesso è la volta dei The Concretes, loro che hanno perso, anzi, io ho perso te, come dice la vocalist femminile. Sembra una cover…..qualcuno deve averla suonata e cantata prima The Concretes – Miss You

Ritmo e atmosfere tropicali. La voglia di mare e di vacanze si fa spazio con il prossimo brano, di un certo Geoff  & Maria Muldaur. Ci canta giustamente, Brazil. Meno male! Sembra ci sia solo Bolsonaro, invece, c’è anche la buona musica, le belle donne, e molto altro ancora. Partiamo allora con Geoff  & Maria Muldaur – Brazil

Un viaggio in aereo, attraverso il mare e l’oceano, forse non sarebbe così entusiasmante come lo è l’ascolto di questo brano, che quindi propongo anche voi Jacques Dutronc – La Metaphore

Una dolce ragazza, ci vuole raccontare qualcosa. Non so bene, ma apprezzo la sua musica, e il timbro della sua voce. Si chiama Beulahbelle e ci canta You Only live twice che letteralmente, significa: si vive solo 2 volte. Ah ah ah, che ridere! Oltre ad essere brava, è anche simpatica!! Beulahbelle – You Only live twice

Che fatica trovare le parole, lo sapranno benissimo i parolieri. Ma non si potrebbe fare sempre dei versetti, come fanno loro?? Eh, si, sarebbe bello, tra l’altro loro lo fanno e ci riescono molto bene Dave Grusin, The Birds – Acension to Virginity

L’avevo sentita all’inizio, e avevo una gran voglia di condividerla con voi….talmente magica è l’atmosfera che crea, questa canzone. A proporcela, Bill Patton. Il titolo, inconfondibile, non passa inosservato. Alchemy – Bill Patton

Ditemi un po’, cosa fanno tutti i giovani? Proviamo a rispondere con questo titolo. All the Young Dudes. Sembra ci sia qualche verità nascosta, invece…..sono solo giovani, giovani tizi. Scusate se anche questa volta ho capito male… Ma, credo di non sbagliare, a proporvi questo Mott The Hoople – All the Young Dudes

https://www.youtube.com/watch?v=VKvNtAVZyOc

Grazie, prego, scusi tornerò. Permette, ma le pare, presenterò. Si vede, che a quei tempi, ai bei tempi, usavano i convenevoli. Si prodiga, anche una certa, Gale Garnett – Excuse Mister

Dopo l’atmosfera retrò dell’ultimo brano, entriamo nei suoni tridimensionali di Devendra Banhart, che stasera vuole proprio stupirci con la sua Fancy Man – Devendra Banhart