Felice

http://cdn.morguefile.com/imageData/public/files/b/brittanii/preview/fldr_2012_01_09/file8421326137220.jpgOne, si potrebbe pensare semplicemente a uno, invece questa parola è scritta con le lettere puntate, come se fossero le iniziali di qualcosa. Ascoltiamocela allora, non prima di aver detto chi sono i protagonisti. Loro sono i Yeasayer

Yeasayer – One

 

Bell Of Hope, e potrebbe essere campanello di speranza. Dai, forse va tutto bene. E’ quello che ci vuole a due giorni dalla fine del mondo. Il suono di una riscossa, ci fa capire che le cose non vanno poi così male. E si potrebbe vivere, senza il telegiornale. Ma con la buona musica, come questa dei Diesel Park West

Diesel Park West – Bell Of Hope

 

 

Through The Grass, brano dei Wild Nothing. C’è scritto pop alternativo, ma la musica ha quasi il sapore della new age, quella che si ascolta alla radio dopo una certa ora. Anche i nostri autori devono averla pensata così, e hanno intitolato il loro album Nocturne

Wild Nothing – Through The Grass

 

Archi di violino, ma non è un’orchestra, si capisce che c’è di mezzo l’elettronica. Musica quindi contemporanea, attuale. A proporla gli Hot Chip, con questo I Feel Better, brano dal titolo molto promettente

Hot Chip – I Feel Better                       

 

 

Yeugene

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/8/88/Israel_Philharmonic_Orchestra.jpg/800px-Israel_Philharmonic_Orchestra.jpgJesus Jones, un autore che metto per la prima volta. C’è una raccolta di successi, in questo disco pubblicato nel 2002. Tra i brani che lo compongono, troviamo anche Blissed, un termine non ben traducibile in italiano, penso abbia a che fare con la felicità

Jesus Jones – Blissed

The Wonder Stuff e un live della BBC, datato 1991. L’originalità di questo pezzo è ricordarci che la musica, con strumenti tradizionali, classici, esiste ancora e può avere uno spazio. Ecco quindi Unbearable

The Wonder Stuff – Unbearable

 

 

 

 

Seapony è il nome di questo autore. Non avendo il tempo di approfondire, vi dirò soltanto che si sente una voce di donna. E’ una musica originale, corrisponde a quello che mi aspetto da una bella canzone. La faccio ascoltare anche a voi, si intitola Sailing   Seapony – Sailing                                                                        

http://cdn.morguefile.com/imageData/public/files/j/jdurham/preview/fldr_2009_06_28/file2561246226519.jpgPrima abbiamo sentito I Feel Better. Adesso vi propongo un titolo simile, Feel It All Around. C’è in po’ di chill out in questo brano dei Washed Out. Molto semplice l’immagine di copertina, una ragazza intenta alla balneazione

Washed Out – Feel It All Around

 

Questo pezzo dei The Radio Dept. corrisponde forse in maniera più calzante alla mia idea di musica. Felice, allora. Felice di proporre This Past Week

The Radio Dept. – This Past Week

 

 

   

Lago di Cristallo

 

 

Kula Shaker sono un gruppo musicale inglese influenzato soprattutto dai Beatles e da sonorità misticheggianti e indianeggianti. Devo dire che ascoltando questo brano, mi trovo abbastanza in questa definizione di Wikipedia. Facciamo allora tutti questa scoperta interessante, e ascoltiamoci Tattva

Kula Shaker – Tattva

Potremmo essere degli estranei. Se ho tradotto bene, dovrebbe essere all’incirca così il significato di We Might As Well Be Strangers. Loro sono i Keane, proposti già diverse volte, quindi estranei non sono davvero

Keane – We Might As Well Be Strangers

 

 

 

 

 

http://wiki.creativecommons.org/images/archive/2/2d/20120111110517%21SGT-SMALL.JPG

Culture25  


 

Yo La Tengo, talvolta abbreviato con YLT, sono un gruppo alternative rock, formatosi nel 1984. Di lungo corso, quindi, quasi da una trentina d’anni sulla scena. Propriamente rock non sembra questo Fourth Time Around , su uno stile abbastanza melodico

Yo La Tengo – Fourth Time Around

 

Ancora più datato, questo pezzo. Datato 2000, è stato inciso in quell’anno dai Grandaddy. Probabilmente sarà stato un successo, anche se qui in Italia sfido chiunque ad aver già sentito questa The Crystal Lake, il lago di cristallo

Grandaddy – The Crystal Lake

 

 

 

 

Pop alternativo, datato 2002, da parte di questa band di talento. L’abbiamo proposta, meno di quanto meritasse. Fanno bella musica, quindi sicuramente ci accompagneranno di più nelle pagine di questo blog. Il brano di oggi si intitola Fight Test e loro sono i The Flaming Lips

The Flaming Lips – Fight Test

 

 

 

Un accattivante veste grafica. E’ così che si presenta la copertina dell’album Born and Raised, pubblicato quest’anno dal cantautore singer e songwriter John Mayer. Di altissimo livello anche la sua musica, non tradisce le aspettative. Ecco allora Shadow Days

John Mayer – Shadow Days

A 2 giorni da Natale. Una confusione,

una babele di oggetti, di persone.Tutti

si affannano alla ricerca di qualcosa.

Qualcosa che manca sempre, quello

che abbiamo non basta mai. Forse ci

accontenta per uno, due o tre giorni.

Ecco allora gli Script cantare

paradossalmente questo Nothing

Script – Nothing

Un tuffo in un clima di euforia, di festa.Quello che forse ci mancava. Proprio per questo propongo gli (a me) sconosciuti Caesars. Il ritmo e l’atmosfera di questo pezzo, è abbastanza contagiosa, ci solleva un po’ il morale, e questo va sempre bene. Ascoltiamoci allora questa Jerk It Out

Caesars – Jerk It Out

 

 

   
http://cdn.morguefile.com/imageData/public/files/d/digidreamgrafix/11/l/1353523076cpq4i.jpg

Il desiderio di essere morto. Un qualcosa da provare, per poi assaporare più intensamente il gusto pieno della vita. Senza fare pubblicità a niente, l’unica cosa che faccio conoscere è la bella musica, come questa dei Shout Out Louds con il loro brano Wish I Was Dead Pt. 2

Shout Out Louds – Wish I Was Dead Pt. 2

 

 
   

 

 

 

 

Emozione nella Nebbia

Fog emotion, emozione nella nebbia. Ambientazione abbastanza realistica, se non ci fossero tutte queste luci di Natale. La nebbia però c’è, insistente e persistente, come loro, i Vetiver, con questo tranquillo brano del 24 dicembre

 

 

Falling Into the Sky. Una canzone dei Great Lake Swimmers, accompagnata da un coro solenne. E’ tutto molto natalizio, come è giusto che sia. A volte l’originalità non serve, e se si cade nel cielo, ci sarà anche qualcuno a guidarci

 

 

 

 

 

Lungo i binari consolidati del pop, quello che di solito proponiamo. E’ la prima volta che occupano queste pagine. Essendo venuto il loro turno, li presento. Sono i Threesome, tre ragazzi italiani a dispetto del loro nome. Decidono di mettersi insieme nel 2009 perché sono uniti da una comune passione per il rock britannico. Nasce così questa esperienza, e anche questo disco, disco che adesso vi propongo dal titolo Injection

Threesome – Injection

 

 

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/6/67/Peugeot_404_Injection.jpg/800px-Peugeot_404_Injection.jpg
 

Heavenly Bodies, i corpi celesti. Ero stato tratto in inganno da Heavenly, mi sembrava potesse associarsi come significato ad heavy, che come quasi tutti sapranno, vuol dire pesante. Invece dei chili di troppo, centra il cielo, e questa cantante, chiamata Tamaryn

 

 

 

Wild Nothing, non da molto presentati, anche per questo album, intitolato Nocturne. Ci ascoltiamo un altro estratto, quello che io sto ascoltando, Shadow, parola incontrata altre volte, di cui non ricordavo il significato. Si traduce con ombra

 

Madder Red, si traduce con la robbia rossa. Cos’è la robbia? Una pianta, a seconda dei casi selvatica o domestica. La robbia rossa è più facile che sia domestica, loro invece sono i Yeasayer, americani, di Brooklin New York

 

 

Clap Your Hands Say Yeah. Sembra il titolo, invece è il nome dell’autore, presumibilmente una band. Il titolo al contrario è molto breve, semplice e allo stesso modo inquietante: Maniac

Clap Your Hands Say Yeah – Maniac

 

Alec Ounsworth, il nome dell’autore. When You’ve No Eyes il suo pezzo. Si traduce con quando tu non hai gli occhi. Occhi quindi poco importanti, ci serve l’udito, servono le orecchie per ascoltare questo songwriter americano e la sua canzone

Alec Ounsworth – When You’ve No Eyes

 

Se tutto va come deve andare, arriva anche una chitarra elettrica, solista. A suonarla un gruppo gli Strange, assolutamente non strani. Estranei o sconosciuti, forse sì. L’atmosfera della loro musica è molto pacata e soft, quindi si fa presto a familiarizzare. River Of Twilight è il loro brano

Strange – River Of Twilight

Marylin & Steve

I kings of leon. arrivano anche stasera

con un brano di grande effetto, tratto

dal loro album Come Around Sundown,

disco nella cui copertina c’è

un’ambientazione da sole rosso con

mare e due altissime palme da sfondo.

Godiamoci allora questa assolata di

musica con il loro The Face

kings of leon – The Face

 


 

 

http://cdn.morguefile.com/imageData/public/files/a/almogaver/preview/fldr_2005_04_19/file0002116047874.jpg
 

Dalla musica elettronica dance, all’indie pop.

E’ il viaggio che hanno fatto i The Whitest Boy Alive, una band tedesca, nata a Berlino nel 2003. La discografia ha all’attivo due album, sembrano pochi ma le canzoni che ho ascoltato sono tutte belle, quindi avremo occasione di sentirli tantissimo. Inizio a proporvi questa Fireworks

The Whitest Boy Alive – Fireworks

 

My Moon My Man, un pezzo di Feist, classicheggiante, ricorda il modo di

cantare di Marylin, quando era una

una diva del cinema. C’è solo una

differenza di mezzo secolo: non

siamo negli anni ’50, ma negli anni 00

Feist – My Moon My Man

 http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/6/69/Monroe_sings_from_the_trailer_of_Niagra.jpg

 

Egyptian Hip Hop, inglesissimi,

nonostante questo nome da world

music faccia pensare ad un’origine nordafricana. Hanno debuttato un

paio di mesi fa con il discoGood

Don’t Sleep. Il pezzo che vi

propongo si intitola Iltoise, parola

non ben identificata.

Riconoscibilissime invece, le

chitarre soliste

Egyptian Hip Hop – Iltoise

 

 

Equivocando sull’origine, sui paesi del mondo. Questi si chiamano Architecture in Helsinki, come il nome della capitale finlandese. Sono però australiani e ci propongono questo pezzo un po’ al di fuori degli schemui. Giustamente, si intitola Escapee

Architecture in Helsinki – Escapee

 

 

Steve McQueen, l’attore americano, l’uomo, il divo del cinema. Lo ricordiamo, l’abbiamo amato, guardato, adesso anche ascoltato attraverso questo pezzo che gli M83 hanno pensato di dedicargli, un pezzo molto brillante, come se lui fosse ancora vivo

M83 – Steve McQueen

 

 

 

 


 http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/3/3d/Steve_McQueen.jpg
 

Gli Active Child, e si cambia decisamente genere. Questo brano è un po’ chill out, d’altra parte si intitola Hanging On, che vorrebbe dire appeso. Si può essere appesi ad un filo, ad un cappio, ad una corda. Senza motivi per gioire, ci può stare l’atmosfera solenne di questa musica

Active Child – Hanging On

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/2/29/Turner%2C_The_Battle_of_Trafalgar_%281822%29.jpg/800px-Turner%2C_The_Battle_of_Trafalgar_%281822%29.jpg

 

Blackbird, ripetuto 2 volte, è la band,

che accolgo per la prima volta in

questo spazio. Presumibilmente il nome

fa riferimento all’omonima canzone dei Beatles, anche se non ci giurerei

affatto, perché come genere è completamente diverso da quello dei

fab four. It’s a War, è una guerra.

E’ il titolo, sconvolgente e ripetuto in  

maniera ossessiva

Blackbird Blackbird – It’s a War

 


 

link  link

 

Un doppio cd con una quarantina di canzoni. Era il disco London Calling, uscito nel 1999 ed inciso dai Clash. Il brano The Guns of Brixton è quello che vi propongo

Clash – The Guns of Brixton

 

Cloud Control, e si torna quasi ai giorni nostri. Dico quasi perché comunque da questo disco ci separa più di un anno e mezzo, essendo uscito a marzo del 2011. Bene comunque, la musica è originale, piacevole, la propongo anche a voi. Il titolo, There’s Nothing in the water We can’t fight

Cloud Control – There’s Nothing in the water We can’t fight

http://cdn.morguefile.com/imageData/public/files/m/mrmac04/preview/fldr_2008_11_28/file000636272133.jpg

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 
   
   
   

                                        

Holiday Life

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/4/4b/Henry_Fonda_in_Slim.JPGFonda 500, nome retrò di questa band, con un titolo in francese per l’album, questo album inciso nel 2008. Je m’appelle stereo, il nome che hanno dato al loro disco, mentre la canzone, quella che vi propongo, si intitola semplicemente Jenny

Fonda 500 – Jenny

L’artista, è misterioso. Si è dato l’appellativo di xx. Si potrebbe pensare ad un mister x, ma sentiamo una voce melodiosa di donna, seguita subito dopo da una voce sommessa maschile. Brano intimista, dal titolo Sunset

The xx – Sunset

http://mrg.bz/1mJ62pDivision Street Ravens & Chimes Holiday Life. In queste 6 parole c’è proprio tutto, anche se messe così non sono comprensibili. Mettendole in ordine, si scopre l’autore, Ravens & Chimes, il titolo del brano Division Street, ed infine il disco, Holiday Life, abbastanza attinente a questi giorni di vacanza

Ravens & Chimes – Division Street


 

   

Un nome strano, Someone still loves you Boris Yeltsin, qualcuno ti vuole ancora bene, Eltsin. Ma cosa centra? Assolutamente niente, ma è proprio questo il bello, quello che la musica può fare, come diceva e cantava il buon Max Gazzè. Loro invece cantano Coming Through

Someone still loves you Boris Yeltsin – Coming Through

 

One, Two, Three, Four, Un conto al contrario di un conto alla rovescia, sembra banale, eppure è importante, serve per far partire questa bella canzone dei The Flaming Lips, dal titolo, questo si normale, Do You Realize?

The Flaming Lips – Do You Realize?


 

   

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/a/ab/Fumeo9250.jpgBird and the Berry, l’uccello e la bacca. E’ questo brano, dei Lake. Molto più consueto il titolo dell’album, datato 12 Aprile 2011, un normalissimo Giving and Receiving

Lake – Bird and the Berry

Ululati corali, stile pop anni ’50. Ci può stare qualcosa di vintage in una serata come questa. Una serata speciale, con la musica sempre in linea con i nostri gusti e le nostre tendenze. Mentre continua l’effetto retrò della musica, manca solo da annunciare il brano, Here Til It Says I’m not dei Dirty Projectors

Dirty Projectors – Here Til It Says I’m not

link

 

Il brano si intitola Essex, se non sbaglio una regione della Gran Bretagna. Wikipedia mi conferma trattasi di una contea dell’Inghilterra Orientale. Il pezzo è live, strumentale, ma essenzialmente completo, anche senza vocalist. A suonare sono gli Album Leaf

The Album Leaf – Essex

 

Say Hi il nome di questo artista, nome essenziale, anche come durata. Il suo brano dura infatti solo due minuti e due secondi. Tempo ridotto nel quale trova modo di esprimersi la sua voce e le chitarre acustiche che lo accompagnano. Il titolo del suo brano è Trees Are A Swayin

Say Hi – Trees Are A Swayin

 

 

   


Real World

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/e/eb/Iceland_sat_cleaned.png/800px-Iceland_sat_cleaned.pngAnno nuovo, vita nuova, e nome nuovo, così, come appare sul palco e sulla scena. Sono i Cloud Cult, mai ascoltati, lo possiamo allora fare oggi, per la prima volta, con questa The Will of a Volcano

Cloud Cult – The Will of a Volcano

Un titolo in islandese: Vid Spilum Endalaust; Islanda perché il nostro autore, Sigur Ros, viene proprio da quest’isola

Sigur Ros – Vid Spilum Endalaust


Fatal Shore, una riva, una costa fatale. A raccontare le caratteristiche di questa terra, Andrew Bird con questo brano molto dolce dai suoni attenuati

Andrew Bird – Fatal Shore

 

   

Fatal Shore è anche una band. Estrapolata magicamente con queste due parole, è quasi obbligatorio parlare di loro. Si tratta di un complesso tedesco, nato a Berlino nel 1996. Sto ascoltando questa Real World, brano interessante uscito l’1 gennaio 2007

Fatal Shore – Real World

http://1.bp.blogspot.com/_fHpd2IdLrGc/S-BZRYTtgKI/AAAAAAAACl8/pAH6GUXOkJo/s320/kerne-erickson-aloha-hawaii.jpgAloha, un saluto Hawaiano. Interessa molto anche noi perchè è il nome dell’artista che ci propone la prossima canzone. Una canzone molto bella, intitolata Trick Spring, tradotto, uno scherzo di primavera. In effetti, è proprio uno scherzo vista la stagione pienamente invernale ed il caldo insolito di questi giorni

Aloha – Trick Spring

 

   

http://cdn.morguefile.com/imageData/public/files/c/clarita/preview/fldr_2004_02_09/file000248453052.jpgTuesday, martedì. Un giorno della settimana che arriva di sabato. I Rolling Stones lo avevano inserito in un loro celebre brano. Non avendo intenzione di parlare di loro, fin troppo conosciuti, presento invece gli autori di questo pezzo, i Grass Widow

Grass Widow – Tuesday

Un brano fresco, All The Same  degli Imperial Teen, un gruppo indie pop alternative rock di San Francisco. Sono 4 membri insieme dal 1996, il disco è dell’anno scorso. In effetti, ascoltandolo si intuiva ci fosse un’esperienza alle spalle

Imperial Teen – All The Same

 

Ponies In The Surf. Prendiamo questo nome così com’è. Molto strano, ma altro non è che lo pseudonimo di due fratelli, un ragazzo ed una ragazza, il cui vero nome è Camille ed Alexander Mc Gregor. Il brano all’ascolto Te Extrano Tanto

Ponies In The Surf – Te Extrano Tanto

 

   

 

Otter Petter. Nome e cognome simili. Ma non è un artista singolo. E’ una band. L’ho trovata pure su facebook, 5 componenti, sorridenti, non giovanissimi, di cui uno, donna. Sono di Chicago e ci fanno ascoltare Two Feet Tall

Otter Petter – Two Feet Tall

   

Evergreen

http://cdn.morguefile.com/cover/cvr_12_1357233011.jpgRagazze, che parlano senza parole. Categoria evidentemente immaginaria, se ci sono state, si sono anche estinte. Non le conosciamo, noi. Non è così per gli Infadels, che ne hanno fatto materia per ricamarci una canzone dando questo titolo  

Infadels – Girl That Speaks No Words

Un autore sconosciuto, come certi numeri di telefono. Solo che per noi non lo è più, avendolo proposto anche ultimamente, questo xx. C’è un altro particolare, questo brano che vi propongo, Islands, ha un indice di popolarità abbastanza alto, è quindi una hit

XX – Islands

 

La luna piena di questi giorni, o di queste notti. Illumina l’oscurità dando il bagliore caratteristico di certe serate. Ci svegliamo con il grigiore della nebbia, ma adesso, che è giorno, arriva anche un autore che si chiama così. Una luna musicale, quindi. Ci fa ascoltare I Know You Tried

Luna – I Know You Tried

http://cdn.morguefile.com/imageData/public/files/p/pepe69/preview/fldr_2005_03_26/file000560715574.jpg

La vita, vista sotto una bella luce. Una nota di ottimismo e spensieratezza, anche perché è il primo giorno lavorativo dell’anno. Coraggio, allora. Abbiamo la vita davanti, o almeno, 300 giorni. Intanto ascoltiamoci Amy MacDonaldcon questo pezzo, intitolato Life In A Beautiful Light  Amy MacDonald – Life In A Beautiful Light

 

   

 

Qualcosa mi dice, o mi fa pensare ad un’origine tedesca. Sono il nome, ed il titolo. Parlano chiaro. Parlerà chiara anche la musica? Sembra di sì, la sto ascoltando adesso, direi bellina, vivace, ben ascoltabile. Da proporre quindi anche a voi, questa Haus  Oberhofer – Haus

 

 

http://cdn.morguefile.com/imageData/public/files/c/clarita/preview/fldr_2004_10_06/file000379031314.jpgUn nome impegnativo, Jesus, insieme ad una certa Mary Chain. Si gioca sull’equivoco, o forse sulla speranza di incidere, ed influenzare il mondo. Il mondo della musica, però. Potrebbero esserci riusciti, ascoltando questa April Skies, canzone che potrebbe aprire nuovi orizzonti

Jesus and Mary Chain – April Skies

Memoria corta, Small Memory. E corto anche questo brano di Jon Hopkins, poco più di un minuto e mezzo. Un cioccolatino, suonato con un pianoforte solitario, giusto per prendere il fiato e fermarci un po’ a riflettere

Jon Hopkins – Small Memory

 

Arriva Pink Nasty, pseudonimo di Sara Beck, singer e songwriter originaria del Kansas, attualmente stabilitasi ad Austin, nel Texas. La sua discografia è in gran parte auto prodotta in proprio. Sono riuscito a reperire solo due brani. Vi propongo adesso Burn

Pink Nasty – Burn

 

   

 

 

 

We Were Evergreen – Baby Blue

We Were Evergreen, sono 2 ragazzi ed una ragazza. Vogliono essere allegri, felici e spensierati, come un po’ dice il loro nome, sempreverdi. Mi piacciono e quindi li voglio condividere insieme a voi. Per questo motivo raddoppio la proposta. C’è un singolo, con cui sono usciti l’anno scorso, si intitola Baby Blue, ma ovviamente, c’è anche un lato b, Second Hand. Attenzione allora, ascoltiamoli tutti e due

We Were Evergreen – Second Hand

 

 


Motel Beds

link

http://www.imageafter.com/dbase/images/architecture_exteriors/b13architecture_exteriors024.jpg Beady Eye gruppo musicale inglese formato nel 2009 da Liam Gallagher dopo lo scioglimento degli Oasis. Questo giusto per dire del primo brano di oggi, si intitola Beady Eye come l’omonimo gruppo, solo che l’autore è un certo KC Barber

KC Barber – Beady Eye

Motel Beds, nome  pittoresco di questo nuovo gruppo, mai conosciuto. Anche  per loro, il 2012 è stato l’anno della ribalta. Sembra stia parlando di un anno fa, invece sono passati solo 3 mesi, infatti il disco è uscito ad ottobre. Noi ci ascoltiamo un estratto molto coinvolgente, dal titolo Smoke Your Homework

Motel Beds – Smoke Your Homework

 

Young Blood, e si continua oggi sulla scia di questi nomi poco probabili. Il sangue giovane non è proprio il massimo a cui si può aspirare, anche perché siamo dei lettori, degli ascoltatori, non dei vampiri in borghese. Eppure loro hanno deciso di chiamarsi così e ci fanno ascoltare The Naked and Famous

Young Blood – The Naked and Famous

 

   

link

Una dolce calda, viene dall’Africa, anche se dal nome non si direbbe. Si chiama Frank Ocean e ci fa ascoltare questa canzone molto melodica ed armoniosa, dal titolo Thinkin Bout You

Frank Ocean – Thinkin Bout You

 

 link

http://www.imageafter.com/dbase/images/scripts/b21tabus803.jpgBrooklyn Brothers, nome semplice e titolo altrettanto facile. Il brano infatti è Someday ed è cantato e suonato da questo gruppo da non confondere con l’omonimo film uscito nel 2011, diretto e interpretato da Ryan O’Nan

Brooklyn Brothers – Someday

Pet Shop Boys, per la prima volta. Sapevo di loro, eppure non mi era mai capitato di proporli. Oggi arriva anche il loro turno con questa Leaving, canzone che non conoscevo, anche perché molto recente, fa parte di Elysium, disco uscito 4 mesi fa

Pet Shop Boys – Leaving

 

Cat Power e la magia dei numeri, 3 ed i suoi multipli. Il brano si intitola 3, 6, 9, e devo dire che questa serie di numeri esercita un fascino anche su di me. Parliamo allora di musica, o meglio ascoltiamo, questo brano, della durata di 4 minuti esatti. 4 minuti? Sono 240 sec. (cvd)

Cat Power – 3, 6, 9

 

In His Imagination, nella sua immaginazione. Un brano capitato così, per caso, sempre di loro Pet Shop Boys. E’ bello, loro sono bravi, quindi penso giustamente, decido di premiarli con un bis

Pet Shop Boys – In His Imagination

 

Il salvataggio dei cani. Potrebbe essere questa la traduzione di Husky Rescue. Il pezzo si intitola Deep Forest Green, una profonda foresta verde. Un brano intrigante che vi invito ad ascoltare

Husky Rescue – Deep Forest Green


 

   

 


Sempre

nz

Stay Soul, 2 parole che Nina Zilli utilizza per firmare il suo blog dove condivide un diario dei suoi spettacoli e dei suoi concerti. Stay Soul non è solo la fedeltà ad un genere musicale, è anche la trasmissione che NZ conduceva su Radio 2. Io mi concentro adesso sulla sua musica, in particolare il brano presentato a Sanremo nel 2012, Per Sempre

Sulla dirittura di arrivo verso Sanremo 2013, ci sono già delle anticipazioni per quanto riguarda la scaletta e le canzoni in gara. Intanto la novità più sorprendente è che ogni artista si presenterà con 2 brani, uno sarà eliminato dalle votazioni, l’altro rimarrà in gara fino alla finale. Ci sarà anche Malika Ayanedi cui ascoltiamo uno dei pezzi più noti, come foglie

Malika Ayane Come Foglie

 

 

Autori presenti, autori esclusi. Purtroppo, ma è naturale, c’è chi vince e chi perde. Chi sale e chi scende. Ci sono anche le elezioni politiche, nello stesso periodo. In quel caso si parlerà di “trombati”, qui, a Sanremo, si preferisce parlare di esclusioni. Una, importante, riguarda una regina della musica italiana. Ornella Vanoni, che mi ricordo quando cantava Una Ragione di Più Ornella Vanoni  

Consequenziale, logico, naturale, accostare alla Vanoni il nome di Gino Paoli. E’ stato compagno e partner, almeno nella musica, forse anche nella vita. Se dovessi dire qual’è la canzone più bella di Gino Paoli, probabilmente metterei questa, Come Si Fa Gino Paoli

 

 Con tutte le avventure che il mio cuore ancora coglie, mi sono innamorato di mia moglie.” Le parole di una canzone che Gianni Nazzaro cantava a Sanremo, in un Festival degli anni ’80. Parole sicuramente gradite alla platea e agli italiani, ad un pubblico che ama le cose semplici, e forse scontate. Vogliamo sentirle anche noi?

Gianni Nazzaro – Mi Sono Innamorato di Mia Moglie

Quando le canzoni duravano due o tre minuti, al massimo, servivano a volte per dire cose importanti. Gianni Morandi, Se Non Avessi Più Te, una canzone rimasta un classico, è stato fatto anche un film, che possiamo vedere nel video seguente Gianni Morandi – Se Non Avessi Più Te   

Se (Yes). Non due o tre minuti, sono due o tre lettere. Titolo di un brano di Carmen Villani, una biondina deliziosa impossibile da non rivedere. La voglio ricordare, insieme a voi, anche perché quando era sul palcoscenico io non la vedevo oppure ero troppo piccolo per conoscerla                                                                           

Carmen Villani – Se (Yes)

 

Viva la Campagna, per parlare non solo di amore, ma anche di altre tematiche. Nino Ferrer che è stato un precursore della coscienza ecologista ambientale, canta allora questa canzone. Per quanto sepolta in un angolo della mia memoria, questa musica me la ricordavo, anche perché lui aveva una grandissima presenza scenica

Nino Ferrer – Viva la Campagna

Un sabato italiano. Lo voglio concludere con una grande voce, un’artista di nome Lisa, ha fatto un paio di apparizioni a Sanremo. Quindici anni fa cantava, Sempre, nel 2003 Oceano. Tutte e due belle, lascio a voi la scelta, io adesso propongo la prima  Lisa – Sempre