Day Dream

 

Si torna a parlare di qualcosa di nobile, aristocratico e antico. Westminster, un luogo che ricordiamo per questo luogo e per questa musica, maestosa sì, ma al ritmo del rock dei Bewitched Hands, all’opera con questo pezzo molto suggestivo

Bewitched Hands – Westminster

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/c/c2/Plou%C3%A9zec_Moulin_vent_Craca_9587.jpg/800px-Plou%C3%A9zec_Moulin_vent_Craca_9587.jpgTagli profondi. Deep Cuts. Era un album di quattro anni fa dei Knife, dal quale ho estratto il brano più ascoltato, Pass this On, trasmettere questo  Knife – Pass This On

La voce, la chitarra acustica. Anche un po’ di folk in questo brano dei Cherbourg, un gruppo che ascoltiamo per la prima volta. Mi fa una buona impressione, quindi propongo anche a voi questo The Mill – Cherbourg

Rüdiger Wölk, Münster, Germany

 

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/8/8e/C%2BB-Music-Fig7-AssyrianDoubleFlute.PNGIl luogo dove molti di noi passano la maggior parte del proprio tempo. La casa, ovvero home. Un altro brano, a lei dedicata. Si tratta di questo Welcome Home di cui autori sono i Radical Face, in realtà pseudonimo del cantautore e polistrumentista Ben Cooper

Radical Face – Welcome Home

Stavo per dire, sono folli, in realtà sono puledri, a giudicare dal loro nome, Foals. In realtà non sono nessuna delle due cose, sono soltanto veramente molto bravi. Sono contento, quindi, di presentarli ancora, con questa Milk & Black Spiders

Foals – Milk & Black Spiders

Un brano ritmato, anche se dal titolo si potrebbe pensare a qualcosa di diverso. Flutes, vuol dire flauti, e si associa questo strumento ad una musica melodiosa. Ma probabilmente, non necessariamente è per tutti è così, quindi neanche per gli Hot Chip, autori di questo pezzo

Hot Chip – Flutes

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/2/28/Keri_majakas.jpg/800px-Keri_majakas.jpg

Andrus Uuetalu

40 Day Dream. 40 giorni da sogno, che bello! Ma si riuscirebbe a resistere? Probabilmente sì, è il sogno che non potrebbe durare così a lungo. Ci sarebbe sicuramente qualcosa prima, che ci riporta alla realtà. Eppure, questi 40 giorni, Edward Sharpe e i Magnetic Zeros se li immaginano

Edward Sharpe e i Magnetic Zeros – 40 Day Dream

Un lavoro del diavolo, Devil’s Work, e si passa dal paradiso all’inferno. E’ la musica, ad essere così, quando si ascolta senza interruzioni. Un’alternanza di momenti diversi, di ritmi, autori e generi che si avvicendano. Adesso sono di scena i Miike Snow

Miike Snow – Devil’s Work

 

Si torna ad un genere più spiccatamente cantautoriale. A proporcelo un certo Patrick Watson, con il suo brano, molto poetico, Adventures In Your Own Backyard, avventure nel vostro giardino

Patrick Watson – Adventures In Your Own Backyard

Due Settimane

Le spiaggie che tra una manciata di mesi ritroveremo, quando giungerà la tanto sospirata estate. Solo che qui, non si parla di spiagge, ma di coste. E sono coste perdute, queste cantate dagli Okkervil River – Lost Coastlines

Una società dei fantasmi Ghost Society. E’ la ricerca di nomi bizzarri, e trova la sua esplicitazione in questi appellativi poco realistici, inverosimili. Per il titolo, invece, la fantasia si ferma alle mani, ovvero alle tue mani, Your Hands

Ghost Society – Your Hands

Memphis, già passata alla storia per essere stata patria del re del Rock and Roll, Elvis Presley. Adesso, dobbiamo annoverare anche una band che si chiama con questo nome. Da quello che sento, è bella musica, da ascoltare insieme. Il brano è I Want The Lights On After Dark

Memphis – I Want The Lights On After Dark

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/4/4f/Lepsius-Projekt_tw_1-1-12.jpg/800px-Lepsius-Projekt_tw_1-1-12.jpg

Una tranquilla serata di un qualsiasi fine settimana. Si cerca un programma per le vacanze, oppure si pensa banalmente alle tante cose da fare. Subentra la stanchezza, e poi la musica, a fare da sponda a questo momento di evasione. Evasione che continua con questo brano dei

Typhoon – The Honest Truth

Un colpo di coda dell’inverno, fa molto freddo, e arriva Jonsi, autore e chitarrista islandese, a tenerci compagnia. Questa sua musica, è molto particolare, la possiamo ascoltare con questo brano, Sinking Friendships

Jonsi – Sinking Friendships

La creatività di un gruppo musicale, chiamato Polyphonic Spree. Originali nel genere di musica, e anche nel nome. Sono da ascoltare con interesse per la novità di stile che propongono. Ecco quindi questo loro brano intitolato Section Nine

Polyphonic Spree – Section Nine

 

Freeze and Explode e traduco il titolo di questo brano, congelare ed esplodere. Sono gli effetti dii una temperatura, al di sotto dello zero. Non è così per questa musica, che riesce a scaldare a gli animi ed il cuore, grazie anche all’autore Cassettes Won’t Listen

Cassettes Won’t Listen – Freeze and Explode

La dolce melodia di due settimane. Potrebbero essere quattordici giorni, ma in genere si arrotonda a quindici, forse, solo per un fatto di estetica. Qui però non si può sbagliare, Two Weeks è proprio il titolo di questo pezzo dei Grizzly Bear

Grizzly Bear – Two Weeks

Dicono e cantano siamo giovani. Lo fanno con qualche ragione, essendo Juveniles, minorenni. Senza farne una questione di età, proviamo allora ad ascoltarli, in questo brano, intitolato We Are Young

Juveniles – We Are Young

Fantasy

 

Nap on the bow, pisolino a prua. Va tutto bene, siamo a posto, se si naviga regolarmente e la nave non va a fondo. Ci pensono i New Look a darci questa idea, abbastanza salutare, se non fosse per la tempesta quasi perfetta che stiamo attraversando

New Look – Nap on the bow

 

Sembra di tornale agli anni ’80, con quell’elettronica, quella tecnologia spinta, quella musica un po’ disco insonorizzata con strani ritmi ed effetti. E’ passato molto tempo, eppure questa I Want You dei Knightlife, ricorda un po’ quell’epoca e quel sound

Knightlife – I Want You

Si chiama DyE. Da notare l’artificio letterale, calligrafico: la prima e l’ultima lettera sono maiuscole. Originali e fantasiosi, quindi, anche nel titolo di questo brano, Fantasy

DyE – Fantasy

Si chiamano Tennis. Sono un’indie pop band di Denver, evidentemente ispirati dall’omonimo sport. Uno sport che richiede due o quattro giocatori, loro invece, stranamente, sono in tre. Ve li favvio conoscere con questo brano che si intitola Petition

Tennis – Petition

Prima con i Tennis, adesso con i Princeton. Possiamo quasi dire di essere alla scuola delle belle maniere. Loro sicuramente ce le hanno. Li ascolto per la prima volta, ma osservo già questo stile garbato; entra quasi in punta di piedi nel nostro spazio, con questo Florida

Princeton – Florida

Scusami, Excuse Me. Il titolo è minimale, ma l’arrangiamento di questo pezzo ci riserva veramente tante sorprese. Campionatore, sintetizzatore, tastiere, e chissà in quali altre diavolerie si cimentano gli autori, i Lemaitre

Lemaitre – Excuse Me

Sento di seguire. Niente di sorprendente, ma neanche di troppo scontato. Molti seguono il vento e la corrente, altri hanno invece un’ispirazione diversa. I Maccabees, probabilmente, appartengono a questa seconda categoria, per questo forse hanno scritto questa Feel to Follow

Maccabees – Feel to Follow

Il sound indie surf tropicale di 4 ragazzi australiani, che hanno esordito giusto un paio di anni fa con il loro primo disco. Zimbabwe, è il titolo di questo brano, e il loro nome, scritto maiuscolo è NEW NAVY – Zimbabwe

Tre minuti a tutta velocità, come il titolo del loro brano, Faster. A suonare, cantare, interpretare, gli Yolks. Sembra un nome di fantasia, e forse lo è, ma ha anche un significato preciso, vuol dire tuorli

Yolks – Faster

Sentieri Stretti

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/2/2a/Harry_Houdini-b.jpg/373px-Harry_Houdini-b.jpg

Non so cosa fare. I Don’t Know What to Do. A dirlo the Magician, un ragazzo vestito di bianco con una bacchetta magica nel taschino. E’ un prestigiatore, dunque, e in questo brano ci fa ascoltare dei suoni elettronici al ritmo di discomusic  the Magician – I Don’t Know What to Do

E’ il migliore amico dell’uomo, non si vorrebbe vederlo morto. Eppure, dobbiamo rassegnarci al nome di questa band e cerchiamo di farcene una ragione. Dog is Dead, non proprio beneaugurante. Il brano, Glockenspiel (?) Song Dog is Dead – Glockenspiel Song

Viene voglia di abbandonare tutta la musica da discoteca. Sarebbe giusto farlo, e viene anche da pensarlo ascoltando questa You Don’t Know Me dei Birds Escape. Prendiamoci comunque un attimo, per un ascolto più attento Birds Escape – You Don’t Know Me

Un ritmo che si ripete sempre uguale, in maniera, più che ossessiva, paranoica. Eppure sono le Holidays, vacanze, dei Flashlights. Ma sarebbero vere vacanze? C’è solo da provare, cominciando magari da questo motivetto

 Flashlights – Holidays

 

 

Sono quasi per sventolare bandiera bianca, speriamo ci sia qualcuno a salvarmi. Non credo che questo Stealing Signs lo possa fare, anche se indubbiamente la sua musica dimostra che un altro mondo è possibile. Batteries, il suo brano, non solo ritmato, anche suonato

Batteries – Stealing Signs

First Aid Kit. Parlo di salvezza e arriva il kit di pronto soccorso. Avete visto, come niente capita a caso? E si direbbe che è proprio questo autore, chiamato così, a riportarmi su un pianeta sonoro più realistico, con le note di questo pezzo intitolato The Lion’s Roar

First Aid Kit – The Lion’s Roar                                                                             

Inductiveload

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/7/7f/DeMorgan%27s_Law_Venn_Diagram_2.svg/250px-DeMorgan%27s_Law_Venn_Diagram_2.svg.pngLuce Nera, Black Light, titolo di questo brano. Nella copertina del disco vediamo uccellino in primo piano, poi, sullo sfondo, delle montagne e un mosaico di colori. Sono all’opera i Diagrams

Diagrams – Black Light

 

Si chiamano Gauntlet Hair. Inutile dire che non si sono mai visti, sentiti, conosciuti. Andiamo a vedere se riusciamo a trovare qualche notizia su di loro. Americani, di Denver, formano un duo noise pop. Il brano all’ascolto è Top Bunk

Gauntlet Hair – Top Bunk

Ritmo, percussioni, elettronica, tecnologia. Proviamo a divaricarci anche se il sentiero della playlist odierna è abbastanza stretto. Non importa, cambierò strada. L’ultima proposta di oggi, da prendere così come viene, è quella che ci fanno i Touch con la loro Sermon

Touch – Sermon

Alfabeto

Un romanzo sta nascendo. E’ l’intuito e sopratutto la somiglianza tra le lingue a suggerirmi questo significato. Il titolo originale comunque è Romance Is Boring e veramente,se si tratta di una nascita, è proprio con il botto. Los Campesinos sono gli autori

Los Campesinos – Romance Is Boring

Alex Anwandter, scritto così, in maniera non proprio semplicissima. E’ un cantautore cileno che tra pochi giorni compirà la bellezza di 30 anni, essendo nato a Santiago il 24 marzo 1983. Ci fa ascoltare Tatuaje

Alex Anwandter – Tatuaje

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/5/50/Heart-beat.gifNevit  

Se si può avere un nome così lungo…. Cose che capitano a questi Letting up Despite Great Faults. Si fanno notare anche per questa musica, moderna e tecnologica, come potete sentire anche voi con questo Repeating Hearts – Letting up Despite Great Faults 

 

Bentornati archi, violoncelli, contrabbasso. Strumenti tradizionali che interpretano al meglio quella che è, o dovrebbe essere l’essenza della musica. Musica in questo pezzo dei Vitamin String Quartet, completamente strumentale. The Suburbs il titolo

Vitamin String Quartet – The Suburbs

Gli arpeggi e il pop folk di Daniel Riveros, meglio conosciuto come Gepe singer e songwriter cileno, che ascoltiamo oggi per la prima volta con questo brano molto bello, intitolato semplicemente Alfabeto

Gepe – Alfabeto

Se 1 + 1 fa 2, 2 + 2 fa 5. Strano, ma vero, direbbe la Settimana Enigmistica. In questo caso lo dicono loro, i Radiohead, e per affermare questa equazione impossibile, si scatenano anche

Radiohead – 2 + 2 = 5

L’inno nazionale. The National Anthem. In certi casi osannato, in altri vituperato, snobbato, esaltato, cantato e blasonato. Chi può ricordare il brano più importante di una nazione? Sempre i Radiohead, dall’alto della loro autorevolezza

Radiohead – The National Anthem

Un boato, un’esplosione. Quasi sicuramente un tuono caduto proprio qui in zona, mi ha fatto temere il peggio. La tastiera non rispondeva più ai comandi, poi l’ho staccata e riattaccata, e adesso per fortuna posso ancora scrivere. Dopo questo attimo di suspence, riprendo da dove avevo interrotto, ovvero, sempre i Radiohead all’ascolto, questa volta con Sit Down, Stand Up

Radiohead – Sit Down, Stand Up

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/6/6b/Stroj_kardynala_001xx.jpgLei e lui, She & Him. Un brano molto tenero, semplice, per questo duo formato dal cantante e chitarrista americano M. Ward e la cantante e attrice Zooey Deschanel. Si intitola semplicemente In the Sun

She & Him – In the Sun

 

Piazza San Pietro, oggi. Tutto il mondo guarderà in alto il colore del fumo che esce da un camino. Io sarò uno dei pochi, o dei tanti, affacendato in altre attività, ad ascoltare sopratutto buona musica, come questa Cardinal Song, giusto per rimanere in tema.

A suonare e cantare i National

The National – Cardinal Song

                                                                                                                                     Tsca.bot

 

Promises

http://cdn.morguefile.com/imageData/public/files/m/markmiller/preview/fldr_2008_11_28/file000502030180.jpgI National, e la loro Beautiful Head. Una bella testa, ci vuole proprio per pensare, resistere, o anche solo, per scrivere e suonare delle belle canzoni  The National – Beautiful Head

Si chiama Austra e canta in maniera angelica, questa Darken Her Horse, scurisce il suo cavallo. Dovrebbe essere bruno, o nero, così si vede meglio  Austra – Darken Her Horse

                                                                                               markmiller

Anni che vanno a pezzi, anni di un’epoca in frantumi. Presumibilmente è il significato di questo titolo, Crash Years. E di sicuro, sono questi, purtroppo, gli anni, allora non ci resta che consolarci con una bella canzone dei New Pornographers

New Pornographers – Crash Years

La pistola non ha nessun grilletto, gun has no trigger. Interessante come concetto, originale, fa anche da sfondo a questo bel pezzo dei Dirty, anche loro, oggi per la prima volta con noi. Ascoltiamoli allora

Dirty Projectors – Gun Has No Trigger

Sembrava un nome simile, Dirty Projectors, invece sono gli stessi di prima. Mi ero solo dimenticato Projectors, indubbiamente dà un significato più completo a questo nome. Ancora una volta, a dimostrazione del loro talento vi propongo questa Swing Lo Magellan

Dirty Projectors – Swing Lo Magellan

Werewolf, lupo mannaro. Mi ricordo di questo titolo, ed in effetti l’avevo presentato molto tempo fa. A cantare era Cat Power, la voce adesso invece è quella di Fiona Apple. Un brano molto dolce

Fiona Apple – Werewolf

Pianoforte, archi e sempre lo stile, malinconico, struggente di Fiona Apple. Questa volta ci dice, non è mai una promessa, Never Is A Promise, titolo del brano che ci ascoltiamo

Fiona Apple – Never Is A Promise

Arrivano i Phoenix Alive, e alzano il tono del volume e dell’umore. Prendono in mano le redini della situazione. Hanno in mano questocambiamento e lo utilizzano per farci sentire questo pezzo dal titolo Monarchy

Phoenix Alive – Monarchy

 

Ecco un artista famoso, premiato a livello internazionale. Si chiama Steven Patrick Morrissey, ed è meglio conosciuto solo come Morrissey. E’ inglese, di Manchester, classe 1959. Attivo dagli anni ’80, con il gruppo degli Smiths, ha poi proseguito da solista. Lo ascoltiamo in Piccadilly Palare Morrissey – Piccadilly Palare

Ci ascoltiamo ora un successo, sempre di Morissey. Dico così perché è un brano incluso in una raccolta di greatest hits, io personalmente non l’ho mai sentito. Il titolo è molto forte, che più forte non si può, You Have Killed Me

Morissey – You Have Killed Me

Under the Westway

Vissuto nei bar. Un bicchiere di whisky, una coca cola, quello che può servire, necessario, voluttuario, indispensabile, superficiale, l’importante è che sia accompagnato da una musica di sottofondo, come questa di Cat Power. La sua è una voce sensuale, il brano, Lived in Bars

Cat Power – Lived in Bars

Un capitano di lungo corso, un musicista di grande esperienza. Morissey. L’ abbiamo presentato giusto l’ultima volta. Anche oggi ha qualcosa di importante da dire, o da farci ascoltare. Ecco allora la sua Suedehead

Morissey – Suedehead

Una voce femminile, accompagnata da suoni postmoderni e da un ritmo martellante. Benvenuti in questo pianeta sconosciuto, dove a farci compagnia troviamo una certa Robyn e la sua Call You Girlfriend

Robyn – Call Your Girlfriend

Elliott Smith, nome anch’esso non nuovo. L’avevamo presentato non proprio recentemente, ecco quindi che lo ritroviamo, e lo ricordiamo, con la sua bella musica. Torna l’ambientazione bar, infatti questo brano si intitola Between the Bars

Elliott Smith – Between the Bars

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/b/bf/Girlfrien_in_a_Coma.JPGMusica anni ’80, prepariamoci ad atterrare in quest’epoca, passata ormai da una ventina d’anni. C’è infatti questa musica degli Smith, capitanati da Morissey, che abbiamo avuto occasione di conoscere ed ascoltare come solista. This Charming Man, il primo brano

The Smiths – This Charming Man

Smith, è con la s finale. Probabilmente per gli esperti non è necessario fare questa precisazione. Solo che mi ero sbagliato anch’io, adesso senza dubbi di scrittura, arriva Hand in Glove, a braccetto

The Smiths – Hand in Glove

A ritmo sostenuto, con un po’ di velocità e soprattutto, senza una sosta, proseguono loro. Rusholme Ruffians è lo strano titolo di questo brano. Ho prontamente consultato il mio amico traduttore, per la prima parola non mi sa dare risposte, per Ruffians mi ha appena detto vuol dire canaglie  The Smiths – Rusholme Ruffians

 

Il chiaccherone colpisce ancora. Bigmouth Strikes Again. Era un brano molto trasmesso dalle radio, l’avevo già ascoltato anch’io, lo mettiamo per finire in bellezza questa breve monografia degli Smiths

The Smiths – Bigmouth Strikes Again

Ragazzi e ragazze, ma cosa avranno mai da dirsi, o da fare insieme. Nel mio mondo rovesciato, assurdo, demenziale, vige la separazione dei sessi. Trovo quindi inspiegabile questo titolo, Girls and Boys. Facciamo uno strappo alla regola, visto che era un successo dei Blur

Blur – Girls and Boys

E’ una retrospettiva con cui scopriamo, o riscopriamo, dei brani che ci hanno fatto sognare. Anche questo, molto bello, Under the Westway, sempre i Blur con la loro musica. Sembra, chissà perché, di tornare indietro nel tempo, invece, grande sorpresa, è un disco del 2012

Blur – Under the Westway

Psich Art

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/f/f7/Blank-man-back.jpg/376px-Blank-man-back.jpgShe ‘s so high. E’ così alta. Sempre i magnifici 4, i Blur. Sono anche in una copertina divisa in quattro sezioni, tipo Let It Be. Però a differenza dei Beatles, non sono fotografati, ma disegnati. Senza barba o baffi, due di loro hanno gli occhiali  

Blur – She ‘s so high

I Walked. Ho attraversato.  Probabilmente, tutti attraversiamo qualcosa, anche se siamo fermi. Una verità, forse amara, ma connessa con il destino dell’uomo, o con la relatività di tutte le cose. Oggi era nato Einstein, e oggi canta per noi

Sufjan Stevens – I Walked

La voce è quella di Ed Harcourt. Mi sembrava un esordiente, invece l’ averlo proposto, tanto tempo fa, forse l’anno scorso. Eccoci ad un bis tardivo, ma meritato. Il titolo, molto lungo Bittersweetheart

Ed Harcourt – Bittersweetheart

                                                                                                                                   Rama

Da un titolo lungo, ad un titolo breve. Sono solo tre lettere, Die, morire. Un argomento da esaurire in fretta, come questo brano degli Iron & Wine. Si consuma in poco più di un minuto

Iron & Wine – Die

Sfiorita, appassita, di una bellezza al tramonto, ma potrebbe ancora piacere. Si può dire così di una donna di 70 anni? Con un po’ di indulgenza e lungimiranza, forse sì. Bisogna essere generosi, anche perchè il tempo passa per tutti. Ecco allora l’ inno che i Broken Social Scene, hanno fatto per questa bella età

Broken Social Scene – Annthems For A Seventeen Year Old Girl

 

La mia disattenzione, mi aveva fatto leggere settanta, invece, molto più normalmente, erano diciassette. Il brano era un po’ triste, allora mi è venuto naturale pensare così. Non importa. Cambiamo sound con qualcosa di latino, spagnoleggiante. Arrivano gli El Perro Del Mar con la loro Pale Fire

El Perro Del Mar – Pale Fire

Ci scaldiamo in modo un po’ violento, bruciando, burning. E’ il titolo di questo pezzo dei Whitest Boy Alive e arriva giusto per risolvere questa atmosfera, un po’ compassata e sotto tono degli ultimi pezzi di oggi

Whitest Boy Alive – Burning

Il fischio è bello, amichevole, confidenziale. Arrivano in effetti i Black Keys, che conosciamo ormai da diverso tempo. Tighten Up il loro brano, stringere il significato. Sarà resistenza, amore o forza? Non lo so, forse non è neanche importante, rimaniamo con il dubbio e gustiamoci questo pezzo

Black Keys – Tighten Up

Si potrebbe dire, style rock, o master of rock. Il fatto è che sono proprio bravi e senza aspettare di essere richiamari, seguono subito a ruota, anzi, succedano a se stessi. Ancora loro The Black Keys, con il brano Everlasting Light

The Black Keys – Everlasting Light

Si fa una domanda, e si risponde da solo. what would I want? Sky. Cosa voglio? Il cielo. L’unico elemento che ci può dare l’altezza, o meglio l’altitudine. Oggi non è più così difficile, con qualche decina di euro si sale su un aereo. Noi, in maniera più semplice, ci ascoltiamo questo brano degli Animal Collective – what would I want? Sky

West Coast Horror

Theopilus, sembra una specie animale o vegetale, invece con London forma l’appellativo di un artista pop. Sembra rap, questa sua musica, invece poi vira verso qualcosa di più normale. Love is Real, questo brano

Theopilus London – Love is Real

Dal finto simil rap, al rock autentico di questa pop band scozzese, di Glasgow. Sono i Mogwai e ci fanno ascoltare Bat Cat, un brano interamente strumentale

Mogwai – Bat Cat

Spaziando tra diversi generi di musica, arriva adesso l’elettronica dei Neon Indian. Un progetto artistico con risultati interessanti, almeno a giudicare da questo Fallout, brano abbastanza suggestivo, in grado di trasmettere emozioni

Neon Indian – Fallout

Ancora i Mogwai. Mai avevano abitato in questo spazio. Adesso, capitano ancora qui con noi. Giusto per approfondire la conoscenza. Muti anche adesso, come i pesci, salvo la musica, che parla in maniera profusa ed abbondante con batteria e chitarre elettriche. Ascoltiamoci allora  Rano Pano – Mogwai

Avventure musicali con strumenti elettronici post moderni e futuristici. Questa volta ci prova anche un duo americano, i Ratatat, a cimentarsi in questi esperimenti sonori. Il risultato, non è male, nel complesso. Falcon Jab il titolo di questo pezzo laboratorio

Ratatat – Falcon Jab

Finalmente la musica, quella classica, tradizionale, fatta nella maniera solita. La musica che mi piace di più, senza tanti artifici o bizzarrie strumentali. Una cosa semplice, da gustare facilmente. E questo, da parte di uno dei gruppi che amo di più, gli Shins, questa volta con Simple Song

Shins – Simple Song

Un bravo cantautore che in passato avevo avuto già modo di presentare. Si chiama Sondre Lerche, e torna oggi con Sleep On Needles, dormire sulle spine

Sondre Lerche – Sleep On Needles

Miami, come la famosa città americana in Florida, con in più l’appellativo di Horror. Due parole che insieme formano il nome dell’ artista australiano, Miami Horror. Fa un genere di musica un po’ disco, electro-pop, stile anni 70-80. Sometimes il brano che ci fa ascoltare

Miami Horror – Sometimes

Coconut Records. Sembra una casa discografica, invece è il prossimo artista. Si fa chiamare così, anche se il suo vero nome è Jason Schwartzman. Il suo brano, molto orecchiabile, si intitola West Coast – Coconut Records

 

Un altro brano strumentale. E’ gia il terzo di oggi, una coincidenza, ma potrebbe essere il nuovo genere di musica. Un pezzo che Andrew Bird ha dedicato all’oceano. Senza parole, è il grande mare che parla

Andrew Bird – Ocean

Andando Lontano

I Local Natives e il brano giusto per dare il via alla playlist di oggi. Loro li conosciamo, ma non troppo. Si erano presentati qualche tempo fa con due pezzi, questo è il terzo, si intitola Airplanes

Local Natives – Airplanes

Nuvole artificiali. Esistono, eccome. Credo non siano sinonimo di aria buona, ma ce le facciamo andare bene, anche perché a sponsorizzarle è questo gruppo, nuovo, almeno per noi. Si chiamano Tigers That Talked (e ci fanno ascoltare)Artificial Clouds

La traduzione letterale del titolo, dove è andato il nostro amore? Bella domanda, per questo pezzo dei Crookes, una band inglese di 4 elementi. La ascoltiamo per la prima volta con Where Did Our Love Go

Crookes – Where Did Our Love Go

E torna l’elettronica, con suoni artificiali e sintetici, portati all’estremo. Nonostante questo il risultato del lavoro finale non è male. E’ suonato, cantato ed arrangiato dai Little Dragon, e ci fanno ascoltare My Step

Little Dragon – My Step

 

Un intervallo un po’ intimista con un pezzo melodico, si rifa come stile al pop degli anni ’60, e gli autori sono gli Stereolab, un gruppo musicale franco-britannico attivo dal 1990. Rilassiamoci allora con i suoni di The Black Arts

Stereolab – The Black Arts

Eccoci adesso a St. Vincent, nome non nuovo. E’ un autore che avevamo conosciuto, in compagnia di altri artisti con cui ha collaborato. Questa volta si presenta da solo con la sua Cheerleader, ragazza pon pon

St. Vincent – Cheerleader

Abbiamo salutato la ragazza pon-pon. E’ rimasta St. Vincent, peraltro, una ragazza anche lei. Al secolo Annie Erin Clark, è una polistrumentista, cantante e compositrice americana. Ci rapisce ancora, con la sua voce angelica, e con il prossimo brano The Strangers

St. Vincent – The Strangers

Attenzione a questo titolo. Uno scioglilingua, difficile da pronunciare, ma anche da scrivere. Mettiamoci sotto, lettera per lettera. Amanaemonesia, il risultato finale, cantato però benissimo in maniera pop dagli Chairlift

Chairlift – Amanaemonesia      Karpati Gabor

http://cdn.morguefile.com/imageData/public/files/k/Karpati%20Gabor/03/l/1363418416s32xw.jpg Camminare, andando lontano. Lo facciamo anche noi, percorrendo sentieri musicali sempre nuovi. Nel prossimo brano a farci da guida sono i Fancy Colors con un titolo metaforico Fancy Colors – The way you walk away

Con questo pezzo molto breve, di Cristopher Owens, si chiude la playlist di oggi. Lysandre’s Theme è il titolo di questo brano, veramente ermetico. Non fa in tempo ad iniziare, che già finisce. Proprio una miniatura

Cristopher Owens – Lysandre’s Theme