Meravigliosamente

Dopo aver accompagnato Pamela a scuola e Manu al lavoro, ho lasciato la macchina in centro e sono tornato a piedi. Camminando per le vie cittadine, c’erano tante bancarelle, piene di cose da mangiare e varia altra mercanzia. Non c’era niente che mi interessasse veramente, anche perché faceva abbastanza freddo e avevo voglia di tornarmene a casa. Penso a quanto sono fortunato ad essere al calduccio. Mio zio che ha il riscaldamento centralizzato non può neanche accendere i termosifoni, che sovente tengono bassi o spenti per via dell’inquinamento atmosferico. Lui ha problemi anche ad usare la macchina perché purtroppo non ha neanche un box e quando torna non trova neanche da parcheggiare. Un brutto affare abitare in una grande città. E’ vero che coi sono i mezzi pubblici, che ti fanno andare dove vuoi, però secondo me la vita è più complicata. Quando Teresa Verrà – Marco Ferradini

Poco fa ho bevuto un tazzone di caffè e ho anche avuto un rigurgito. Ho poi preso una caramella di limone in funzione digestiva e adesso mi sembra di stare meglio. Ho visto sul telefonino, la mia collega mi ha già cercato, chissà che cosa voleva. Anche il telefono fisso di casa continua a suonare, ma, a parte il fatto che non so chi sia, non mi azzardo a tirare su. Non credo che mi convenga rispondere, visto che il numero che appare sul display penso di non conoscerlo. Se qualcuno mi vuole, sa dove trovarmi. Meravigliosamente – I Cugini di Campagna

Ieri era domenica, oggi ovviamente lunedì. A parte il fatto che si continua a parlare di questo coronavirus, e questo non è bello, dovremmo concentrarci come sempre sulle cose belle oppure che ci servono e che ci interessano, anche se purtroppo questo virus, se continua così, finirà per impattare sulle nostre vite, un po’ come sta succedendo in Cina. Speriamo di no, un conto è una cosa lontana, come adesso, un’altra cosa è invece una cosa, scusate il gioco di parole, attuale che ci interessa da vicino. Continuo comunque ad avere speranze e a pensare alle cose belle, come questa canzone di Giorgio Gaber che ho ascoltato proprio ieri mattina Porta Romana – Giorgio Gaber

Giorgio Gaber è stato un grande. In realtà lui si chiamava Gaberscik, e questo non so in quanti lo sanno. Poi si è fatto chiamare Gaber, e noi l’abbiamo sempre chiamato e conosciuto così. Successivamente è diventato il signor G, e ha cambiato anche il suo genere musicale. Le sue performances penso siano state degli spettacoli veri, fatti di canzoni e monologhi. E’ stato davvero un grande, anche ultimamente quanto ha scritto e cantato che non si sentiva italiano, cosa senz’altro comprensibile e condivisibile. Penso che questo Porta Romana sia stato comunque un atto d’amore verso la sua città, anche se di canzoni belle ne ha fatte davvero tante. Cosa dite per esempio, di questa non arrossire?  E’ una delle canzoni più belle e poetiche della musica italiana. Non penso si possa dire che non è attuale. I classici non tramontano mai. Giorgio Gaber – Non Arrossire

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