Changes

Si avvicina inevitabilmente la fine dell’anno. Ci saranno delle feste, dei ritrovi familiari, avremo modo e tempo di stare in compagnia delle persone a cui vogliamo bene. Ecco allora un brano in sintonia con questi buoni sentimenti, è di Rayland Baxter – Mother Mother

Io ho già ricevuto un calendario con dei bei ricordi. Me l’ha portato il corriere, direttamente a casa mia. Provenienza, Stati Uniti. Che belle fotografie, ma aspetterò i miei familiari per guardarle. E’ arrivata intanto Maya De Vitry – Go tell a Bird

Faccio finta di fare un corso di aggiornamento, e intanto scrivo queste cose, e sento questi bei pezzi. Adesso è il turno di Vance Joy, trovo questo suo pezzo davvero interessante, si intitola Mess is Mine – Vance Joy

Prima quando ho ricevuto quel calendario, mi sono commosso. Accidenti al mio sentimentalismo. Meno male che sono ancora qui, integro sano e salvo a casa mia, ieri sera sono uscito a fare una passeggiata, e una macchina mi stava tirando sotto. Come ha fatto a non vedermi? Avevo un ombrello bianco, e la strada non era proprio buia. Non si è neanche scusato, e mi ha lasciato passare come se mi facesse un piacere. Ma ero sulle strisce, le strisce vorranno pure dire qualcosa! Bando alle ciance e andiamo con il prossimo brano, di un certo Donovan Woods – It’ll Work Itself out

Devo mettere 50 euro sulla carta di credito, dovrebbero servire per comprare un materasso gonfiabile. Si potrà così dormire per terra, sul pavimento, come fanno i Lumineers con il prossimo brano. Sleep On the Floor – The Lumineers

E sono arrivato intanto alla lezione n.3 di quel corso noiosissimo di aggiornamento. Aspetto solo che passino i minuti, aspettando anche che ci sia qualche canzone da condividere. Non tutte lo sono, vorrei scegliere quella giusta, mi sembra che questa di Jason Isbell and the 400 Unit lo sia. E’ conosciuta, almeno da me, forse non è molto che ve l’ho proposta, ma non ha importanza. If We Were Vampires – Jason Isbell and the 400 Unit

Che bello sarebbe se non ci dovessimo preoccupare di cambiare la nostra personalità. C’è già un brano che forse lo dice, naturalmente io non lo so, ma mi piace pensarlo, è il prossimo di Langhorne Slim – Changes

Fleet Foxes first collection 2006 – 2009, leggo sulla copertina del disco. In effetti questo brano è un classico, mi dispiace quasi di proporlo, da quanto è conosciuto e famoso. Forse, però, per qualcuno può essere nuovo, ecco allora che c’è festivalmusicale. Sono, siamo qui per questo. Far conoscere, dare un po’ di luce e gioia in questo mondo grigio e triste. Fleet Foxes – Mikonos

If You Need To, Keep Time on Me. Mi sono rimesso alla postazione e sto ascoltanto ancora I Fleet Foxes. Ve lo accenno, ma non per riproporveli una seconda volta anche se, in effetti meriterebbero. Il brano è molto poetico, bello, romantico, non c’è bisogno che ve lo dica. Passiamo allora ai Dead Horses, senz’altro meno conosciuti. Dead Horses – A Petal Here, a Petal There 

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