Walken, camminare o qualcosa di simile. Non riesco a tradurlo in maniera precisa. Lui comunque è Wilco, ormai una presenza fissa su queste pagine, quindi ben conosciuto. Il suo pezzo dall’album Sky Blue Sky pubblicato nel 2007
Wilco – Walken
Una voce dall’oltretomba, in realtà è la musica della radio, sintonizzata con questa canzone dei The Low Anthem, un Fantasma di Donna Blues
The Low Anthem – Ghost Woman Blues
Allontanarsi in barca, navigando in mare aperto. E’ questo il significato di Sail Away, titolo di questo pezzo che in realtà come genere non si discosta troppo dal brano precedente. Il capitano, Randy Newman, continua quindi, sulla stessa lunghezza d’onda
Randy Newman – Sail Away
Sembrano, o ricordano un po’ i Beatles. Invece c’è una copertina con un cammello. Veramente strano, anche perchè sotto quest’animale con le gobbe c’è sempre lui, anzi ci sono sempre loro in quanto è una band. Si tratta di Wilco con You Never Know
Wilco – You Never Know
I cieli blu, ancora una volta. Ad essere ottimista, e c’è da esserlo con i tempi che corrono, una certa Jessica Lea Mayfield, con il titolo di questo brano, Blue Skies Again
Jessica Lea Mayfield – Blue Skies Again
Un violino, un banjo, una musica folk, un’artista che incontriamo, anche lei per la prima volta. Si chiama Natalie Merchant ed è americana. Suona il pianoforte ed è anche una produttrice discografica. Il suo brano si intitola Calico Pie, e per la cronaca pie vuol dire torta
Natalie Merchant – Calico Pie
Una ragazza Country, una ragazza che forse non abbiamo mai incontrato. Ci pensano i Carolina Chocolate Drops a farcela conoscere con questo disco di nuovissima pubblicazione. Un motivetto originale di genere un po’ retrò
Carolina Chocolate Drops – Country Girls
Rockin’ The Suburbs, il rock dei sobborghi. E’ Ben Folds, l’ autore di questo brano, anche titolo dell’ album omonimo pubblicato nel 2001. Ben, essendo del 1966, è già da più di vent’anni sulla scena, anche se noi lo incontriamo oggi per la prima volta
Ben Folds – Rockin’ The Suburbs
Arriva il dolce, e arriva con il nome di questa band, che si chiama per l’appunto Cake. Nel 1996 confezionano questo Perhaps, Perhaps, Perhaps. Un titolo dubbioso e meditativo, al contrario del brano, abbastanza spensierato
Cake – Perhaps, Perhaps, Perhaps