Saffiyah Smiles

Ci sono delle buste che dovrei fare. Sono le 9 e mezzo di sera ma il lavoro non mi molla neanche a quest’ora. Ho deciso però di accompagnarlo con un po’ di buona musica, anche per renderlo più interessante e attrattivo. Mi danno questa possibilità John Craigie e Gregory Alan Isakov con questo brano molto interessante, I am California – John Craigie Gregory Alan Isakov

Se noi fossimo vampiri, If We Were Vampires. A chi verrebbe in mente di intitolare una canzone così? Ma a Jason Isbell and the 400 unit, naturalmente. Brano che comunque, nonostante il titolo e l’atmosfera cupa che evoca, si fa apprezzare If We Were Vampires – Jason Isbell and the 400 unit

Sunsets è un’alba o un tramonto? Un tramonto, quello che oggi non abbiamo visto e per un po’ di giorni non vedremo. Sentiamolo, almeno, con questa bellissima canzone targata Jack Johnson – Sunsets for somebody else

Se poi trovassimo noi stessi, sarebbe il massimo. C’è gente che ha cercato tutta la vita, magari senza neanche riuscirci. Io vorrei provarci, anche perché questo bel brano di Lukas nelson me ne offre il pretesto. Find Yourself – Lukas Nelson

Non posso non proporre questo brano di Billy Bragg. Troppo bello, Saffiyah Smiles mi piace proprio. Non ci resta che predisporci al buon umore, e fare un bel sorriso anche noi. Billy Bragg – Saffiyah Smiles

Maldives, ci mancavano loro, anche perché mai proposti, almeno ultimamente. House of flames è il loro brano, lo voglio riascoltare, perché sono stato interrotto più o meno a metà. Voglio cogliere le sfumature e le stranezze di questo pezzo che tutto sommato è interessante, nonostante la solennità del sound. Maldives – House of flames

E’ proprio una meteora, questo London. Si tratta infatti di un brano di meno di un minuto e mezzo. Neanche il tempo di ascoltarlo, che finisce subito. Ma, ascoltatelo anche voi. C’è la voce e la chitarra di Joshiah and the Bonnevilles – London

Tre o quattro mesi fa eravamo al mare. Sarebbe bello ritornarci. Ha un fascino anche d’inverno. Perché no, allora…. Ce ne offre l’occasione un certo Conor Oberst, ci porta nella costa dei barbari. Un luogo reale, anche se non so di preciso dove si trovi. Conor Oberst – Barbary Coast

God only knows. Ammazzate o’, scusate l’espressione. Qui oltre al misticismo, si evocano anche i Beach Boys. Risultato però, devo dire che non è niente male. Largo allora a questo autore e interprete, un certo John Prine – God Only Knows

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