Un Carnevale senza festa

Si arriva sempre verso sera, mai soddisfatti di quello che abbiamo combinato nel corso della giornata. C’è un di più che ci sembra di non riuscire mai a raggiungere. Quale potrebbe essere il nostro obiettivo? Qualunque esso sia, ci sarà sempre un traguardo, una meta che va al di là di quello che riusciamo a fare. Dovremmo allora accontentarci, di quello che siamo e di quello che riusciamo a fare.

Essenziali

Essere quindi minimali, essenziali, rendendosi conto che qualsiasi cosa non sarà mai abbastanza, per noi, ma anche per gli altri. Il nostro essere umani ci porta a non essere mai contenti. Tanto vale allora, fermarci, tirare un bel sospiro, e fare anche un bel sorriso, ammirando quello che siamo e quello che ci sta intorno. They Might Be Giants Underwater Woman

La mia prospettiva adesso è quella di fare un viaggio a ritroso, nella notte dei tempi. Non ero ancora nato, nell’anno di grazia 1964. In quella che oggi è Repubblica Ceca, ma un tempo Cecoslovacchia, usciva questo brano  Josef Zíma & Karel Štědrý – Milenci v texaskách

Diciamo che sì era il 1964, c’era la cortina di ferro, ma c’era probabilmente anche lì il Carnevale, se una cantante russa molto famosa, diversi anni più tardi, cantava un brano intitolato Arlecchino, la cui trascrizione in caratteri cirillici dovrebbe essere Arlekino. Faccio adesso un copia incolla del titolo e della cantante, non potendo scrivere io questi caratteri, che ovviamente non ci sono qui sulla mia tastiera. Арлекино · Алла Пугачёва

Con questa storia del coronavirus, il carnevale nessuno ha più voglia di festeggiarlo. Si, so che c’è a Viareggio, Venezia, ma qui la gente in Italia in questo momento pensa ad altre cose, e del resto ci sono anche delle località dove hanno cancellato delle manifestazioni, proprio legate al carnevale. Passo quindi a parlare d’altro, proponendovi quindi intanto questo bellissimo Ragged Wood – Fleet Foxes

E sono passati diversi giorni ormai da quando questa storia del coronavirus è purtroppo arrivata anche in Italia. Era anche da qualche giorno che non scrivevo più su questo blog anche perché la mia attenzione era ed è ancora rivolta alle notizie che ci sono e che continuano ad arrivare. A parte il fatto che hanno chiuso scuole, pub, e luoghi di ritrovo, credo che sia ormai chiaro a tutti, o alla stragrande maggioranza di noi, che quello che ci troviamo ad affrontare è un problema serio.

Le risorse

Il nostro paese non ha le risorse e i mezzi sufficienti per fronteggiare l’ospedalizzazione di un numero elevato di pazienti, e si sa che questo virus, in circa il 10 % dei casi, può avere delle complicazioni che richiedono un ricovero. Adesso, nel momento in cui vi scrivo, i contagi in Italia sono a quota 260, che è già un numero molto elevato. Per quanto ci siano molti esperti che parlano, dicendo ed esprimendo anche opinioni diverse, la mia impressione è che tutti stiano alla finestra a vedere quello che succede. Nessuno al momento è in grado di fare previsioni

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *