Luna del raccolto

Vi confesso che non so che cosa ascoltare. Mi sembra tutto banale e poco interessante. Forse ci vogliono un po’ di parole, scritte e parlate, la musica sembra che ad una certa ora, e adesso è tardi, abbia fatto il suo tempo. Iniziamo comunque con Domenico Modugno e questa sua canzone molto vecchia, che riesce ancora ad emozionarmi. Resta Cum me – Domenico Modugno

Ho trovato il video di Marcella, più interessante rispetto ad altri, quindi ve l’ho condiviso, tuttavia per non fare un torto a Domenico, c’è anche il link alla sua versione che poi è quella originale

Sta cambiando il tempo. Forse è per questo che è da tutt’oggi che ho un fastidiosissimo mal di testa, che non mi è passato neanche con gli integratori e le medicine. In realtà adesso, a furia di pastiglie varie, per fortuna sto un po’ meglio. Complice anche un caffè triplo che mi sono bevuto verso le 18.30. Speriamo di riuscire a dormire stanotte. Ci ho anche ovviamente mangiato sopra, quattro fette biscottate, quindi quando era l’ora di mangiare non ho neanche cenato. Seventeen – Sharon Van Etten

Adesso che sono quasi le 22.30 trovo giusto scrivere un po’. Sono un paio di giorni che non aggiorno il blog, in più ho anche voglia di ascoltare musica un po’ nuova e originale. Smog – Dress Sexy At my funeral

Questa che vi propongo adesso la conosco molto bene, l’ho sentita tante volte. E’ una canzone che si intitola Harvest Moon. Moon significa luna, almeno a questo ci arrivo. Harvest, invece?  Dal punto di vista letterale raccolto, anche se non so come si coniuga questo raccolto con la luna. Luna del raccolto, mettiamola così, non so bene cosa voglia dire, so comunque che lui è Lord Huron – Harvest Moon

Se parliamo di luna, sono quasi sicuro che stasera non ci sia. Per quanto oggi sia stata una giornata bella, c’era un po’ di vento e come vi dicevo il tempo sta cambiando. Il cielo infatti stasera era parecchio grigio e nuvoloso.

Sto intanto facendo un po’ di zapping.

Ascolto la musica ma ogni tanto guardo anche se c’è qualche notizia. Sono naturalmente sempre in attesa di qualcosa di bello da condividere. Preferisco aspettare un po’ ma essere sicuro di proporvi il brano giusto. Vanno intanto avanti le parole e il mio racconto. Big Thief – UFOF

Ecco che è arrivato questo titolo, per l’appunto un acronimo UFOF. Chissà che cosa vuol dire…. Potrebbero essere gli oggetti volanti non identificati, solo che c’è una F aggiunta. Non so, è una domanda quella che mi sono fatto forse di secondaria importanza, anche perché potrei concludere con questo brano che sto ascoltando adesso, di The Bug Collector – Haley Heinderick

Bicycle

Giornata fresca e piovosa. Perché non aspettarsi un po’ di freschezza anche dalla musica? Magari una ventata di novità, autori e interpreti nuovi, come questa Bicycle – Filous, klei

Titolo molto attuale, quello della track appena proposta, quantomeno perché ci induce a ripensare ai nostri spostamenti, che dovranno avvenire con mezzi alternativi. Il coronavirus ci impone di cambiare, quindi, faremo di necessità virtù. Magari riscopriremo la voglia di andare in bicicletta, abitudine che può anche essere salutare. Aspettatemi un attimo, però.

A ruota libera

Sono stato richiamato da doveri domestico-familiari, in più Pamela mi ha chiesto di utilizzare l’account Spotify, quindi non ho potuto attuare i miei buoni propositi, quelli di scoprire e farvi ascoltare un po’ di musica nuova. Non importa, andrò un po’ a ruota libera. Iniziamo magari da un Edoardo Bennato d’annata, sempre piacevole da ascoltare. Ha fatto davvero cose interessanti, soprattutto negli anni ’70. Edoardo Bennato – E’ Stata Tua La Colpa

Incappo adesso in una sequenza di notiziari. Anche la radio è inclemente, devo quindi pazientare un attimo. I notiziari sono brevi, ma in questo caso hanno un po’ interrotto la continuità musicale. Non importa, ripartiamo da un brano a me sconosciuto, ma non mi sembra male, ecco quindi a voi Ned Doheny – Fineline

Vi dicevo prima dei notiziari. Importanti, soprattutto in questo periodo. Purtroppo non danno notizie belle, ma credo che questo ormai lo sappiano tutti. Dovremmo forse riscoprire il bello, quello che c’è in noi, nella vita. Se permettete è un po’ anche questo lo scopo di festival musicale. Un blog che è nato per intrattenere, dando a tutti l’opportunità di passare dei momenti piacevoli. Ho anche un certo riscontro di pubblico. Vedo che mi seguite da varie parti del mondo, e questo mi fa molto piacere. Donatella Milani – Volevo Dirti

Da quanti anni non ascoltavo questa canzone! Ha un’intro in francese, questo non me lo ricordavo proprio! Non sapevo neanche fosse una cover di un brano, se non ho capito male degli anni ’30. E’ proprio vero che la bella musica non ha età, si ascolta volentieri in qualsiasi epoca. Spero piaccia anche a voi, quindi ve la propongo.  Genova & Steffan – Cosa farai di me

Ecco tornata Manu, la mia capa. Mi tocca scendere e affrontare i vari impegni della serata. Si prepara, si cena e si rimette in ordine, prima di immergersi nuovamente nelle notizie, che non sono necessariamente i notiziari, ma talk-show, documentari, trasmissioni di approfondimento, video e dirette su facebook, dibattiti.

Life in Victorian Britain

The 19th century in Britain, better known as Victorian age, has been full of contradictions and relevant in determining some of our modern society’s traits.

A new hierarchy took shape over the course of the century: the industrial revolution triggered a serie of social transformations. Cities expanded their borders as more and more people from the countryside moved in to be employed in the numerous factories.

Members of the working class lived in overcrowded, insalubrious homes, the slums, unsuitable houses to their large families: these families’ only form of wealth was the work force their children could as well provide the factories.  Cass Mc Combs – Minimun Wage

Just like adults, kids took part to the production chain many hours a day and were poorly remunerated: their living conditions were miserable.

Orphan kids lived an even harsher reality and were often employed in life threatening jobs at minimum wages such as chimney sweeping and in coal mines. 

The little apprentices, house servants and street sellers had it better, still having to work many hours a day. 

The middle classe

On the other hand a new respectable middle class of bankers, merchants and shopkeepers took advantage of the growing industrial and urban expansion to higher its life standards. Sciences evolved at a brisk pace with technological innovations and progress in medicine, commerce and, as a result, economy. Due to the increase in population and demand for items of any kind, from toys and clothes to silverware and fine cutlery, the economy kept growing and goods that once just benefitted the higher class became also prerogative of the middle class.  Saturday Sun – Nick Drake

The gap between the proletariat and middle and higher class became wider and wider and upper classes gained importance.

The royal family represented their values and especially the queen was a role model, symbol of femininity and motherhood: she herself was a wife and the mother of a large family.

Family in the Victorian Age played a key role and contributed to move the focus on the young members of society: childhood was now considered an important stage of life, more than it ever was. As a consequence initiatives for education and kids entertainment arised: a perfect example is narrative for children. Some imaginative stories of the time are “Alice’s Adventures in Wonderland” and “Black Beauty”. Karen Dalton – Are You Leaving for the country

C’est la vie

Sono abbastanza stanco. E’ stata infatti una giornata impegnativa. Solo in serata mi sono rilassato, concedendomi per cena un panino falafel. Adesso penso di andare a letto. Penso comunque prima di farlo, di condividere qualcosa. Ecco per esempio, questa Megaton Mile – Local Natives

Domani è la festa della Liberazione. Sarebbe bello allora poter uscire, ma non lo possiamo fare, liberamente. Potrebbero fermarci, chiederci spiegazioni. Potremmo essere costretti a dare delle spiegazioni, e queste non è detto che ci siano. Se per esempio esco solo per prendere una boccata d’aria? Bella domanda. Potrei andare in un vialetto di campagna che c’è qui sotto casa mia, solo che ho provato a vedere la polizia anche lì. Certo, non è che ci va sempre, anzi a dire il vero quasi mai, ma questo per dirvi che in nessun posto ci si può sentire al sicuro. Lost in time and space – Lord Huron

Domani presumibilmente faro delle pulizie in casa e mi sistemerò i miei pochi capelli, con un occhio particolare però a questa tallonite, che temo mi impedirà di uscire. Ormai anche la passeggiata pomeridiana, quella che faccio tutti i giorni, rischia di diventare un lusso. Ho la cyclette in camera da letto, ma scusate: pensate che si possa fare? La cyclette fatta in casa, è una noia mortale. Farewell Transmission – Kevin Morby

C’è anche chi la fa, la cyclette, ma non so se mi ridurrò a questo, in mancanza di meglio. Il punto è che mi fa male al piede, non riesco a camminare. Un’ora d’aria al giorno però è necessaria, e io non ho neanche il giardino. Ci ono questi prati, davanti a casa mia, e non è neanche poco. Infatti ultimamente, ci andavo quasi tutti i giorni. Vediamo, farò quel che potrò, ma non posso mangiare soltanto. E’ necessaria un po’ di attività fisica. C’est La Vie – Karel Gott

Adesso che è arrivato quasi il momento di andare a letto, non mi resta che trovare un ultimo lampo, un’ispirazione. Vorrei magari parlarvi di qualcosa di bello, ma sfortunatamente non mi viene in mente niente di interessante, anche perché oggi, domenica, sono stato a casa. Ho solo lavorato, e riposato un po’. Domani è lunedì, speriamo sia una giornata un po’ più varia e interessante. Non mi resta che provare a rilassarmi con quest’ultimo brano, che propongo anche a voi. Eskimo coat – Robert John Ardiff

Wait by the river

Oggi giornata ancora brutta. Piove ed è grigio. Per fortuna ho dormito bene, mi sono alzato di buon umore, quindi. Ho fatto poi le solite cose al computer, dopodiché ho aspettato che Manu uscisse per andare in bagno a lavarmi. Quando sono tornato al computer, ho risposto ad un mio vecchio amico che mi chiedeva notizie. Mandandogli la mail, ho potuto rassicurarlo sulle mie condizioni di salute. Qui le cose non vanno male, speriamo che continuino così. When the Night is Over – Lord Huron

Oggi sono riuscito a rompere una mascherina che avevo in volto. Ero al supermercato quando è successo e la cosa mi ha un po’ imbarazzato, anche perché improvvisamente sono rimasto senza protezione. Uscendo da lì, poco lontano, è passato un signore che ha tossito senza mettersi la mano davanti. Anche lui era senza mascherina. Che strana la vita, gira tutto in maniera così fortuita, imprevista e casuale. Manu stasera è tornata a casa, e come se non bastasse, mi ha detto che una signora che ha visto più volte nel corso di questi giorni, è stata trovata positiva al tampone. Che sfortuna, ma in ogni caso lei ha sempre avuto la mascherina, quella che poi in questo periodo sono obbligati ad avere tutti. Donna – The Lumineers

Si finisce come vedete per parlare sempre di coronavirus. E’ vero, è un argomento che purtroppo ritorna nei nostri discorsi, però, permettetemi di dire, se lo si fa ascoltando della bella musica, il discorso cambia. Sto per esempio ascoltando questo Nellie – Dr. Dog

Non sono solo i discorsi a ripetersi. Concedetemi di fare un bis anche per questo autore, che mi piace proprio. E’ Lord Huron, con cui ho aperto questa playlist di oggi, e anche la chiudo. Questa volta ci ascoltiamo Wait by the River – Lord Huron

Domani è venerdì, e si preannuncia una giornata articolata. Intanto dovrò andare al lavoro, in banca, in posta, e in un laboratorio di analisi, dove accompagnerò Manu a fare un’ecografia. La sera, poi essendo venerdì, potrò permettermi di tirare il fiato

Used to be lonely

Vorrei, ma non posso. Mi piacerebbe scrivere, raccontare, quello che ho fatto oggi, ma è già molto tardi. E’ passata la mezzanotte, e mi sento già abbastanza stanco. Non credo di resistere. Andrò tra poco in direzione del mio letto caldo, anche se vi dirò che avendo mangiato tanto, sento di non avere ancora digerito molto bene. Ho acceso nel frattempo la luce. L’oscurità non mi faceva vedere le lettere della tastiera. Adesso almeno riesco a vedere bene quello che scrivo. Lo sguardo va di tanto in tanto anche allo schermo bianco che sto per riempire di lettere nere. Ecco comunque che è arrivata la prima canzone da condividere. Si tratta di Used to be Lonely – Whitney

Tematica oltremodo attuale questa della solitudine. Mi da modo di fare questa considerazione il titolo del brano precedente. Lonely, secondo me non è una parola così a caso. Chiusi nelle nostre abitazioni, senza poter uscire, costretti alla quarantena, siamo tutti tremendamente soli. Non possiamo neanche incontrarci con i nostri amici e familiari. Per quanto tempo sarà così? Difficile dirlo. L’Europa adesso si trova ad essere l’epicentro della crisi, ma questa prossimamente si sposterà in altri continenti. Leggevo prima dei centomila morti che oggi abbiamo superato. Bilancio davvero tragico e drammatico. Il primato però adesso ce l’hanno gli Stati Uniti. Un esercito di contagiati e purtroppo anche di deceduti. Non dobbiamo però scordarci che gli USA sono uno stato federale composto da una cinquantina di stati. Mi si stanno frattanto chiudendo gli occhi, sarà quindi il momento giusto per uno stacco momentaneo, il tempo di dormire una manciata di ore. Ci vediamo domani. Cass Mc Combs – Estrella

Oggi domenica, è stata una giornata normale, niente di che. Ho fatto solamente qualche documento di lavoro, un po’ di riposo, ma anche una passeggiata nel tardo pomeriggio. Il tempo sta cambiando, è già in parte cambiato. Dovrei guardare fuori se piove, ma mi sembra di avere sentito il rumore della pioggia. Domani inizia una nuova settimana, non che la cosa mi turbi più di tanto. Ormai tutti i giorni mi sembrano più o meno uguali. Ma ecco che finalmente arriva il brano giusto. Trovo addirittura strano non averlo ancora condiviso. Lo favvio adesso, quindi, è di Kevin Morby – Come to me now

No sleep

Sono le 21.30 ed è venerdì sera. Penso che la serata possa essere abbastanza lunga, quindi…..eccomi qui. Intanto scrivo qualcosa, poi magari posso fare anche qualche cos’altro. Vediamo, le idee oggi non mi mancano. Essendo anche alla fine della settimana, sono abbastanza di buon’umore. L’unica nota un po’ stonata, è che prima a cena mi sembra di avere mangiato tanto, forse troppo. Mi rovino la dieta, per la miseria. Devo stare più attento! Facciamo finta che riuscirò a smaltire le calorie di troppo, anche se adesso non so come farò. Non si può neanche uscire!! Pazienza, i chili e gli etti vanno e vengono, e sono sicuro che domani saranno di meno, molti di meno. C’è nel frattempo questo No sleep, che è il primo brano che penso di condividere. No sleep – Caamp

Stamattina sono andato a fare un giro in macchina. Sono riuscito anche in quest’impresa. Complice un’ecografia che dovevo fare al piede, mi sono messo in viaggio, solamente di pochi chilometri, però. Ovviamente le strade erano abbastanza vuote, semideserte. Si andava che era una meraviglia. La giornata, almeno a quell’ora, devo dire che era anche abbastanza soleggiata, quindi si stava davvero bene. Tra andare e tornare, me la sono cavata in un paio di ore, quindi, niente di che. It wasn’t easy to be happy for you – the Lumineers

Stavo quasi andando a sentire un po’ di attualità, quando, finalmente è arrivato un brano stimolante. Ve lo propongo anche a voi. E’ dei Grizzly Bear, che è un po’ che non ascoltavo. Losing All Sense – Grizzly Bear

Cosa ne dite, vi è piaciuto? A me sì, perché è diverso, originale. Sento comunque di dover staccare, tra non molto tempo. Vorrei informarmi un po’, anche per avere un’idea più chiara di tutto quello che sta capitando. Come sapete è un periodo molto difficile, per tutto il mondo, per l’Italia in particolare. Mi faccio aiutare in questo approfondimento da giornalisti e politici vari, anche perché mi hanno stufato i talk-show in tv. Mi sembra che siano solo delle inutili passerelle, dove gli ospiti di turno fanno dei bei discorsi solo per fare bella mostra di sé. L’informazione penso che sia un bene prezioso, quindi non si trova facilmente,  bisogna andarsela un po’ a cercare. One Trick Ponies – Kurt Vile

Morning light

Sto ascoltando questa canzone degli anni ’70. Un successo di Wess e Dori Ghezzi. Decido allora per ascoltarla meglio, di aprirla nel mio lettore web di spotify. Era proprio bella, quindi la propongo anche a voi. Si intitola tutto bene. Io non sono convinto che andrà tutto bene, ma quasi ci obbligano a dire e pensare così, e forse è meglio.  Ma…. cosa ci volete fare? Sono pessimista per natura. Wess e Dori Ghezzi – Tutto bene

Sono appena tornato a casa e dato che sono le 23.30, mi sono potuto mettere finalmente il pigiama. Tra poco andrò a letto. Ho deciso però prima di sentire un po’ di musica, cose molto semplici, per intenderci. La prossima, per esempio, potrebbe essere questa, talmente semplice che ha come titolo, semplicemente 1234 – Feist

Vuoi sapere un segreto? Letteralmente è questa la traduzione del titolo. Si tratta di una canzone dei Beatles, lovely, amabile, deliziosa. Sono passati tanti anni, ma è davvero ancora molto bella Do You Want to know a Secret – Beatles

Ebbene, sono passate una dozzina di ore, è mattina infatti. Non è che mi senta proprio benissimo. Ho un fastidioso mal di testa e non è che sono molto contento di affrontare i vari impegni della giornata. Cercherò comunque di farmi venire la buona volontà, la pazienza, la perseveranza, e un po’ di ottimismo ed entusiasmo The Weight – The Band

Mi sembra che questo brano possa essere considerato di buon auspicio. E’ ben ritmato, infatti e potrebbe essere quello che dà la carica giusto. Lo condivido, quindi. Morning Light – Wilderado

Non mi manca molto per finire queste 4 scartoffie che ho sulla scrivania. Mi devo decidere quindi a chiudere tutto per fare qualcosa di concreto. La giornata lavorativa incombe, infatti. Oltre alle solite cose, devo fare anche la spesa e andare a ritirare mascherine e altri dispositivi di protezione. Considerato che devo ancora andare in bagno e lavarmi, non ho molto tempo da perdere. La giornata lavorativa incombe, infatti. Oltre alle solite cose, devo fare anche la spesa e andare a ritirare mascherine e altri dispositivi di protezione. Considerato che devo ancora andare in bagno e lavarmi, non ho molto tempo da perdere.

Waterfalls

Che bella canzone è questa. Si intitola Never ever, che letteralmente significa, mai e poi mai. Interessante, non lo sapevo, anche se forse me lo potevo immaginare. Sono forse troppo scettico sulla mia conoscenza dell’inglese, quindi preferisco lasciar fare al traduttore. Il brano comunque è di Lord Huron – Never Ever

Giornata strana. Sarei dovuto uscire ma mi sono deciso tardi, poi Manu mi ha fatto fare dei documenti, e purtroppo siamo stati tutto il pomeriggio al pc. Verso sera si è alzato un po’ di vento, quindi mi è venuto il solito mal di testa. Pamela che stasera non ha voluto mangiare, all’ora di cena anziché venire a tavola si è messa a fare degli esercizi e poco dopo ha avuto un mezzo svenimento. Adesso è distesa sul divano, ma fortunatamente sta meglio. Toreador Se Nesmi Bat – Petr Novak

Ho lasciato attaccata una borsa dell’acqua calda. Ci mette un po’ a prepararsi, ma adesso penso che sia pronta. Sono qui a scrivere ma adesso stacco un attimo per andare a vedere. Prima di lasciarvi per qualche minuto, trovo opportuno condividere questo brano che mi sembra molto poetico, di Hana Hegerova – Potmesii host

Dimmi cosa dici di me. Non è una domanda, non essendoci il punto interrogativo. E’ solo il titolo della prossima canzone dei Pooh. Era una bella canzone, ve la voglio far ascoltare, anche se sono ormai molti anni che è uscita. Pooh – Dimmi cosa dici di me

Credo che sia stato il più grande, uno dei più grandi, sicuramente. Non ha bisogno di alcun tributo, anche perché è universalmente conosciuto. Sto parlando infatti di Paul Mc Cartney. Ve lo faccio ascoltare perché forse molti di voi non conosceranno questa Waterfalls – Paul Mc Cartney

Se ci fosse la luna, si potrebbe cantare. Parole e musica di un classico della mia generazione, anche se io ero solo un bambino quando è uscita questa canzone. Avevo infatti 11 anni, ed è stato un successo di Fabrizio De Gregori. L’album era Rimmel, e il brano, 4 cani per strada – Fabrizio De Gregori

Life in the city

E secondo voi c’è vita nella città? Assolutamente no, c’è anzi la paura di uscire. Qualche pattuglia potrebbe fermarci per dei controlli. Noiosissimi, fastidiosissimi. Eppoi c’è la paura del virus, quella senz’altro la fa da padrona. Non mi direte che la situazione sia diventata normale?! Troppi contagi, ancora troppi deceduti. Per fortuna meno ospedalizzati, soprattutto in terapia intensiva. Mi dispiace per Boris, Boris Johnson, che c’è dovuto andare. Speriamo bene, ma ascoltiamo intanto il primo brano, per quando la vita nella città tornerà.  Life in the city – The Lumineers

Fa caldo ed è una bella giornata primaverile. La temperatura è alta. Sembra estate. Nel tardo pomeriggio decido di uscire a fare 4 passi, anche perché qui davanti a casa ci sono dei campetti. Penso che almeno qui non ci sia nessuno che mi possa disturbare. Stasera, guardo il telegiornale. Nel corso della giornata ci sono stati molti controlli, anche in parchi pubblici e zone verdi. Non vorrei sentirmi fuori luogo anche qui, sotto casa mia, in un sentierino prospicente alla mia abitazione. Ci sono queste regole molto restrittive e vessatorie, che limitano molto, forse troppo la nostra libertà The Bottom of It – Fruit Bats.

Qui a casa si passa da un divano ad una sedia. Dalla camera al bagno, dal bagno alla cucina. Si pulisce, si riordina, si mette a posto. E’ tutto così ripetitivo e banale. Si aspetta poi inevitabilmente il bollettino quotidiano della protezione civile, oppure il momento di mangiare.

Il momento di fare la doccia

Oggi sono stato contestato dai miei familiari perché secondo loro non mi lavo abbastanza. Mi sento un po’ in colpa, quindi forse deciderò tra poco di farmi una doccia, anche se non ho voglia. E’ infatti abbastanza tardi, sono quasi le 23.30. Classy Girls – The Lumineers

Se questa estate non potremo fare il bagno a causa del coronavirus, l’unica balneazione consentita sarà a casa nostra, nella vasca o in doccia. E’ purtroppo questa la prospettiva che si presenta. Se andremo al mare, potremo stare solamente sotto l’ombrellone. E’ inimmaginabile entrare nell’acqua con guanti e mascherina. Rinunciamo, allora, visto che nessuno può permettersi la spiaggia privata. Si, ma triste estate sarà….Lord Huron – Emerald Star

Dovremo accontentarci di stare bene, vicino alle persone che amiamo. Curandoci anche della salute e del benessere dei nostri familiari, parenti, amici. Non faremo grandi cose, ma forse scopriremo le cose importanti della vita.