Trinidad

Wildfires, incendi. E ci ricordiamo quindi non solo le autopompe o i pompieri, ma anche le cause che provocano il loro intervento. Sicuramente, non sembra “incendiario”, se non altro per il modo in cui è cantato, questo pezzo di Ohbijou – Wildfires

Proviamo a ripartire con Trinidad, un nome che spesso è associaciato a Tobago, quanto meno alle olimpiadi. Qui però, lo sport non centra niente. Centra la musica di Pet Lions, con questo pezzo, così intitolato

Pet Lions – Trinidad

Non sto parlando, I’m Not Talking. Per fortuna, non siamo a scuola, rischieremmo una nota o una reprimenda dall’insegnante. Siamo invece sempre qui, al solito posto ed è la volta di un autore, un certo A.C. Newman, con questo bel pezzo

A.C. Newman – I’m Not Talking

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/f/fe/She%C2%B4s_gone.jpgFatal Flaw,  un errore fatale. Errori, se ne fanno un po’ in tutti i modi e di tutti i generi, questo è sicuramente il peggiore. Penso però di non sbagliare a proporre ancora, a distanza di poco tempo, South Jordan con questo brano South Jordan – Fatal Flaw

In una posa bizzarra, animalesca, gli occhi sgranati come da fuori di testa. Si presenta così King Tuff, nella copertina del suo disco, Wild Desire. Anche il titolo del brano richiama alla follia. Il pezzo è infatti, Hole in My head – King Tuff

 

Un brano poetico dei Dandy Warhols, per fare di una partenza una colonna sonora. Partire, è un po’ come morire, si diceva una volta. Oggi, che le distanze si sono accorciate, possiamo farci un pensierino, ed intanto ascoltare, e cantare, questa bella musica, dal titolo: Well, They’re Gone

Dandy Warhols – Well, They’re Gone

Prima talk, adesso tell. Parlare, ma con diverse sfumature. Qui, più che chiaccherare o discutere, si tratta di riferire. Il titolo infatti è Nobody Can Tell, ed è un brano abbastanza verboso, suonato, e sopratutto cantato, dai These United States – Nobody Can Tell

 

La musica dei Longwave, creativa, intensa. E un po’ come se andasse da sola, con la forza dei suoni. La forza che c’è anche nella verità, come infatti loro dicono nel titolo, It’s True

Longwave – It’s True

 

Clap Your Hands Say Yeah, quindi, tradotto, penso: batti le manine. Sembra un nome neonatale, invece è quello di una band caratterizzata da una musica estremamente adulta. E’ tutto studiato alla perfezione, arrangiamenti e voci sgangherate, quelle che si possono sentire in Emily Jean Stock

Clap Your Hands Say Yeah – Emily Jean Stock

The Devil and the liar, il diavolo e il bugiardo. Probabilmente, due facce della stessa medaglia, una cosa, detta in due modi diversi. Eppure, non penso di mentire se dico che quella che arriva adesso è una bella canzone, e, ad interpretarla, sono sempre i Longwave

Longwave – The Devil and the Liar

Montagne Russe

C’è anche lo xilofono, ad introdurre questa Make it Gold, di Ohbijou, autrice dal nome quasi impossibile da scrivere. Pensavo che il mio fosse difficile, ma questo sicuramente lo batte. Per fortuna, almeno questa musica, è semplice e alla portata di tutti

Ohbijou – Make it Gold

Una sola volta sono passati da noi, ma è passato tanto tempo. Sono gli Album Leaf, e sono contento che ritornino, anche perchè questo pezzo, strumentale, è veramente bello e penso regalerà anche a voi dei momenti di dolcezza. Streamside, il titolo

Album Leaf – Streamside

Un brano intenso, concitato, cantato in maniera corale, appassionata. Una festa di esaltazione, questa dei Mona, che ci presentano Goons (Baby, I Need it All). Da notare quel goons, che, sorprendentemente, vuol dire sicari

Mona – Goons (Baby, I Need it All)

Tantissimo tempo fa, quasi nella notte dei tempi, avevo presentato questo gruppo tedesco, gli Holy Ghost! Senza andarli a ripescare, impresa veramente ardua, per ritrovarli è sufficiente ascoltare la prossima canzone, questa Say My Name

Holy Ghost! – Say My Name

C’era già l’elettronica prima, quindi, c’è anche adesso. Senza tante sorprese, anche perché i protagonisti sono sempre loro, gli Holy Ghost! Questa volta con Hold On, che letteralmente vuol dire, tenere su, ovvero, restare accesi, cosa consigliata, a tutti!

Holy Ghost! – Hold On

Cliff Jumps, salti dalla scogliera. E ci sono da fare tante riflessioni sull’oggetto di questo brano, oggetto molto pericoloso. Ho sempre pensato che chi si cimenta in certe azioni o certi sport, sia un superuomo, o superdonna. Anche Ohbijou, condivide, e anzi, ha fatto un pezzo, intitolato così

Ohbijou – Cliff Jumps

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/0/05/Fishes_of_India._Atlas._Plate_XXI.jpg/445px-Fishes_of_India._Atlas._Plate_XXI.jpgAndare avanti, go ahead. Qui, se non altro, non ci sono troppi discorsi da fare, a parte dire che gli autori sono i Banjo Or Freakout, pseudonimo dietro cui in realtà si cela un certo Alessio Natalizia, artista pop londinese, con origini italiane

Banjo Or Freakout – Go Ahead

Down like me, giù come me. Titolo, direi, attinente con lo spirito dei tempi, tempi moderni, tempi attuali, sotto il segno della crisi. A mettere in musica, questi difficili momenti, ci pensa Ken Stringfellow, e il risultato è eccellente, come potete sentire anche voi

Ken Stringfellow – Down like me

Mithril

Giù e su. Ci riportano in alto, in una sorta di montagne russe, i Longwave con queste Shining Hours, ore splendenti. Giustamente, dobbiamo essere e pensare positivi

Longwave – Shining Hours

Tre parole, di due lettere ciascuna. Messe così in fila. Sembra l’inizio di una scala musicale, invece è So Be It titolo di questo brano di LoveLikeFire. Così sia, espressione abbastanza fatalista con cui si chiude qualsiasi ragionamento, cosa che sicuramente non vogliamo fare, chiudiamo solo la playlist di oggi

LoveLikeFire – So Be It

Hustle Rose

Un po’ di elettronica e di musica al sintetizzatore, e, con il futurismo di scena, anche gli alberi potranno ballare, come sembra voler dire questo titolo Swing Tree, dei Discovery, prima proposta di oggi

Discovery – Swing Tree

Il rock pop, marcato di una venatura più tradizionale, ma dal sound spiccatamente moderno, aggressivo, ma non troppo. Si tratta di questa bella canzone che sto ascoltando, dal titolo poetico Bohemian Like You, dei Dandy Warhols, ultimamente, i soliti noti

Dandy Warhols – Bohemian Like You

 

http://cdn.morguefile.com/imageData/public/files/g/gleangenie/preview/fldr_2011_12_20/file5571324431086.jpgGli Audio Out, che, non ricordo di aver mai sentito nominare. Infatti, è la prima volta, e si fanno subito notare come una bella scoperta. Sono contento di farli scoprire anche voi, con questo sound, forse un po’ datato, ricorda le vecchie canzoni di una volta, quando, almeno quelli della mia generazione, erano bambini e iniziavano ad ascoltare un certo genere di musica

Audio Out – In Between Accents

gleangenieL’amore da una pietra, love from a stone. Nel fantasioso mondo musicale, si riesce a concepire anche questo. Ma come si fa a innamorarsi, da una pietra? Forse, bisogna avere immaginazione, ispirazione, e comunque loro, gli School of Seven Bells, ci riescono

School of Seven Bells – Love from a stone

Still Waiting, sta ancora aspettando. Deve esserci un ritardo non da poco, infatti l’autore, o meglio gli interpreti, i Sum 41, perdono la pazienza. Se riusciamo a non perderla anche noi, ascoltando questo pezzo, scopriamo che in fin dei conti, è una bella canzone

Sum 41 – Still Waiting

http://2.bp.blogspot.com/_pSV-E01VMKY/TO1MvY2bCoI/AAAAAAAABEI/7EUOFk9pMB4/s320/IngridPitt0007.jpgQuesto autore si chiama Younger, che dovrebbe voler dire, più giovane. Beato lui, cosa che a me capitava un bel po’ di anni fa. E’ comunque il protagonista di questa bella canzone, Night Lead Me Astray, la notte mi porta fuori strada. Un riferimento casuale a quello che purtroppo è successo stanotte a Genova

Younger – Night Lead Me Astray

Entriamo musicalmente in un film horror. Non è una colonna sonora di Dario Argento, ma un pezzo degli Hallelujah The Hills, dal titolo, veramente originale, The House That Dripped Blood, la casa che grondava sangue. C’era stato anche un film, intitolato così, uscito nel 1970 e interpretato da Ingrid Pitt (nella foto)

Hallelujah The Hills – The House That Dripped Blood

Fat Lip, labbro gonfio. E sono arrabbiati, scatenati, ripetendo un clichè ormai abituale. Sto parlando dei Sum 41, e di questo loro pezzo, sempre su di giri. Li metto nuovamente per eclettismo, per ascoltarli con attenzione, per andare al di là dell’apparenza

Sum 41 – Fat Lip

Il caos aumenta, Hustle Rose. Che ci possiamo fare?Entrare da protagonisti, con il rischio di venire schiacciati, oppure, essere spettatori, o meglio, ascoltatori. Listeners di questo pezzo, della band canadese dei Metric

Metric – Hustle Rose

Musica senza tregua, appassionata, esaltata, al massimo numero di giri. Le chitarre elettriche sono sempre al centro, ma questa volta di scena ci sono loro, i LoveLikeFire, con Wish You Dead. Un significato demenziale, che non vale neanche la pena di tradurre, la musica, però, è bella

LoveLikeFire – Wish You Dead

Misanthrope

http://cdn.morguefile.com/imageData/public/files/c/clarita/preview/fldr_2004_09_11/file0001612226724.jpg clarita

La musica vellutata degli Ohbijou, per iniziare, ma anche per ritardare, l’ora in cui potrò finalmente buttarmi sul letto. Si avvicina l’ora del cambio di data, ma, vale la pena di ascoltare questa Eloise And The Bones, prima proposta di oggi, o forse, di domani

Ohbijou – Eloise And The Bones

 

Ho imparato a leggere il nome, per esteso, senza fermarmi alle apparenze. Non mi lascio quindi ingannare da quel solitario Ken, e vado a vedere quello che c’è scritto sotto. Mi appare un tranquillizzante, Stringfellow. Tranquillizzante perché abbiamo imparato a conoscere la sua bella musica, e oggi ci presenta The Lover’s himn

Ken Stringfellow – The Lover’s himn

Siamo numeri, dal punto di vista ambientale, sociale, umano, culturale. Forse ci dimentichiamo che anche loro hanno una certa dignità, sono sempre uguali e non cambiano opinione. Questa Numbers di Iko, però… non è un inno alla gioia, anzi, è abbastanza accorata

Iko – Numbers

 

Dopo Natale, Pasqua, il vecchio Papa, il nuovo Papa, forse nessuno parla di certi argomenti. Ci pensa il nostro Ken a reintrodurre certe tematiche con questa Jesus Was An Only Child. Veramente strano, come titolo, qui in Italia, nessuno lo darebbe

Ken Stringfellow – Jesus Was An Only Child

Si dovrebbe suonare più piano, se non altro perché è una certa ora, e tanti, anzi, la maggior parte delle persone dorme. Non è così per gli Animal Collective e la loro Today’s Supernatural. Come vedete, e come sentite, tutto all’eccesso

Animal Collective – Today’s Supernatural

Questo si chiama, Lucky Ghost. C’è una singolare somiglianza con il nome Holy Ghost, gruppo che abbiamo conosciuto ultimamente. Lui, però penso canti da solo, anche perchè il suo bel pezzo, si intitola Misanthrope

Lucky Ghost – Misanthrope

Modern Day Zero, nome non nuovo, che mi sembrava, sbagliando, di conoscere. E’ la prima volta, invece, ed anche loro si presentano con solo una parola, non certo positiva. Si tratta infatti di Disappointed, che, per l’appunto, vuol dire, deluso

Modern Day Zero – Disappointed

Wild Desire, un desiderio selvaggio. E’ ed era anche, il tassello che ci mancava a completare il ritratto di King Tuff, che avevamo conosciuto più che altro con il lato B. Adesso, finalmente, il brano che dà il titolo al suo disco

King Tuff – Wild Desire

Si chiama Blind, ovvero cieco, se non sbaglio. Non è meglio dire, non vedente? Sicuramente sì. Non è meglio dire Andrea Bocelli? Assolutamente sì, salvo il fatto che questo genere di musica non si addice molto alle canzoni cantate dal tenore pisano. Provate anche voi, ad ascoltare Break Away

Blind – Break Away

Ha un cognome importante, anche se lei è conosciuta più che altro per questo brano. Si chiama Charlotte Gainsbourg e il suo pezzo è intitolato semplicemente Anna, nome comune di persona, non nuovo, anche in diverse canzoni italiane

Charlotte Gainsbourg – Anna

From Now On

Carolina Liar, e sento, misteriosamente, una voce maschile. Dopo approfondirò, dopo faremo i conti, dopo vedremo. Adesso, invece, ascoltiamo! Anche perchè è un buon inizio, questa I’m Not Over

Carolina Liar – I’m Not Over

Trattenere il respiro, come non sembra siamo abituati a fare. Ora però è una cosa un po’ diversa, c’è questo brano di Holy Ghost!, che per l’appunto, si intitola così, ovvero: hold my breath

Holy Ghost! – hold my breath

Vedere, approfondire, trattenere….. Cosa ci vorrà, per rilassarsi un poco? Proviamo con la prossima canzone dove c’è anche il rumore del mare, e un atmosfera, che con un po’ di immaginazione può essere esotica. Protagonista del tutto Sufjan Stevens con la sua Too Much

Sufjan Stevens – Too Much


 

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Quelli dell’altra volta, che mi sembrava di conoscere. Se non conoscevo loro, conoscevo però molto bene questo genere di musica. Forse commerciale, forse banale, scontato? Sospendo il giudizio per un ascolto più meditato, quello che faremo con questo In

Modern Day Zero – In My Life

 

All’orizzonte di questa serata, lampi in lotananza, si profila un temporale. Probabilmente, potremmo essere indotti a spegnere il pc per non rischiare dei danni elettrici, ma per adesso andiamo avanti con la musica, e questo brano, che profeticamente si intitola I Love Lamp, dei RDGLDGRN, nome difficilissimo che non so dove siano andati a pescare, e che spero di aver scritto bene  

RDGLDGRN – I Love Lamp

krosseel  

Dopo i lampi ed il finto rap di prima, per fortuna arriva Jennifer O’Connor, a fare la pace con la buona musica, quello che si fa ascoltare, ed amare, adesso con Swan Song, canzone del cigno

Jennifer O’Connor – Swan Song

Features, termine somigliante a futures, ma non è il futuro, non sono neanche dei prodotti finanziari, sono i lineamenti, quelli che dovrebbero delineare le caratteristiche di una buona musica. Devo dire che loro riescono, con questo nome, ad interpretarla nel modo giusto, e faccio ascoltare anche a voi un saggio del loro talento, con questa From Now On

Features – From Now On

Un prodotto della storia musicale, commerciale, adesso solcano questo panorama alternative, li avevamo già incontrati, tornano anche adesso. Benvenuti, Depeche Mode con Soothe My Soul, rilassate la mia anima Depeche Mode – Soothe My Soul

Nuovi come nome, non di fatto. Si chiamano infatti New Order, ma li avevamo già incontrati, solo una volta, moltissimo tempo fa. Inutile dire che non me li ricordavo proprio, sono quindi una bella scoperta, e sicuramente da proporre di più. Lo facciamo adesso con I’ll Stay With You

New Order – I’ll Stay With You

Autori messisi in società. C’è anche una and commerciale, presentiamoli allora. Si tratta della premiata ditta Danger Mouse & Sparklehorse, Questa sera con noi con quello che mi sembra un loro successo, molto orecchiabile. Little Girl, il brano

Danger Mouse & Sparklehorse – Little Girl

This Fire

Iniziamo la serata con il nuovo anno, o meglio, il prossimo anno, next year. Quello che ci promette sempre tante cose belle, che poi non si avverano mai, o quasi mai. E’ meglio peccare di un po’ di pessimismo, anche per essere ripagati con una maggiore soddisfazione, soddisfazione che sicuramente ci porta anch questo brano dei Two Door Cinema Club

Two Door Cinema Club – Next Year

 

Un po’ di musica soul, anche se nel titolo viene nominata Memphis, notoriamente patria di Elvis, re del rock and roll. Memphis però è anche la città natale di Booker T Jones, organista, polistrumentista e compositore americano, che possiamo ascoltare con Down in Memphis

Booker T Jones – Down in Memphis

Say you’ll haunt me, dimmi che mi perseguiterà. Con un titolo così, è difficile non essere arrabbiati, ed infatti, loro lo sono. Si chiamano Stone Sour e, giustamente, sono scatenati nel prossimo brano

Stone Sour – Say you’ll haunt me

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/f/fc/Agrianian3.jpg/364px-Agrianian3.jpgSi chiamano The Civil Wars e con questo appellativo, che richiama alla storia e alla tradizione, fanno un genere di musica folk. Sono un duo americano di Nashville, composto da Joy Williams e John Paul White, e li ascoltiamo per la prima volta con Birds of Feather

The Civil Wars – Birds of Feather

Warrior, guerriero. A presentarsi in questa veste combattiva, una pop singer neozelandese, Kimbra Johnson, meglio conosciuta con il solo nome di Kimbra. Alla ribalta dal 2010, ha fatto tutto in questi ultimi anni, anche per la sua giovane età, essendo nata nel 1990

Kimbra Johnson – Warrior

Portugal. The Man. Da notare questo nome, già incontrato, diviso stranamente da un punto. Era da un po’ che non li ascoltavamo, arrivano oggi con una bella collezione di colori, Purple, Yellow Red and Blue, viola giallo rosso e blu

Portugal. The Man – Purple, Yellow Red and Blue

Peltast Unlighted shadow, ombra non illuminata. Non si vede bene, quindi, ma si ascolta benissimo, anche perché è proprio una bella canzone questa che ascoltiamo adesso, dei LoveLikeFire

LoveLikeFire – Unlighted shadow   

I sentimenti contrastanti, esternati dai Teen Daze, con il titolo di questo brano, Divided Loyalties. Li ascoltiamo per la prima volta, e la musica scorre inarrestabile, ricordando un po’ il chill out, o la new age, anche se come genere viene definito più propriamente atmospheric synth

Teen Daze – Divided Loyalties

I suoni sono sempre rigorosamente elettronici, ma questa volta la tematica è più esistenziale. Si può dire così di questa Grow Old with me, invecchiare con me, dei Postal Service. Si tratta di un rifacimento, una cover di un brano originariamente scritto da John Lennon

Postal Service – Grow Old with me

Nel territorio alternative, quello dove ci riporta la musica di Franz Ferdinand, oggi con noi alla sua seconda apparizione. E’ in ultima posizione, per quanto riguarda la playlist, ma se dovessimo stilare una classifica, questa This Fire otterrebbe un buon piazzamento

Franz Ferdinand – This Fire

Lesson Learned

 

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Addivenire ad un contrasto, come sempre più spesso capita in questi giorni. Contrasto, per strada, sui campi da gioco, in tv, e anche in questo brano dei Features, che riascoltiamo con Contrast

Features – Contrast

Nascondersi facilmente ed apparire in incognito, Easy Undercover titolo di questo brano dei 2:54, o, più correttamente, twofiftyfour. Sono un gruppo inglese capitanato da due sorelle irlandesi, Colette e Hannah Thurlow
2:54 – Easy Undercover

Non c’è tempo da perdere. Sto ascoltando da due settimane i Seven Channels con questa Breathe, e non li ho ancora presentati. Lo faccio stasera, in maniera anche abbastanza casual, senza troppi giri di parole. La loro musica? Graffiante….

Seven Channels – Breathe

Matt and Kim, è questo il nome che passa al convento, adesso. Faccio una breve ricerca, non essendo sicuro di niente. Il responso è che lo possiamo considerare un esordio, esordio anche abbastanza originale. Ci sono, dall’inizio, delle vocine che fanno da coretto. Rimaniamo ad ascoltare in religioso silenzio, come per rispetto per la cultura, infatti il brano è Lessons Learned

Matt and Kim – Lessons Learned

 

 

 

 

 

Erano i primi autori di oggi, ultimamente li sto mettendo spesso, si vede che ora, “usa”. Perché no, se si tratta dei Features? Gustiamoci allora anche questo The Idea of Growing old, come pezzo, niente male

The Features – The Idea of Growing Old

Un castello di vetro, come se lo immaginano e come ce lo fanno ascoltare, i Linkin Park. Direi che può andare bene, dovrebbe essere abbastanza resistente, eppoi, musicalmente, è in puro stile alternative

Linkin Park – Castle of Glass

Tarantula. Ma cos’è? Devo obbligatoriamente chiedere aiuto al mio amico. Io, sventolo bandiera bianca. La risposta, non tarda ad arrivare, e a volte l’intuito ci indovina. Non è nient’altro che una tarantola, quindi, se il pezzo di prima era graffiante, questo, e velenoso. Ma cos’hanno messo in questo brano gli Smashing Pumpkins?

Smashing Pumpkins – Tarantula

Le mani rosse degli Walk Off the Earth. Possono essere mani che hanno lavorato, sudato, faticato. Con impegno, passione ed entusiasmo, come ce lo mettono loro cantando, ma sarebbe più giusto dire inneggiando, a queste Red Hands

Walk Off the Earth – Red Hands

Tantissimo tempo fa, avevo provato a presentare i Soundgarden. Adesso, ritornano, strepitosi, brillanti, sempre pieni di energia. Un giorno forse potremo capire l’origine e la fonte di tutta questa forza. Probabilmente è l’ispirazione, e la potenza dei suoni. Adesso, assecondiamo il tutto ascoltandoci By Crooked Steps

Soundgarden – By Crooked Steps

Regolare

You’re mine, sei mio, oppure sei mia. Essendo una voce maschile questa dei Black Angels, mi viene più da pensare “sei mia”. Potrebbe però essere riferito non in maniera specifica ad una persona, ma anche ad una cosa. Riprendiamoci allora quello che ci appartiene

Black Angels – You’re mine

Yeah Yeah Yeahs, questa band che si chiama così, con questo nome, molto americano. Tutto eccessivo, tutto all’ennesima potenza, come nel titolo di questo brano, dove sono molto espliciti, e vanno dritti al concetto. E’ un Sacrilege

Yeah Yeah Yeahs – Sacrilege

Anche in questo pezzo non si manca di energia, anche perché gli autori si chiamano Alkaline Trio. Ci fanno ascoltare un profluvio di suoni metallici, elettrici. Tali e tanti, che, speriamo sia anche musica. I Wanna be a Warhol è comunque il brano

Alkaline Trio – I Wanna be a Warhol

http://cdn.morguefile.com/cover/cvr_1241404077.jpgPossesso, sacrilegio, pile, e adesso, grandi macchine. Sono Big Machine, e sono prese in prestito dai The Goo Goo Dolls, giusto per continuare il nostro viaggio, all’insegna della festa, della passione, dell’entusiasmo

The Goo Goo Dolls – Big Machine

Anche loro, ultimamente, abbastanza spesso. E questa volta, non si chiamano certo fuori, attratti da questo genere di musica, che ricalca un po’ il loro stile. Sono i  Modern Day Zero, ora con Everything – Modern Day Zero

donrmathCi acquietiamo un po’. Ho utilizzato una parola un po’ desueta, non la diciamo mai, non la utilizziamo mai. Spero di averla scritta bene, ma è la parola giusta per commentare questo pezzo di Ken Stringfellow, con questo brano, veramente bello This One’s on You

Ken Stringfellow – This One’s on You

I heard of a girl. Ho sentito di una ragazza. Non sarà mica lei? Forse sì, potrebbe essere, anche perché è molto giovane. L’abbiamo già incontrata, si chiama Miss Li, nome che ricorda la più famosa Likke Ly

Miss Li – I heard of a girl

La musica solenne, portentosa, mastodontica, come la stazza dell’animale, oggetto di questo brano. E’ niente di meno che un elefante, mentre loro sono i Tame Impala, australiani. E mi ricordo, l’animale tipico del loro paese, il canguro,chissà se un giorno riusciremo a vederne uno

Tame Impala – Elephant

Steady, costante, fisso, stabile, regolare, sicuro, fermo, saldo, serio, posato. Quante cose si possono dire, e in quanti modi si può tradurre, questo aggettivo. Questa volta il mio amico mi confonde le idee, o forse  lascia libera la mia immaginazione. Il titolo completo comunque è Steady Now e la musica, vera, reale, concreta, è quella dei Westland

Westland – Steady Now

Un concetto propositivo, o proattivo, come si dice adesso. Fallo ancora, Do it Again. Ci inducono a ripetere l’azione, bella o sbagliata che sia, gli Holy Ghost! Dopo aver ascoltato questo brano, penso che seguirò il loro consiglio

Holy Ghost! – Do it Again

In Retrospect

Atlas Genius, nome che proprio non ho mai sentito, infatti lo ascolto per la prima volta. Arriva oggi, in questo spazio, in una giornata normale, e lo sottopongo alla vostra attenzione. Come musica, non sembra male, io sto ascoltando Symptoms

Atlas Genius – Symptoms

Fake Empire, un falso impero, come il soggetto di questo brano dei National. Prima o poi crollerà, come ne sono caduti tanti. La storia rende giustizia ed il tempo è galantuomo. Rimane in piedi questo brano, direi bello, interessante. Vi propongo di ascoltarlo

National – Fake Empire

I ragni di miele, la traduzione penso più appropriata di honey spiders. Se sono di miele, dovrebbero essere buoni. Nessuno comunque ci aveva mai pensato. Loro sì! Sono i Parlotones e hanno fatto di questa immagine il titolo del prossimo brano

Parlotones – Honey Spiders

Se quello di prima era difficile, questo poi….. Addirittura incomprensibile, ed è una frase intera. Utilizzo il copia e incolla ed ecco a voi: Bet U Wish U Had Me Back. Bisognerebbe ragionarci sopra, magari in compagnia di un madrelingua. Il brano, degli Halestorm, quello lo possiamo ascoltare da soli

Halestorm – Bet U Wish U Had Me Back

Un po’ più in linea con le mie aspettative ed i miei gusti musicali, arrivano adesso i Battleships. Questo brano è il loro pezzo più conosciuto. Uscito l’anno scorso, ecco a voi In Retrospect

Battleships – In Retrospect

Flyleaf. Anche lei, o anche loro, non scherzano. Picchiano duro, come suoni, come musica, ma c’è una vocalist femminile che cerca di dominare il tutto, con la sua voce a squarciagola, ed in parte ci riesce. New Horizons, nuovi orizzonti il brano

Flyleaf – New Horizons

Chiamiamo a raccolta gli esordienti, con un altro, nuovo arrivo. Porta aperta, a tutti, facciamo provare anche loro, con questo nome insolito, Minus the Bear. Ci fanno ascoltare When We Escape

Minus the Bear – When We Escape

Un brano che inizia, e va avanti, con l’autorevolezza e le sonorità di una colonna sonora. Un pezzo che porta la firma dei più collaudati Garbage. The World Is Not Enough, il mondo non è abbastanza. Accidenti, cosa vogliono?

Garbage – The World Is Not Enough

 

scansione0040Spit You out, sputare fuori. Non particolarmente commendevole, come gesto. Forse riuscirà ad adattarsi a questo brano. Anche in questa occasione, i Modern Day Zero, di scena, senza risparmio di passione, entusiasmo, energia. Riusciranno i nostri eroi? Ovvero, riusciranno questi attributi ad incanalarsi in qualcosa di positivo?

Modern Day Zero – Spit You out

La chiave del mio cuore, Key to My Hearh. Finalmente un’idea positiva, incoraggiante, non ansiogena. Quello che ci vuole, per chiudere in bellezza. Colonna sonora di questo epilogo ce la danno i Blank Tapes

Blank Tapes – Key to My Hearh