Boa Sorte

 

Don’t Wait Too long. Non aspettare troppo a lungo. Un consiglio prezioso di Madeleine Peyroux, lo seguirò anch’io iniziando subito la scaletta di oggi

Madeleine Peyroux – Don’t Wait Too long

La prima era una nuova proposta, loro invece li conosciamo già, avendoli incontrati in un paio di occasioni. Sono i Dave Matthews Band e vanno veloci con questo brano. Cantando Two Step sembra quasi corrino a footing

Dave Matthews Band – Two Step

Una buona chitarra, che scalda l’anima ed i cuori, non fa mai male. Ad interpretarla e suonarla magnificamente ci pensa Syd Matters. Ci fa ascoltare questa sua Black & White Eyes

Syd Matters – Black & White Eyes

Boa Sorte. L’intuito e l’ esperienza mi fanno pensare non al solito inglese. Ho incaricato il mio amico di darmi una risposta. Tra le sue occupazioni, infatti, non c’è solo quella di tradurre, ma anche di rilevare l’idioma. Mi dà prontamente la risposta. Trova il galiziano. Questa poi! Non sapevo neanche che esistesse, come lingua. Si cimentano in questo pezzo Vanessa da Mata & Ben Harper

Vanessa da Mata & Ben Harper – Boa Sorte

Si insedia Papa Francesco, ed ecco che siamo pronti a dire, con questo brano, caro credente. Titolo originale è Dear Believer, proprio giusto in una giornata come questa. Ci invitano ad ascoltare questa lettera immaginaria Edward Sharpe e i Magnetic Zeros

Edward Sharpe & Magnetic Zeros – Dear Believer

Janglin, parola sconosciuta, nonostante le ricerche fatte in materia. E’ stato trovato solo questo brano, sempre dei sopra menzionati Edward Sharpe & Magnetic Zeros. Non mi resta che presentarlo, allora. Sembra una cantata tra amici

Edward Sharpe & Magnetic Zeros – Janglin

Qualcosa mi dice di non abbandonare la strada vecchia. Ecco, quindi, ancora loro. Mi posso pure risparmiare di riscrivere il loro nome. Eviterò anche di parafrasare quel successo della fine degli anni ’70, di Battisti. A chi non lo conoscesse, ricorderò che si intitolava ancora tu. Ancora loro, dunque, con Up From Below

Edward Sharpe & Magnetic Zeros – Up From Below

Jimmy e Moriarty. Tutti direbbero: il primo l’autore, il secondo il brano. Ebbene è vero il contrario. Un brano molto particolare, in compagnia di un banjo, un’armonica a bocca, dei vocalist non folleggianti, folkeggianti

Moriarty – Jimmy

Siamo a Pasqua, e giustamente il prossimo brano è incluso in una raccolta di canzoni di Natale. Molto bene. Nel senso che sono cose che capitano, ma non c’è da farsi troppo caso se la voce è quella di un grande artista come Sufjan Stevens. Ci fa ascoltare O Come, O Come Emmanuel

Sufjan Stevens – O Come, O Come Emmanuel

Nessun altro, ma te. Anyone Else But You. Un brano interpretato dal duetto Joey B e Melissa Christine. E’ stato anche colonna sonora di un importante film, Juno diretto nel 2007 da Jason Reitman. L’attrice protagonista era Ellen Page

Joey B & Melissa Christine – Anyone Else But You

Europe

Un pezzo dedicato all’ultimo giorno della settimana. E’ quello di Sia, che ha intitolato il suo brano, Sunday, senza altri appellativi. Anche noi senza altre parole passiamo subito ad ascoltarlo

Sia – Sunday

I battiti cardiaci di Heartbeats. Una canzone molto lenta e rilassante. Non fa venire certo le pulsazioni, molto tranquillamente la canta un certo Josè Gonzales, per la prima volta con noi

Josè Gonzales – Heartbeats

Un po’ di ritmo per la prima canzone veramente forte di oggi. Ci vuole per dare la sveglia. Iniziamo allora il volo della giornata con i Two Door Cinema Club e la loro What you Know, domanda inquisitoria e titolo di questo pezzo

Two Door Cinema Club – What you Know

 

La caratteristica orchestrina dei Beirut. E’ composta da vari strumenti, anche a fiato. Assomiglia quasi ad una banda civica. Non si smentiscono neanche questa volta, eccoli quindi all’opera con Mimizan

Beirut – Mimizan

Amen Omen. Il titolo di questo brano di Ben Harper. Una lettera che fa la differenza. Nella prima si finisce una preghiera, nella seconda ci si potrebbe riferire ad un presagio. Se poi alla “e” si sostituisce ua “a”, si arriva addirittura ad un sultanato arabo

Ben Harper – Amen Omen

 

Man Is The Baby, l’uomo è il bambino. Si celebrava giusto ieri la festa del papà. Ricorrenza forse anacronistica. Qualcuno ne ha approfittato per dire che i Papà non esistono più. Trasformatisi in compagni di giochi o amici, sono loro i bambini. Come in questo brano di Antony & The Johnsons

Antony & The Johnsons – Man Is The Baby

Un pianoforte, e la voce di Patrick Watson, a musicare un film documentario del 2008, American Teen. Il brano è molto romantico, il titolo, The Great Escape. Potrebbe essere una fuga d’amore o di fantasia

Patrick Watson – The Great Escape

La chitarra, per una ripartenza con la musica, come la intendo io, in maniera un po’ più mossa e brillante. Torna per l’occasione il nostro Josè Gonzales, a fare il bis con la sua Down the Line, sotto la linea

Josè Gonzales – Down the Line

Knight Moves. Il cavaliere si muove. Pronto alla battaglia, per esaltare la forza, la potenza. Potenza della musica, con suoni martellanti, intensi, fantasiosi, che hanno fatto di questo brano di Chilli Gonzales un grande successo della disco

Chilli Gonzales – Knight Moves

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Ad ascoltare bene, il genere di suoni è analogo. L’autore, lo stesso, sempre Gonzales, Chilly, non Josè. Uno stile un po’ datato, forse vecchio di una trentina d’anni, quando il futurismo andava di moda. Saliamo allora anche adesso sull’astronave, pronti a partire con questa I am Europe

Chilli Gonzales – I am Europe

 


Paper Aeroplane

 

Solista con la voce, solista con la chitarra. Elliott Smith lo incontriamo anche stasera, e ci fa compagnia con il suo modo caratteristico di suonare, cantare, interpretare. La sua canzone si intitola Angeles – Elliott Smith

Tanti ragazzi e un vocalist dalla voce intensa, insieme a loro. Sono gli Skip the Use e ci fanno sentire questo brano festoso, dal titolo ghost, fantasma. Sono contenti, quindi, è tutto un gioco, uno scherzo

Skip the Use – Ghost

Vanilla Sky. Un film del 2001 interpretato da Tom Cruise, Cameron Diaz e Penelope Cruz. Questa che ascoltiamo è la colonna sonora, dell’ex genesis, Peter Gabriel, intitolata Solsbury Hill

Peter Gabriel – Solsbury Hill

Artista emergente, ha ben figurato anche a Sanremo di quest’anno. Sto parlando di Raphael Gualazzi, con il suo immancabile pianoforte. Lo sentiamo anche adesso, con la sua voce, che canta in inglese, con uno stile classic, questa Reality & Fantasy

Raphael Gualazzi – Reality & Fantasy

Un cantante e compositore svedese. Si chiama Peter von Poehl, è nato nel 1972. Lo incontriamo per la prima volta oggi. Ci canta una canzone sempre sul tema fantasy, dal titolo

The Story of The Impossible – Peter Poehl

Angus e Julia Stone e il loro aereoplano. Già una volta l’avevamo preso, il loro Big Jet Plane. Oggi è un aereo finto, di carta, come nei giochi dell’infanzia. Noi l’abbiamo fatto volare tante volte, adesso tocca a loro con questa paper Aeroplane

Angus & Julia Stone – Paper Aeroplane

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Ecco adesso un gruppo per noi nuovo. Hanno iniziato la loro attività nel 1994, si chiamano Moldy Peaches, sono newyorkesi. Suonano un tipo di musica indie rock e i due componenti principali sono Adam Green e Kimya Dawson. Ci fanno ascoltare Jorge Regula

Moldy Peaches – Jorge Regula

Casimir Pulasky era un cavaliere rivoluzionario vissuto nel diciottesimo secolo. Viene ricordato per il suo contributo nella guerra civile americana. Nell’Illinois è stato istituito anche un giorno di vacanza in suo onore. Da qui il titolo Casimir Pulaski Day, fatto proprio da Sufjan Stevens nel prossimo brano

Sufjan Stevens – Casimir Pulasky Day

http://cdn.morguefile.com/imageData/public/files/h/hrikken/preview/fldr_2008_11_02/file0001501982308.jpgMi sembra di aver sentito questo pezzo, lo propongo anche a voi. Si intitola provvidenzialmente Winter. Giusto per salutare l’inverno appena trascorso che se ne sta andando. Cantato da  Joshua Radin – Winter

Shelter from The Storm. Riparo dalla tempesta. Il tono, concitato. Esaltazione. E’ infatti un ‘esibizione live di Bob Dylan, suscita grandi entusiasmi, e noi la condividiamo col pubblico Bob Dylan – Shelter from The Storm

hrikken

Senza Limite

9 Crimes, o se preferite NineCrimes. L’alternativa è giusta e si può scegliere una delle due maniere per dire la stessa cosa. Con una leggera differenza. Nel primo caso è un brano di Damien Rice, nel secondo un sito che parla di lui e di altri artisti collegati. Buono a saperlo, per dovere di cronaca allego il link di riferimento  link

Damien Rice – 9 Crimes

Arriva un sovrano, un certo king Charles. Ci canta Mississippi Isabel. Strani questi due nomi, insieme. Mi sembra di capire però sia la ragazza a prevalere, quindi come cognome si attribuisce anche il nome del fiume

king Charles – Mississippi Isabel

Il re era in balia della ragazza. Non mi sembrava giusto. Gli ho voluto dare un’altra possibilità con un’altra donna, una certa Lady Percy. Il brano comunque è sempre sopra le righe, dallo stile un po’ scherzoso, come lo era il precedente. Le donne forse non sono da prendere troppo sul serio

king Charles – Lady Percy

Arpeggi di chitarra, preceduti dal suono di un violino. Si fanno strada così i prossimi artisti, dal nome composito di Jil Is Lucky. Il titolo, vero e proprio, è un altro. The Wanderer, il vagabondo

Jil Is Lucky – The Wanderer

Un artista rivelazione, giovanissimo, di nemmeno vent’anni. E’ nato nel 1994, ha già avuto importanti riconoscimenti. Si chiama Jake Bugg e il suo stile molto particolare lo fa assomigliare ad alcuni grandi del passato. Il brano che ascoltiamo è Someone Told Me

Jake Bugg – Someone Told Me

Easy, facile, come questo brano di Mai Lan, artista francese dal nome orientaleggiante. Agli esordi, questo brano presentato nel 2012 è il suo pezzo più conosciuto. A tratti melodico, poi quasi urlato, ritmato

Mai Lan – Easy

http://www.voglioviverecosi.com/public/vvc/UserFiles/Image/TEXAS%20AAA.jpgUn  pezzo più regolare, rispetto al precedente. Mi ispira di più. E’ anche più semplice scriverci sopra, presentarlo in maniera giusta. Scorrevole, melodico per la voce di Agnes Obel, fratello passero, brother sparrow

Agnes Obel – Brother Sparrow

Damien Jurado e un brano molto dolce, che penso abbia dedicato ad una città americana, situata in Texas. Il titolo è Abilene, prossimo pezzo che ascoltiamo

Damien Jurado – Abilene

link

No Ceiling, senza limite. Sembra quasi di fare la pubblicità agli orologi, o a una bevanda stimolante. Sinonimo di sport estremi, si può fare riferimento letteralmente, all’eccesso, oppure a questo brano, cantato e suonato da Eddie Vedder

Eddie Vedder – No Ceiling

 

La seconda lettera minuscola, le altre maiuscole. Si chiama con il nome biblico di Aaron e con una chitarra acustica, da solo, ci canta di questo personaggio misterioso. Si potrebbe pensare ad un Mister x, invece è Mister K

Aaron – Mister K

Oursoul

Mi auguro di poterti rivedere presto. Nell’universo delle frasi inutili, convenzionali, penso che a buon diritto si può annoverare anche questa. Eppure, detta in inglese, è un po’ meno banale, ed è anche il titolo del prossimo pezzo, di Herman Dune

Herman Dune – I Wish That I Could See Soon

Un locale notturno, posto in cui penso di essere stato senza ricordarmi dove sia. Un nome non nuovo e qualcuno saprà dov’è. The Cave, si chiama. Un luogo di ritrovo serale, alternativo ma anche titolo del prossimo brano dei Mumford & Sons – The Cave

EELS. Bella sigla, bravi loro. Pregevole questo tipo di musica. Rimette ordine nei nostri pensieri, stabilizza l’umore, lubrifica i ragionamenti, predispone in maniera ottimale all’ascolto. That Look You Give That Guy. Fossero tutte così, le canzoni!  EELS – That Look You Give That Guy

La costruzione della buona musica va avanti con gli Everlast, e la loro What it’s like. Cosa vuol dire, si chiedono. Ce lo chiediamo anche noi, senza farci troppi problemi visto che tutto sommato questi suoni ci piacciono Everlast – What it’s like

Un altra frase di cui è ricco il linguaggio parlato. Ain’t no reason, non c’è ragione. E’ necessariamente la premessa a cui seguono discorsi, ipotesi, stati di fatto. Non c’è tempo per tradurre o capire, ci basta solo ascoltare, dicendo il nome dell’autore, un certo Brett Dennen – Ain’t no reason

Ancora la band francese Herman Dune. Costituita da due fratelli francesi che si chiamano con questo cognome, ci fanno ascoltare il prossimo brano, dal titolo The Rock Herman Dune

Il sorgere del sole nel deserto. Cosa si può dire, di questo momento spazio temporale? Probabilmente tante cose che non basterà una canzone a raccontarle. Di certo, il tutto si potrà condensare in due parole, Desert Sunrise, titolo del pezzo di Brett Dennen Brett Dennen – Desert Sunrise

Eh già, eh sì, è vero, ha proprio ragione a dire così…. Love is all. Tradurlo non serve, è inutile. Non sarà nè il primo nè l’ultimo che lo dice, ognuno in modo diverso. Lui si chiama The Tallest Man On Earth, l’uomo più alto della terra, e lo canta con il prossimo pezzo

The Tallest Man On Earth – Love is all

 

Il tempo è dalla tua parte. Time on your side. Emily Jane White per questo brano al suono di una calda chitarra, giusto per dire che si può anche aspettare, nella vita non nel web, ha tempi di attesa molto più brevi Emily Jane White – Time on your side

Oursoul. La nostra anima. Hindi Zahra è l’autrice. Difficile capire chi sia, mai sentita. Una rapida ricerca mi porta a rintracciarla. E’ franco-marocchina, nata in Marocco nel 1979. Giovane, ha fatto questo disco a trent’anni, nel 2009 Hindi Zahra – Oursoul

The New Dylan

Vivere a Napoli, dove tutto è estremamente e drammaticamente reale. L’unica maniera possibile è guardare con il pensiero e non con gli occhi. Immaginare, sognare, come Lisa Mitchell, adesso con la sua sogni napoletani, Neopolitan Dreams

Lisa Mitchell – Neopolitan Dreams

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/a/ae/Draw-Costa_Rican-2smallest.jpg

Arsdelicata

Bookends, reggilibri. Danno fisionomia ad una biblioteca. Oggetto forse non molto usato, come non molto conosciuta la canzone di Simon e Garfunkel, così intitolata   

Simon and Garfunkel – Bookends

Lo ascoltavo già ai tempi questo brano degli America, di grande successo A Horse With No Name. Una cavalcata allora tra le praterie, i Canyon, i deserti e le strade americane. Cantando: “In the desert You can remember your name…”

America – A Horse With No Name     

 

Doveva essere molto giovane, Bob Dylan, quando cantava questa canzone. Lo posso capire dallo stile minimale, fresco, autentico, che rende questo I Want You un brano davvero piacevole da ascoltare. Lo propongo anche a voi. Era il 1966

Bob Dylan – I Want You

Sembra di continuare un viaggio nel passato della musica. Invece, invece Jake Bugg è un artista attualissimo. E’ solo lo stile che ricorda i suoni di un tempo. Un effetto retrò che rende speciale questo genere e allora vi propongo due suoi brani, il primo Lightning Bolt

Jake Bugg – Lightning Bolt

Taste it. Assagialo. Quante volte mi hanno detto così! La mia natura conservatrice, minimale, mi ha sempre fatto rispondere di no. A distanza di anni, inaspettato, insospettabilmente, mi arriva anche l’invito di Jake Bugg con il prossimo brano

Jake Bugg – Taste it

On Call. A chiamata. Il nuovo concetto, il nuovo valore delle persone. Non più importanti, essenziali. Non hanno, e non danno più un valore aggiunto, una sostanza alle cose. Sono solo disponibili a chiamata. Come in questo brano dei Kings of Leon

Kings of Leon – On Call

 

Questo casino, in cui siamo. Che dire, di una frase così? Che anche questa è di stringente, dirompente attualità. Ed è anche il titolo, realistico e insieme drammatico del prossimo pezzo di PJ Harvey, this mess we’re in

PJ Harvey – This mess we’re in

Potrebbe essere un artista soul, ad ascoltarlo, in questo pezzo. Si chiama Jamie Lidell e canta questa Another Day. Un altro giorno, ma anche un altra musica, un altro stile, il gusto di cambiare

Jamie Lidell – Another Day

Know-how. Un termine importantissimo, diventato di uso internazionale. Intraducibile, è l’insieme delle conoscenze operative alla base di una determinata attività lavorativa. Da oggi, anche un brano, cantato dai Kings Of Convenience

Kings Of Convenience – Know-how

 

Heart of Gold

Leaving, abbandono, allontanamento, partenza. Partiamo anche noi, oggi, con questo brano, intitolato per la precisione The Leaving Song. Inizia come se fosse un pezzo new age, poi arriva il vocalist, un certo Chris Garneau, e canta in maniera melodrammatica, strappalacrime

Chris Garneau – The Leaving Song

Andando indietro con il nastro, la cassetta, il video. Quando c’era la parola Rewind, e poteva voler dire questa cosa sola. Adesso come parola non è più molto usata. Ci pensa allora Paolo Nutini a farla tornare in auge intitolando così la sua prossima canzone

Paolo Nutini – Rewind

I belli strumenti dell’America Latina. Li sto ascoltando, suonano meravigliosamente, e rimandano alle atmosfere magiche e poetiche di questo continente. Oltre alla musica, ci saranno tante altre cose diverse da qua, proviamo ad immaginarle con la musica di questa De Ushuaia A La Quiaca di

Gustavo A. Santaolalla – De Ushuaia A La Quiaca

Cantautore, chitarrista e ambientalista canadese. Riporto fedelmente la definizione di Wikipedia. Aggiungo io che ha una lunga storia alle spalle, avendo iniziato da più di mezzo secolo la sua attività. Sto parlando di Neil Young, di cui ci ascoltiamo Heart of Gold, uno dei pezzi più conosciuti. Inciso nel 1972

Neil Young – Heart of Gold

Cantare insieme, con le voci sovrapposte. Facile, se si è una coppia. Un ragazzo ed una ragazza all’insegna dell’easy pop. Si chiamano Paul and Louise e ci fanno ascoltare Here in This Place

Paul and Louise – Here in This Place

I wish I was a punk rocker. Vorrei essere, una punk rocker, il titolo del prossimo pezzo. Volere è potere, eccola accontentata, dunque. Così, ascoltandola semplicemente. Si chiama Sandi Thom ed è una cantante e cantautrice scozzese, nata nel 1981

Sandi Thom – I wish I was a punk rocker

Multiculturale, multietnica. Nata a Cesarea nel 1974 è franco israeliana olandese americana. Con origini russe, pure. Sto parlando di Keren Ann, premiata singer e songwriter, oggi per la prima volta con noi. La ascoltiamo con lay your head down, appoggiare la testa in giù

Keren Ann – Lay Your Head Down

E’ un gruppo pop alternativo francese, si chiamano Girbig. Non ci sono molte notizie su di loro. Solo qualche brano, tra i più conosciuti. Per esempio questo, un ep del 2008, dal titolo The Whistle of the train, il fischio del treno

Girbig – The Whistle of the train

La persona che ami. Un modo di andare dritto al cuore. Ci vuole allora la musica giusta, e la persona giusta. Torna allora, per l’occasione, dopo tanto tempo Rufus Wainwright, e canta the one you love

Rufus Wainwright – The One You Love

Amici Lontani

Sembra rap, un genere di musica che non mi è proprio congeniale. Sembra, ma non è. Sono Clouds, nuvole, le nuvole di questo artista della Sierra Leone, dal nome misterioso di Patrice. Ascoltiamolo sperando che non porti brutto tempo Patrice – Clouds

Parlavo di brutto tempo, ed arrivano i Raining Pleasure, nome stranissimo che potrei tradurre come il piacere della pioggia. Indubbiamente, in alcune condizioni, si può anche gioire per l'acqua che viene dall'alto. Non è il nostro caso, ma ci ascoltiamo comunque volentieri il pezzo di questo autore dal titolo Kemal Raining Pleasure – Kemal

Questo sembra un pezzo degli anni '50, A riproporre questo stile, molto particolari nella sua semplicità, il gruppo dei The Divine Comedy, che qui ascoltiamo con Absent Friends, amici lontani

The Divine Comedy – Absent Friends

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Get around town, spostarsi in città. Dove le macchine sono formiche impazzite, gli uomini dei numeri di un agglomerato urbano. Girare fa venire un fastidioso mal di testa. Per fortuna siamo con i Revolver che in questo giro ci fanno da guida Revolver – Get around town

Avendo appena finito di parlare della mia testa, ecco mi arriva un consiglio, di tornare in me, letteralmente back in your head. E' un duo femminile a dispensarmi questo invito. Si chiamano Tegan and Sara, e mi affido, anzi, ci affidiamo a loro Tegan and Sara – Back in your head

Dare fuoco alla città sonnolenta. Setting fire to sleepy towns. Un titolo battagliero, mentre la musica, è melodica e l'autore, almeno nel nome, ancora più tranquillo. Si chiama The Sleeping Years, e lo ascoltiamo

The Sleeping Years – Setting fire to sleepy towns

Sempre sull'onda degli autori contemporanei, con uno stile retrò, sempreverde, eccoci arrivati ai The Auteurs con questa bella canzone, dal titolo, Junk Shop Clothes. Qualcosa a che fare con un negozio di vestiti

The Auteurs – Junk Shop Clothes

Li avevo proposti una volta tantissimo tempo fa. Non me li ricordavo neanche. Si chiamano The Leisure Society, la società del tempo libero. Definizione molto pertinente, visto che ormai questo genere di tempo ne hanno tutti abbastanza. Loro lo utilizzano per fare bella musica, curata anche negli arrangiamenti, come potete sentire ascoltando

The Leisure Society – A Fighting Chance

Direttamente dal cuore, straight from the heart. Arrivando da lì, è una bellissima canzone. Cantata da un certo Fugu, autore di cui ho cercato delle notizie in rete, ma non ho trovato niente. Solo un piatto tipico giapponese, chiamato così Fugu – Straight From the Heart

Arriva adesso la chitarra di Matthew Stephen Ward, meglio conosciuto come M. Ward. Songwriter di Portland, Oregon, ci canta Shangri-la, luogo immaginario descritto nel romanzo Orizzonte perduto

M. Ward – Shangri-la

All the Love

Il primo brano di oggi è di Lenka Kripac, cantautrice e attrice australiana, più nota con il solo nome di Lenka. E’ nata 35 anni fa nel Nuovo Galles del Sud e questa The Show, è una delle sue canzoni più conosciute

Lenka – The Show

 

Autunno cade dagli alberi. La neve è fino alle ginocchia. Ti ho lasciato le mie chiavi in prestito. Per dormire nella mia stanza. Sono le immagini di una primavera che tarda ad arrivare, le strofe e i versi della prossimo brano Autumn Fallin’ della cantautrice americana JayMay

JayMay – Autumn Fallin’

Una canzone romantica come dice il titolo, This Is a Love Song. Inizia lentamente, poi è più ritmata. La voce è quella di Lilly Wood and The Prick, una band di pop alternativo francese, con un paio di dischi all’attivo

Lilly Wood and The Prick – This Is a Love Song

Un brano interamente strumentale, molto poetico. E’ di Sebastien Schuller, autore dal nome un po’ classicheggiante, come questo pezzo; esce un po’ dai nostri schemi abituali, nonostante il titolo, New York, non sia proprio originale

Sebastien Schuller – New York

Un brano dedicato a Bessie Smith, una popolare cantante blues e jazz americana degli anni venti e trenta. La musica, è un po’ una religione. Accomuna tutti gli uomini, tutta l’umanita, presente passata, futura. E’ giusto ricordare. Noi lo facciamo con Emily Jane White, la nostra sacerdotessa

Emily Jane White – Bessie Smith

 

Jack the Ripper. Un autore dal nome che si fa ricordare, e sopratutto, si fa notare. Ripper infatti vuol dire squartatore, quindi sarebbe Jack lo Squartatore. Eppure questa musica è bella, nonviolenta, fa bene alla salute. Sono contento la possiate ascoltare anche voi con questo brano dal titolo

Feral Buddleia – Jack the Ripper

Una lunga passeggiata a piedi, ritornando a casa. Sembra di scrivere un romanzo, invece in inglese è tutto condensato in tre parole, Long Walk Home. Potenza delle espressioni, dei modi di dire, del linguaggio parlato, ma anche della musica di Neil Young & Crazy Horse

Neil Young & Crazy Horse – Long Walk Home

Hope Mountain. Montagne di speranza. C’è un pianoforte, a suonare, insieme ad uno sconsolato Antony & The Johnsons. L’allegria, non abita qui. Forse, per ammirare le bellezze, e le altezze del creato, bisogna essere un po’ così, assorti, in meditazione, ascoltando questa musica di sottofondo

Antony & The Johnsons – Hope Mountain

Una voce profonda, con una personalità, un timbro caldo. Riscalda l’atmosfera e le note di questo pezzo, targato Tindersticks. Sembra la marca di un prodotto da supermercato, invece è qui, su questi schermi, a proporre il prossimo brano All The Love

Tindersticks – All The Love

Attenzione al nome, anzi al cognome d’arte. Si chiama infatti Martha Wainwright ed è sorella del più famoso Rufus. Canta questa Tower Song con un’ampia strumentazione, comprendente una vera orchestra, con anche degli archi

Martha Wainwright – Tower Song

Ivy & Gold

 

 

Unattainable è il primo brano di oggi. Filosoficamente, o profeticamente, vuol dire irraggiungibile, come troppe cose della vita. E come anche questo pezzo di Little Joy

Little Joy – Unattainable

Un brano più vivace e allegro, rispetto a quello di prima. Ha un po’ uno stile country-western, si sente anche un banjo in sottofondo. Uniamoci allora ai Bombay Bicycle Club ed iniziamo il nostro viaggio con l’edera e l’oro, Ivy & Gold

Bombay Bicycle Club – Ivy & Gold

Doveva essere l’inizio di un viaggio. In effetti lo è. Ma non un viaggio vero, un viaggio fantastico, attraverso i suoni e la musica del compositore islandese Sigur Ros. Se avevamo preparato le valige, dobbiamo accantonarle per 8 minuti almeno, il tempo di questa, Se Lest

Sigur Ros – Se Lest

Si chiama Sam Newton Battenberg Faulkner, meglio conosciuto come Newton Faulkner. Autore solista, ha esordito nel 2007 con un disco che ha scalato le classifiche Hand Built By Robots. Di questo album ci ascoltiamo il brano più famoso, Dream Catch me

Newton Faulkner – Dream Catch me

Poison, e ho in mente i pesci, chissà perché. Ma i pesci non parlano, figuriamoci se cantano. E poi, sarebbero fish, invece questo è veleno, non buono da deglutire, ma adatto per fare una bella canzone, come questa dei Jay-Jay Johanson – Poison

Il tempo è denaro, spesso si dice. Se fosse vero, avremmo dovuto essere ricchi, quantomeno per l’età che abbiamo, non più giovanissima. Invece, niente. Forse siamo così perché di tempo non ne abbiamo avuto abbastanza, come dice in francese questo brano di Jean-Louis Murat – Jennifer Charles

tu n’auras pas le temps – Jean-Louis Murat – Jennifer Charles

Yael Naim, talvolta scritto Yael Naïm o Yaël Naïm, è una cantautrice francese di origini israeliane. Canta in ebraico, francese e inglese ed è divenuta famosa in Italia per le canzoni Far Far e New Soul. Vi propongo oggi quest’ultima

Yael Naim – New Soul

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/a/a3/Mesut_Ozil_taking_a_penalty.jpg/800px-Mesut_Ozil_taking_a_penalty.jpgChissà chi si interessa. Legittimo chiederselo, A farsi e a fare questa domanda i Local Natives, con questo titolo Who Knows Who Cares, adatto al mondo iperindividualista in cui viviamo  

Local Natives – Who Knows Who Cares

Arriva un Proof. Sembra un insegnante, ma scritto così, con due o, significa prova. Potrebbe esserci un’associazione di idee, invece per fortuna non c’è nulla a che vedere con la scuola. E’ solo una bella canzone e loro sono gli

I Am Kloot – Proof

Piotr Drabik

Un calcio di rigore, Penalty. Vocabolo da noi conosciuto per il suo significato calcistico, in realtà può voler dire semplicemente pena. Non una bella cosa, ma suonata così, dai Beirut, è un altro discorso. Ascoltiamoli allora, nel prossimo brano

Beirut – Penalty