Cold little heart

Lasciando Sanremo, che sicuramente ha avuto altri brani interessanti, che magari avrò occasione di proporre, torno al mio genere di musica più congeniale, quello un po’ folk, indie, alternative. Vado un po’ a ruota libera alla scoperta di qualcosa di nuovo, o di almeno non tanto conosciuto, almeno per me. Farò magari un po’ fatica a trovare qualcosa da condividere, ma non voglio avere fretta. Vorrei essere sicuro di quello che condivido. Dico subito che, non so perché, ma pur essendo pieno inverno, fa molto caldo. Dico non so perché, ma in effetti posso intuire sia il cambiamento climatico, l’effetto serra oppure l’inquinamento. Qui c’è gente che va in giro solo con il maglione, e come dicevo è molto strano, per la stagione. I don’t know, come dice anche Sufjan Stevens – Death with dignity

Canzone direi triste, ma anche suggestive, dal tema un po’ particolare. Strumenti molto semplici ed essenziali ad accompagnare Sufjan. Un pianoforte, una chitarra acustica, e naturalmente la sua voce. Certo, a Sanremo c’era l’orchestra, ma ve l’avevo detto che oggi avrei cambiato genere. Ma ecco improvvisamente qualcosa da raccogliere al volo, perché veramente bello: The Barrell – Aldous Harding

Ho appena finito di leggere che il coronavirus è il nemico pubblico numero 1, lo ha detto l’organizzazione mondiale della sanità. Accidenti, un brutto affare. E io che parlavo dei cambiamenti climatici e dell’effetto serra….ormai queste sono cose del passato.

Quello che pensa la gente

Ormai c’è questo virus, che occupa e preoccupa. Occupa le prime pagine dei giornali e preoccupa i governi e l’opinione pubblica. Opinione pubblica forse non ancora tanto. Probabilmente la gente, almeno al di fuori della Cina, non si rende ancora conto della gravità di questo fenomeno, che è meglio chiamare malattia, perché lo è, a tutti gli effetti. Si pensa sia una banale influenza, solo un po’ più particolare, e forse lo è, ma a preoccupare secondo me è il contagio e la modalità di trasmissione, che può estendere questo virus facendolo diffondere in tutto il mondo. Lana del Rey Venice Bitch

Adesso sto ascoltando un’altra canzone di Sufjan Stevens, Should Have Known Better, devo dire che è proprio bella, ma non vorrei ripetermi, anche perché come la prima l’avevo già proposta in passato, quindi preferisco passare ad altro. Mi piace comunque questa compilation che sto ascoltando. Sicuramente mi farà ascoltare qualcos’altro di valido. Ecco infatti un bravissimo Michael Kiwanuka che era da veramente tanto che non ascoltavo Cold Little Heart – Michael Kiwanuka.

Un mio amico, che fa l’informatore medico-scientifico, mi ha dato delle medicine di campione. Per stasera sono a posto. Anche il minestrone, quello che dovrei cucinare tra poco, ho visto che c’è, qui in casa, quindi non devo neanche uscire. Non mi resta che mettere il post sul mio blog e continuare a godermi la mia musica

Sanremo

Sanremo è bello, divertente, interessante, creativo, appassionante. Ci si sente un po’ obbligati a dire certe cose, anche se non si pensano affatto. Solo, che, siccome Sanremo è Sanremo, ci deve piacere per forza, anche se c’è questo protagonismo, sensazionalismo e moltissime cose inutili che lo fanno sembrare tutto tranne una gara di canzoni. Che dire poi, della gente che vuole solo apparire o fa finta di litigare? E vabbè, sentiamolo allora, proponendo quello che mi sembra più interessante. Viceversa – Francesco Gabbani

Il primo ascolto che vi propongo è questo di Francesco Gabbani. Sono piacevolmente sorpreso. Non pensavo neanche di trovare così presto qualcosa di stimolante. Confido di poter scoprire altro. Non è detto che la musica bella sia per forza e sempre quella del passato. Ecco per esempio anche questo Achille Lauro, davvero niente male. E lui se ne frega, e forse ha ragione. Non per niente il suo brano si intitola Me ne frego – Achille Lauro

Ieri sera, con Manu, prima di addormentarci abbiamo attaccato sul nostro tablet le canzoni del festival di Sanremo, in quel momento ho capito che avrei potuto trovare qualcosa da proporre qui sul blog. Credo di non essermi sbagliato, certo, non dico che tutto quello che si vede e che si sente a Sanremo sia valido, però sicuramente, c’è qualcosa, qualcosa che magari oltre ad oggi, si potrà ascoltare domani o dopodomani. Qualcosa di degno, degno di essere ricordato, intendo. Ringo Starr – Pinguini Tattici Nucleari

Un brano che dura poco, questo delle Vibrazioni. Faccio appena in tempo a tirare giù il titolo, ma secondo me merita. Dov’è – Le Vibrazioni

https://www.youtube.com/watch?v=CubHKCN_fOU

Sapete però che cosa vi dico? Che questo Fai Rumore, è forse il pezzo che mi convince di più, di quelli che vi sto proponendo. Non so se tra questi ci sarà il vincitore, ma questo potrebbe essere. Suggestiva e con bellissimi colori anche la copertina del singolo. La voce è quella di Diodato – Fai Rumore

Guarda lo tsunami che travolge la città…..Per quanto il brano di Eugenio in via di Gioia abbia degli spunti musicali interessanti, non è sicuramente tra i miei preferiti. Mi basta solo citarlo e preferisco passare ad altro. 

Figlio d’arte

Adesso sto ascoltando Paolo Jannacci. Non l’avevo mai visto, trovo che assomigli in maniera impressionante al padre. La sua canzone è tipicamente sanremese, ma anche molto poetica. Voglio Parlarti adesso – Paolo Jannacci

https://www.youtube.com/watch?v=cLuDWaMAbk4

Mi sembra di conoscerlo, infatti sì, è Piero Pelù. Devo dire che non sono mai stato un suo estimatore, però questo brano, penso che non sia male. Eccolo quindi, Gigante – Piero Pelù

https://www.youtube.com/watch?v=hAkmNHmUGEM

Carmelita

Avendo compilato un modulo, un assegno, scritto un paio di mail, e fatto anche ovviamente colazione, dovrei essere a buon punto. In realtà ci sarebbero tante altre cose da fare, quindi capisco che la mia giornata di lavoro non è neanche iniziata. Dovrò necessariamente recarmi in studio a smaltire dei documenti, seguire poi le varie necessità della famiglia che incombono, preparare magari qualche brano da cantare per il karaoke di stasera, andare dal parrucchiere a farmi i capelli, se riesco, ma ho tanti dubbi. Visto che inevitabilmente sono tante le cose da fare ancora, perché non iniziare con un artista cecoslovacco e una bella canzone? Lui si chiama Jifi Zmozek e naturalmente non lo conosco. Ha una faccia simpatica e anche il suo brano è bello. Uz Mi, Lasko, Neni Dvace Let – Jifi Zmozek

Loro invece sono un gruppo, sempre cecoslovacco, ma mi piacciono proprio. Si chiamano Rangers. Propongono un sound così originale e allegro, che penso meritino un posto in questa playlist Inzenyrska – Rangers

Le notizie di oggi parlano ancora del coronavirus, questa nuova malattia che arriva dalla Cina. Il medico cinese di 34 anni che era in prima linea a combatterla e fu anche il primo ad annunciarla senza neanche essere creduto, purtroppo è morto. E’ una notizia molto triste. Lui è senz’altro un eroe, ma mi dispiace molto, avrei preferito che questa notizia non fosse vera, come avevano in un primo tempo detto. Poi purtroppo l’hanno invece confermata. Intanto in Italia la coppia di cinesi che era stata contagiata è ancora ricoverata in condizioni critiche, mentre c’è anche il primo italiano positivo. James Apollo – Blessed or Bust

Leggendo quello che succede, non c’è molto da stare allegri. Meglio spaziare con l’ascolto e la fantasia. Il tempo per esempio, per fortuna è bello, sembra quasi primavera anche se mancano almeno 2 mesi all’inizio della bella stagione. Possiamo però già pensare alle vacanze, soprattutto se c’è un artista, di nome Maddy, che ci canta di una casa al mare. House by the sea – Moddy

Lo stesso festival della musica italiana, il 70esimo, si tiene in una famosa località balneare, chiamata Sanremo. Il festival di Sanremo è un festival che conoscono tutti, catalizza un po’ l’attenzione di tutta l’Italia, e per qualche giorno non si parla d’altro. Si tiene proprio in questi giorni, anche se io preferisco non commentarlo. Ci sono già tanti giornali, si può dire tutti, che lo fanno, eppoi io non lo trovo molto interessante. Preferisco seguire un percorso mio, proponendo brani e musica che piacciono a me, e spero anche a voi. Per esempio, questo è davvero bello, dei The Decemberists – Till the water’s all Long gone

https://www.youtube.com/watch?v=UJLA5k3x2S8

C’è anche un ultimo brano che vi vorrei proporre, anche perché mi piace molto e mi accorgo adesso di non avervelo mai presentato, quindi vorrei concludere la playlist di oggi con Carmelita – A.S. Fanning

Zit Jako Kaskader

Porta bene il nome Teresa. Sergio Endrigo ci aveva fatto un brano, che poi negli anni ’60 era diventato un grande successo. Qui in Italia lo conoscono tutti, infatti per il momento non lo condivido, in futuro forse sì. Vi vorrei parlare e presentare un’altra Teresa, non di questo paese, però. Lei è cecoslovacca, e questo brano è dedicato a lei. Tereza – Jifi Wabi Ryvola, Hoboes

E’ molto difficile, per me scrivere queste parole. Ci provo almeno. Sono nomi di una lingua sconosciuta, i prossimi per esempio, sono Vaclav Neckar, Helena Vondrackova – Stin Katedral

Bella musica, comunque. Mi colpisce davvero, quindi penso sia giusto presentarla e condividerla. Mi sembra che chi la suona e la canta, si nutra di un’arte e di una passione vera, come quella che ho anch’io, riempiendo le pagine di questo blog. Forse, per chi fa musica, non è sempre così. A volte si cerca un successo, un’affermazione personale, che va a discapito della qualità. C’è anche probabilmente il marketing, la moda e le leggi di mercato, che per esempio qui da noi, non ci fa ascoltare spesso delle belle canzoni. Voglio invece che chi legge questo blog, possa passare dei bei momenti, con i brani che propongo, e ce ne sono tanti da scoprire. Passiamo per esempio a qualcosa di italiano, con Ornella Vanoni & New Trolls Domani no

Era da tanti anni che non ascoltavo questo brano. Non mi ricordavo neanche che la Vanoni aveva cantato con i New Trolls. C’è da dire che lei ha sempre duettato con un sacco di artisti, quindi non è una novità. Questo Domani no è un bel brano, anche se ha un po’ di anni. E un po’ di anni hanno anche i Ricchi e Poveri, che proprio oggi si sono riuniti, dopo la bellezza di 40 anni. Confesso che sono andato a vedere la loro intervista, su internet, ovviamente. Penso che rimettendosi insieme abbiano lanciato un bel messaggio, di armonia, amore, pace, unione. Sarò ingenuo oppure idealista? Forse si, ma mi piace pensarla così, anche se, giusto per essere imprevedibili, adesso vi faccio ascoltare un successo non di loro, ma dei loro cugini svedesi, che, manco a farlo apposta, erano anche loro in 4. Abba – I do I do I do

Zit Jako Kaskader – Lucie Vondrackova, Dalibor Janda. Chissà se ho scritto bene questi paroloni. Saranno meno conosciuti, rispetto agli Abba, eppoi sono solo in 2, come i 2 artisti di prima che cantavano Stin Katedral. Ho trovato anche il video, anche se come al solito preferisco proporvi quello della casa discografica. L’epoca è senz’altro più attuale, essendo il 2009.

Meravigliosamente

Dopo aver accompagnato Pamela a scuola e Manu al lavoro, ho lasciato la macchina in centro e sono tornato a piedi. Camminando per le vie cittadine, c’erano tante bancarelle, piene di cose da mangiare e varia altra mercanzia. Non c’era niente che mi interessasse veramente, anche perché faceva abbastanza freddo e avevo voglia di tornarmene a casa. Penso a quanto sono fortunato ad essere al calduccio. Mio zio che ha il riscaldamento centralizzato non può neanche accendere i termosifoni, che sovente tengono bassi o spenti per via dell’inquinamento atmosferico. Lui ha problemi anche ad usare la macchina perché purtroppo non ha neanche un box e quando torna non trova neanche da parcheggiare. Un brutto affare abitare in una grande città. E’ vero che coi sono i mezzi pubblici, che ti fanno andare dove vuoi, però secondo me la vita è più complicata. Quando Teresa Verrà – Marco Ferradini

Poco fa ho bevuto un tazzone di caffè e ho anche avuto un rigurgito. Ho poi preso una caramella di limone in funzione digestiva e adesso mi sembra di stare meglio. Ho visto sul telefonino, la mia collega mi ha già cercato, chissà che cosa voleva. Anche il telefono fisso di casa continua a suonare, ma, a parte il fatto che non so chi sia, non mi azzardo a tirare su. Non credo che mi convenga rispondere, visto che il numero che appare sul display penso di non conoscerlo. Se qualcuno mi vuole, sa dove trovarmi. Meravigliosamente – I Cugini di Campagna

Ieri era domenica, oggi ovviamente lunedì. A parte il fatto che si continua a parlare di questo coronavirus, e questo non è bello, dovremmo concentrarci come sempre sulle cose belle oppure che ci servono e che ci interessano, anche se purtroppo questo virus, se continua così, finirà per impattare sulle nostre vite, un po’ come sta succedendo in Cina. Speriamo di no, un conto è una cosa lontana, come adesso, un’altra cosa è invece una cosa, scusate il gioco di parole, attuale che ci interessa da vicino. Continuo comunque ad avere speranze e a pensare alle cose belle, come questa canzone di Giorgio Gaber che ho ascoltato proprio ieri mattina Porta Romana – Giorgio Gaber

Giorgio Gaber è stato un grande. In realtà lui si chiamava Gaberscik, e questo non so in quanti lo sanno. Poi si è fatto chiamare Gaber, e noi l’abbiamo sempre chiamato e conosciuto così. Successivamente è diventato il signor G, e ha cambiato anche il suo genere musicale. Le sue performances penso siano state degli spettacoli veri, fatti di canzoni e monologhi. E’ stato davvero un grande, anche ultimamente quanto ha scritto e cantato che non si sentiva italiano, cosa senz’altro comprensibile e condivisibile. Penso che questo Porta Romana sia stato comunque un atto d’amore verso la sua città, anche se di canzoni belle ne ha fatte davvero tante. Cosa dite per esempio, di questa non arrossire?  E’ una delle canzoni più belle e poetiche della musica italiana. Non penso si possa dire che non è attuale. I classici non tramontano mai. Giorgio Gaber – Non Arrossire

Masterpiece

Sono uscito stamattina, e devo dire che era molto meglio di ieri sera. La nebbia grazie al cielo si era dissolta, e oggi era solo un ricordo. Al suo posto, un pallido sole, che per quanto pallido, era ed è pur sempre un sole, che adesso che sono quasi le 3 del pomeriggio, è più luminoso. Pamela adesso sta guardando un film, Manu sta cucinando le lasagne per stasera. Abbiamo finito di mangiare da poco. Prima di andarmene un po’ a riposare, sto ascoltando un po’ di musica, scrivendo contemporaneamente queste poche righe. E’ una domenica pomeriggio abbastanza tranquilla, facciamo tutto sommato le solite cose, io però questo pomeriggio vorrei uscire, non credo sia bello passare troppo tempo a casa, e poi ci starò già stasera. Farò magari una passeggiata, oppure andrò a trovare qualcuno, adesso non so. Sicuramente più tardi ci sarà un documento da finire, poi forse finalmente sarò libero. The Draft Horse – Jeff Ingersoll, Amythyst Kiah

Ho faticato un po’ prima di trovare il brano giusto da proporre. All’inizio non c’era niente che mi convinceva veramente, poi ho sentito degli accordi molto belli, e ho creduto interessante proporvi il precedente the draft horse. La questione è che adesso è arrivato un pezzo ugualmente bello, Song, Woman and Wine, che però ho già proposto, neanche da molto, passo quindi a qualcos’altro. Adesso c’è bullet proof, dei this is the kit, ed è più o meno la stessa storia. Una prova di proiettile già condivisa ultimamente, quindi passiamo ancora oltre. Penso per esempio a quanto sia brava questa Big Thief. Fa tutto da sola con la chitarra acustica. Solo chitarra acustica e voce. Questa è classe, ragazzi. Merita, quindi la faccio ascoltare anche a voi.  Masterpiece – Big Thief

Credo che non convenga stare troppo o tanto da soli, salvo che per fare delle cose valide e interessanti, come questo Masterpiece, che credo pensiate anche voi sia davvero una bella canzone. Voltando pagina, vado a trovare dei fratelli, che ho già conosciuto in passato e vi ho già presentato. Si chiamano The Barr Brothers, ma questo brano, penso di non averlo mai proposto. You Would Have to lose Your Mind – The Barr Brothers

Eccomi di nuovo qua, dopo che questo pomeriggio sono stato in ospedale a trovare mia cognata, che fortunatamente domani verrà dimessa. Uscito da lì, sono andato a lavare la macchina e poi, già che c’ero, ho fatto anche benzina. Tornato a casa, ho mangiato con i miei familiari e dopocena ho fatto una lunga chiaccherata al telefono con mio zio, che non sentivo da tanto tempo. Tra poco andrò a letto, ho intenzione quindi di concludere, proponendovi questo Tiger Striped Sky – Roo Panes

All is Well

Una vera fortuna non dover andare a prendere Pamela alla fine della sua serata. Dormirà da un suo amico, così anch’io me ne potrò stare in santa pace a fare le mie cose, qui a casa. On the Other Side – Blanco White

Le ho dovuto dare al telefono il numero della carta di credito, perché la sua l’aveva lasciata a casa. Ero al ristorante, e ho parlato un po’ forte. Spero non mi abbiano sentito, e se mi hanno sentito, spero non mi abbiano clonato la carta.

4 passi

Ad ogni modo, lei in quel momento stava facendo un acquisto online e per completarlo aveva bisogno di queste informazioni. Si trattava per l’appunto di cibo a domicilio per cena, da consumare a casa insieme ai suoi amici. Poi la spesa è andata a buon fine, e anch’io sono uscito dal ristorante. Metà di quello che avevamo ordinato ce lo siamo portati a casa dentro uno scatolone. Abbiamo fatto, io e Manu, 4 passi, ma proprio 4 passi di numero, visto che faceva freddo. Avrei voluto fare un giro in macchina, ma era problematico anche questo, essendoci molta nebbia. Good as Gold – The Apache Relay

Questo pomeriggio dopo alcuni mesi, ho tirato fuori dal fodero la chitarra. L’ho preso in mano e ho fatto tra me e me un’amarissima constatazione. Probabilmente non la suonerò mai. Mi serve solo a trovare degli accordi ed armonizzare i pezzi. Vivo di musica, senza suonarla, purtroppo. Magari la ascolto, la presento, la propongo, la condivido, la invento anche, ma purtroppo non la suono. Non so se questo sia giusto o sbagliato, probabilmente è sbagliato, ma è così. Se si trattasse di sapere e memorizzare 4 accordi, potrebbero suonare tutti. La questione vera è che suonare vuol dire dare espressione ad un oggetto inanimato, quale è uno strumento musicale, e purtroppo io non riesco. Secrets – Radical Face

Mi sono dimenticato di dire una cosa: io la musica la canto, anche. I risultati purtroppo sono modesti, ma nella vita si fa quel che si può. All’inizio di novembre dell’anno scorso ho pubblicato un disco, che ho intitolato niente è impossibile. Niente è impossibile, perché in quel momento mi sembrava eccezionale pubblicare un disco, e forse lo era, in quel momento, però. Adesso la penso in maniera un po’ diversa. Sono molto perplesso e scettico sul risultato, però, fatemi dire una cosa, il disco c’è. Giudicate voi, allora, e cercatelo, se volete. In questo momento preferisco presentare e condividere altre cose, come questo Byegone – Volcano Choir

La musica, quella che mi sta arrivando sugli auricolari di questa cuffia, è molto allegra e festosa. Infatti la trovo propositiva, stimolante. Mi induce a pensare, scrivere, elaborare progetti e obiettivi. Non che si possa fare granché alle 11 di sera, però mi sento, ci si sente, con il mondo in mano. Tra poco sarà ora di andare a letto, mi godo però ancora un paio di ore di libertà. Non c’è nessuno che mi sta chiedendo qualcosa. Le cose che avevo in sospeso le ho sistemate, tutte o quasi tutte. Adesso sono tranquillo, fatemelo dire. All is Well – Austin Basham

Gigantic

Ho appena finito di mangiare una pizza e sono tornato da poco a casa. Il mal di testa mi ha indotto a prendere una pastiglia e adesso sono alla ricerca di una distrazione, un diversivo. Quale migliore occasione di sentirsi un po’ di buona musica, aggiornando il blog, visto che è da un po’ di giorni che non lo faccio? Eccoci qui, dunque. Questi ultimi giorni sono stati direi un po’ incalzanti. C’è stato come al solito il lavoro, qualche rievocazione storica, qualche impegno pubblico e forse quasi istituzionale. Sto scherzando, naturalmente. Continuerò ad essere un signor nessuno, però, però, a volte mi piace scherzare, facendo finta di essere quello che non sono. We Danced Last Night – Dancing Years

Per fortuna siamo a metà settimana. Oggi è stata una giornata impegnativa, domani più o meno la stessa cosa. Sono impegnato adesso nella scansione di un contratto e nella trasmissione di alcuni documenti, attività non particolarmente entusiasmanti. Ad allietare la giornata, arriva questo brano che proprio mi stimola, ad andare avanti. La voce è quella di Eddi Front – Gigantic

Forse mi devo impegnare a riscoprire qualcosa di italiano, visto che stasera ci sarà il karaoke, quindi per forza di cose, dovrò ascoltare qualche brano prima di salire sul palco a proporlo. Oltre ad indovinare la giusta tonalità, ci vuole anche una certa dose di sfrontatezza, coraggio oppure incoscienza. Certo, non sono in uno stadio, ci saranno una ventina di persone, però, io ci terrei a fare bella figura. Le due ragazze che dirigono questo karaoke sono molto bravi, sanno coinvolgere gli avventori del locale, mettendoli anche a proprio agio. Vedremo quindi se canterò qualcosa anch’io, e cosa riuscirò a fare. Mail the Horse – Kid Gloves

Fa freddo e per scaldarmi mi sono fatto una doccia. Ho messo il riscaldamento a 25 gradi, forse un po’ troppo, adesso lo abbasserò. Non vorrei rendermi complice dell’inquinamento atmosferico. Oggi comunque sono stato bravo, sono riuscito a non usare l’auto, ma credo che stasera mi possa essere indispensabile.

Atmosfera

Mi piacerebbe parlare di qualcosa di originale, ma ho paura che non lo posso ancora fare. Scorre tutto come sempre, tra computer, carte, libri e lavoro. Domani mattina spero di concludere il mio ultimo brano, e poi la prima cosa che farò è metterlo su soundcloud. Spero che la risposta sia migliore rispetto agli ultimi, che mi sembra abbiano avuto pochi ascolti. The Roundabout – Ridley Walker

Ecco infatti che sono riuscito nell’impresa, ma ve ne parlerò più avanti. Adesso devo correre, verso nuove mete, che paradossalmente sono sempre le solite, ovvero scartoffie varie che devo fare per guadagnarmi la giornata. Cerco almeno di non farmi mancare la musica, che ho attaccato proprio adesso. We were giants – Stornoway

Stamattina un mal di testa, come non mi capitava da diverso tempo, ha un po’ rovinato l’inizio della mia giornata. Sono comunque uscito presto e ho potuto procedere con la mia giornata di lavoro. Non mi sono fatto mancare medicine e pastiglie che prendo sempre, in queste occasioni. Il malessere è durato per diverse ore, adesso per fortuna sto un po’ meglio. Adesso sto perdendo un po’ di tempo, senza fare niente di speciale o di concreto.

La lavastoviglie

Dopo pranzo ho un po’ riposato, non prima di avere sistemato la cucina, mettendo i piatti e le stoviglie nella nuova macchina che è arrivata. Una lavastoviglie nuovissima di marca Miele, molto bella. Ce l’abbiamo da ieri. E’ più grande e spaziosa di quella che avevamo prima. Mi sembra giusto poter contare su degli elettrodomestici che al giorno d’oggi sembrano indispensabili e importanti. Non tutti ce l’hanno, però, la lavastoviglie. Alcuni si lavano i piatti a mano. Io la trovo una grande seccatura e forse anche una perdita di tempo, ma è una questione anche di abitudini. Prima di certo non si usava, ma sto parlando di tantissimi anni fa, anche perché è da quando sono nato che ce l’ho e la vedo in casa, e io non ho neanche pochi anni. Selene – Claran Lavery

Sto aspettando che arrivi qualcosa di giusto da poter condividere. Non vorrei scrivere troppo e riempire questa pagina di troppi discorsi. Ci deve essere anche la musica. Sono ormai le sette meno un quarto e si avvicina anche il momento di fare qualcosa per cena, dovrò quindi tra poco decidermi a staccare. Ah, che stupido! Potrei concludere con il mio pezzo, visto che ve ne avevo già parlato. Spero che vi piaccia!! Stefano Molho – Atmosfera

Piccoli Mondi

E si avvicina il fine-settimana. Anzi, ci siamo già. Manca solo un ultimo step. Degli operai che vengono a fare un lavoro domani mattina, qualche commissione qua e là, e poi il meritato riposo, non prima di passare da una lavanderia a ritirare della biancheria che ho portato lì a lavare. Tutte cose comunque poco importanti, queste che sto raccontando. Diamo invece spazio alla musica, adesso con Rayland Baxter – Let it all go man

La musica è talmente bella che ascoltandola in cuffia, forse non mi accorgo se suona qualcuno alla porta, può sempre capitare. Ho qui accanto a me i telefoni, ma potrebbero non bastare. Abbasso il volume allora, anche perché dovrei fare qualche lavoro, diverso da questo di ascoltare e proporre musica. Andando avanti adesso, comunque c’è il bravissimo Father John Misty – Everything is free

Andando e tornando dal ristorante, quanti fuochi c’erano! E’ la serata di Sant’Antonio, consuetudine quindi in questi luoghi fare dei gran falò. Alcuni davvero alti e spettacolari, come quello che abbiamo visto passando, sulla strada. Non per niente c’erano diverse macchine ferme, e tantissima gente a guardarlo. Inutile che vi dica che ho mangiato a sfare. Mi sono rimpinzato, non so neanche io quanto. Small Worlds – Rayland Baxter

Nel frattempo stasera ha anche cominciato a piovere, avevano detto che sarebbe cambiato il tempo. Forse è un bene, c’era tanto inquinamento in questi giorni. Parlano di fermare le macchine, il traffico, le polveri sottili, poi si scopre che in realtà la colpa è del riscaldamento delle abitazioni. Roba da pazzi. Non lo sanno neanche loro. Eppure si tratta dell’aria che respiriamo, dovrebbe essere buona! Mi sa che per averla, dobbiamo andare in montagna, solo che adesso no, è inverno e fa ancora freddo. Ma fatemi fare un po’ di sosta, giusto per scoprire ed ascoltare questa canzone, di The Lowest Pair – In the during of a moment

Possibile che sia già ora di andare a letto? Si, purtroppo o per fortuna, essendo le 23.30 passate. Mi ostino a scrivere, non so neanche io che cosa. Forse solo le prime cose che mi vengono in mente. Eppure, vi dirò che la musica che sto ascoltando, merita, anche in questo momento. Mirrors of Paradise – Kall Baxley

Chissà che gusto c’è ad andare a rotta di collo. Loro però ci vanno per davvero, e forse piace un po’ anche a me. Vorrei che anche voi provaste questa sensazione. Wait so Long – Trampled by Turtles

Leggendo qua e là notizie e informazioni su internet, sto ascoltando anche le ultime canzoni. Questa, più soft e meditativa, mi sembra la più adatta per concludere la serata. The Weather Station –What am I going to do