Changes

Si avvicina inevitabilmente la fine dell’anno. Ci saranno delle feste, dei ritrovi familiari, avremo modo e tempo di stare in compagnia delle persone a cui vogliamo bene. Ecco allora un brano in sintonia con questi buoni sentimenti, è di Rayland Baxter – Mother Mother

Io ho già ricevuto un calendario con dei bei ricordi. Me l’ha portato il corriere, direttamente a casa mia. Provenienza, Stati Uniti. Che belle fotografie, ma aspetterò i miei familiari per guardarle. E’ arrivata intanto Maya De Vitry – Go tell a Bird

Faccio finta di fare un corso di aggiornamento, e intanto scrivo queste cose, e sento questi bei pezzi. Adesso è il turno di Vance Joy, trovo questo suo pezzo davvero interessante, si intitola Mess is Mine – Vance Joy

Prima quando ho ricevuto quel calendario, mi sono commosso. Accidenti al mio sentimentalismo. Meno male che sono ancora qui, integro sano e salvo a casa mia, ieri sera sono uscito a fare una passeggiata, e una macchina mi stava tirando sotto. Come ha fatto a non vedermi? Avevo un ombrello bianco, e la strada non era proprio buia. Non si è neanche scusato, e mi ha lasciato passare come se mi facesse un piacere. Ma ero sulle strisce, le strisce vorranno pure dire qualcosa! Bando alle ciance e andiamo con il prossimo brano, di un certo Donovan Woods – It’ll Work Itself out

Devo mettere 50 euro sulla carta di credito, dovrebbero servire per comprare un materasso gonfiabile. Si potrà così dormire per terra, sul pavimento, come fanno i Lumineers con il prossimo brano. Sleep On the Floor – The Lumineers

E sono arrivato intanto alla lezione n.3 di quel corso noiosissimo di aggiornamento. Aspetto solo che passino i minuti, aspettando anche che ci sia qualche canzone da condividere. Non tutte lo sono, vorrei scegliere quella giusta, mi sembra che questa di Jason Isbell and the 400 Unit lo sia. E’ conosciuta, almeno da me, forse non è molto che ve l’ho proposta, ma non ha importanza. If We Were Vampires – Jason Isbell and the 400 Unit

Che bello sarebbe se non ci dovessimo preoccupare di cambiare la nostra personalità. C’è già un brano che forse lo dice, naturalmente io non lo so, ma mi piace pensarlo, è il prossimo di Langhorne Slim – Changes

Fleet Foxes first collection 2006 – 2009, leggo sulla copertina del disco. In effetti questo brano è un classico, mi dispiace quasi di proporlo, da quanto è conosciuto e famoso. Forse, però, per qualcuno può essere nuovo, ecco allora che c’è festivalmusicale. Sono, siamo qui per questo. Far conoscere, dare un po’ di luce e gioia in questo mondo grigio e triste. Fleet Foxes – Mikonos

If You Need To, Keep Time on Me. Mi sono rimesso alla postazione e sto ascoltanto ancora I Fleet Foxes. Ve lo accenno, ma non per riproporveli una seconda volta anche se, in effetti meriterebbero. Il brano è molto poetico, bello, romantico, non c’è bisogno che ve lo dica. Passiamo allora ai Dead Horses, senz’altro meno conosciuti. Dead Horses – A Petal Here, a Petal There 

Golden

Come doveva essere amabile questa Olivia. Non sto parlando della moglie di Braccio di Ferro, Popeye. Sto parlando di questa, che doveva essere la musa ispiratrice di Rayland Baxter – Olivia

If you love, e poi dice un sacco di altre cose, che ovviamente non capisco, ma sono sufficienti ad Angus & Julia Stone per farci una canzone, dedicata presumibilmente ad ul lui, data la vocalist, femminile. Ascoltiamoci allora questa For You – Angus & Julia Stone

Colder Heavens, e finalmente arriva un brano che mi sento di condividere. E’ trascinante quel tanto che basta a dare la scossa, o una scossettina, ad una giornata uggiosa e sonnolente che ormai si avvia quasi alla conclusione.Il sole se c’era, è da poco andato via. Rimangono gli umani, con le loro molteplici attività, tra cui ovviamente quelle musicali. Blanco White – Colder Heavens

Un brano piacevole, che scorre tranquillo come la corrente di un fiume. Ad un certo punto del brano infatti, viene citato anche il Missisipi, famoso corso d’acqua americano. Un pezzo quindi che si lascia ascoltare, e quindi ve lo consiglio, questo dei Waxahatchee. Accidenti, non potevano scegliersi un nome un po’ più semplice? Il titolo comunque è Chapel of Pines – Waxahatchee

Credo che ci sia sempre un tempo e uno spazio per un po’ di dolcezza, quella che manca nelle nostre società, nei nostri tempi, nella nostra epoca, che per forza di cosa è frenetica, e anche molto difficile da vivere, complicata e piena di problemi. Ecco invece questo brano davvero molto bello di Becca Mancari – Golden

Un brano intrigante questo wild horses, giusto per passare piacevolmente poco più di 3 minuti. La voce è quella di Bishop Briggs, una bella ragazza con una giacca rossa, che per l’appunto vedo nella copertina di questo disco. Wild Horses – Bishop Briggs

Sembrava una spiantata, la ragazza di prima, invece il suo video ha qualcosa come più di 9 milioni di visualizzazioni. Accidenti, che forza, che talento. Noi in confronto, non siamo niente. Dovremmo unirci per rafforzarci. Mettere su magari un bel complesso, come hanno fatto i The Lumineers, che adesso sono arrivati con la loro Ophelia – The Lumineers

Infatti loro oltre ad essere più forti, hanno aumentato anche le visualizzazioni, che adesso sono salite a 132 milioni. Mah, è meglio non insistere con questi argomenti, anche perché poi ci si rende conto che noi, o la maggior parte di noi, siamo destinati a non volare mai. L’unica speranza che abbiamo è fare quello che fanno tutti, ovvero prendere un aereo. Ma volare, in senso figurato e metaforico, quello forse non lo faremo mai, almeno secondo dei canoni e degli schemi prettamente umani o se vogliamo, commerciali. Non ci resta allora che semplicemente andare, come dice questo brano di Erato, il cui titolo recita semplicemente, Now Go – Erato

Saffiyah Smiles

Ci sono delle buste che dovrei fare. Sono le 9 e mezzo di sera ma il lavoro non mi molla neanche a quest’ora. Ho deciso però di accompagnarlo con un po’ di buona musica, anche per renderlo più interessante e attrattivo. Mi danno questa possibilità John Craigie e Gregory Alan Isakov con questo brano molto interessante, I am California – John Craigie Gregory Alan Isakov

Se noi fossimo vampiri, If We Were Vampires. A chi verrebbe in mente di intitolare una canzone così? Ma a Jason Isbell and the 400 unit, naturalmente. Brano che comunque, nonostante il titolo e l’atmosfera cupa che evoca, si fa apprezzare If We Were Vampires – Jason Isbell and the 400 unit

Sunsets è un’alba o un tramonto? Un tramonto, quello che oggi non abbiamo visto e per un po’ di giorni non vedremo. Sentiamolo, almeno, con questa bellissima canzone targata Jack Johnson – Sunsets for somebody else

Se poi trovassimo noi stessi, sarebbe il massimo. C’è gente che ha cercato tutta la vita, magari senza neanche riuscirci. Io vorrei provarci, anche perché questo bel brano di Lukas nelson me ne offre il pretesto. Find Yourself – Lukas Nelson

Non posso non proporre questo brano di Billy Bragg. Troppo bello, Saffiyah Smiles mi piace proprio. Non ci resta che predisporci al buon umore, e fare un bel sorriso anche noi. Billy Bragg – Saffiyah Smiles

Maldives, ci mancavano loro, anche perché mai proposti, almeno ultimamente. House of flames è il loro brano, lo voglio riascoltare, perché sono stato interrotto più o meno a metà. Voglio cogliere le sfumature e le stranezze di questo pezzo che tutto sommato è interessante, nonostante la solennità del sound. Maldives – House of flames

E’ proprio una meteora, questo London. Si tratta infatti di un brano di meno di un minuto e mezzo. Neanche il tempo di ascoltarlo, che finisce subito. Ma, ascoltatelo anche voi. C’è la voce e la chitarra di Joshiah and the Bonnevilles – London

Tre o quattro mesi fa eravamo al mare. Sarebbe bello ritornarci. Ha un fascino anche d’inverno. Perché no, allora…. Ce ne offre l’occasione un certo Conor Oberst, ci porta nella costa dei barbari. Un luogo reale, anche se non so di preciso dove si trovi. Conor Oberst – Barbary Coast

God only knows. Ammazzate o’, scusate l’espressione. Qui oltre al misticismo, si evocano anche i Beach Boys. Risultato però, devo dire che non è niente male. Largo allora a questo autore e interprete, un certo John Prine – God Only Knows

There’s a Light

Please, please, please. Questo brano di Marc Brussard non mi scalda particolarmente il cuore. Certo please, please me dei Beatles era diversa….Nulla di paragonabile. Questo brano in confronto è abbastanza scialbo, insipido, ma…lascio decidere a voi, magari vi può piacere Please Please Please – Marc Brussard

Vediamo se andiamo meglio con Matter of Time? Mah, si direbbe che si faccia un po’ fatica a risalire la china, anche se indubbiamente Trent Dabbs ci prova. Con che risultati, non lo so. Ripete ossessivamente Matter of Time quindi a questo punto, lo faccio ascoltare anche a voi Trent Dabbs – Matter of Time

Runnin Round è il prossimo brano che vi propongo, decisamente più convincente. Autori Brigitte Demeyer e Wll Kimbrough, coppia che qui da noi è si può dire sconosciuta, ma per me ben più apprezzabile di Albano e Romina. Runnin Round – Brigitte Demeyer  Wll Kimbrough

Dopo la coppia del secolo, una vocalist, forse singola. Ho parlato forse troppo presto, dal nome non si direbbe. Si chiama o si chiamano Quilles & Cloud, e il loro brano, accompagnato da bellissimi accordi arpeggiati di chitarra, Black Sky Lightning – Quilles & Cloud

While my guitar gentle weeps era una bella canzone dei Beatles, questa, peraltro non da molto presentata in una playlist precedente, Gentle on my mind. Bello comunque riascoltarla, anche a distanza di poco tempo. Loro sono naturalmente Billy Bragg, Joe Henry – Gentle on my mind

Chissà che cosa si prova a camminare in mezzo ad una tempesta. Prova a raccontarcelo The Lone Bellow. Il suo brano sicuramente interessante, è peraltro  in sintonia con il maltempo di questi giorni. Si intitola infatti Walk into a Storm – The Lone Bellow

Terrible lie, bugia terribile. Terribile però non è questo brano, tutt’altro. Ascoltiamocelo allora, penso meriti. La voce, quella dei The Parson Read Heads – Terrible lie

Giornata nuvolosa, piovosa. Pessimismo e tristezza, in molti discorsi e ragionamenti fatti oggi. Giornata quindi, all’insegna del pessimismo, ma sta volgendo al termine. Proviamo a pensare che andrà tutto bene, andrà tutto per il meglio. C’è anche questo brano che mi induce a crederlo e a pensarlo. Si intitola infatti There’s a Light – Jonathan Wilson

Davvero bravo questo Jonathan Wilson, spero di avere l’occasione di riproporlo presto. Adesso passiamo invece ad un gruppo, si chiamano The Wealthy West. Nome tipicamente americano, e forse anche il loro brano lo è. Si intitola Wasting Time, letteralmente, tempo perso. Accidenti, non andiamo bene, tuttavia non penso che sia tempo perso ascoltare una canzone così.  The Wealthy West – Wasting Time

Save My Life

Se penso che adesso io non ti conosco… tu chi sei, mi sorprende tutto quello che fai. Come si intitola quella canzone? E’ la notte dei pensieri? Forse, non so, vediamo…Si, esattamente. Il cantautore italiano, romano che l’ha scritta e cantata, Michele Zarrillo. Si ascolta sempre volentieri Michele Zarrillo – La Notte dei Pensieri

Un treno a mezzanotte. Penso che a quell’ora i treni ci siano ancora, e comunque se c’è David Rawlings, il viaggio è assicurato. E’ infatti lui il macchinista, il suo brano si intitola Midnight Train – David Rawlings

Look my way, guarda la mia maniera, il mio modo. E’ l’unica cosa che riesco a capire di questo brano, il cui titolo, molto ermetico, è solamente 17. Lo trovo comunque orecchiabile, interessante, lo propongo anche a voi, per la voce dei Will Hoge – 17

Sapete che manco a farlo apposta, sono adesso proprio le 17? Che coincidenza. Un cielo grigio, piovoso, un tempo proprio brutto. E’ già calata una serata autunnale, solo la musica si fa apprezzare, per esempio questa di John Smith – Save My Life

La musica, forse è una delle poche cose che non mi deluso, non mi ha mai tradito, è per questo che mi piace ascoltarla e condividerla con voi, soprattutto se ci sono queste belle canzoni. Dovrei fare altre cose, ma i documenti e le solite carte possono aspettare. La tastiera, non solo del computer, anche quella musicale, va un po’ per conto suo. Ma ci sono anche le chitarre, acustiche, più o meno elettriche, per esempio in questa To live is to fly – Paul Kelly

Tim O’ Brien è il prossimo autore. Chissà cosa avrà da raccontarci sui Guardian Angel. Penso qualcosa di importante, aspetto qualcuno che mi dica e traduca. Mi basta per ora ascoltare il suo brano che si intitola proprio così Tim O’ Brien –  Guardian Angel

Ci vorrebbe un bel the, ma la cucina e il soggiorno sono occupati. Ci sono dei giovani che stanno studiando, attività ben più importante della merenda che avrei fatto. Meglio astenersi, anche perché ho qui accanto la mia bottiglia d’acqua. E alle orecchie….questa bella canzone che sto ascoltando Cat Stevens – Northern Wind

Un po’ seri, un po’ scanzonati, come per esempio la prossima autrice che si va avanti. Si chiama Ellen Jewell e ci propone la sua It’s your Vodoo working – Ellen Jewell

Si parla di working, non dovevo anche io fare una certa cosa? Sarà bene che mi sbrighi, prima che chiudano gli uffici. Vediamo allora di chiudere in bellezza, e lo facciamo con Joan Osborne e la sua Tangled up in Blue. Non so cosa voglia dire, ma condivido volentieri questo bel brano. Joan Osborne – Tangled up in Blue

Keeps me alive

Robert Plant. Non so perché, ma il nome non mi è nuovo. La canzone, neanche, è interessante e ve la propongo. Un vero folk, cantato con una voce…..non direi graffiante. Intensa, però. The May Queen – Robert Plant

Intensa anche la mia giornata, e nonostante siano passate le 23, non è ancora finita. Sono su questi schermi, ma credo ancora per poco. Ho guardato un po’ di tv, ma stavo per addormentarmi, allora ho preferito venire qui, a sentire un po’ di musica. Adesso ci sono Winonna, Dereck Trucks – Keeps me alive

Brano molto bello, quello che ho appena condiviso. Potrebbe voler dire, tienimi ancora in vita, oppure vivo. Bell’intendimento, ottima intenzione. Credo che riusciremo in questo scopo, c’è la musica, la bella musica che ci unisce, quindi andremo avanti. Adesso per esempio, ci sono le piccole città, quelle cantate da Spencer Burton – Small Towns

Le piccole città saranno belle, ma forse non particolarmente memorabili, un po’ come quest’ultimo brano, che sto in questi momenti finendo di ascoltare. Passiamo ad altro allora, adesso c’è Amber Rubarth, con un pezzo che potrebbe essere adatto per andare a letto, questo suo Wildflowers in the Graveyard – Amber Rubarth

Accordi e arpeggi di chitarra. Che belli! Se avessi imparato a suonarla anchio! Invece niente, è inutile, non c’è stato verso. Continuo ad ascoltarla, ma questa volta con un brano diverso, quello di  Paul Kelly, Charlie Owen – To live is to fly

Paul Kelly, Charlie Owen – To live is to fly

Un brano delizioso che devo fare in fretta a condividere, anche perché tra poco volgerà al termine. E’ questo di Jack Johnson – Sunsets for Somebody Else

Questo Jack Johnson ha raccolto più di 2 milioni di visualizzazioni. Beato lui, avevo ragione a dire che è bravo. Adesso arriva una coppia, e sono bravi tutti e due. Vi propongo allora questa canzone, cantata insieme. Davvero pregevole questo Gentle On My Mind – Billy Bragg, Joe Henry

Chissà che storia avevano da raccontare quei due, ma quelle note erano davvero dolci. Passiamo adesso a qualcosa di un po’ più dinamico, cantato questa volta da una vocalist femminile, non per niente il suo gruppo si chiama T Sisters, e ci propongono questa The Road – T Sisters

Cerco, scrivo e condivido, contemporaneamente ascolto. C’è un piccolo problema, però. Faccio fatica a tenere gli occhi aperti, non mi resta che chiudere quindi, e lo faccio con questa bellissima Ghost in My bed, di Suzanne Santo. Davvero adatta per finire in bellezza. Suzanne Santo – Ghost in My bed

Torchlight

Lawrence of Arcadia. Bene, benissimo, ma se c’era, non si chiamava Lawrence d’Arabia. Evidentemente e probabilmente si, ma non per tutti, almeno non per David Keenan, che ha trovato il modo di fare un brano, così intitolato. David Keenan – Lawrence of Arcadia

Lontano è ancora il tempo di addormentarsi, sono solo le 4 del pomeriggio, anche se questo pezzo sembra adatto per addormentarsi. Ve lo propongo ugualmente, però. E’ interessante, orecchiabile, di una certa Missy Higgins – Torchlight

Era un pianoforte, quello che si sentiva nella canzone precedente. Dava lustro a tutto il brano. Diverso da questo che sto sentendo adesso, anche se ugualmente rilassante. Cantato peraltro da una voce maschile, quella di  Joshua Radin – High and Low

Chissà cosa avrà perduto questo tizio…..spero niente di importante. Il suo brano comunque si intitola proprio così, Lost. Guarda bene, Steve…….se ha perso ha anche ritrovato! Titolo completo, infatti è Lost + Found. Complimenti, allora. Scampato pericolo per Hugh Masterson – Lost + Found

Non credo che sia bella la domenica passata così….E’ vero che c’è la musica ad accompagnarla, ma è una bella giornata. E’ un peccato stare seduti davanti ad una scrivania. Pazienza, andiamo oltre e passiamo al prossimo brano, intonato da una voce profonda intensa, quella di AHI – Breakin’ Ground

Triangolo delle Bermude. Accidenti, che nome misterioso e preoccupante che si è scelto il prossimo autore, o meglio autrice, trattandosi di una donna. Si chiama infatti, proprio Bermuda Triangle. Bello e suggestivo anche questo suo Rosey – Bermuda Triangle

E se ci sciroppassimo un brano spiccatamente americano? Perché no? Penso che sia proprio così, anche perché John Oates ci parla, anzi ci canta, dell’Arkansas, stato dove mi sembra era nato anche l’ex presidente Bill Clinton. John Oates – Arkansas

Intuitivo, immediato, poco raccomandabile, ma comunque purtroppo spesso o a volte presente nell’animo di molte persone. E’ un cattivo desiderio o meglio un Bad Desire, quello cantato da Noah Gundersen – Bad Desire

Sempre all’insegna della negatività, proseguiamo con Unfortunate Kind. Non sono io il responsabile di questo pessimismo, è la musica….Gira, e adesso è il turno di Bj Barham – Unfortunate Kind

Seven Words

Natalie Laura Mering, conosciuta professionalmente come Weyes Blood, è una cantante, cantautrice e musicista americana. E’ suo il primo brano che presento. Un contemporary folk veramente suggestivo, dal titolo seven words – Weyes Blood

E’ il 4 novembre, festa nazionale, ma è anche una giornata, non voglio dire calda, perché è autunno, ma solare. C’è un bel sole, quindi facciamo fatica che sia il 3 maggio, anche perché c’è un brano dei Fleet Foxes, che si intitola più o meno così. Fleet Foxes – Third of May

Sembra un brano pop di oggi, ma non è così. E’ solo un alternative moderno, non per niente l’ho aggiunto alla mia libreria. La voce è quella di Gabrielle, intona qualcosa che è fuori dalla sua portata. Il brano si intitola infatti Out of Reach – Gabrielle

Ho conosciuto una coppia di Taranto, città importante del Mezzogiorno d’Italia. Abbiamo passato una bella serata, sabato. Una buiona pizza, forse un po’ pesante, seguita però da una salutare passeggiata. C’era un aria molto umida, ma ho passeggiato lo stesso. Il clima è quello che è, non mite, come al sud. Mi vengono in mente tutte queste cose, perché sto ascoltando South, brano tranquillo e rilassante di Damien Jurado – South

Il gruppo dei Radical Face è senz’altro uno dei miei preferiti, per la musica suggestiva e particolare che propone. Anche questo brano segue il filone caratteristico della band, lo propongo anche a voi, mentre sento uno xilofono, che fa da strumento solista. The Strangest Things – Radical Face

Vorrei soffermarmi sulle dolci note di questo brano, ma credo che dovrò decidermi ad alzarmi da questa scrivania. Sono solo le 11 di mattina e sono tante le cose da fare. Ho controllato il conto in banca, ho attivato la lavapiatti, ho risposto ad una chiamata, sento ancora il telefono squillare. Sto ascoltando questo brano di Feist, chiaramente una cover, ma ho in mente una miriade di altre cose. Feist – That’s no way to say goodbye

Infatti era un brano di Leonard Cohen, in origine. E la musica intanto, va avanti, procede, mentre io sono ancora qui. La tastiera e le dita vanno per conto loro, le note pure. Adesso sento il perfetto miracolo degli Spiritualized. Direi che…. Siamo a posto Spiritualized – A Perfect Miracle

1972

L’avrò proposta altre volte, ma questa luna rosa è sempre bella da ascoltare. Un brano breve, dura infatti poco più di 2 minuti, ma perché passare oltre? Ve lo faccio ascoltare anche a voi quindi. Essendo una Pink Moon, la voce è naturalmente quella di Nick Drake – Pink Moon

Sapete che era il 1972 quando Nick cantava la sua Pink Moon? Io c’ero ma ero molto piccolo. Quanti anni sono passati…..Era un mondo, un’economia, una politica, già all’epoca in crisi, traballante. Perché dico queste cose? Me le suggeriscono il titolo di questo brano di Yo La Tengo – Rickety

Best Friend

Loving is easy. Cosa c’è di meglio di ricominciare con leggerezza. Mi da quest’opportunità Rex orange County, che canta, insieme ad altri, questo brano gioioso. Loving is easy – Rex Orange County

Depreston. Non credo ci sia qualcuno che mi spiega cos’è. C’è solo questa interprete femminile, una ragazza che risponde al nome di Courtney Barnett. Sarà senz’altro carina, come il suo brano Depreston – Courtney Barnett

Archie, sposami! Sinceramente, è l’ultima cosa che mi sei di consigliarle, ma è comunque questo quello che chiede. E’ infatti una ragazza, dal nome enigmatico di Alvvays. Il suo brano si intitola infatti Archie, marry me – Alvvays

Brano già ascoltato, ma da una veloce ricerca, non proposto, almeno ultimamente. Ci sta, allora. Mettiamolo in scaletta, anche questo di Pavement – Reange Life

Mi sembra di essere partito con il piede giusto. Andiamo avanti allora. Lo sprint non può mancare, se non altro perché è sabato sera. Stiamo facendo la cosa più bella e più giusta, ascoltare buona musica. Andiamo allora al prossimo brano, degli Everyone You Know – Our Generation

Old Music

Lento da discoteca, di un po’ di anni fa. A dir la verità ne sono passati tanti, di anni, più di 40. Correva infatti l’anno 1978 e Asha Puthli cantava questo, The Devil is lose – Asha Puthli

Avevamo iniziato con Rex Orange County. Converrà tenere d’occhio questo ragazzo, eccolo infatti che ritorna. Suo è infatti questo Best Friend – Rex orange County

Gioventù bruciata, era un vecchio film degli anni ’50, con James Dean. Questo brano che ascoltiamo adesso, si intitola invece, gioventù sprecata, Wasted Youth. Ce lo propone Jenny Lewis – Wasted Youth

Se i tuoi occhi sono come perle, anche io riesco a trovare la creatività e lo spirito giusto. Questo brano che sto ascoltando di The Coral, mi rimette di buonumore. The Coral – Eyes Like Pearls

Non propriamente ritmi ed atmosfere brasiliane, anche se il brano si intitola così, semplicemente Brazil. Piacevole comunque, vale la pena di condividerlo. Lui si chiama Declan Mc Kenna – Brazil

Penny

Anche se tutti parlano della conquista della luna, non è di certo walk on the moon il titolo che vi propongo, ma il ben più importante e famoso walk on the wild side, in Italia tradotto da Patty Pravo, qui invece nella versione originale di Lou Reed – walk on the wild side

Manco a farlo apposta, arriva sul serio la luna, portata da Nick Drake e vestita di rosa, ci ascoltiamo la sua Pink Moon – Nick Drake

Ogni volta che il sole sorge, viene quasi voglia di non alzarsi. Invece poi, inevitabilmente, si comincia o si ricomincia. Sarà l’inerzia, il dovere, le responsabilità….Ci sono inevitabilmente tante cose da dire, da fare, da pensare e perché no? Magari anche da cantare, come questa di Sharon Van Etten, che ci prova con la sua Every Times the sun comes up – Sharon Van Etten

Sole, luna, il mare visto che è estate. Tutte cose belle, ma mica si potrà parlare sempre di massimi sistemi. Ecco allora che arrivano i Baccara, con questo brano molto spensierato, che fece fortuna ai tempi, verso la metà degli anni ’70. Si intitolava Yes Sir, I can Boogie – Baccara

Cosa potrei fare con un penny? Davvero poco. Una moneta irrilevante, anche se non la conosco. Qui usano gli euro, e 1 penny potrebbe equivalere ad 1 o 10 centesimi. Non ci si può comprare niente, o quasi niente. Diverso se si usa un po’ di fantasia e immaginazione, come ha fatto Caamp, che ci ha scritto una canzone. Si intitola Penny, Heads Up – Caamp

Mi ricordo Harvest

Un album ed un brano di Neil Young, uscito nel lontano 1972. Qui c’è un titolo, che ricorda quel disco. Cassandra Wilson è l’autrice, il titolo completo Harvest Moon – Cassandra Wilson

Un saluto hawaiano con il prossimo brano, intitolato Aloha. Andiamo molto a rilento, giustamente, anche perché siamo in vacanza, come si può immaginare dal luogo. La felicità, credo che sia andare su un’isola deserta, oppure in un posto molto lontano. Facciamo il passaporto, allora, e partiamo con i The Saxophones – Aloha

Carcassone è una cittadina collinare situata nella regione della Linguadoca nel sud della Francia. Ci vado con il prossimo brano in compagnia di Angelo De Augustine che è l’autore Carcassonne – Angelo De Augustine

Lo so che muoiono tutti, anche gente famosa, ma perché dovrei morire anch’io, adesso? Sufjan Stevens, non è una ragione sufficiente, mi dispiace. Ascoltiamoci comunque la sua struggente e poetica Death with Dignity – Sufjan Stevens