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Everything’s Not Lost, tutto quello che non ho perso, traduzione liberamente ispirata dal titolo di questa canzone dei Coldplay, complesso musicale del momento. Hanno appena fatto un concerto a Torino, quindi mi sembra giusto proporli all’inizio di questa scaletta   Coldplay – Everything’s Not Lost

Credente part time. Giustamente, mica si può essere idealisti 24 ore su 24. Ci si deve anche rilassare, magari ascoltando una bella canzone, come questa dei Boy & Bear. Il titolo è Part Time Believer, fa parte di un album recente Moonfire, album composto da 11 brani, pubblicato nel 2011 Boy & Bear – Part Time Believer

Sangue, canzone dei The Middle East, a cui si può perdonare questo titolo o inusuale, anche perché in realtà questo brano è molto dolce ed orecchiabile. Un uomo ed una donna disegnati si abbracciano in copertina, quindi più che globuli rossi o bianchi, sarà amore….The Middle East – Blood

Faker è un gruppo australiano di Sidney e ci fanno ascoltare The Familiar, un brano movimentato del 2005. Traduzione intuitiva per il titolo della canzone, mentre il loro nome, nella nostra lingua significa impostore. Accidenti a questo Faker – The Familiar

E’ meglio che sia a casa presto. E’ Busby Marou a cantare questa canzone dal titolo condivisibile. Le cose da fare non mancano, e se torniamo, non è certo per riposare o metterci sul divano. Se poi riusciamo a farci entrare una canzone, come questa Better Be Home Soon……. Busby Marou – Better Be Home Soon

Bob Evans, presenza ormai fissa in questo blog, ci fa ascoltare stavolta My Big Mouth, la mia grande bocca. C’è una coincidenza con questo titolo. Bob Evans è infatti anche il nome di un’azienda alimentare di piatti liofilizzati già pronti Bob Evans – My Big Mouth

Da un capo all’altro, non del mondo, del corpo umano. Dalla bocca, ai piedi con Fall At Your Feet titolo di questo brano molto bello e melodico, cantato da Clare Bowditch And The Feeding Set, nome lungo di questo complesso musicale australiano Clare Bowditch And The Feeding Set – Fall At Your Feet

Jebediah, nome un po’ mediorientale di questo gruppo. Australiani anche loro, ci fanno ascoltare Leaving Home, un disco del 1997. In copertina degli omini con un disco volante sopra le loro teste, e viene il dubbio che Home, non sia la casa, ma il pianeta terra Jebediah – Leaving Home

Little Red, ovvero cinque ragazzi con questo brano intitolato semplicemente Coca Cola. Tutti sanno cos’è, loro invece li vedo e li ascolto per la prima volta  Little Red – Coca Cola

Sono stato macchiato, I’m Stained, e a cantare questa macchia, The Superjesus, iperbolici ed eccessivi in questo nome che si sono voluti dare. Anche la musica non è da meno, ma non disturba neanche e si ascolta volentieri The Superjesus – I’m Stained

Verso l’Alba


Robert Plant, Even This Shall Pass Away, anche questo passerà. Si fa riferimento, nel testo, alle varie cose della vita, amore, soldi, notorietà, dolore. Come tutto passa, perchè è la vita stessa, momentanea e transitoria, ma noi ascoltiamoci sopra, questa, e tante altre canzoni Robert Plant – Even This Shall Pass Away

Feist, cantante già incontrata, questa volta ci propone Graveyard, e si va sempre sul pessimista, perché il significato di questa parola è cimitero. Non c’è male, speriamo di essere più fortunati con la prossima canzone Feist – Graveyard

So che mi senti, so che sei vicino, so che mi ami, so come sarà. E’ Ron Sexsmith a cantare queste sensazioni, come dice giustamente il titolo This Is How I Know, disco registrato nel 2008 Ron Sexsmith – This Is How I Know

http://www.andreas-praefcke.de/carthalia/france/images/f_paris_opera.jpg

Una registrazione d’epoca, un concerto della BBC del 16 marzo 1972 al Paris Theatre. Protagonista Sandy Denny, protagonista solitaria, come solitario è il pianoforte che l’accompagna, mentre il titolo è Next Time Around Sandy Denny – Next Time Around

 

How Can I? per la voce di Steve Hackett, inclusa nell’album, Please Don’t Touch. Come si fa ad andare avanti, a furia di domande e negazioni? Eppure noi ci riusciamo con questa bella canzone, che arriva inaspettata Steve Hackett – How Can I?

Ancora Pallas, torna, dopo una prima volta in cui l’avevamo presentata come omonima di una famosa auto, una Citroèn, per la precisione. Oggi questa band progressive britannica ci fa ascoltare Throwing Stones At The Wind, lanciando pietre contro il vento Pallas – Throwing Stones At The Wind

L’attenuazione sonora, The Weakening Sound, titolo amletico e forse emblematico dell’atmosfera un po’ misteriosa di questa canzone. Quasi una maratona, dura più di 6 minuti, ed è cantata dai Carptree – The Weakening Sound,

Contro alle mie abitudini, vi propongo un’altra canzone lunga, ancora più lunga. Siccome è bella, perché fermare i bei momenti? Questa volta a regarceli sono gli Sky Architect, indubbiamente un nome altisonante, anche il titolo del loro brano non è da meno: Deep Chasm Part II: Chime, che vuol dire Abisso Profondo parte seconda, il campanello Sky Architect – Deep Chasm Part II: Chime

Si chiamano Anima Mundi ma non fanno canto gregoriano o musica religiosa. Sono un gruppo di rock progressivo, e lo fanno strano, perché il loro genere è molto particolare. Originali anche nella loro provenienza, vengono da Cuba. Il titolo del brano è molto lungo quindi lo potete leggere sotto Anima Mundi – The Awaken Dreamer In the Soul Garden Dreams the Flower Planets.

Verso l’alba è il titolo di questa canzone. Protagonista Il tempio delle clessidre, gruppo italiano di rock progressive penso sconosciuto alla maggioranza di noi. Anche io lo ascolto per la prima volta, ma trovo interessante questo loro progetto che recupera certe atmosfere e sonorità Il tempio delle clessidre – Verso l’alba

Indian

The Golden Dawn, alba dorata, non un partito greco, ma la prima canzone di stasera. Ricca di effetti sonori, tra cui il canto degli uccellini, che in realtà sono gli unici esseri viventi a farsi sentire, perché di vocalist non ce ne sono. L’autore Damon Albarn ci lascia quindi letteralmente senza parole Damon Albarn – The Golden Dawn

Where Do We Go From Here, dove andiamo da qui? A sentirci i Filter, e l’antologia delle cose molto migliori che hanno fatto, dal 1995 al 2008, che include anche questo disco del 2002, circa quindi a metà del loro percorso musicale Filter – Where Do We Go From Here

Un grande vuoto, come solo gli Stone temple pilots sanno riempire, con questa canzone intitolata Big Empty.Il suono corre come una marcia trionfale, al passo, al ritmo del rock. Anche i girasoli ridono in copertina, un braccio è alzato in segno di vittoria, il sole sullo sfondo è splendente      Stone temple pilots – Big Empty

26291Wishlist vuol dire lista dei desideri, e noi, abituati alla lista nozze, abbiamo molto da imparare. Fatto sta, per cui, onde evitare altri giri di parole, è solo la prossima canzone dei Pearl Jam, gruppo rinomato, conosciuto, apprezzato, anche per questo brano Pearl Jam – Wishlist

Eels, autore con noi per la prima volta . E’ in realtà uno pseudonimo di Mark Oliver Everett che riunisce intorno a questo nome diversi elementi e la sua sua band. Un’infanzia tormentata e problemi esistenziali mai risolti nutrono la sua vena creativa e lo pongono all’attenzione del pubblico e della critica. Questa Novocaine For The Soul del 1996 fa parte del suo primo disco Eels – Novocaine For The Soul

Absynthe Minded protagonista di questa canzone che parla di aerei. Plane Song il titolo e si vede anche un uomo giovane disegnato dentro una cabina di guida. L’ America è il paese dove maggiore è questa passione del volo, loro però sono belgi Absynthe Minded – Plane Song

Un omino brutto, dall’aspetto demenziale, dentro uno specchio. Probabilmente è molto arrabbiato da quello che vede: ha un cappello a bombetta, digrigna i denti e guarda con occhi strabici. Si chiama Moondog Jr. e si sfoga con questa Moondance Moondog Jr. – Moondance

Indian Summer, titolo dato in ambito musicale da diversi artisti ai loro album, singoli e tracce. Negli anni ’90 c’era stata anche una band americana che si chiamava così. Noi oggi ci ascoltiamo l’estate indiana di Ozark Henry – Indian Summer

 Sensazioni forti per questa Sex On Fire dei Kings Of Leon. Chiudiamo quindi in bellezza con le scintille di desiderio e il fuoco della passione, ovvero quello che tutti fanno. Senza fare l’esegesi del testo, penso sia questo il significato a cui si riferisce il il titolo di questa canzone Kings Of Leon – Sex On Fire

Eurovision

E’ un Personal Best di Benny Hester, uno dei suoi migliori brani, si intitola Be A Receiver. Fa parte di una raccolta della fine degli anni ’80, anche il sound di questa canzone è tipico di quegli anni. Essendo ricevitori, come dice il titolo, lo ascoltiamo, primo brano di stasera Benny Hester – Be A Receiver

Mercyme e un titolo molto poetico, dal significato intuitivo, I Can Only Imagine. Sforzandosi di immaginare, Mercyme si produce in una bella interpretazione, aiutato anche dalle chitarre acustiche e dagli archi. Ripete forse un po’ troppo, nel corso del brano, queste parole del titolo Mercyme – I Can Only Imagine

 Solo il pensiero rende liberi. Consequenziale al titolo precedente, dal punto di vista logico, è questa I Am Free dei Newsboys. Un genere più rock, rispetto a Mercyme, i Newboys urlano a squarciagola questa libertà Newsboys – I Am Free

 L’Olanda all’Eurofestival, o Eurovision Song Contest, come si chiama adesso. Delle 42 canzoni che c’erano a Baku, capitale dell’Azerbaigian, io ho scelto questa, intitolata You And Me e cantata da Joan Franka Joan Franka – You And Me

Gotye autore di Smoke And Mirrors. Il fumo e gli specchi danno evidentemente origine ad un ambiente falsato da effetti. Molto più reale invece la sua musica, ritmata e ricca di percussioni Gotye – Smoke And Mirrors

 Stand By, una canzone di Senit, presentata l’anno scorso a Dusseldorf per l’Eurovision Song Contest del 2011. Il nome esteso di questa artista è Senhit Zadik Zadik, è italiana, nata a Bologna l’1 ottobre 1979, figlia di genitori eritrei Senit – Stand By

 We Are Scientists, è il nome che si sono dati. Noi siamo scienziati, il significato. Anziché darsi alla ricerca o scoprire qualcosa, hanno cantato questa canzone, intitolata I Don’t Bite, non mi mordo We Are Scientists – I Don’t Bite

 The Lobster Quadrille, la quadriglia dell’aragosta. Non so se si deve essere esperti di cucina o di fauna marina. Non intendendomi né dell’una, né dell’altra cosa, mi accontento di ascoltare questa canzone di Franz Ferdinand, molto breve, che si intitola proprio così Franz Ferdinand – The Lobster Quadrille

Dashboard Confessional è il nome curioso di questo autore. Si tratta di un gruppo musicale americano, capitanato dal chitarrista e cantante Christopher Ender Carrabba. Hanno all’attivo diversi riconoscimenti, pregevole anche questa interpretazione, intitolata Don’t Wait Dashboard Confessional – Don’t Wait

Un brano vissuto, partecipato, e non può che essere così, intitolandosi Faith, che vuol dire fede, fiducia, lealtà. A cantarlo i Taking Back Sunday, nome di questo gruppo che tradotto significa, riprendendo domenica. Non ci si riposa neanche un giorno….. Taking Back Sunday – Faith

The Dream of Freedom

Le leggende del rock cantano le canzoni dei Pink Floyd. Ci occupiamo allora di un figlio d’arte, Dweezil Zappa, che insieme a Keith Emerson reinterpreta questa Run like hell, correre come il vento….. Dweezil Zappa Keith Emerson – Run like hell

From The Beginning, brano che mi è sempre piaciuta molto. Emerson, Lake & Palmer è l’autore di questa canzone; dall’inizio, dice il titolo, e penso sia giusto. E’ da qui e da canzoni come queste che bisogna cominciare Emerson, Lake & Palmer – From The Beginning

https://youtu.be/lWWT_EUvl70

 The Deadly Dream Of Freedom, il sogno della libertà letale, oppure il sogno mortale della libertà. La canzone è di Triumvirat, nome che sento per la prima volta, come del resto questo brano Triumvirat – The Deadly Dream Of Freedom

 Just Like…Pink Floyd, sempre l’album del 2008, quello delle cover del mitico gruppo inglese. Questa volta è un treno di artisti, John Wetton, Scotty Page, Tony Kaye, Bob Kulick, Jimmy Haslip, Michael Sherwood, Dweezil Zappa, Pat Masterlotto, tutti giustamente impegnati a reinterpretare Us and them Dweezil Zappa – Us and them

 Every Rose Has Its Thorn ogni rosa ha le sue spine, suonano e cantano i Poison, gruppo metal americano sulla cresta dell’onda da quasi 30 anni. Poison tradotto significa veleno, nome indicativo del genere di musica a cui si dedicano questi 4 eccentrici ragazzi Poison – Every Rose Has Its Tho

 Non mi farai girare intorno alla stanza, come una marionetta? Le parole e il rock melodico di Lisa Mitchell nel brano Pirouette, tratto dall’album Wonder, fenomeno, del 2009 Lisa Mitchell – Pirouette

 2614Ancora un gruppo storico del panorama musicale pop, sto parlando degli Who, con questa canzone intitolata The Real Me, un disco del 1971 dall’album Quadrophenia. Termine difficile, sconosciuto alla maggioranza, la Quadrophenia è una personalità divisa in quattro diverse sfaccettature, un disturbo mentale che sconfina nella schizofrenia Who – The Real Me

 Machine Gun Fellatio, una rock band australiana, da 15 anni sulla scena. Il disco che vi propongo per conoscerli è del 2004. Loro giustamente si firmano MGF ed il titolo della loro canzone è You’Ve Ruined All My Favourite Songs, avete rovinato tutte le mie canzoni preferite Machine Gun Fellatio – You’Ve Ruined All My Favourite Songs

 Steal Away, rubare, portare via. La canta Robbie Dupree nel 1980, una canzone che ha più di 30anni, ma si ascolta volentieri, anche perché è uno dei dischi più noti di Robbie, che comunque ha proseguito la carriera solista fino ai giorni nostri, ed ha anche un sito internet Robbie Dupree – Steal Away

 Il nome antico della Thailandia, Siam, nel titolo di questa canzone. Siamo in epoca 45 giri, infatti è un disco di vinile digitalizzato. Loro sono gli Orleans nel 1976 e il titolo completo è Siam Siam Orleans – Siam Sam

 The Same Old Tears On A New Background, le stesse vecchie lacrime su un nuovo sfondo. Un brano di Stephen Bishop con un sentimentalismo forse un po’ datato. La canzone del resto ha più di 35 anni, ma penso sia ancora bella Stephen Bishop – The Same Old Tears On A New Background

 

High Flying


30 anni fa, e una canzone che nessuno ricorda

E penso pochi conoscano, è Stay dei The Blue Nile. Protagonista di questa musica sono l’elettronica ed i sintetizzatori, danno il ritmo ed il sound tipico di quegli anni The Blue Nile – Stay

Si torna ad una strumentazione più classica con questa Something Isn’t Right Here, qualcosa non è proprio qui. A dirlo, accompagnata dalle chitarre The Juliana Theory, nome suggestivo di questa band americana attiva a cavallo tra i due secoli o tra i due millenni, che dir si voglia. Anche questa canzone, infatti, è stata registrata nell’anno di grazia 2000 The Juliana Theory – Something Isn’t Right Here

Release Me, 2 parole molto semplici che insieme si traducono con lasciami. Solo 3 lettere, per l’autore di questo brano, Mae, band alternative americana di Norfolk, Virginia. La somma di 2 e 3 corrisponde a 5, quanti sono i membri di questo complesso Mae – Release Me

Randy Newman e il suo pianoforte, lo accompagna in questa canzone Dayton, Ohio – 1903. Una località, un anno lontano nel tempo. Se è successo qualcosa, deve essere stato qualcosa di straordinario, degno di essere ricordato, a distanza di cent’anni. Cent’anni non passano mai, sono più di una vita normale. La canzone invece, passa subito, dura meno di 2 minuti Randy Newman – Dayton, Ohio – 1903

He Lives,canzone d’autore, per la voce di Erick Nelson. Una musica da piano bar, teatro o pubblico per pochi intimi. In effetti il genere non è proprio commerciale o di massa. E’ un genere soft, ricorda Blu Eyes di Elton John, uscita proprio in quegli anni Erick Nelson – He Lives

Paul Dempsey, artista australiano che adesso vorrei presentare. E’ nato a Melbourne nel 1976 e canta questa Addicted, dedito, canzone molto dolce e melodica Paul Dempsey – Addicted

  b20nature animals birds041Noel Gallagher’s High Flying Birds, è la band costituitasi nel 2010, dopo lo scioglimento degli Oasis. Non gode di una formazione stabile, ma come nel nome, questo non gli impedisce di volare alto, e ci fanno ascoltare AKA ..What a Life Noel Gallagher’s High Flying Birds – AKA ..What a Life

Gli Jane's Addiction hanno iniziato nel 1985 e con vari avvicendamenti e cambi, sono arrivati nel 2012. Il loro nome tradotto significa la tossicodipendenza di Jane, argomento e problematica ahimè sempre attuale, così come la loro musica, che ascoltiamo con Irresistible Force Jane's Addiction - Irresistible Force

Lo voglio così brutto. Chi può dirla una cosa così, eppoi, per scherzo o sul serio? Io non rido mica, i The Gourds, forse sì, o almeno stanno bene, a giudicare dalla copertina del loro disco, dove c’è un quadro familiare felice. I Want It So Bad è il titolo di questa canzone The Gourds – I Want It So Bad

 

Paradise

 Di buon auspicio per iniziare la serata, questo Sing Together, tratto dall’ultimo disco dei Train. Una chitarra, dominante, una musica tranquilla ed un arrangiamento essenziale, giusto per stare, e cantare insieme, come dice il titolo Train – Sing Together

Matchbox Twenty, nome veramente strano di questo autore. Twenty, sta per 20, il box da 20 notoriamente è del pacchetto di sigarette, ma Matchbox è una scatola di fiammiferi, quindi c’è qualcosa che non torna. Il titolo di questa canzone è l’inizio di un altro discorso, If You’re Gone, se te ne sei andato…. Matchbox Twenty – If You’re Gone

Sono 5 maschioni, anche se si fanno chiamare Sister Hazel. Due hanno addirittura la barba, solo voci maschili ad accompagnare la musica, mentre il titolo di questo brano del 2009 è Better Way, una via migliore, che anche noi ci auguriamo Sister Hazel – Better Way

La musica calda di stasera prosegue, senza interruzioni, anche facendo un salto indietro, di 10 anni. Siamo prima del giro di boa, del cambio di secolo e di millennio. Nel 1999 i Vertical Horizon sfornano questo disco, All Of You Vertical Horizon – All Of You

2603-copia-1.jpgSplender, nome più adatto ad un detersivo o ad un prodotto per la pulizia, è invece l’autore di questa canzone, I Think God Can Explain, io penso D-o può spiegare. Un brano, questo, che faceva parte delle musiche della serie televisiva Dawson Creek
Splender – I Think God Can Explain
Bliss 66, Trip to the 13th, rispettivamente autore e titolo dell’album. Per la canzone, invece,si abbandonano i numeri, l’hanno intitolata infatti Not Quite Paradise, non proprio il paradiso. Se c’è qualcuno che l’ha trovato, mi può dire dov’è? Bliss 66 – Not Quite Paradise

Per la copertina di questo disco intitolato Redemption, Chris Volz ha messo l’immagine di un profilo, penso il suo. E’ un bianco e nero suggestivo, in un gioco di luce ed ombra, ma lui vuole stupire con la musica, e ci fa ascoltare All My Life Chris Volz – All My Life

Con il rischio di apparire insistente, ho trovato un brano sempre dello stesso album e dello stesso autore. Siccome mi è piaciuto, ecco di nuovo Chris Volz, sempre nel 2007, con  questa Altercation, alterco Chris Volz – Altercation

Dal rock al pop, un successo programmato dalle radio, sicuramente non nuovo per molti di noi. A farsi sentire, con la sua voce limpida e la musica un po’ più lenta, Olle Hedberg. Il suo brano è The Scientist, ovviamente lo scienziato Olle Hedberg – The Scientist

 

Winona

Signori, si parte! E’ l’ultimo treno per casa, Last Train Home, a farci viaggiare una compagnia d’eccezione, quella di Pat Metheny Group. Sarà sicuramente più comodo delle Ferrovie dello Stato o Trenitalia Pat Metheny Group – Last Train Home

Uno sguardo retrospettivo, interpretando una canzone dei Beatles And I Love Her. Il brano è interamente strumentale, parla quindi il linguaggio universale della musica. La canzone era inclusa, se non sbaglio, nell’album Help, del 1965. Sempre Pat Metheny, di scena Pat Metheny – And I Love Her

 Sempre di amore si tratta, ma questa volta è un amore tempestoso, uno Stormy Love per la voce di Laura Nyro, artista poco conosciuta, prematuramente scomparsa quindici anni fa. Questo disco che ci ascoltiamo è del 1976 Laura Nyro – Stormy Love

 VersaEmerge è il nome strano di questo autore. Mette anche un volatile in copertina, penso si tratti di un corvo. Il ritmo è brillante, la musica dei nostri tempi. Il titolo Figure It Out, originale come questo brano a cui da il nome VersaEmerge – Figure It Out

 The Maine, nome senz’altro più usuale, anche per essere uno stato americano. Loro però non hanno questa provenienza, vengono dall’Arizona. Si sono messi insieme da 6-7 anni per formare questa band. Inside Of You è il brano che ci fanno ascoltareThe Maine – Inside Of You

 Lei è la mia Winona, She’s My Winona. Ma a proposito, cosa sarà mai questa Winona? Mi affanno alla ricerca, mentre scorrono le note urlate di questa canzone.Winona Ryder è un’attrice, Winona da sola è una città del Minnesota. Il significato rimane così, in sospeso. Cerchiamo di capire almeno la canzone, dei Fall Out Boy Fall Out Boy – She’s My Winona

Cobra Starship, il nome che si sono dati. Se passiamo ai serpenti, non c’è male. Anche il titolo è tutto un programma, The City Is At War. Direi tremendamente attuale, se non siamo alla guerra, poco ci manca. Anche il ritmo di questa canzone non scherza Cobra Starship – The City Is At War

 Al di sotto della linea dell’acqua con i Dire Straits. Pensavo che nel 1997 non ci fossero più, invece hanno fatto questo disco, con il loro tipico stile, abbastanza schitarrato, passatemi il termine. Il titolo originale è Down To The Waterline Dire Straits – Down To The Waterline

 Un brano che inizia con dei suoni elettronici. Penso di essere ritornato ai giorni nostri, invece rimango nella storia. Protagonisti di questo brano, infatti, sono gli Who, con Baba O’Riley, uno dei loro più grandi successi Who – Baba O’Riley

 

Rest

Rest, un riposo, come a riprendersi da ritmi di vita frenetici, per nulla appaganti. Meno male che c’è Michael Kiwanuka con questa canzone, ci dà un po’ di relax. Tra le righe dei versi, dice anche “I want let you go”, voglio lasciarti andare. Lasciare andare e lasciarsi andare…. la cosa più giusta, in questo momento

Michael Kiwanuka – Rest

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Cuore di pietra, Heart of Stone brano di Jonathan Jeremiah. E’ una bella musica, musica che si ricorda non solo per il nome biblico di questo nostro autore. Facendo tutto da solo, ha intitolato il suo album, del 2011, A Solitary Man

Jonathan Jeremiah – Heart of Stone

Poco più di due minuti e mezzo di suoni delicati, sembra di assaporare un cioccolatino, invece è Beach Baby di Bon Iver. Indicando la spiaggia alla sua ragazza, viene accompagnato dalla chitarra acustica e dagli assoli di un’altra chitarra, elettrica Bon Iver – Beach Baby

La chitarra è sempre inseparabile, ma questa volta oltre al vocalist, Mason Jennings, c’è un’armonica a bocca. Brano semplice, questo Memphis, Tennessee, viene cantato senza tante pretese, a mo’ di filastrocca Mason Jennings – Memphis, Tennessee

Feeding Line, una linea di alimentazione. Titolo più complicato rispetto ai brani precedenti, ed è un’altra pregevole interpretazione dei Boy & Bear con questo disco nuovissimo che hanno fatto. E’ uscito quest’anno e si intitola moonfire Boy & Bear – Feeding Line

https://youtu.be/axZxCKCYnAw

Farei qualsiasi cosa per te, I Would Do Anything For You. E’ finalmente una frase, di senso compiuto, quella che incontriamo nel titolo di questa canzone dei Foster The People. Immancabili i coretti che questo gruppo musicale è abituato ad usare. Ci sono anche in questo brano, dove ullallà viene ripetuto diverse volte Foster The People – I Would Do Anything For You

Iron And Wine & Calexico, e c’è pure la and commerciale. Si potrebbe pensare ad un’azienda o una società, invece si sono messi insieme non per fare affari, ma per una collaborazione musicale. O forse per tutte e due le cose insieme. Il risultato è buono, noi quindi ascoltiamo i nostri tre personaggi con Dark Eyes Iron And Wine & Calexico – Dark Eyes

Knots, nodi. E’ un concetto marinaro quello di Lisa Hannigan. L’album che contiene questo brano, infatti, si intitola Passenger, quindi si fa riferimento, penso, al mondo viaggiante delle persone. Il ritmo della canzone, molto incalzante, non è da meno Lisa Hannigan – Knots

No Rest, titolo esattamente opposto a quello con cui avevamo iniziato. A non riposarsi, a tenerci svegli, ma in maniera rilassante e creativa, ci pensa questo gruppo inglese attualissimo. Si chiamano Dry The River, asciugare il fiume Dry The River – No Rest

 

Lost In The Trees

Una melodia, dolce e ritmata dal Canada, con il titolo più semplice del mondo. 1234, a farcelo ascoltare Feist, una cantante che abbiamo già avuto modo di conoscere Feist – 1234

Seguo i fiumi, I Follow Rivers, album e brano del 2008 di Likke Ly, artista svedese con questo nome orientaleggiante, ricorda nel modo di cantare Feist. E’ una ragazza giovane, essendo nata nel 1986, molto difficile il nome per esteso, Li Lykke Timotej Svensson Zachrisson Likke Ly – I Follow Rivers

https://youtu.be/Ww38Bz7mBGg

Dave Mason cantautore inglese degli anni ’70. Ricorda come figura il compianto Lucio Dalla. Un Lucio Dalla con i capelli, sposato, a differenza di Lucio. In rete ci sono anche delle fotografie del suo matrimonio. Questa interpretazione, del 1973, ha come titolo due tipiche espressioni inglesi: Baby…Please Dave Mason – Baby…Please

Un album molto raro, divenuto una perla per i collezionisti, poi reso disponibile da una pubblicazione realizzata in anni recenti. Protagonisti gli Uriel, band inglese che nel 1969 registrano Arzachel, loro unico album. Delle 6 tracce di questo lavoro, ho scelto Azathoth Arzachel – Azathoth

Sempre rock progressivo dall’Inghilterra, ma questa volta con i Caravan, gruppo senz’altro più conosciuto, anche per il numero di album realizzati, ben 36. In attività dal lontano 1968, ci ascoltiamo questo disco, Aristocracy, del 1971 in vinile, ripubblicato come cd trent’anni dopo Caravan – Aristocracy

https://youtu.be/M5kGiQAzwHQ

Í blíðu stríðí, e chiedo aiuto al traduttore che una volta tanto non uso dall’inglese, bensì dall’islandese all’italiano. La traduzione nella nostra lingua del titolo è veramente sorprendente: la cordialità della guerra. Si potrebbe pensare ad un rock scatenato, invece è una musica placida, per la voce di Rökkurró Rökkurró – Í blíðu stríðí

Hoppípolla, una parola quasi familiare che ricorda nella parte finale qualcosa abitualmente usato per cucinare. E’ il titolo di questa bella canzone, sempre islandese, questa volta per la voce di Sigur Rós. Il disco è del 2005, e la traduzione di hoppipolla è una parola inglese, Jumping, ovvero salto Sigur Rós – Hoppípolla

https://youtu.be/mZTb8WxEW78

Islanda, World Music, si è trattato solo di un excursus, una parentesi. Parentesi come il titolo di questa canzone, proposta dai The Antlers. Il linguaggio non è più islandese, è il linguaggio dei suoni non convenzionali, Parentheses questa canzone che ci propongono The Antlers – Parentheses

2496.jpg Walk Around the Lake, Lost In The Trees, rispettivamente titolo ed autore. Passeggiata intorno al lago, e fin qui va bene. Meno chiaro Lost in the trees, nome di questa band che tradotto sarebbe perso negli o tra gli alberi. Acustico, classico e folk, il genere che esprimono

Lost In The Trees – Walk Around the Lake